« Walker!!! Si può sapere dove stai portando quei piatti?! Non erano per te? Guarda che non sono nato ieri, ho visto che sei sgattaiolato chissà dove anche poco fa con le patate e la carne che avevo preparato per te. »
« L-Link, ecco, vedi... »
Allen cercò invano di fermare il severo ispettore, suo supervisore personale Howard Link,
« No, aspetta ehm... posso spiegare tutto! »
Troppo
tardi. Rosso di rabbia e leggermente spettinato, il giovane biondo
spinse via con una mano il ragazzo dagli occhi grigi, mentre con
l'altra aprì furioso la porta della stanza di Yuu Kanda.
Lenalee
e Lavi si girarono e impallidirono. Tutti sapevano che l'ispettore
Link era un uomo piuttosto rigido e ligio alle regole e al dovere, e
organizzare una cena nella camera privata di un esorcista non
era
consentito, naturalmente... oltretutto senza il suo permesso!
« C-che cosa sta succedendo qui? »
Link si guardò intorno. Una grande tavola imbandita, piatti e bicchieri elegantemente abbinati, candele ovunque, ma soprattutto...
« Q-Quelle sono le mie patate! Walker... »
« Link, ti prego! Lavi è appena tornato dopo una missione di mesi, Jerry è fuori con dei suoi amici e l'unico che sappia cucinare oltre a lui sei tu! Non te l'ho detto perchè sapevo come avresti reagito, ehm ehm »
Allen si mise sull'attenti imitando buffamente l'accento tedesco dell'ispettore,
« Walker, zei impazzito?! Kvesto è contro le regole! »
« Zitto, Walker!! »
La
strana imitazione di Allen e l'intera situazione era talmente assurda
e improvvisa, da risultare incredibilmente comica.
Lavi,
non riuscendo a trattenersi oltre, scoppiò in una fragorosa
risata,
Lenalee e Allen ne furono quasi immediatamente contagiati e i tre
continuarono a ridere per un quarto d'ora buono, senza curarsi delle
proteste del povero Link.
Dopo
essersi calmati, gli esorcisti pregarono il biondo di non dire nulla
ai suoi superiori, ma nulla sembrava poter smuovere quel cuore di
pietra.
Ad
un tratto, Allen ebbe un lampo di genio, sapeva che l'ispettore
possedeva un lato tenero, ma più di tutto, sapeva che
esisteva
qualcosa per cui avrebbe volentieri chiuso un occhio: la
consapevolezza di poter fare un dispetto a Kanda.
Era
risaputo, infatti, che fra i due non scorresse buon sangue, caratteri
troppo diversi forse.
« Link, ascolta... Posso parlarti un attimo? »
Allen prese da parte il giovane corvo,
« Se Kanda scoprisse cosa abbiamo fatto nella sua stanza si arrabbierebbe molto, non credi? A entrambi sta antipatico, e ho visto questa come un'occasione per fargliela pagare per tutte le volte che mi ha chiamato “Moyashi”... »
Il
più giovane guardò di sottecchi l'altro, e vide
con soddisfazione
un sorrisetto sarcastico formarsi sulle sue labbra, sapeva di aver
colto nel segno.
Inoltre
aggiunse,
« E ti prometto che mangerò di più e in modo sano. »
Questo l'avrebbe di certo convinto, infatti Link disse
« E va bene Walker, per questa volta non dirò nulla, ma vedi di non venir meno alle tue parole. »
Poi si rivolse a Lavi e Lenalee soggiungendo
« Mangiate pure, ora manca solo il dolce... »
A quelle parole l'ispettore sbarrò improvvisamente gli occhi terrorizzato, e correndo verso le cucine urlò
« Ahhhh!!!! La mia torta, bruciaaaa!! »
Lavi osservò la
fuga di Link confuso, poi Lenalee e Allen e tutti e tre scoppiarono
di nuovo a ridere. Dopo un attimo, Allen si congedò,
lasciandoli soli.
La
simpatica scenetta fu provvidenziale; Allentò infatti tutte
le
tensioni che c'erano state fino a poco prima tra i due. Cominciarono a
parlare del più e del meno, Lavi
della missione appena conclusasi con Bookman, Lenalee degli aneddoti
accaduti all'Ordine in quegli ultimi mesi in cui era mancato.
« Link, cucina davvero bene, non è vero, Lavi? »
« Sì, soprattutto i dolci, mi sono piaciuti moltissimo! »
Esclamò il giovane visibilmente soddisfatto toccandosi con una mano il ventre gonfio,
« Sono veramente pieno come un uovo! Ma soprattutto mi sto divertendo tantissimo a stare con te, ti ho pensata spesso in questi mesi e... ehm no, cioè non volevo dire, ehm... »
A
Lavi il viso diventò dello stesso colore dei suoi capelli,
rosso
acceso, quando capì di aver detto troppo, e, prima che la
ragazza
potesse aprir bocca, si alzò in tutta fretta scusandosi,
dicendo che
era molto stanco e che sarebbe andato a riposare. Non poteva restare
lì, si sarebbe tradito di nuovo, ne era certo!
Non
fece in tempo, però, ad uscire dalla stanza che quasi si
scontrò
con Allen.
« Ehi, ma cosa fai? »
« S-scusa, Allen! »
Lavi riuscì appena in tempo ad afferrare la torta che il giovane esorcista teneva in mano. Con la coda dell'occhio libero dalla benda lesse due parole scritte con la glassa sulla parte superiore della torta, “Non andare.”, che cosa voleva dire?
« Lavi, aspetta, manca la torta, Lavi! »
Allen lo guardò implorante, con una strana luce negli occhi. Deciso, prese per un braccio il giovane Bookman, dicendogli
« Non scappare ancora! So cosa provate l'uno per l'altra, è evidente! Davvero rinunceresti a lei? »
Lavi non riusciva a credere alle proprie orecchie, era evidente? Aprì la bocca, tentò di dire qualcosa ma non uscì alcun suono dalle sue labbra. Gli tornò alla mente quel momento in cui si era chiesto se l'avrebbe seguita come Bookman, oppure...? E allora riuscì a pronunciare solo due parole,
« Sì, devo. »
« No, non devi! Non puoi! Stai scappando da troppo tempo, devi rivelarle i tuoi sentimenti, non vuoi essere felice? »
« Non potrei mai renderla felice! »
Lavi si liberò bruscamente dalla stretta di Allen, guardandolo serio,
« Non capisci? Io sono un Bookman, non posso avere legami con gli altri, lo sai, ormai a voi mi sono affezionato, questo sì, ma non posso assolutamente avere un legame oltre l'amicizia! Lei è troppo importante, la ferirei, ne sono certo. »
« Ma tu la ami, giusto? Non è così? »
Gli occhi di Allen lo fissavano gravi, ero deciso ad andare fino in fondo, non avrebbe permesso a Lavi di essere infelice, e nemmeno a Lenalee, erano i suoi migliori amici dopotutto.
« Sì! Certo che la amo, altrimenti come potrei lasciarla andare? Come potrei... »
Le parole gli morirono sulle labbra, tacque e abbassò lo sguardo. Una sola lacrima gli rigò la guancia, il cuore non cessava di dolergli.
« Lavi... »
Lenalee lo stava guardando sulla soglia della porta.