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Autore: OlicityAllTheWay    21/03/2017    0 recensioni
SPOILER!!!
La storia parte dalle vicende della 1x07.
Spero vi piaccia:) Non so ancora come procederà, spero di non tardare troppo nella pubblicazione.
PS. è stata scritto molto di getto quindi perdonate eventuali errori :D
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6 – UN PASSO AVANTI

 

Occupo questa stanza da ormai un mese e mezzo, mio padre mi aveva detto che aveva bisogno di un mese – massimo due – per rimettersi a posto. Il tempo sta scadendo e io non ho più avuto notizie da quel giorno, fuori dalla stazione della polizia.

Io e Betty stiamo lavorando ad un articolo per il “Blue&Gold”, sono le otto di sera e non ne posso più. Ho bisogno di una pausa. Generalmente quando sono davanti al PC niente cattura la mia attenzione ma avere Betty affianco a me che mordicchia una matita è una distrazione piuttosto valida.  Le lancio occhiate furtive e noto che è concentratissima.

Allontano il PC e mi stiracchio allungando le braccia sopra la testa. A quel punto si volta: << Ti sto facendo lavorare troppo? >> sorride.

<< Mi piace guardarti lavorare. Arricci le sopracciglia quando sei concentrata >>.

Si porta l’indice sulla porzione di pelle che le separa: << Non me ne sono mai accorta >> dice poi, arrossendo.

Poi mi osserva attentamente, passando dagli occhi alle labbra e viceversa. E dopo qualche secondo mi prende il viso tra le mani e mi bacia.

Rispondo subito al bacio. Baciarla mi da sensazioni sconosciute e positive, è come se tutto il mondo si azzerasse, come se tutti i problemi non esistessero e ci fossimo solo noi. Approfondisco il bacio invadendo la sua bocca con la mia lingua, in cerca della sua. La trovo e iniziano a danzare insieme, ad un ritmo più frenetico del solito.

Le porto le mani in vita e la avvicino a me, lei si mette a cavalcioni e nel mentre mi accarezza i capelli. Quelli che escono dal capello per lo meno.

Ribalto le posizioni e la sdraio sul “mio” letto, posizionandomi in mezzo alle sue gambe leggermente divaricate. Non interrompendo mai il nostro bacio.

E’ la prima volta che ci baciamo in questo modo e sto perdendo la testa.

Il suo profumo mi inonda le narici come mai prima, la sua lingua cerca la mia con un desiderio sconosciuto, il suo corpo si adatta al mio perfettamente.

Abbandono le sue morbide labbra e scendo a baciarle il collo, passando per il viso, per il lobo.

Non so quanto posso spingermi in là, ma decido che non mi interessa: passo piano la mia lingua sul suo collo candido e la sento stringere la presa sui miei bicipiti.

Poi si ritrae e mi guarda. Gli occhi di un verde bottiglia, non il solito verde acqua. Sono profondi, sono diversi. Lei è diversa.

Porta le mani all’orlo della mia maglietta e la tira via. Io la guardo aspettando un consenso: voglio fare lo stesso con lei.

In tutta risposta si mette seduta e io sono capace di toglierle la camicetta smanicata, lasciandola in reggiseno. Dio è così perfetta. La guardo per qualche istante pensando a quanto sono fortunato ad averla.

Mi chino verso di lei e prendo a baciarle la spalla, la clavicola, lo sterno, la curva dei seni.

Inizia a respirare più pesantemente e questa volta è lei che prende il controllo, girandomi sulla schiena e lasciandomi in balia di lei. E’ tutto quello che voglio, farei di tutto per questa ragazza.

Si china a baciarmi ma veniamo bloccati dal rumore della porta d’ingresso.

Fred è fuori città per una gara d’appalto e Archie non sarebbe dovuto rientrare per un’altra ora almeno. Merda!

Ci guardiamo con occhi spalancati, sicuramente farci trovare in queste condizioni non è la migliore delle opzioni.

Betty salta giù dal letto e si fionda a prendere la camicetta, che si trova nell’angolo opposto del letto. Devo averla lanciata quando gliel’ho sfilata.

Proprio quando si china per raccoglierla Archie apre la porta.

Rimane fermo sul posto. Davanti a lui una Betty in reggiseno di pizzo bianco, poco più dietro io a petto nudo.

Dopo essersi accorto di averci fissato abbastanza a lungo – soprattutto Betty, noto con forte disappunto – serra gli occhi e si gira.

<< Io stavo giusto andando >> dice Betty.

Si infila velocemente la camicetta e corre di sotto.

Una volta sparita dalla sua visuale Archie si gira e mi rivolge uno sguardo esterrefatto: << Amico, mi sta bene che stai con lei e tutto il resto, ma se non lo faceste in camera mia sarebbe meglio >>.

<< E’ successo, amico, non l’abbiamo pianificato >> poi aggiungo: << Ma hai ragione, scusa >>.

Il mio cellulare prende a squillare. Whoa, salvato dalla campanella.

Mi allungo verso il comodino e vedo il mittente della chiamata: Papà.

<< Devo rispondere >> dico schiarendomi la gola e uscendo all’aperto.

 

<< Pronto? >>

<< Ehi Jughead. Dove sei? Speravo che potessimo incontrarci >>

<< Va bene. Ci vediamo da Pop’s fra un quarto d’ora? >>

<< Va bene, figliolo. A fra poco >> risponde lui e riaggancio.

Prendo un respiro profondo, dalla voce mi è sembrato diverso, mi è sembrato a posto. Ma non potrei giurarci.

Mando un messaggio veloce a Betty e mi incammino verso la tavola calda sperando che mio padre abbia fatto qualche passo avanti. 

   
 
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