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Autore: Thanos 05    12/03/2017    5 recensioni
Un registratore portatile si attiva… prima tutto silenzio, poi si sente una voce, una voce molto giovane ma che sembra avere qualche problema di salute, visto il tono… sembra che vada molto di fretta.
“…………………………… Come considerate la vita? Come? Vedo molto spesso gente per strada drogarsi, alcolizzarsi e fumare, ripugnante, persone che sprecano la loro vita, la bruciano, bruciano la cosa a cui a molti viene strappata, la vita è sacra… ora meglio che vada….. *si sentono rumori metallici… ed poi un piccolo urlo*”
Genere: Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SLR: La vita non va sprecata
Un registratore portatile si attiva… prima tutto silenzio, poi si sente una voce, una voce molto giovane ma che sembra avere qualche problema di salute, visto il tono… sembra che vada molto di fretta.
“…………………………… Come considerate la vita? Come? Vedo molto spesso gente per strada drogarsi, alcolizzarsi e fumare, ripugnante, persone che sprecano la loro vita, la bruciano, bruciano la cosa a cui a molti viene strappata, la vita è sacra… ora meglio che vada….. *si sentono rumori metallici… ed poi un piccolo urlo*”
(24/02/2017)
Era notte fonda, due persone stavano camminando per strada, erano un ragazzo ed una ragazza ed avevano qualche piercing al orecchio, il ragazzo, di carnagione un po’ pallida, stava fumando una sigaretta, mentre la ragazza, una tipa un po’ bassa ed con occhiali,  continuava ad dare sguardi al telefono, senza curarsi di niente ed di nessuno, la loro camminata continuò, fino ad quando.
-Oh ma guarda i due fidanzatini! Eheheheheh- Da un vicolo buio comparì quasi dal nulla un ragazzo alto con carnagione abbronzata e con 2 occhi blu.
-*Sbuffa* Ciao Lucas.-
-Oh, ma che freddezza!-
-Che ci fai tu qua?- Disse la ragazza senza nemmeno alzare gli occhi dal telefonino.
-Su su, io e i ragazzi stavamo solo facendo un giro, giusto ragazzi?-
Disse riferendosi ad un gruppo di persone dietro di lui, erano 3, due maschi ed una femmina.
Erano Michael, un ragazzo dai capelli neri ed dagli occhi verdi, aveva qualche precedenza per droghe.
Poi l’ultimo arrivato, uno di nome Tom, tipo con una giubbotto nero con occhi marroni ed  i capelli neri, che diceva per vantarsi di essere andato in prigione, ma che poi si rivelava un fifone senza eguali.
Ed alla fine Marie, una ragazza incallita di fumo ed di alcol, quella che tutti chiamavano, “la cagna” per i suoi capelli da barboncino.
-Ma giocate sempre ad carte od fate qualcos’altro?- Disse Alex, il maschio della coppia.
-Già, siete un po’ monotoni.- Disse invece l’altra componente della coppia, di nome Jasmine.
-La cosa triste che questi qui non mi vogliono spiegare le regole del poker,  *tossisce* ovvio che perdo sempre!- Disse Tom, lasciando sfuggire una risata un  po’ ad tutti, era un comico nato, anche se non troppo sveglio.
-Dovesti farti curare quella tosse.- Disse Lucas
-Ed noi saremmo monotoni, ma guardatevi! Sempre ad fumare ed a chattare, neanche voi  fate qualcosa di entusiasmante od avventuroso.- Disse Lucas
-Ed cosa diresti a proposito.-
-Che ne dici di una sfida?- Disse Lucas facendo un piccolo sorriso.
-Ed sentiamo, cosa?-
-Sai conosco di una pizzeria chiusa alcuni anni fa a causa di qualche omicidio, eheheheh, che ne dici di una prova di coraggio?-
-Mmmmhhh… continua.-
-Voi due trascorrerete una notte in quel posto, sai si dice che ci siano i fantasmi di quelli uccisi che infestano quel luogo, se ce la facciamo ci dovrete dare 50$ a testa, ci stai?-
-Una sfida? Ci sto!-
-Ed senza barare!-
-Hai la mia parola da Boy scout.- Ed così si strinsero la mano… ma l’altra mano di Lucas aveva le dita incrociate, facendo suscitare un sorrisetto ad i suoi amici.
Ore: 0:00
Precisamente ad Mezza notte tutti e 6 ragazzi andarono davanti alla pizzeria, era in un pessimo stato, finestre distrutte, graffiti sui muri, insegna quasi del tutto scomparsa, ed altri segni di decadenza evidente.
La porta era chiusa, ma per fortuna, un piede di porco sistema sempre tutto.
-Ok, allora dovete resistere fino alle 6, d’accordo?-
-Si chiaro, non vedo l’ora di avere 200$ tutti per me.- Disse la ragazza, ed poco dopo il suo compagno la guardò storto.
-Guarda che ci sono anche io!-
-Se se.-
Quindi i due entrarono nella pizzeria.
-Buona fortuna.- Disse Lucas salutandoli, ed quando furono spariti…
-Su, su sbrighiamoci!- Lucas fece cenno agli altri di seguirlo.
Andarono sul retro, dove c’era una seconda porta, come quella di prima la forzarono ed entrarono.
-Eheheheheh, le porte di emergenze sono il massimo.-
Cosi entrarono nell’edificio.
-Quei tonti non avranno i miei soldi, dobbiamo solo spaventarli un po’, tutto qui, eheheheheheh, sarà facile dobbiamo solo fare un po’ di rumore!-
-Che posto da pelle d’oca.- Disse Tom, si guardava intorno, vedeva i disegni sulle pareti, lo sporco, i mobili rotti, ma poi…
-……. Uh… ehy ragazzi, guardate cosa ho trovato!-Urlò Tom, ed da li tutti andarono ad vedere cosa aveva trovato di sto tanto acclatante.
-Una sala di controllo?- Disse Michael-
-Bhe potremmo usarli per spaventarli, ho visto un film su questo, non mi ricordo il titolo, ma c’era uno che osservava nascosto tutti i comportamenti delle sue vittime, terrorizzandoli con voci e suoni.-
-Però, allora i film non sono così inutili.- Disse Marie.
Ed cosi si misero subito in modo per trovare qualcosa con cui spaventare i loro “amici”.
-Ehy guarda qua!- Lucas prese qualcosa da una scatola, era una maschera di coniglio.
-Sei ridicolo, con quella non spaventerai nessuno.- Disse Tom divertito, per poi prenderne una lui, era di volpe questa. -Questa è una vera maschera da paura!-
-Smettetela di fare i coglioni.- Li interruppe Marie.
Cosi si misero tutti e 4 alla ricerca di qualcosa per spaventare quei 4, ed alla fine trovarono un microfono.
-Questo deve essere interessante, eheheheh.-
Intanto…
Jasmine e Alex appena arrivati, si trovarono catapultati in un ascensore, ad quando pare era l’unica via accessibile, visto che tutto il resto sembrava bloccato, comprese le porte chiuse ad chiave.
I due appena entrati si resero conto, che l’ascensore funzionava,  bhe di certo non avevano intenzione ad accenderlo… ma qualcun altro lo fece per loro.
-Good Morning!- Una voce apparve, ed al tempo stesso l’ascensore si attivò all’istante.
-Ed adesso chi sei?-
-Sono solo un vostro amico che vi vuole aiutare, su su affidatevi di me!-
-…… Lucas sei tu?-
-…………….. Ehm…. No.-
-Smettila di fare il coglione ed facciamo finire sto gioco!- Ma appena dopo… tutto si fermò… l’ascensore si era bloccato… le luci si erano spente ed la voce era scomparsa.-
Intanto…
-Ma cosa è successo!?- Disse Michael colto di sorpresa.
-Non guardate me, io non ho toccato nulla!- Si difese Tom.
Il gruppo non sapeva cosa era successo, nessuno di loro sembrava fosse stato capace di quel atto.
-Qualcuno deve andare ad indagare, ci deve essere un pannello di emergenza, Tom e Michael andate!-
-Ehy perché io?- Disse Tom.
-Perché, lo dico io!-
Tom non poté dire niente per difendersi, purtroppo l’ultimo arrivato era anche quello più svantaggiato a quanto pare.
Cosi presero delle torce, ed i loro telefonini in caso di emergenza, ed i due andarono ad investigare.
Camminarono per un po’, lungo quei corridoi sporchi ed puzzolenti, alla fine arrivarono in una stanza molto buia, ma con un insegna “pannello di controllo”.
Capirono di essere sulla pista giusta,
-Su andiamo, almeno facciamo finire il prima possibile sta storiaAHY!- Tom era caduto, era inciampato su qualcosa di grosso ed metallico, forse un tubo, ma quando con la torcia, illuminò un po’… ecco che vide una cosa spaventosa… una faccia di un clown, una faccia robotica. -AAAAAHHH-
-Che hai da urlare!?- Disse infuriato Michael, per poi vederlo con i suoi occhi. -Fifone.-
-Ah AH molto divertente!-
I due poi si accorsero che in quella stanza c’erano anche altri animatronici: orsi, ballerine, volpi ed altri…
-Inquietante direi.-
I due poi trovarono il pannello di controllo, ed con qualche semplice tasto lo riaccesero… facendo tornare la luce, anche se in quella stanza cene era poca, era più grande di quello che sembrava.
-Bene, andiamo.-
Michael si avviò, dopo essersi acceso una sigaretta.
-Ehy, Aspettami!- Disse Tom… ma poi si fermò. -Ehy un minuto ho sentito dei rumori, vado ad controllare.-
Tom si avvicinò ad un punto della stanza un po’ lontano.
-Tom, che stai facendo?-
Tom con la torcia in mano continuava ad andare, dando le spalle all’altro ragazzo.
-Sto solo dando una occhiat…a… - La torica cadde dalla mano del ragazzo. –AAAAAAAAAAHHHHHH!!!!- IL suo urlo ad squarcia gola, riempì la stanza.
-EHY CHE STAI FACENDO!?-
Poi Michael notò un cosa, Tom, stava inginocchiato ad terra, ed del sangue  stava colando dal petto.
-P-perfavore… scappa!-
-E-ehy Tom, se è uno scherzo n-non è divertente!-
-SCAPPA!- Ed Tom… provava sempre più dolore.
Michale dovette abbandonare il ragazzo correndo via, mentre correva sentiva solo gli urli di Tom farsi sempre più forti, ed continuava ad ripetere frasi del tipo…
-NO! NO TI PREGO!-
-CHE COSA CI FAI QUI!? AAAAAAAAAAAAHHHH!!!!-
Poi… gli urli cessarono, ci fu solo un grande silenzio.
Michael sentì dei passi… passi sempre più forti, sempre più vicini.
-NONONONONONO!!!- Lui corse, ma quei passi erano sempre là, sempre più vicini!... ma poi, andò ad sbattere contro qualcosa, qualcosa di metallico, ed qualcosa di grosso. -Ma che ca***!?-
Quindi puntò la torcia contro il suo ostacolo, ed lo sguardo di stupore d di paura mischiato in un perfetto miscuglio, era visibile sul suo volto… quello davanti ad lui, era un Robot viola e bianco dalle fattezze da Orso.
-Ciao, vuoi giocare.-
-Ma cosa ca***!?-
Poi qualcuno lo prese per i capelli, ed lo buttò contro la parete, il pacchetto di sigarette ed l’accensino caddero a terra, sotto lo sguardo del suo assalitore.
-*Prende l’accendino ed le sigarette* Il fumo, fa male, vi rovina la vita, ve la brucia, tutti lo sanno, ed pure voi… continuate ad danneggiare il vostro corpo con questo veleno.-
Il misterioso assalitore accese una sigaretta, ed si inginocchio al ragazzo ferito, che era così ferite da riuscire ad tenere gli occhi aperti con fatica, appena poté vedere qualcosa, si ritrovò davanti una fiamma ardente, accesa dal tizio, che faceva un po’ di luce, ora la faccia del suo nemico era visibile, aveva ardenti occhi rossi.
-T-tu c-chi sei!?-
-……… Uno che odia chi non ha rispetto per la vita.-
All’improvviso Michael vide meglio la faccia di quello strano personaggio, la sua espressione si tramutò presto in sorpresa.
-No! Aspetta! Tu non puoi esserAAAAAAAHHHHHHH!!!- La sigaretta con la fiamma ancora viva e ardente venne piantata con violenza nell’occhio del ragazzo, sotto le sue urla di dolore, egli continuava ad parlare.
-Mi hai riconosciuto eh? Sorpreso?- Aveva due guanti, quello sinistro era di un colore nero pece, quello destro invece era di un rosso sangue.
Con il braccio destro prese il mento del ragazzo ormai senza la sigaretta sull’occhio, ed lo sollevò fino alla sua altezza.
-Michael… fumo, droga, e altri crimini, la tua vita è questo, una vita sprecata, una vita bruciata, io li odio i tipi come te.-
Poi prese un coltello, un coltello un po’ arrugginito, ma affilato come un rasoio.
-E’ l’ora… *tossisce*… della punizione.- Forti urli si sentirono  da tutte le parti, gli altri residenti nella struttura si stupirono di sentire delle urla così orribile, lui stava venendo ad prenderli, lui ne aveva già puniti 2, ora a chi tocca? Non importa, tutti cadranno, perché ora loro sono nella sua trappola, è lui che comando il gioco.
Intanto da Alex e Jasmine…
-Che palle!-
-Ed ora cosa facciamo?..... Senti anche tu questo rumore?-
In effetti un rumore c’era, sembrava uno scricchiolio, piccolo ma penetrante, che piano a piano si fa sempre più forte, sembra un rumore di piccoli passi facendosi sempre più vicino… finché, si sente il rumore di metallo che si rompe, che viene squarciato.
-Ehy, ma cosa è stato!?-
Nel buio dell’ascensore bloccato, si videro delle luci, sembravano occhi, appartenevano ad esseri bassi, sembravano bambini, ma meccanici,
-E-ehy chi o cosa siete?-
Tutti gli occhi si mossero allo stesso tempo, sorrisero allo stesso tempo, ed dissero.
-Volete giocare?-
-L-lontani!-
Facevano paura, non avevano senso, erano pericolosi? Cosa volevano?
La luce si riattivò ed la porta dell’ascensore si aprì.
-Usciamo!-
Cosi poterono uscire per sfuggire ad quelle cose meccaniche.
Intanto…
-Ma dove sono finiti quei 2 idioti!?-
Poco dopo aver espresso la sua rabbia, il suo telefono squillò, era il telefono di Tom.
-*risponde* Ma dove ca*** sei finito!?-
-*respiro*-
-Pronto?-
-*respiro*
-SE E’ UNO SCHERZO SAPPI CHE NON SONO IN VENA!-
-……………………………..I tuoi amici, sono stati puniti, provate ad scappare, tutti e 4, la vostra punizione è vicina.-
-……….. Ma chi ca*** sei tu!?- Ma le grida di Lucas vennero interrotte da Marie.
-L-Lucas… guarda.- Marie indicò in alto, dalle grate del condotto di areazione stava uscendo sangue… molto sangue!-
-Ma che ca***!?-
La grata si aprì, ed da li cadde qualcosa, qualcosa di grosso ed di marcio, sembrava umanoide, e… era un cadavere.
-Oddio!- L’urlo di terrore fu talmente tanto che si sentì in tutta la pizzeria.
-E-ehy Luca-cas, Qu-questo ha gli stessi, ve-vestiti di Michael!- Era vero, aveva gli stessi vestiti.
-Nononono! NON PUO’ ESSERE LUI!-
Ed la voce al telefono continuava.
-Ve lo aveva detto, sono stati puniti! Ed adesso tocca ad voi, ho mandato un mio vecchio amico ad farvi compagnia.-
Dopo pochi secondi della fine della frase, un altro essere cadde dalla grata, cadendo proprio sul cadavere.
Costui si eresse, aveva un aspetto umanoide, ma metallico, aveva una specie di maschera bianca con un naso rosso in stile pagliaccio, ed un cappellino ad cono.
Marie e Lucas si allontanarono impietriti da quella visione.
L’essere si avvicinò, i suoi occhi brillavano di un rosso sangue senza precedenti.
-Vi presento Ennnard.- Disse infine la voce al telefono.
-STAI ZITTO!- Lucas lanciò il telefono in testa al mostro, che si ruppe all’impatto, mentre i 2 fuggivano.
Lasciarono la stanza, ed corsero nel corridoio, si sentivano ancora i passi metallici, ma poi… non si sentirono più.
-L-lo abbiamo seminato!?- Disse Lucas con il fiatone.
-P-penso di s….s…………..AAAAAAAAAAHHHHHH!-
Fu i un attimo… un rumore, uno squarcio, quel mostro era arrivato per il condotto di areazione , e in un attimo, appena si erano rilassati, aveva rotto il metallo che lo separava da noi, ed cadde, per afferrare Marie ed ucciderla senza pensarci due volte.
Lucas era impietrito, non sapeva che fare, stava per svenire.
-Nonono! Questo deve essere UN SOGNO! QUESTO LO DEVE ESSERE!-
All’improvviso sentì una voce, erano gli altoparlanti.
-Questa è la realtà Lucas, sai non avresti dovuto lasciare la sala di sorveglianza, qui si può vedere tutto, sai?-
Lucas era arrabbiato, non ce la faceva più, voleva solo svegliarsi, voleva solo andarsene da tutto questo!
-Sai? Alex e Jasmine, sembrano solo delle comparse in tutto ciò!-
-FINISCILA! Basta tutto questo! Che cosa vuoi ed chi sei?-
-…………………..*tossisce* Sono solo una persona che è stufa delle persone che sprecano la loro vita, ecco così ho risposto ad tutte e 2 le domande, ed ora ti consiglio di correre, perché vedi… Ennard ha molti amici.-
In quello stesso momento, vari occhi si illuminarono nel corridoio buio dietro Ennard, tutti di diversi colori, ma sempre meccanici.
Lucas non poté fare altro che correre, finché non urtò contro qualcosa o qualcuno.
-Ahy, ma che!?-
-J-Jasmine?-
-Lucas?-
-Oh grazie al cielo, siete vivi.-
-Bhe certo.- Disse Alex.
-Presto dobbiamo scappare!-
-Ed come genio?-
-I-io non lo so… non SO COME SI ESCE DA QUI!-
-Cosa!? MA COME HAI POTUTO FARE UNA COSA DEL GENERE!? PENSAVO CHE SAPESSI COME ERA FATTO STO POSTO!-
-Io non lo conosco per niente! Non ci sono mai venuto, è stato Tom!-
-Tom!?-
-Si, mi ha proposto lui di fare tutto questo! Voleva solo fare uno scherzo! Mi aveva detto di aver lavorato qui in passato!-
Il telefono squillò, era il telefono di Alex.
-Pronto?-
-Guardatevi le spalle, il vostro amico Tom è con voi!-
I 3 si girarono… c’era solo un armadietto, dove stava uscendo sangue, la porta di metallo cedette, era molto vecchia ed arrugginita, ed cadde come un sacco di patate, il corpo di Tom pieno di sangue, immobile senza vita.
-E-ehy ma cosa è successo!?- Disse sconvolto Alex.
Intanto le figure si fecero sempre più vicino, i robot erano inquietanti: un clown, un orso, un volto ed molti altri.
-Ciao, volete giocare?-
-Volete un abbraccio?-
-Ciao!-
Continuavano ad ripetere quelle frasi senza fine, come un disco rotto, poi fermarono la loro camminata quando dinanzi al loro c’era il corpo senza vita di Tom, o almeno così sembrava.
-Eheheh… *tossisce* Cof COf!-
Tutti erano impietriti, increduli, il corpo di Tom si stava alzando, ed senza ferite, non era morto, ed ne tantomeno ferito.
-*tossisce* Bhe eccoci qua, vedo che siete rimasti almeno in 3 questa volta.-
-…T-Tom!?-
-Si quello è il mio nome, *tossisce* Tom Kramer per la precisione, ed per farla breve, sono l’antagonista e il protagonista di questa storia.-
I 3 erano increduli tutto questo non aveva senso, perché lo ha fatto!? Come ha fatto!?
-A-amico, s-se è uno scherzo n-non è divertente!- Disse Alex.
-Scherzo? Perché dovrei scherzare? *tossisce* Ma come non lo avete capito? Certo che siete lenti, bhe vedete tutto è cominciato da quando sono entrato nella tua piccola banda Lucas, mi sono costruito una seconda vita, una vita dove ero un fifone, tutto per convincere voi e gli altri che ero solo un fifone racconta frottole, bhe ad quanto pare ha funzionato.-
-M-ma perché!?
-Perché!? PERCHE!?- Tossisce per l’ennesima volta, ma stavolta insieme alla tosse sputa del sangue. -Per questo! Ditemi… secondo voi è normale avere questo aspetto!?-
Tom si mise le mani in testa, ed si tolse a quanto pare la sua parrucca, mostrando i suoi veri capelli, non erano normali per uno della sua età, erano di un bianco-grigio, poi si levò anche delle lenttine colorate per occhi, rivelando 2 occhi rossi.
-Allora? Cosa ne dite?-
-I-io non capisco…-
-Certo che non capisci Lucas, sei sempre stato un idiota, ma per farla breve… *tossisce*… ho un malattia, una malattia mortale, che mi sta divorando dall’interno *tossisce*, la mia vita era finita, bruciata! Bhe quella notizia mi ha aperto gli occhi, ora guardavo il mondo il modo diverso, guardavo le persone in modo diverso, da ogni parte che mi giravo vedevo ragazzi fumare, bere o drogarsi, senza sosta, senza ritegno, li vedevo mentre loro sprecavano la loro vita, non capivano quando era prezioso il dono di vivere, ed infatti non lo meritavano… dimmi mi avete mai mai visto bere od fumare?-
Solo ora in effetti ricordavano che egli non aveva mai bevuto od assunto sostanze, non lo aveva mia fatto.
-Vi ho osservati per tanto tempo, voi fumate ed vi drogate senza sosta, voi bruciate la vita, voi non meritate di vivere *tossisce*- Subito dopo Tom fece uscire dalla sua tasca destra un telecomando ed da quella sinistra un coltello arrugginito, aveva 2 guanti, quello destro rosso ed quello sinistro nero. -Ho lavorato qui per tanti anni, non era male fare il meccanico, infatti stando qui, ho scoperto tante cose su questi affari! *preme il pulsante*-
 I robot si mossero al comando, continuando ad ripetere quelle frasi senza fine.
Alex, Jasmine e Lucas dovettero correre per l’ennesima volta, inseguiti da tutti gli strani robot di quel posto, nella loro mente c’era solo confusione, era successo tutto in un lampo.
Intanto Tom con passo lento e costante, faceva la parte del predatore insieme ai robot, giocava con il suo vecchio coltello sporco di sangue, la lama del coltello rifletteva la sua faccia, una faccia che da vicino mostrava stanchezza e sofferenza, sembrava un fantasma, questi ragazzi avrebbero capito che la vita è preziosa, infondo il detto dice… “Non sai il valore di quel che hai finché non lo perdi”.
Intanto i 3 correvano, non sapevano dove andare, andavano alla ceca, entrarono in una stanza, ma purtroppo scivolarono sul pavimento, c’era del petrolio, fatto versare da Tom.
Era scivoloso, ma facendo attenzione Lucas e Jasmine riuscirono ad alzarsi, ma Alex che era il più vicino alla porta d’entrata, venne trascinato dall’orso robotico, che venne trascinato.
-NONONONONAAAAAAAAAHHHH!- Tom lo aveva pugnalato alla schiena senza pensarci due volte.
-Il tuo fidanzato è morto Jasmine *tossisce* Tocca ad te!-
I due non ebbero nemmeno il tempo di piangere il povero ragazzo, che dovettero fuggire, sentirono vari rumori, questa struttura era più complicata di quel che sembrava.
-*tossisce* Sono quaaaa.- Tom ed gli animatronici gli avevano raggiunto  attraverso un altro corridoio.
Così riuscì ad bloccare i 2 superstiti, non avevano via di fuga.
Il killer  prese Lucas per il collo ed cercò di pugnararlo, mentre il clown animatronico teneva ferma Jasmine.
-Ciao, vuoi giocare?-
-ZITTA!- Jasmine continuava ad colpire a gomitate il robot.
Tom pugnalò Lucas allo stomaco, per poi avvicinarsi da Jasmine.
-Hai avuto molti problemi di tossodipendenza giusto? Ed pure non hai mai smesso! Bhe ho una buona notizia per te, non ricadrai più in queste ricadute!-
Con un semplice taglio, dal collo della ragazza collo copiosamente sangue senza fine, poi cadde come un sacco di patate.
-E’ successo tutto molto in fretta, troppo in fretta direi, voi cosa ne dite ho ragione?- Disse ai robot, ma loro continuarono ad ripetere le stesse frasi.
-Ciao, vuoi giocare?-
-Come sospettavo *tossisce*-
Il giorno dopo…
Notizia: Ancora non si sa niente della scomparsa di questi ragazzi, avvenuta ieri sera, vi terremo presto aggiornati.
-Se se provateci.- Disse Tom dopo aver preso una tazza di caffè, aveva un cappuccio i testa per sicurezza, era nella piazza della città, era mattina presto, ed era lì per una ragione, aveva bisogno… di un’altra identità, ed conosceva il negozio giusto.
THE
END?
Note dell’autore:
Thanos:……. Ok… ho un SERIO problema di organizzazione! Insomma mi sono ridotto all’osso per i tempi, quindi se alcune parti vi sembrano un po’ frettolose, bhe ecco perché, ma comunque questa storia ha avuto diverse modifiche, sia come  numeri di personaggi che di fatti, qui ho voluto presentare un mio nuovo OC umano, Tom Kramer, questo OC prende il cognome da Jhonathan Kramer, ovvero Jigsaw, l’antagonista della serie di film “Saw”, infatti dopo la visione del primo mi è venuto l’idea, poi come Jigsaw, le motivazioni di Tom sono le stesse, cioè ha una malattia mortale, ed le sue vittime sono quelle che secondo lui “bruciano la vita”.

Gli ho dato il nome Tom, visto che volvevo dargli il mio stesso nome, infatti mi chiamo Tommaso, quindi gli ho dato il mio diminutivo.
Volevo che in questa storia non si sapesse chi era l’assassino, non volevo che Tom fosse riconosciuto subito come il killer, ecco perché l’ho fatto ammazzare per primo, facendogli simulare un finto accoltellamento, ed usando del succo di pomodoro come sangue, bhe credo di aver detto tutto alla prossima.
   
 
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