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Autore: __Lily    16/03/2017    1 recensioni
"Nonostante tutto Jon rimase nell’ombra mentre Sansa Stark fece un passo verso l’oscurità. [...] Jon aveva osservato la sorella: la veste smossa dal vento, il metalupo degli Stark ricamato nel suo vestito e i suoi occhi blu come quelli della madre si erano fatti freddi - quasi glaciali - come il vento del Nord. 
I suoi capelli rossi come le fiamme del fuoco illuminavano l’oscurità nella quale si stava addentrando.

«Fai ciò che devi Sansa» aveva sussurrato guardando la sorella scomparire dentro quel canile."
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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DODICI

 

 

 

«Mia signora…» cercò di dirle Brienne, ma Sansa Stark proprio non voleva demordere.
«Aiutami, Jon non vuole nemmeno incrociarmi e se busso alla sua porta si fa negare anche se in realtà non è impegnato con i suoi consiglieri. Devo parlargli Brienne.»
«Non so cosa sia accaduto al re per comportarsi così, ma non trovo giusto…»
«Non mi lascia altra scelta, devo parlare con Jon e devo farlo ora. Mi aiuterai?»
Brienne fece un respiro profondo, aveva giurato fedeltà a quella ragazza, come poteva tirarsi indietro?
Solo che… non le sembrava giusto, certo il giovane re non si stava comportando come avrebbe dovuto nei riguardi di Sansa Stark, ma Sansa non poteva pretendere di essere ricevuta comunque anche se lui non voleva.
«Dovrai solo bussare e dire che devi parlargli di una cosa urgente e poi una volta entrata nella stanza io ti seguirò. Brienne…»
«Lo farò mia signora, anche se non lo trovo molto corretto.»
«Grazie» le disse Sansa stringendo la sua mano.
In quel momento il giovane viso di Sansa nella mente di Brienne si confuse con quello di sua madre Catelyn, erano così simili eppure… nella giovane lady che ora serviva vedeva molta più fermezza di quanta non ne avesse vista nella moglie di Eddard Stark.
Le due si incamminarono verso lo studio occupato dal re del Nord, Brienne avanti e lei dietro, si sentiva nervosa e agitata, sapeva che Jon non l’avrebbe presa bene ma non poteva resistere oltre senza sapere cosa stesse pensando davvero lui.
Quei corridoi sembravano sempre infiniti soprattutto quando aveva fretta, passò davanti alle stanze che un tempo avevano occupato i suoi fratelli: Robb, Arya, Bran e Rickon… non era più scesa nelle cripte da quando Rickon era stato messo lì, non riusciva a farlo, non poteva.
Scacciò quei pensieri come si fa con una mosca fastidiosa e riprese il controllo di se stessa, proseguì finché non arrivarono alla porta dello studio e Brienne si fermò.
Stava per bussare quando si fermò e si voltò verso Sansa.
«Se desideri tornare indietro…»
«No» rispose risoluta.
A quel punto la donna bionda non poté far altro che eseguire la richiesta e così bussò due volte alla porta in legno, dietro di essa sentì delle voci, il re non era solo.
«Chi è?» rispose Jon mentre ancora stava discutendo con Ser Davos.
«Brienne di Tarth maestà.»
«Entra.»
Brienne aprì la porta ed entrò dopo il consenso del re, solo che qualche istante dopo lo fece anche Sansa e l’espressione di Jon mutò come dal giorno alla notte.
«Non prendertela con lei, le ho chiesto io di farlo.»
«Me lo immaginavo» disse Jon posando una mappa e poi si voltò verso il suo consigliere, «Ser Davos per ora abbiamo finito, puoi andare.»
Lui si alzò dalla sedia e Sansa fece un segno a Brienne, ringraziandola ancora una volta con i suoi occhi blu.
Lei e il cavaliere se ne andarono insieme richiudendo la pesante porta in legno.
«Hai usato Brienne…»
«Se mi fossi annunciata non mi avresti ricevuta, non mi hai lasciato scelta Jon.»
Jon si massaggiò le tempie con le dita.
Gli Estranei, i bruti che discutevano con i cavalieri, Baelish, Cersei Lannister e Sansa… era davvero troppo.
«Che cosa vuoi Sansa?»
«La verità e non te la caverai tanto facilmente questa volta» rispose lei senza mettersi a sedere, restando in piedi, fiera come un lupo.
Jon si alzò e la raggiunse, no sapeva che non si sarebbe arresa.
«Credevo che ci fossimo detti tutto nel parco degli Dei.»
«Non hai detto nulla, basta scuse. Per cosa stai punendo entrambi?»
Quella domanda fu a bruciapelo, Sansa non avrebbe usato tanti giri di parole.
«Sansa…»
«Dimmelo!» urlò lei stringendo forte il suo braccio.
«Devi starmi lontana!»
«Perché? Che cosa ho fatto?!»
Jon si liberò dalla sua presa e le diede le spalle, non riusciva a guardarla negli occhi, non avrebbe potuto allontanarla se lo avesse fatto.
«E’ meglio così credimi.»
«No, io non ti credo. Jon…»
Si spostò e si misi difronte a lui, prese la mano che prima gli aveva fasciato con il suo fazzoletto ricamato, le lacrime stavano per uscirle dagli occhi ma non avrebbe pianto ancora davanti a lui.
«E’ per il tuo bene che ti allontano.»
«Per il mio bene? Così mi fai soltanto del male. Guardami ti prego.»
Finalmente trovò il coraggio di alzare lo sguardo e fissare quei suoi grandi occhi blu che non chiedevano altro se non amore, quell’amore che lui non avrebbe mai potuto davvero darle.
«Non posso, io…»
«Cosa? Cosa non puoi Jon?!»
«Averti vicina, non posso Sansa finirei con il ferirti, allontanarti da me è meglio per entrambi.»
«No, non lo è! Tu non puoi…»
Sansa non resisteva più, il bisogno che aveva di Jon era troppo grande, essere stata lontana da lui per tutti quei giorni era stato troppo, così si avvicinò ancora di più a lui e lo baciò.
Al principio Jon non fece nulla colto alla sprovvista, ma poi sentì qualcosa, tutta la tensione svanì, strinse forte a se Sansa e la baciò intensamente, non voleva fermarsi, non voleva altro se non lei, ma poi la realtà tornò bruscamente.
«No, questo è sbagliato» le disse ansimando, stava facendo molta fatica a controllarsi, non ci sarebbe riuscito a lungo se lei fosse rimasta ancora.
«Non mi importa.»
«A me si e non sto pensando solamente a me. Sansa…» disse accarezzandole il volto arrossato, la sua treccia era abbastanza sfatta.
«Non allontanarti di nuovo da me ti prego.»
«Sei mia sorella.»
«I Targaryen si sono sposati per generazioni tra fratello e sorella per mantenere il sangue puro» gli ricordò lei.
«Si, ma noi non siamo Targaryen, i draghi sono morti da tempo.»
«Jon so che non sono la donna che vorresti. Mi hanno spezzata, picchiata, umiliata, hanno usato il mio corpo… so che meriteresti qualcuno migliore di me, ma non posso lasciarti andare.»
La rabbia si impossessò di lui, Bolton l’aveva ferita troppo e quelle ferite avrebbero sanguinato per sempre.
«Nessuno potrebbe essere migliore di te Sansa Stark.»
«Allora non punirci, non farlo Jon.»
«Nessuno approverebbe, gli alfieri e…»
«Non mi importa di loro, di cosa penserebbero. A me importa solo cosa pensi tu.»
A quelle parole Jon non riuscì più a resistere e baciò nuovamente Sansa, con una passione ancora più grande, le accarezzò i capelli inebriandosi del loro profumo, sentì la sua pelle sotto quelle pesanti vesti ricamate, avrebbe voluto farla sua come era accaduto con Ygritte, ma Sansa non era lei e lui non era più il ragazzino ingenuo di un tempo.
Se era quello il loro destino, se era quello ciò che gli Dei avevano in serbo per loro allora sarebbe accaduto ma solo al momento giusto, non prima.
«Non provare a lasciarmi ancora.»
«Non lo farò» rispose lui.
Restarono abbracciati a lungo, finché non si fece troppo tardi e allora quella notte Jon tornò nella stanza padronale a vegliare sul sonno di Sansa Stark.






 

Ebbene nel tredicesimo capitolo compariranno due nuovi personaggi e poi da lì ne compariranno molti altri ancora... 
Se vi lascio questo estratto capirete di chi si tratta vero? 


«Chi sei? Perché mi stai seguendo?!» urlò lei sfoderando Ago.

  
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