Ce ne stavamo abbracciati, immobili, sul ciglio della strada.
Le tue dita mi accarezzavano la nuca, incastrate fra i miei capelli; l'oscurità, immensa, ci avvolgeva.
La vidi, affacciata alla finestra del bagno: la signora Johnson, gli occhi arrossati, penṣ — "Dio, devono amarsi coś tanto".
Il proprietario del negozio di giocattoli all'angolo, la pipa stretta fra le labbra, penṣ — invece: "sono fatti l'uno per l'altra, faranno certamente strada".
Persino la ragazzina che pasṣ di ĺ, dai jeans strappati e le cuffie perennemente alle orecchie, penṣ — mesta: "arriverà anche per me, un giorno, il grande amore".
Le stelle ci assistevano, di sasso — illuminando il ciglio della strada su cui ce ne stavamo stretti l'un l'altra; sembrarono invidiarci un po' tutti, quella sera — con le tue dita fra i miei capelli e le labbra impastate di lacrime.