Serendipity

Luglio 2018

Alessandro stava riordinando la sua stanza. Dopo essere riuscito a conseguire la laurea, stava per trasferirsi in un centro di ricerca all'estero, fuori dall'Italia, e i suoi genitori l'avevano pregato di liberare la sua camera da letto da almeno una parte dei segreti che in quattordici anni di occupazione si erano inevitabilmente insediati con lui.

La scrivania e qualche scaffale erano già quasi completamente liberi, il materiale che li occupava impilato ai piedi del letto in tre colonne etichettate col nastro adesivo: le più alte avevano la dicitura "traslocare" e "archiviare", mentre la più bassa contava solo pochi fogli macchiati di caffè e qualche guscio di noce ed era etichettata "buttare".

Alessandro sbuffò, sollevando una nube di pulviscolo da un vecchio set di scacchi in vetro, uno xilofono e una poesia che aveva composto in quinta elementare; pochi minuti ancora e sarebbe andato a dormire, l'orologio si stava pericolosamente avvicinando alle due di notte.

Sotto la scacchiera trovò una pagina di diario redatta nell'articolato alfabeto che utilizzava da adolescente per garantirsi riservatezza letteraria; ci mise qualche secondo a decifrarla, perché, si rese conto, era scritta in lingua inglese. La data la posizionava cronologicamente a quasi nove anni prima, quando aveva vinto una borsa di studio di una High School, una scuola superiore americana, e aveva passato quattro anni di studio a New York, prima di tornare in Italia per frequentare l'Università.

Era sicuro di aver tenuto un diario in ben più di un occasione, durante quel periodo, infatti trovò parecchi altri fogli, impilati in ordine sparso sotto il primo.

Ormai dimentico del suo intento di riordino originario, impiegò circa mezz'ora a rimettere le pagine in ordine di lettura, poi scavalcò le tre pile di materiale ai piedi del letto e si sdraiò sotto le lenzuola, l'abat-jour illuminato, in mano un plico di ricordi pronti per essere rivissuti.

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Ciao.

Questo è un progetto nato dalle ceneri di una long che avevo cominciato a scrivere un paio d'anni fa, durante la maturità. Poi ebbi un guasto al computer e persi i primi capitoli della fict, nonché della tesi, quindi finii per dedicare più tempo alla seconda che alla prima.

Oggi mi sono deciso a riesumare i personaggi, con un progetto molto più sintetico (due anni fa dovevano essere 20 capitoli, ora dovremmo riuscire a finire in 8) e una trama molto meno invasiva, quasi una raccolta di missing moments, ma ben definita. È un'idea strana, lo so, ma io ci provo.

Nel prossimo capitolo Alessandro rivivrà il suo arrivo al Campo Mezzo sangue e l'incapacità dei suoi abitanti di pronunciare correttamente il suo nome.