Crimson Moon

[Deepest Fear]

 

 

Non vuole più pensare.

Vuole solo vivere.

Non vuole più riflettere, disperarsi, struggersi.

Vuole solo essere: senza un intelletto che imbrigli l’istinto, la volontà, le passioni più violente e le pulsioni più disgustose.

Vuole tornare ad essere il demonio che è sempre stato, senza più inibizione alcuna.

Vuole vendicarsi delle umiliazioni, delle sconfitte dei suoi falsi sorrisi, dell’amore che cerca, cerca, cerca e cerca ancora, ma non trova.

 

[Perché non c’è amore per un demonio, non c’è comprensione per una bestia, neppure da parte sua, da parte del guerriero più forte dell’universo, da parte del salvatore delle galassie, da parte della bontà fatta persona.

Lui ti ha sempre mentito.]

 

Vuole graffiarlo, morderlo, spezzarlo, scannarlo e vomitargli addosso tutta la sofferenza, tutto il dolore che gli è stato piantato nell’anima come un chiodo nel petto.

Vuole fargli male, vuole ferirlo.

“Vegeta!” l’urlo atroce di Goku chiama il suo nome ed un altro chiodo si pianta nella carne del principe, all’altezza del cuore: il sangue schizza e macchia la luna, la svergina della sua abbacinante purezza e la battezza nel peccato e nel dolore “Vegeta, smettila, ti prego!”

 

[E’ orribile.]

 

E’ orribile la violenza che gli sta facendo, il modo in cui tenta di strappargli dall’anima un amore che, un amore che per lui non esiste, che non esisterà mai.

E’ orribile il suo esserne consapevole e non riuscire comunque a fermarsi: il dolore che infligge gli ritorna amplificato miliardi e miliardi di volte ed il pianto si fa seme nel corpo del rivale, del suddito, nel corpo di Kakaroth.

E’ un attimo poi fugge dal suo corpo, dalla pelle che ha graffiato, dalla carne che ha morso fino a sentire in bocca il sapore del sangue, da ciò che ha violato senza ritegno.

 

[Ma era una punizione, no?

Se la meritava, no?]

 

E ora non vuole più essere.

 

[Come può chi non possiede un’anima sentirsi in colpa?

Come può che è morto dentro desiderare la fine che l’ha già posseduto, che l’ha già toccato nell’intimità più profonda?]

 

Si è appropriato di lui sulla terra nuda, sotto una luna piena che nutre i suoi nervi di atrocità.

“Tutto questo non ha senso, Vegeta!” Goku si rialza a stento, dei vestiti che aveva addosso prima di tutto questo non sono rimasti che brandelli sporchi di polvere e di sangue e di lui “Non ha senso cercare così accanitamente l’amore e poi fuggire come un vigliacco!”

 

[Il principe dei Sayan non è un vigliacco, il principe dei Sayan non fugge!

Ma allora perché si volta e corre, perché le ferite non sfregiano il suo petto ma la sua schiena?]

 

“Perché scappi?” le sue parole rimbombano ovunque, tra le rocce aguzze e contro il cielo nero, e Vegeta che indietreggia senza più forze non può far altro che lasciarsi cadere malamente in ginocchio, il corpo scosso da spasmi così violenti da non farlo neppure respirare.

“Io ho...” le parole s’incastrano in gola dolorose come una matassa di spilli acuminati, ma alla fine la confessione di una vita si scioglie in una parola, una sola parola che distrugge tutto senza fatica “... Paura”

 

[Paura, paura, paura!

Lo senti come riempie la bocca, il petto, il cuore?

Lo senti come incrina l’anima, come scioglie le membra?

Lo senti?

La senti?

Non c’è scampo.]

 

Il Sayan più giovane sorride nel buio, le sue lacrime vivono della luce di una luna di sangue rappreso: gli si avvicina piano, lo accoglie tra le proprie braccia, lo sente tremare contro il proprio petto.

Divide con lui il dolore.          

Divide con lui la paura.

[Ma non c’è scampo.]