Piccola
fic senza pretese sulla mia seconda coppia slash preferita *O*
Ambientata
da qualche parte dopo i telefilm (e dopo la scoperta di Arthur del
dono di Merlin)
Ehm.
Sì. Un sacco di melassa temo, ma che volete farci, ci piace
così
<33
Once
and Future
King
prat
-
Arthur?
Mi state ascoltando? Arthur? -
Il tono
scocciato della voce di Merlin lo fece grugnire debolmente in
risposta.
Ritenendo
che ciò fosse più che sufficiente come prova
della sua attenzione,
l'erede al trono di Camelot riprese tranquillamente a ronfargli sulla
spalla. Merlin sbuffò, alzando gli occhi al cielo, e con un movimento
calcolato sgusciò rapido da sotto la testa di Arthur, che si
ritrovò tutto
d'un tratto con la faccia schiacciata sul materasso. Il principe si
rimise seduto massaggiandosi il naso e fissandolo storto.
- Potrei
farti impiccare per questo, lo sai? - borbottò.
- Certo.
Ma prima dovreste spiegare a vostro padre cosa ci faceva il
vostro servitore in camera vostra all'alba, a letto con voi -
- Sai
Merlin, è da un po' che ci tenevo a fartelo notare. Il
semplice
fatto che tu dorma con me non ti autorizza a trattarmi come un idiota
-
Merlin si
volse a fissarlo battendo le palpebre, sorpreso - Ma io non mi sento
autorizzato a trattarvi come un idiota perchè dormo con voi,
Sire -
mormorò poi stringendosi innocentemente nelle spalle.
- Bene -
fece Arthur, soddisfatto.
- Mi
sento autorizzato perchè voi siete un
idiota -
Merlin
ebbe appena il tempo di scivolare col sedere in avanti per evitare
una gomitata in pieno viso.
-
Qualcuno oggi muore dalla voglia di fare una capatina alla gogna, a
quanto pare - commentò Arthur con un sorrisetto che non
prometteva
proprio niente di buono.
- In
realtà, Sire, prima stavo cercando di
fare un discorso serio
- borbottò Merlin, irritato - Ma mi rendo conto che
è come parlare
da soli -
- Oh,
andiamo, Merlin, tu non sei portato per i discorsi seri. Figuriamoci
a quest'ora indecente del mattino - rispose l'altro annoiato,
riappropriandosi del cuscino e sprofondandoci dentro col viso, chiaro
segno che non gradiva prolungare oltre quella conversazione.
-
D'accordo. Stavo giusto per raccontarvi cosa mi ha detto il drago a
proposito della vostra incoronazione, ma non mi sembrate interessato,
perciò … -
La faccia
di Arthur riemerse di scatto dal cuscino, gli occhi azzurri sgranati.
Merlin inarcò un sopracciglio con aria indifferente, senza
guardarlo.
- Vai
avanti. Ti ascolto - Merlin gli rivolse un sorrisetto compiaciuto,
incrociando le braccia al petto.
- Beh.
Quando sarete re … -
- Sì? -
lo incalzò Arthur, gli occhi sfavillanti di aspettativa.
-
Riunirete Albion sotto un unico regno di pace, dove … la
magia e
chi la pratica non saranno più perseguitati senza motivo -
Arthur lo
fissò intensamente, mentre Merlin giocherellava con le dita
dell'altro senza farci caso; si issò sulle braccia per
rubargli un
bacio veloce, facendogli spalancare gli occhi per la sorpresa.
- …
mmh. E poi? - chiese, ridacchiando all'espressione ebete del
servitore. Merlin abbassò il mento, sulle labbra un sorriso
divertito.
- E poi,
per venire incontro alle esigenze del suo nuovo governante, Albion
verrà ufficialmente ribattezzata Asinolandia
… -
Questa
volta non riuscì a reagire abbastanza in fretta, e il
cuscino di
Arthur lo raggiunse dritto in faccia.
- Idiota
- sbuffò il principe - E poi? Ti ha detto altro? -
Merlin
scosse la testa, ma Arthur notò che gli si erano arrossate
le
orecchie, segno che le cose non stavano propriamente così.
-
Merliiin~
- lo canzonò -
C'è dell'altro, vero? Avanti,
dimmelo -
- Non è
niente d'importante, davvero … - tentò di
svicolare.
- Ma io
lo voglio sapere lo stesso -
- … -
- Allora?
-
- Beh, ha
detto che … che io e … te … insomma, noi
… beh, che
era destino -
Arthur lo
fissò sbattendo le palpebre per qualche secondo, mentre
l'altro
ammirava il soffitto con sommo interesse.
- Non ci
posso credere! - esclamò infine il biondo scoppiando in una
fragorosa risata - Che razza di destino ingrato! -
Merlin,
risentito, per un attimo considerò l'ipotesi di soffocarlo
con il
suo stesso cuscino.
- Lo
sapevo. Lo sapevo che non avrei dovuto dirvelo. Asino di un Pendragon
- lo rimbrottò voltandogli le spalle offeso.
- Oooh,
andiamo! - esclamò Arthur, con le lacrime agli occhi per il
gran
ridere - non vorrai mica tenermi il muso, sei il mio destino-
-
Un'altra parola, Sire, e di sicuro sarete destinato
ad
andare in bianco per i prossimi tre mesi -
Arthur
rise di nuovo, limitandosi ad abbracciarlo pigramente da dietro e
tenerlo stretto.
Merlin
chiuse gli occhi, e pensò che non lo sapeva, e forse
dopotutto non
gli interessava nemmeno.
Ma se
questo destino implicava
il
potersi svegliare ogni mattina con quell'idiota del suo principe
spaparanzato addosso, oh, allora ci avrebbe creduto. Fino
alla fine dei tempi. Ancora un po' di più, ancora un po'
più forte,
ancora.