Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: __Lily    18/03/2017    1 recensioni
"Nonostante tutto Jon rimase nell’ombra mentre Sansa Stark fece un passo verso l’oscurità. [...] Jon aveva osservato la sorella: la veste smossa dal vento, il metalupo degli Stark ricamato nel suo vestito e i suoi occhi blu come quelli della madre si erano fatti freddi - quasi glaciali - come il vento del Nord. 
I suoi capelli rossi come le fiamme del fuoco illuminavano l’oscurità nella quale si stava addentrando.

«Fai ciò che devi Sansa» aveva sussurrato guardando la sorella scomparire dentro quel canile."
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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QUATTORDICI

 

 

 

 

Erano soli e Bran non aveva idea di come sarebbero riusciti a sopravvivere.
Estate e Hodor erano morti per permettere a lui di fuggire, aveva perso anche loro.
Dopo la visione in cui aveva visto il padre e Jon si era chiuso in se stesso non poteva essere vero, Jon non era suo fratello!
Poco prima che calasse la notte suo zio Benjen era tornato e aveva trovato per loro un posto sicuro dove riposare e partire poi l’indomani.
Meera aveva procurato il cibo e osservava Bran che non era mai stato tanto silenzioso come dopo l’ultima visione.
«Devi mangiare qualcosa» disse la sua compagna di viaggio.
«Non ho fame Meera.»
Si voltò verso ciò che restava di Benjen Stark, non poteva più trattenersi.
«Dimmi la verità zio Benjen.»
Benjen Stark posò la sua cena e fissò suo nipote, in lui rivide il bambino che scalava le torri e i tetti, ma anche l’uomo che stava diventando.
«Che cosa ti hanno mostrato?»
Bran deglutì, per lui dirlo ad alata voce era terribile.
«Jon.»
«Cosa vuoi sapere esattamente?» chiese accigliato, una parte di lui sapeva che quel momento prima o poi sarebbe arrivato, era giunta l’ora di dire la verità almeno a uno dei suoi nipoti.
Lo aveva temuto? Si, Benjen Stark lo aveva temuto con tutta la sua anima.
«Ho visto mio padre battersi contro Ser Arthur Dayne e sconfiggerlo, ma non è andata come mi era stato raccontato» rispose evitando di nominare il padre Meera, «e poi ho sentito una donna urlare, lui ha iniziato a salire le scale di una torre e…»
«E ha trovato Lyanna morente» concluse Benjen, ricordando il racconto di suo fratello, la sua confessione dopo anni di silenzi forzati.
«Tu lo sapevi. Lo hai sempre saputo.»
La voce di Bran era colma di amarezza, come avevano potuto mentirgli per tutti quegli anni?!
«No Bran. Quando Ned tornò dalla guerra portando Jon con se mi mentì… lo scoprii anni dopo, un giorno Jon si ammalò e il maestro disse che sarebbe morto. Mio fratello era distrutto dal dolore e la promessa fatta Lyanna lo stava consumando. Avevo preso da poco il nero, sfiancai il cavallo per tornare a Grande Inverno e stare vicino a Ned. Quella sera crollò e mi raccontò tutta la verità. Jon non era suo figlio, ma il figlio di nostra sorella Lyanna e del principe Rhaegar.»
«La mia visione…»
«Ti hanno mostrato il vero. Mio fratello ha cercato di proteggerlo al meglio delle sue possibilità.»
Meera posò delicatamente la mano sulla spalla di Brandon Stark, quel contatto lo fece quasi trasalire.
«Ha mentito a tutti. Deve saperlo.»
«Spetta a te deciderlo, sei il corvo con tre occhi ora.»
Rievocare quella storia faceva male, il ricordo di sua sorella faceva male, aveva amato i suoi fratelli e li aveva persi tutti ora restava solo lui.
«Domani vi aiuterò a raggiungere la Barriera, dopodiché sarete al sicuro per quanto possibile.»
«Non posso oltrepassare la Barriera zio Benjen.»
Bran mostrò a suo zio il marchio che il Re della Notte gli aveva fatto.
«Bran, lui la oltrepasserà lo stesso ma tu devi tornare a Grande Inverno.»



Arrivarono a Grande Inverno all’alba, il cavallo stava arrancando nella neve, portare sia lei che Gendry era faticoso per quel'animale già provato dal freddo e dalla neve  ghiacciata che ricopriva il terreno, ma a breve una sagoma grigia comparve all'orizzonte e gli occhi di Arya Stark si riempirono di lacrime.
Sono a casa, si disse, a Grande Inverno.
Quando il cavallo non riuscì più a proseguire con loro in groppa i due scesero e iniziarono a camminare nella neve fredda trascinando il cavallo.
Il sole stava timidamente facendo capolino da dietro le nuvole bianche cariche di neve, Arya respirò a pieni polmoni il profumo di casa.
Erano sei anni che non vedeva quel luogo a lei tanto caro, la sua casa, il parco degli Dei con gli alberi diga, tutto le era mancato.
All'entrata c'erano dei soldati, Jon era diventato molto più prudente, gli uomini di  guardia avevano un corno come alla Barriera.
Un suono erano alleati, due suoni nemici e tre suoni… Jon aveva pregato di udire quei tre suoni il più tardi possibile, gli uomini non erano ancora pronti per quella guerra.
Era ancora nel letto di Sansa ma entrambi erano già svegli da tempo.
«Dormi un po’, è ancora presto» disse Jon facendole una carezza, tra loro nulla di irrimediabile era ancora accaduto.
«Se è presto resta qui con me, maestà.»
«Sai che devo allenarmi.»
«Preferisci davvero allenarti?» chiese lei accarezzando il suo torace muscoloso e coperto dalle cicatrici.
Jon dovette fare un grande sforzo per trattenersi, ma la verità era che Sansa non voleva che si trattenesse, lei lo desiderava ed era pronta ad accoglierlo se solo lui lo avesse voluto.
«Devo andare ora» disse, poi le diede un baciò e si alzò dal letto, Spettro scattò in piedi e seguì il suo padrone fuori dalla stanza padronale. 




Erano quasi arrivati quando Arya si fermò improvvisamente colta dalla paura.
«Arya?» la chiamò Gendry preoccupato.
«Non posso. Io…»
Gendry si mise difronte a quella ragazza indomita e coraggiosa che conosceva ormai da tempo.
«Si che puoi. Tu sei Arya Stark di Grande Inverno e non sei più sola.»
Da quando per la prima volta si erano ritrovati Gendry fece ciò che più desiderava; baciò Arya Stark.
Lei rimase sorpresa da quel gesto non era una di quelle lady, non lo era mai stata, ma il modo in cui aveva iniziato a pensare a Gendry… si ritrovò stretta a lui, le sue mani erano forti e gentili, non aveva mai provato niente di simile in tutta la sua vita, come era possibile che Gendry potesse provare qualcosa per lei?
Dopo il bacio le sorrise, poi la prese per mano e in breve furono difronte ai soldati del lupo bianco.
«Chi siete? Fatevi riconoscere» disse uno dei due.
«Sono Arya Stark di Grande Inverno, la sorella del vostro re.»
I due si osservarono in silenzio, come potevano crederle?
Nessuno l'aveva più vista da Approdo del re.
L'uomo che aveva parlato portò il corno alla bocca ed emise un solo suono.
Jon era nel cortile con Tormund quando lo udì, rinfoderò Lungo Artiglio e seguito dal bruto si avvicinò all’entrata del castello; quando la vide non poté credere ai suoi occhi e rimase immobile ad osservarla, come già era accaduto quando si era ritrovato con Sansa.
Lei fece qualche passo incerto, non era mai stato così con Jon, era suo fratello!
«Jon» disse, il giovane re spalancò le braccia mentre Arya percorreva il piccolo tratto che li separava, poi la strinse forte a se con gli occhi colmi di lacrime, come il giorno in cui le aveva regalato Ago.
«Arya!» disse stringendo forte a se la sorella dopo più di sei anni, mentre i soldati, Tormund e Gendry osservavano i due fratelli ritrovarsi. 






 

Come promesso stanno entrando in scena altri personaggi, ieri avete letto di Arya e Gendry e oggi anche di Bran e Meera, abbiate pazienza e arriveranno ancora altri, tra cui Daenerys!
Spero che questa FF vi stia piacendo, io sto adroando scriverla. 
Fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Lils

  
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