"Johnny Christ ed il Tourbus"
(E Le Fatiche Dei Tre)

- No. Adesso mi spieghi perchè! - Urlò, indicando il ragazzo seduto davanti al volante intento a sfregarsi le mani, eccitato.
L' altro sospirò e alzò le spalle, incurante.
- Preferisci rimanere fermo qui? Almeno andiamo, no? -
- No! - Esclamò guardando sconvolto Jimmy davanti a lui. - E' Johnny! -
- Ehi! Guarda che ho guidato anche nel video di "Seize The Day". E ho la patente. - Si difese Johnny, voltatosi dopo aver sentito il suo nome.
Brian lo fissò, indeciso se andarsene od offenderlo.
- La patente per guidare un bus? -
- No, la macchina. -
Brian sbuffò e girò i tacchi.
Maledetti loro. Nessuno che lo ascoltava mai.



- Johnny, sicuro? - Chiese Jimmy, quando sentì che la porta del frigo veniva sbattuta violentemente. Certamente da un Brian incazzato.
Il bassista sorrise ed annuì.
- Non c'è da preoccuparsi, ci penso io. - Rispose, indicandosi col pollice della mano destra.
Il batterista sospirò.
- Speriamo. -



- Che succede? - Chiese Zacky, richiamato dal casino.
Matt alzò lo sguardo dalla rivista che stava leggendo.
- L' autista ieri sera si è ubriacato, sai stile coma etilico, e adesso siamo a piedi. Johnny si è offerto per sostituirlo. - Rispose, girando un' altra pagina.
Zacky spalancò gli occhi. Si voltò verso Matt e lo guardò basito.
- Johnny?! -
Il cantante alzò le spalle, tranquillo.
- Sì, Christ. -
- Vado a chiamare i miei. Devo dirgli che gli ho voluto bene. - Esclamò Zacky, con tono teatralmente disperato mentre si girava per rientrare in zona cuccette.
Matt seguì l' amico con lo sguardo.
- Mah! - Sussurrò, non capendo perchè tutti fossero così preoccupati.
Prima Brian che diventava stile donnina frustrata, adesso Zacky che ciarlava riguardo genitori e telefonate. Solo lui e Jimmy sembravano restare tranquilli.
Si leccò l' indice e girò la pagina.
- Mah... -



Jimmy si sedette davanti a lui, con un sorriso sulle labbra.
Lo guardò malissimo, mentre si scolava una bottiglia di birra.
- Brian, se ci crede lui. E poi non mi sembra che ci stiamo muovendo. Vedrai che quando l' accende, capisce che non ne è in grado e molla tutto. - Disse, per cercare di tranquillizzarlo.
Brian si scollò dalla bottiglia, emettendo una specie di schiocco. Fulminò l' amico, cercando di incenerirlo con lo sguardo.
- Jimmyyy! Stiamo parlando di Christ! Quello non molla mai! -



Johnny guardò la serie di bottoni e levette.
Allora. Sapeva che l' accensione era come quella di una normale auto. Frizione, gas...
Ok, ce la poteva fare.
Ma quello, a che serviva?
Allungò il dito verso un bottone nero e lo pigiò. Subito partì la musica.
Ad un volume esagerato.
Spalancò gli occhi e ritirò la mano, come un ladro.
E adesso, per spegnere? Pigiò di nuovo sullo stesso bottone, ma niente.
Allora provò quello rosso accanto. Rimase fermo un secondo, in attesa di un quanche segno.
- Ma chi ha aperto la porta?! - Sentì Matt urlare.
Bene, decisamente non era quello.
Questo?
- Ma chi si diverte? Johnny, sei tu? -
Ecco.



- Mammaaaa! Mamma rispondi, sono tuo figlio Zacky! Perchè ogni volta trovo questa cazzo di segreteria del cazzo? - Urlò nel cellulare.
Sbuffò irritato e si sedette sul suo letto. No, forse era quello di Brian.
No, di Matt.
Insomma, su un letto.
- Mamma, questo potrebbe essere l' ultimo messaggio che ti lascio. Potrei morire. E... Sappi che vi ho voluto bene. Salutami papà, Matt e Zina. - Sospirò e riprese il suo tono lamentoso. - Perchè... Perchè... Mammaaaa! Voglio tornare a casaaa! -



Tasto verde?
No.
Ma cos' era? Una navicella spaziale?
C' erano più tasti qui che nello studio di registrazione. Porca puttana.
Ne pigiò un altro.
- Basta. Io lascio così. -
Erano partiti i tergicristalli.



Matt si alzò, con la sua fidata rivista in mano.
Vide Zacky uscire dalla zona cuccette con un muso lungo fino a terra.
- Ehi, amico, che succede? -
- Mgniente! - Farfugliò.
Prima che potesse fermarlo, era già sparito verso il salotto. Sicuramente andava da Brian e Jimmy.
Beh, tanto lui aveva da fare ora.
Sorrise e spalancò la porta del bagno.
Momento relax.



- Ragazzi, perchè non lo fermate? - Esclamò, raggiungendo Brian e Jimmy seduti sui divanetti.
Vide Brian voltarsi incazzoso.
- Dillo a lui. Io c' ho provato! -
- Massì! - Si difese il batterista. - Ho già detto che mollerà. -
- E io ho già detto che lui è Christ. Dobbiamo ripeterci ancora per molto? -
- Già, lui è Christ! - Aggiunse Zacky.
Brian annuì soddisfatto. Jimmy bevve, per non rispondere.
- ...Ma con la frase "lui è Christ", cosa intendi precisamente? -
Brian si sdraiò mugolando. Jimmy rischiò di sputare la birra ovunque.
Zacky guardò la scena confuso.
Eppure aveva fatto un semplice domanda...



- Oh, guarda questa! Che meraviglia! - Proruppe, alzando la rivista e guardandola da più vicino.
- Quanto costa? -
Annuì.
- Beh, nemmeno tanto. -
Girò la pagina.
- Noooo! - Urlò.
Contemplò l' auto ancora per qualche secondo, immaginandosi alla guida.
Stessa operazione di prima, si avvicinò alla rivista col viso e guardò il prezzo.
Poi lo sguardo gli cadde su un' altro annuncio, un' altra foto.
- Un campeeer! -



- Basta. Io vado a chiamare qualcuno che ci faccia da autista. - Disse Brian, alzandosi.
Jimmy si asciugò il mento dalla birra.
- Eh? -
- Sì, dai. Non possiamo stare così! Senti che baccano di là. Cosa si crede, il camionista della Route 66? - Esclamò, alludendo alla musica infernale.
Jimmy dovette convenire con lui che in effetti non era il clima migliore per viaggiare.
Oltretutto avevano perso Matt.
- Una cosa sola. - Esordì.
Zacky si era alzato per andare da Johnny, felice di dirgli che forse l' avevano scampata, ma si fermò quando Jimmy parlò.
Brian lo guardò, sorpreso.
- Sì, Jim? - Chiese il chitarrista.
Il batterista sospirò.
- Ma Matt? -
Brian fece di no con la testa, per dire che non ne aveva la più pallida idea. Entrambi si voltarono verso Zacky.
Il moro si fece ancora più piccolo, a disagio.
- Non guardate me. Non lo so mica. -
In quel preciso istante lo sciaquone risuonò nell' abitacolo.
- Bagno. -




- Tu vai e gli dici che si tolga di mente di fare l' autista, che io vado a chiamarne uno qualificato. - Disse Brian a Jimmy.
Avevano scartato Zacky. Perchè sì.
Il batterista annuì convinto e si mosse verso il posto guida, mentre Brian andava verso l' uscita.
- Johnny? - Lo chiamò, per attirare la sua attenzione.
La musica era devastante. E... Ma i tergicristalli perchè erano in funzione?
Il bassista si girò, sorridente.
- Partiamo? - Chiese, contento.
- No, asp... -
Prima che potesse finire di dire la cosa, Johnny girò la chiave nel quadrante e mise in moto.
Guardò la mano immettere la marcia, senza avere la prontezza di bloccare il tentativo sul nascere.
Poi il tourbus si mosse.
Johnny si esaltò, gridando.
Poi...
- Aaargh! -
Brian.





Sì, lo so. Lo so.
E' decisamente demenziale questa storia. Ma... Quello che mi fa paura è il fatto che sia un mio sogno.
E no, non mi dorgo, non bevo e non fumo neppure. Sarà stata la mancanza di caffè.
Ovviamente l'ho migliorata, ma il succo rimane quello. Ammetto che la parte del sogno che mi ha fatto ridere di più (sì, perchè sono sicura che stavo ridendo mentre dormivo) è stato Matt in bagno, piastrellato bianco (U_U), con la sua rivista di camper e automobiline seduto sulla tazza.
Immagine divina.
Volevo ringraziare le 12 persone fantastiche che hanno recensito l' altra shot demenziale sui nostri tamarri della California. Vi adoro.
Questa la dedico alla mia Lilla e alla mia Curry. Sì, per voi amori. <3<3
Spero che non vi spaventiate sapendo che sogno 'ste robe, perchè io un pò sì. XD
Ringrazio tutte le bellissime persone che leggeranno, commenteranno (perchè via amo e voi mi amate, quindi commentate XD) e chi riderà.
*Sparge amore*


XOXO Sory ^^