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Autore: _cercasinome_    17/03/2017    3 recensioni
-Visto Loki? Possiamo passeggiare normalmente e parlare di qualsiasi cosa senza problemi. Non è cambiato nulla!
Loki sospirò intenerito, prendendo posto accanto a lei.
-Vorrei fosse così…
-Ma è cosi!
-Lucy!-
FANFICTION COMPLETAMENTE ISPIRATA AL CAPITOLO 503
quindi leggeri SPOILER per chi non è arrivato lì
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Happy, Loke, Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Always me

Il sole pallido era sorto da un po’ ormai e, immobile e splendente, contribuiva al risveglio di Magnolia con i suoi raggi luminosi. Alcuni entravano dalle finestre disturbando il dolce sonno degli abitanti consapevoli che era giunto il momento di alzarsi, abituati ormai a questa sveglia naturale. Altri fasci di luce, invece, filtravano tra le chiome degli alberi, creando dei piacevoli giochi di luce sul terreno e su tutto ciò su cui cadevano, attirando l’attenzione degli uomini che aprivano le loro botteghe e i loro piccoli negozi e delle donne che spazzavano la strada davanti casa o che armeggiavano già in cucina con cibo e scodelle per preparare la colazione ai bambini, gli unici fortunati che potevano permettersi di continuare a dormire per un altro po’, mentre nell’aria si iniziava a sentire il buon profumo del pane caldo e del caffè, accompagnati dal cinguettio degli uccelli che svolazzavano in cerca di cibo e dal vociare allegro della gente che si salutava sorridente e chiacchierava, come ogni mattina, come se avessero ancora qualcosa di nuovo da raccontarsi.

Magnolia di prima mattina era proprio bella, un vero spettacolo. Spettacolo a cui lei, da quando si era trasferita lì anni fa, amava partecipare. Per questo motivo sorrise quando i raggi del sole vennero a svegliarla, bussando sul piumone sotto al quale si era rintanata completamente durante la notte. Fece per alzarsi, ma qualcosa glielo impedì.  Rise fra sé e sé quando, scostato il piumone, le sue mani si posarono su un braccio caldo e muscoloso che le cingeva la vita. Delicatamente con le dita risalì quel braccio fino alla spalla, al collo e infine appoggiò il palmo sulla guancia del ragazzo che ancora dormiva al suo fianco. Si chinò su di lui, lasciandogli un dolce bacio sulla fronte e non vide l’accenno di sorriso che increspò quelle labbra ancora impastate dal sonno. Gli lasciò una carezza fra i capelli e poi, con cautela, facendo attenzione a non svegliarlo, scostò il suo braccio, riuscendo così a mettersi in piedi.
Sollevò le braccia verso l’alto stiracchiandosi e, a passo lento e incerto, si diresse verso il bagno. Fece una doccia veloce, indossò i vestiti preparati la sera prima sulla sedia della sua scrivania, inclusa la cintura con la sua fidata frusta e le sue preziosissime chiavi. Si spazzolò i lunghi capelli color del grano e, dopo essersi accertata che lui stesse ancora dormendo, sentendo il suo respiro pesante, uscì di casa, chiudendosi lentamente la porta alle spalle.
Poggiò una mano sulla ringhiera, facendola scivolare per tutta la sua lunghezza mentre scendeva lentamente le scale. Uscita in strada spalancò le bracca e piegò il capo all’indietro, respirando a pieni polmoni quell’aria fresca che riusciva ogni volta a farla rilassare. Quell’aria che sapeva tanto di casa.

-Buongiorno Magnolia- sussurrò sorridente.

Dopo qualche secondo si mosse, girando meccanicamente verso destra e iniziando a camminare, canticchiando allegramente e muovendo la testa a tempo.
Fece qualche passo e poi si avvicinò al muretto che costeggiava il lungo fiume che attraversava Magnolia e, facendo attenzione a non cadere, salì su di esso, riprendendo a camminare con le braccia tese in modo da riuscire più facilmente a mantenere l’equilibrio.
Per circa un minuto, in cui si era concentrata esclusivamente sui suoi passi, mettendo lentamente un piede esattamente davanti all’altro, contò, a fior di labbra, fino a 3 e…

-Signorina Lucy, scenda da lì! E’ pericoloso!

Si fece scappare una piccola risata divertita mentre si immaginava i due uomini che, dalla loro piccola barca in legno, la osservavano attentamente aspettandosi di vederla cadere in acqua da un momento all’altro.
Lei non rispose, continuando a camminare a testa alta. Non era mai caduta da lì. Quel muretto era ben scolpito nella sua mente, così come tutte le strade di Magnolia. Aveva sempre pensato che le avrebbe anche potute percorrere ad occhi chiusi e, ironia della sorte, ormai lo faceva tutti i giorni.

-Non li hai sentiti? Dovresti ascoltarli.

Non si stupì di sentire quella voce così vicina a lei. Percepiva la sua presenza da quando era uscita di casa, ma non aveva detto niente, aspettando che fosse lui a rivelarsi.

-Quando la finirai di aprire e chiudere il portale ogni volta che ti pare, Loki?

-Forse quando tu la smetterai di metterti continuamente in pericolo- la rimproverò duro, nonostante il tono allegro e scherzoso che aveva appena usato lei.

-Ho combattuto contro mostri impensabili e tu hai paura di un muretto?- rise lei, sentendo lo sbuffo di Loki, segno che non sapeva come rispondere.
Camminarono per un po’ in silenzio, Lucy sempre sul muretto, a differenza di Loki, che però stava al suo fianco, controllando con la coda dell’occhio i suoi piedi e facendo attenzione ad ogni suo movimento.

-Io, Natsu e gli altri ti abbiamo detto almeno un milione di volte di non uscire da sola…- anche questo voleva essere un rimprovero, ma la voce di Loki era diventata più dolce, quasi triste.

-Lo so.

-Se Aquarius ti vedesse…

-A proposito di Aquarius… hai qualche novità?

Lo spirito stellare dovette fermarsi per qualche secondo, per poi raggiungere la ragazza, lasciandosi scappare uno sbuffo di risata amara, osservando come fosse riuscita a cambiare velocemente discorso.

-Purtroppo no, non abbiamo ancora scoperto dove sia. Ma stiamo continuando a cercare.

-Capisco- disse semplicemente Lucy, continuando a sorridere –E invece come va con Aries? Lei mi ha raccontato certe cose…- chiese, facendo una voce maliziosa che procurò a Loki un violento attacco di tosse che la fece scoppiare a ridere divertita.

-C-c-che genere d-di cose?!- balbettò lui, sfilandosi gli occhiali ormai completamente appannati e pulendoli sulla sua camicia.
-Ahahahah scommetto che sei diventato tutto rosso!

-Questo perché tu parli troppo!- la rimproverò Loki, allentando il nodo della cravatta improvvisamente troppo stretto, per poi ficcarsi le mani in tasca imbarazzato. –E comunque va tutto bene. Aries… mi piace davvero. Sembra che diventi ogni giorno più bella.

Lucy sorrise intenerita. Era così felice per loro. Certo, non era stato facile mettere da parte l’orgoglio di Loki e la timidezza di Aries, ma alla fine, anche grazie al suo aiuto, erano riusciti a dichiarare i propri sentimenti.

-Loki… anche Natsu è più bello?

Lo spirito stellare quasi si strozzò con la saliva. Capiva la situazione, ma queste non erano assolutamente domande da porgli, se ne rendeva conto?! Avrebbe potuto chiedere alle sue amiche!

-E io che ne so!- disse dopo un po’, capendo che Lucy stava aspettando seriamente una sua risposta.

-Sai, credo che stia iniziando a crescergli la barba. Le sue guance sono un po’ ruvide. Ieri sera mi faceva il solletico mentre…

-Non mi interessano i dettagli!!!- la bloccò subito Loki, ancora rosso in viso, prima che potesse finire di parlare.

Si fermò di colpo quando si accorse che la ragazza si era fermata qualche passo indietro e non era più al suo fianco. Si voltò, osservandola mentre stava dritta in piedi su quel muretto, sempre sorridente. Chissà a casa stava pensando. Era difficile capirlo da quando non poteva più guardarla negli occhi.
I suoi, invece, si spalancarono non appena la videro saltare in avanti e atterrare perfettamente a piè pari sulla strada. Si rese conto che aveva trattenuto il fiato e solo dopo diversi secondi riuscì a tornare a respirare regolarmente. Un giorno quella ragazza l’avrebbe ucciso, ne era sicuro.
Continuò ad osservarla, avvicinandosi un po’, mentre lei si sedeva comodamente sul muretto.

-Visto Loki? Possiamo passeggiare normalmente e parlare di qualsiasi cosa senza problemi. Non è cambiato nulla!

Loki sospirò intenerito, prendendo posto accanto a lei.

-Vorrei fosse così…

-Ma è cosi!

-Lucy!- la zittì immediatamente con voce dura, lasciandola senza parole –Sei la persona a cui tengo di più. Tu mi hai salvato, ti devo la vita. Mi ero ripromesso che ti avrei sempre protetta e invece non sono riuscito a salvarti. Come puoi pretendere che io stia tranquillo come prima quando tu te ne vi in giro da sola? Lucy… tu sei… sei cieca! Non vedi nulla! Non vedi le persone, le cose che hai intorno. Potrebbe succederti qualcosa in ogni momento! E se questo dovesse accadere io…io….- non riuscì a continuare quando le braccia di Lucy lo strinsero forte. E solo quando poggiò la testa improvvisamente pesante sulla sua spalla si rese conto che stava piangendo.

-Mi dispiace
Trattenne dei singhiozzi. Perché si scusava lei? Di cosa si doveva dispiacere?!
Ricambiò l’abbraccio per qualche secondo e poi, con delicatezza, l’allontanò da sé.

-Non devi. Ho fatto la figura dello stupido, scusami- disse tirando su col naso e cercando di ricomporsi, ma si ritrovò con il viso circondato dalle mani gentili della maga che lo costrinsero a voltarsi e a fissare le sue palpebre chiuse. Sentì i suoi polpastrelli accarezzargli le guance, asciugando ciò che rimaneva delle sue lacrime. E, mentre faceva tutto questo, non aveva smesso neanche un secondo di sorridere.

-Non piangere, Loki. Non dovete piangere per me, non lo sopporto. So che è difficile da credere, ma io sto bene davvero. Come ho detto quella volta a Dimaria, io ricordo perfettamente Magnolia, ogni suo angolo, la mia casa, la gilda e i visi di tutti voi. Ho tutto nella mia mente. E poi ho scoperto che posso vedere in tantissimi altri modi: con il naso, con le orecchie, con le mani. Mi basta toccare il tuo volto in questo modo e immediatamente lo vedo nella mia mente.

Loki la guardò sorpreso, sorridendo anche lui, contagiato dalla ragazza che aveva davanti con il capo leggermente piegato da un lato. Si voltò di nuovo, non appena lei fece scivolare le sue mani dal suo volto, grattandosi la nuca.

-Posso farti una domanda?- chiese un po’ titubante, continuando solo dopo aver ricevuto un segno d’assenso da parte di Lucy –Perché non hai seguito il suggerimento di Porlyusica? Con Erza, all’epoca, ha funzionato perfettamente.

-Beh, la mia situazione era diversa. Erza non era completamente cieca. Porlyusica-san mi ha spiegato che c’era il novanta per cento di possibilità che l’operazione fallisse e il dieci per cento che invece avesse successo, ma in questo caso avrei visto solo da un occhio.

-Potevi tentare lo stesso! Tu potevi appartenere a quel 10 per cento!

-Lo so. Ma… avevo paura. Si può dire che ormai mi ero abituata al buio. Mi sarebbe piaciuto poter vedere di nuovo, ma sapevo che non mi sarebbe bastato poter vedere da un solo occhio. E’ difficile da capire, ma mi sarei sentita incompleta.

Loki osservò le sue dita tremanti che stropicciavano la maglietta che indossava, per poi andare a sistemare alcune ciocche bionde dietro le orecchie.
Come un tic nervoso. Sembrava che volesse dire qualcos’altro…

-E poi… poi ho capito cosa dovessi fare quando Natsu mi ha fatto vedere nuovamente la luce nonostante avessi le palpebre chiuse: mi ha preso la mano e la stretta forte. E mi ha detto che da quel momento in poi mi avrebbe guidato lui. Che sarebbe stato lui i miei occhi. Siamo due stupidi, non è vero?- rise imbarazzata Lucy, rossa in volto, massaggiandosi la nuca.

-Si, un po’ si- ammise Loki, colpendola delicatamente sulla fronte con le dita ma non riuscendo a trattenere il sorriso per la tenerezza di ciò che aveva detto l’amica e stupendosi per la dolcezza di Natsu. Non credeva che quella testa bacata avrebbe potuto formulare frasi del genere.
Stettero così per un po’, in silenzio, uno accanto all’altra, beandosi della compagnia reciproca.

Dopo quanto era successo non avevano mai parlato seriamente di “quello”. Non tanto perché non ne avessero avuto modo. Magnolia era stata ricostruita da cima a fondo, tutti stavano bene… tutto era tornato alla normalità. Vivendo nel mondo degli spiriti stellari, Loki aveva perso un po’ la concezione del tempo su Earthland, ma ormai era passato un bel po’ dalla famosa battaglia contro Zeref e Acnologia. Se avesse voluto avrebbe avuto tutto il tempo per poter parlare con calma con Lucy di quanto successo. Quindi la verità era che…aveva avuto paura.
Si sentiva terribilmente in colpa per quanto successo tanto che, i primi tempi, non aveva messo piede su Earthland quasi completamente. E se lo faceva apriva e richiudeva il portale da solo, senza farsi notare mai da lei. Solo dopo un po’, anche con l’aiuto di Aries, è riuscito a superare questa fase… non poteva certo scappare dalla sua padrona per sempre. Anche perché…era sicuro che Lucy avesse capito tutto. E infatti un giorno, dal nulla, l’aveva invocato apparentemente senza alcun vero motivo. Solo dopo parecchi minuti Lucy gli ha detto improvvisamente “non è colpa tua”, sapendo esattamente cosa l’avesse tormentato per tutto quel tempo. Lui l’aveva abbracciata e probabilmente quello era il momento migliore per parlare di tutto questo, ma non ce l’aveva fatta. Era riuscito a recuperare il loro rapporto, ma aveva ancora un nodo in fondo alla gola che non riusciva a sciogliere. Aveva paura di sbagliare, di ferirla. Non sapeva che parole usare o non usare. Che fare o cosa non fare. Ed è proprio in questo che ha sbagliato. Si era scordato che quella che aveva davanti era sempre e comunque Lucy. Qualsiasi cosa fosse cambiata, lei era sempre lei. E lui, invece, era uno stupido.
Comunque sia, adesso che aveva trovato il coraggio, aveva così tante cose da chiederle…

-Lucy… non c’è nulla che vorresti vedere o rivedere?

La maga rimase sorpresa da quella domanda, non se l’aspettava proprio in quel momento. Improvvisamente il suo viso s’incupì e lei piegò il capo in avanti.

-Oh scusami! Io non vol..

-LUCYYYYYY!!!-

I due sollevarono di scatto la testa, voltandosi verso quella voce che entrambi avevano riconosciuto immediatamente. Natsu correva come un pazzo per la strada, con Happy dietro di lui, chiamando a gran voce il nome della bionda. Non appena la vide a pochi metri da lui accanto a Loki, che lo guardava con gli occhi spalancati per chissà quale motivo, iniziò a rallentare, mentre il suo volto si rilassava sempre di più.

-Natsu! Che ci fai qui?- chiese stupita Lucy non appena percepì che li aveva raggiunti.

-Sei…sei in ritardo!- disse ansimando, piegato su se stesso cercando di riprendere fiato.

-Ritardo?- ripeté la ragazza confusa, non riuscendo a capire le parole del mago.

-Certo! Sono le otto e mezza!- spiegò Natsu ma, vedendo che né Lucy né Loki avevano ancora capito continuò –A quest’ora stai sempre tornando dal negozio di dolci dove compri la colazione e io riesco a vederti dalla finestra di casa!

Loki sorrise intenerito, vedendo Lucy arrossire e non riuscire a chiudere la bocca, portandosi imbarazzata una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio.

-Non devi preoccuparti, Natsu. Stavo parlando con Loki- spiegò, colpita e intenerita dalle attenzioni che il ragazzo le rivolgeva ogni giorno ma che lei non aveva mai notato.
Si avvicinò a tentoni a lui, accarezzandogli la guancia e poggiando una mano sulla spalla nuda. E a quel punto Loki non poté più trattenersi.

-Natsu… perché sei nudo?

Lucy si irrigidì di colpo.

-Beh, ecco…

-Natsu era così preoccupato per Lucy che è uscito di casa solo con i boxer- lo prese in giro Happy svolazzando attorno alla sua testa.

-Hai anche dei segni rossi sul collo- aggiunse Loki, mentre lui e Happy osservavano con attenzione il povero Natsu.

-Oh si! Questi me li ha fatti Lucy ie… AHI! Ma sei pazza?!- esclamò il mago massaggiandosi la testa appena colpita da un potentissimo pugno di Lucy.

-Non divulgare certe cose, baka! E quante volte devo ripeterti di non uscire nudo?! Non impari mai!- sbraitò la bionda, tirando Natsu per un orecchio che, nel frattempo, si stava scusando in tutte le lingue del mondo mentre Loki e Happy discutevano sul fatto che per il dragon slayer non era poi così inusuale uscire nudo di casa.

-Non è giusto scaricare tutto su di me!- si lamentò Natsu, dimenandosi dalla presa ferrea di Lucy –La colpa è anche tua che hai ritardato!

-Cos…

-Come punizione… adesso ti riporto a casa, il resto lo vedrai! Ciao Loki!

Natsu si caricò Lucy su una spalla e, con sguardo trionfante, si diresse verso casa, ignorando le proteste della ragazza, i suoi pugni sulla schiena e i suoi calci nello stomaco. Intanto Loki, dopo aver osservato divertito la scena e aver salutato Happy, ancora accanto a lui, tornò nel mondo degli spiriti stellari. Guardando quei due gli era venuta voglia di rivedere Aries.
In quel momento Natsu si bloccò in mezzo alla strada, facendo scendere Lucy, e permettendole di poggiare i piedi per terra, che non stava capendo nulla di quello che stava succedendo.

-Mi dispiace! Quando ho detto “il resto lo vedrai” non intendevo che lo vedrai con gli occhi! Cioè, mi spiego meglio! Quello che volevo dire è che…che…- si fermò, non riuscendo a trovare le parole giuste, attirato dalla risata di Lucy, davanti a lui.

-Stupido… non devi preoccuparti- sorrise Lucy, intenerita.
Natsu era un vero imbranato in queste cose. Eppure era quello che più di tutti era riuscito ad accettare la sua situazione: si preoccupava sempre per lei, ma cercava anche di lasciarle i suoi spazi. Per questo qualche volta si faceva scappare frasi come quella. Gli altri, invece, si sforzavano di non dire qualcosa che avrebbe potuto ferirla. Lo apprezzava, ma lei voleva che si comportassero tutti naturalmente. Voleva che fosse tutto come prima. E l’unico che non era cambiato, l’unico che era rimasto se stesso anche in sua presenza era Natsu. E lei lo amava per questo.

-Lucy, io…- iniziò il rosato, ma lei non lo fece finire.
Gli accarezzò una guancia con una mano, spostando poi le dita sulle sue labbra schiuse, percorrendone delicatamente tutti i contorni. E quando nella sua mente ormai apparve chiara l’immagine di quelle labbra, le sue dita furono sostituite dalla sua bocca. Fu un bacio lento, delicato e breve che però conteneva tutto l’amore che provavano l’uno per l’altra.

-Natsu, torniamo a casa- sussurrò dolce Lucy sulle sua labbra sottili e Natsu non se lo fece ripetere due volte. Le rubò un altro bacio e, dopo averla afferrata per mano e incrociato le proprie dita con le sue, si incamminò insieme a lei verso casa. Lucy si strinse a lui sorridendo felice.

Ripensò alla domanda di Loki.
Certo che c’era qualcosa che le sarebbe piaciuto rivedere: la tomba dei suoi genitori, la gilda, casa sua e le sarebbe piaciuto poter leggere nuovamente i suoi libri, anche se doveva ammettere che non le dispiaceva affatto ascoltare Natsu che leggeva, era così tenero. Anche scrivere era diventato molto difficile, quasi impossibile. Ma Levy si era gentilmente offerta di scrivere sotto la sua dettatura e, dopo una sola prova, lei si era chiesta perché non avesse chiesto aiuto all’amica molto tempo prima.
Le sarebbe piaciuto poter vedere almeno una volta nella vita la tomba del Master Makarov, a Tenroujima. Avrebbe voluto tanto vedere la piccola Dreyar, figlia del nuovo master di Fairy Tail, Laxus, e Mirajane o il pancione di Juvia, in attesa dei piccoli gemelli Fullbuster. Avrebbe anche voluto vedere Erza sorridere felice mentre passeggiava finalmente mano nella mano con Gerard e quanto desiderava poter vedere anche solo per un attimo il suo vestito da damigella scelto proprio dalla sua amica Levy che a breve avrebbe coronato la sua storia d’amore, piuttosto travagliata, per come le aveva raccontato, con Gajeel.
Ma soprattutto avrebbe dato tutto ciò che aveva per poter vedere il suo Natsu: quel sorriso assicurante, quegli occhi così intensi, quei folti capelli color ciliegio.
Però indietro non si poteva tornare (aveva brutte esperienze con i viaggi nel tempo) e lei aveva imparato ad accettare la situazione. Probabilmente, se non avesse sofferto così tanto, Natsu non avrebbe sconfitto Dimaria, non avrebbe risvegliato E.N.D e quindi non avrebbe scoperto, poi, come liberarsene. Anche se avesse potuto non avrebbe mai cambiato le cose perché non voleva che andassero diversamente. In fondo: Alvarez, Zeref e Acnologia erano stati sconfitti, i suoi compagni stavano bene, Natsu stava bene e anche lei stava bene.
Inoltre… aveva imparato così tante cose. Era proprio vero: perdere uno dei sensi faceva sviluppare tutti gli altri. Non credeva che avrebbe potuto fare tutte quelle cose nonostante non vedesse. E invece… le sua mani erano diventate i suoi nuovi occhi. Con quelle mani poteva veramente “vedere” di tutto. Ed era così bello poter avvertire la presenza di qualcuno soltanto percependone il profumo o sentendo il rumore dei passi. Aveva scoperto che ognuno aveva un proprio odore, diverso da quello di tutti gli altri e lei li aveva imparati tutti. Faceva concorrenza ai dragon salyer. E ormai era diventata bravissima nel riconoscere una persona dal tono di voce. In questo modo, non si sentiva mai esclusa. Lei non era cambiata, era sempre Lucy.
E non poteva chiedere di più.




-Forse è il caso che mi faccia un giro da qualche parte, aye!


ANGOLO AUTRICE
Cercherò di essere rapida e indolore. Ciao a tutti, da quanto tempo! Torno alla carica con una storia che ho in mente da quando è uscito questo capitolo ma che, ovviamente, non ho avuto assolutamente tempo di scrivere. Quindi...leggendo il capitolo, all'inizio, ho seriamente pensato che Lucy fosse rimasta cieca....e il titolo del capitolo accresceva questa mia ipotesi! (dannato Mashima).
Quando poi si è scoperto tutto...sono rimasta sollevata ma, a dire il vero, ero molto delusa. Lucy non è un personaggio che mi piace particolarmente, anzi, ma la mia delusione non deriva affatto da questo. Anzi, secondo me sarebbe stato qualcosa di...dannatamente figo e che probabilmente mi avrebbe fatto rivalutare Lucy.  Secondo me le avrebbe dato molto più spessore e poi...è la copotraagonista quindi, in un certo senso, "intoccabile"...in più sappiamo che rapporti abbia Mashima con i "morti"...quindi...secondo me avrebbe reso tutto molto più interessante! Almeno avremmo potuto dire che non è vero che sono tutti usciti illesi dalla guerra. Ma Mashima sarebbe stato comunque felice perché non sarebbe morta ahahah
Ovviamente questo è solo il mio modestissimo parere (non so neanche se sono riuscita a rendere bene l'idea). Comunque sia...quel capitolo e i miei strani pensieri alla fine hanno prodotto...questo. Ad essere sincera non mi ritengo pienamente soddisfatta...non tanto perché non mi piaccia, ma perché inizialmente pensavo a qualcosa di totalmente diverso. Comunque sia ho deciso lo stesso di pubblicarla perché è da tantissimo tempo che non pubblico qualcosa (e mi sa che ne passerà ancora, purtroppo) e perché una personcina la stava "pazientemente" aspettando.
Ok, alla fine mi sono dilungata al solito ahahha
Va bene, ciao a tutti e grazie a chiunque legga/recensisca!!!!
 
  
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