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Autore: Revil96    28/03/2017    3 recensioni
E' il trentatreesimo giorno in cui Emma si risveglia tra quelle lenzuola, con quel profumo di sidro di mele che contraddistingue la donna che le dorme accanto. Quello che sembrava essere solo un passatempo, si rivelerà essere qualcosa di più concreto. Sarà Capitan Hook, oppure Regina il suo lieto fine?
La storia è collocata in un tempo non definito, forse in uno dei rari momenti di tranquillità nella nostra cittadina di Heroes&Villains.
[Swanqueen]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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                Thirty-Third Day


E’ un piacere nascondersi, ma è una catastrofe non essere trovati
(Donald W. Winnicott)


Questo è il trentatreesimo giorno in cui mi risveglio tra queste lenzuola di raso, e col suo profumo che mi inebria la mente. La donna dai capelli corvini che dorme al mio fianco sembra ogni giorno rimarcare la sua totale indifferenza nei miei confronti, facendomi diventare un burattino manipolato dal desiderio costante di esserle nelle vicinanze.
Una sera giustificò il suo coinvolgimento con un'espressione che difficilmente dimenticherò: "Signorina Swan lei crede davvero che le sue scelte possano essere importanti per me? Può gestire la sua vita come meglio crede, l'importante è che questa non influenzi la mia."
Quell'accordo era perfetto. Non avevo nessun vincolo, e potevo gestire la mia vita senza che questa potesse essere influenzata dal giudizio altrui.
Fu quello che pensai, quando in preda ad una discussione, la scaraventai contro il muro del suo ufficio, cedendo all'attrazione sessuale che aleggiava nell'aria da settimane. Quelle labbra, e il suo corpo, resero quella giornata indimenticabile. Nei giorni successivi entrambe ci comportavamo come se nulla fosse successo, finché una sera non cedetti alla tentazione di averla ancora una volta, e così è iniziato il nostro circolo vizioso.
Ogni volta ripenso a cosa sarebbe accaduto se io non avessi deciso di assecondare quella tentazione.
Come se sentisse i miei pensieri, i suoi occhi color cioccolato iniziano a scrutarmi notando la mia presenza.
Solitamente esco dal 108 di Mifflin Street intorno alle cinque del mattino. Non ci svegliamo mai insieme, filo via dal letto prima che lei si svegli, ma questa mattina non avevo nessuna intenzione di affrontare l'aria gelida del Maine, quindi ho deciso di restare accanto a lei.
Non proferisce parola. La sua freddezza è disarmante. Nella totale indifferenza lascia cadere il lenzuolo dal suo corpo nudo, apprestandosi a indossare una vestaglia di seta. È fantastica, e se fosse meno stronza sarebbe perfetta.
La sua mancata reazione fa sorgere in me il dubbio di essermi sbagliata. Sarei dovuta andarmene, e lasciarla sola nella sua magione.
"Non credevo che esistesse una versione di te più acida della solita alla quale siamo abituati."
"Questa considerazione sarebbe opportuna se mi conoscessi davvero. Le chiacchiere e le dicerie non possono essere considerate verità assoluta."
"La gente può conoscerti solo attraverso i pettegolezzi, visto che non permetti a nessuno di avvicinarti."
La seguo al piano inferiore della villa.
"Sei distante quasi con ogni abitante dì Storybrooke, tranne con Henry."
"Sono persone che ho fatto soffrire, e di cui ho ucciso i cari. Certamente non puoi aspettarti che io intavoli una calorosa discussione."
Lei prepara la tavola, e il mio stomaco nutre la flebile speranza che prepari la colazione anche per me.
"Se ti importasse non ti creeresti questi problemi."
"Effettivamente loro sono l'ultimo dei miei pensieri."
"In futuro potresti pentirtene."
"Forse, per il momento sono in perfetta sintonia con me stessa."
La sua attenzione si sposta da me, alla colazione. 
La tavola è imbandita di diverse varietà tra succhi, marmellate e fette biscottate.
"Accomodati."
"Grazie."
Il telefono vibra. Un messaggio da Killian. 
Emma ieri sera ti ho cercata, ma sembra che nessuno ti abbia visto. Dove sei? Mi manchi.
Leggendo questo messaggio i miei sensi di colpa affiorano. Forse non dovrei illuderlo.
"Il pirata ha perso la sua principessa?"
"Forse."
"Non dovresti giocare con i sentimenti delle persone, non si addice alla tua personalità."
"Sei l'ultima persona che può giudicare le mie scelte. Quindi taci."
Le dico con un tono che solitamente non mi appartiene, mentre cerco di ignorare i sensi di colpa che invadono il mio cuore.
"Sei alquanto scorbutica quando parliamo di lui. Sei ostinata, quasi quanto io con la vendetta."
"Cosa vorresti insinuare?"
"Che ci sarà un motivo per il quale non ti sei risvegliata accanto a lui questa mattina. Sarò acida, ma non ipocrita."
Rimarca le mie debolezze quasi godendoci.
"Dicesti che le mie scelte non ti interessavano. Da quando sei così premurosa nei miei confronti?"
"Da quando il giudizio altrui è diventato più importante della tua opinione."
"Sono stanca di sentire queste stronzate. Solamente perché scopiamo, non vuol dire che mi interessi la tua opinione."
"Sei la solita grezza. In effetti il pirata potrebbe essere incline alle tue corde, siete simili, questa notte passala insieme a lui, forse lo convincerai che c'è ancora una speranza."
"Fottiti."
La lascio sola, a crogiolarsi nel suo immenso  ego.
Vorrei non essere così confusa. Nessuno mi impone come vivere la mia vita, ma sembra che implicitamente io sia sempre tenuta a giustificare le mie scelte.
Sicuramente penseranno che avrò passato la notte con Killian, per questo motivo le mie assenze non sono sospette, ed è anche per lo stesso motivo che continuo a tenere in piedi questa farsa.
Lei è snervante. Sono indecisa se tornare a casa, oppure rifugiarmi da Granny. Opto per la seconda opzione.
Ordino la colazione, e Ruby accorgendosi del mio viso imbronciato cerca delle risposte.
"Sei pensierosa."
"Cosa?"
"Cos'è che ti turba? Per caso hai litigato con Killian?"
Parlando del diavolo compaiono le corna. Killian entra nel locale, e vedendomi mi raggiunge.
"Emma ti ho cercata dappertutto. Dove sei stata questa notte? Ho chiesto anche a Mary Margaret, ma mi ha detto che pensava fossi con me."
Non so cosa rispondere. Non ho più scuse, finché un angelo dal mantello rosso non corre in mio aiuto.
"Emma è stata con me. Mi ha aiutata come solo una buona amica è in grado di fare. Quando abbiamo smesso di parlare ci siamo accorte che era notte fonda, e le ho proposto di dormire a casa mia."
"Davvero?"
"Si, scusami se non ti ho avvertito."
L'ho scampata per un soffio.
Lui sorride, felice di essermi accanto.
Sedendosi accanto a me, stringe la mia mano.
"Cosa ne diresti se questa sera ceniamo insieme?"
Non posso rifiutare ancora.
"Si, volentieri."
"Piccioncini cosa ne pensate di un'alternativa?"
"Cosa vorresti dire?"
"Questa sera ci sarà l'inaugurazione di un nuovo locale. Il ragazzo con il quale mi frequento è uno dei soci. Potremmo organizzare un'uscita tutti insieme."
L'adoro.
"Certo."
"Emma questa sera volevo restare da solo con te, passare del tempo insieme."
"Avremo altre occasioni."
Stringendogli la mano, lui sembra volermi accontentare.
Un amico di Killian lo chiama, e lui lo raggiunge, e noi restiamo da sole.
"Sei stata fantastica Rubs."
"Calma a ringraziarmi. Con chi sei stata questa notte?"
Il mio viso assume un colore simile alla porpora.
"Emma?"
"Nessuno."
"Sei poco credibile. Credevo che quell'espressione di beatitudine fosse perché la vostra relazione andasse bene, ma a questo punto i dubbi mi sorgono. Con chi ti consoli Emma Swan?"
"Nessuno. Solo perché questa notte non l'abbiamo passata insieme, non vuol dire che le altre non le abbia trascorse con lui."
"Dimentichi che sono un lupo. Sento più di quanto la gente riesca a comprendere con lo sguardo. Nei giorni scorsi non ho notato minimamente nessuna traccia del suo odore sul tuo corpo, anzi il tuo profumo sembra quasi essere fruttato."
Sono fottuta, e lei mi ucciderà.
"Basterà che la persona con lo stesso odore entri, e lo scoprirò"
Con un occhiolino, lei lascia il tavolo. Facendomi sperare che il suo fiuto la tradisca, prima che tradisca me.
Termino la colazione. 
Uscendo da Granny, Killian mi raggiunge, e mi bacia. 
"Avevo in mente un altro tipo di serata, magari sulla mia barca da soli. Tra nemici, e vecchi rancori abbiamo passato poco tempo insieme."
"Lo so, però sai quanto Ruby sia testarda. Lei è la mia miglior amica, e non possiamo darle buca."
Rammaricato sceglie di non opporsi, e lo lascio col suo amico.
Con Killian diversamente da quello che potrebbero pensare gli altri, non è mai scattata la scintilla. Tra maledizioni, mostri, e tentennamenti sono riuscita sempre a eclissarmi. Con lei invece è diverso. La passione predomina. Ultimamente noto sguardi, e attenzioni che prima non aveva. Quasi come se volesse proteggermi, e contemporaneamente tenermi distante.
Nelle parole di questa mattina ho trovato una punta di gelosia. Cerca sempre di evitare di parlare di me e Killian, invece questa volta è stata lei a intavolare l'argomento, quasi come se volesse provocarmi.
La sua segretaria mi informa che il sindaco ha richiesto che le consegnassi alcuni documenti urgenti.
Li avrei già dovuti compilare la settimana scorsa, le avevo promesso di consegnarglieli in giornata, ma l'ho dimenticato.
Sento il rumore dei suoi tacchi.
I nostri sguardi si incrociano, e la nostra discussione sembra essere solo un ricordo passato. 
"Sceriffo Swan ha un problema all'udito, oppure non prende minimamente in considerazione le parole della mia segretaria?
"Sindaco Mills, sembra che lei non perde occasione per farmi visita."
"L'illusione aiuta a vivere."
Lei mi porge la mano.
"Swan, i documenti."
"Non li ho."
"Avevi promesso di compilarli"
"Si, ma non ne ho voglia."
La intrappolo tra la mia scrivania.
"Quali sono le tue intenzioni?"
Le bacio quelle labbra laccate di rosso.
Scendo lentamente sul suo collo, lasciandole una scia di baci.
Lei blocca il mio viso all'altezza della sua bocca.
"Sei ingorda Swan. Sai non ho dimenticato con quale atteggiamento mi hai trattata questa mattina."
"Ti sei offesa? Di solito non perdi occasione di rimarcare quanto io abbia modi da popolana. Non dovresti sorprenderti."
"Sai quest'atteggiamento mi ha stancato. Esigo quei documenti sulla mia scrivania, entro domani mattina."
"Non potrò mai terminarli in così breve tempo. La giornata è quasi finita. Questa sera ho un impegno."
Lei si incuriosisce, e io sono entusiasta della sua reazione
"Ho seguito i tuoi consigli. Sto approfondendo il mio rapporto con Killian. Per caso sei infastidita?"
"No. Sono venuta qui per i documenti non per conoscere i dettagli del tuo appuntamento."
Non vorrei illudermi, ma sembra che io abbia fatto breccia nel suo cuore.
"Li avrai per domani pomeriggio."
"Le tue parole ormai non valgono un granché."
"Ti farò ricredere."
Il suo telefono suona, e si allontana.
Sono curiosa, solitamente a quest'ora nessuno osa chiamarla, a meno che non sia urgente. Non riesco a resistere, e calpestando il mio orgoglio origlio la conversazione. Parla con un tono basso, ma riesco a comprendere perfettamente le sue parole.
"Certamente. Sono felice di accettare il tuo invito Marcus."
Sento i suoi passi ritornare verso l'ufficio.
"Signorina Swan ci conto per domani pomeriggio. Passa una buona serata."
Mi saluta con un sorriso smagliante, che difficilmente è solita usare. 
Cazzo. Con chi esce stasera?
Perché sto andando in panico?
Troppe domande, e nessuno che possa rispondermi.
Non posso reagire così. Sono io ad avere una relazione, non lei. Non sono in posizione di pretendere nulla, oltre a quello che ci concediamo. Eppure sentirla usare quel tono dolce, che difficilmente usa con me, mi ha scombussolato.
Sono distante dalla realtà, e vorrei più di ogni altra cosa la sua presenza. Forse è così che lei si sente quando in pubblico Killian fa degli apprezzamenti oppure un gesto nei miei confronti. Essendo lei una donna forte non ho mai creduto che potesse risentirne, ma ora il dubbio mi sorge.
Sono a casa, mentre Herny racconta di un evento scolastico che si terrà a breve. Vorrebbe un mio consiglio, ma sono così ossessionata dalle mie domande, che non pongo attenzione alle sue, e lui accorgendosene decide di lasciare perdere.
"Scusami Henry. Ho avuto un problema al lavoro, e stavo riflettendo se ho preso la decisione giusta."
"Non ti preoccupare. Userò i consigli della mamma."
"Regina? Quando hai parlato con lei?"
"A pranzo. Non ricordi che il venerdì pranziamo insieme?"
"Si, è vero. L'ho dimenticato."
Mio padre vedendomi così giù di morale, si insospettisce.
"Emma sei strana? Per caso è il pirata il responsabile del tuo malumore?"
"No, papà. Ho avuto alcuni problemi, che non c'entrano nulla con Killian. Questa sera usciremo insieme a Ruby, e sicuramente dimenticherò tutto."
"Emma non pensare al lavoro, e divertiti. Non accadrà nulla, anche se avrai preso la decisione sbagliata." 
Interviene Mary Margaret. Se solo sapesse, non so come reagirebbe.
Decido di cambiarmi, e raggiungo Killian che sembra essere in anticipo.
Sembra che ciò che indosso gli piace molto.
Ho deciso per un abito bianco, con un giubbino di pelle nero, e i tacchi.
Lui per salutarmi si avvicina baciandomi.
Sono un'ipocrita ha ragione quella stronza. Solo ora ne sono pienamente consapevole perché al suo contatto penso solo a lei. Alle sue labbra sulla mia pelle, e non vorrei nient'altro.
Raggiungiamo Ruby. Optiamo per fare due passi, e lei rubandomi dal braccio di Killian mi sussurra:
"Non sono riuscita a confrontare quell'odore con quello di nessuno. C'è la speranza che tu mi dica chi sia quest'uomo?"
"Sono solo tue fantasie. Non c'è nessun uomo."
"Menti spudoratamente."
Effettivamente non c'è, non essendo lei un uomo.
Sento Killian teso, e lo capisco. Non erano certamente quelle le sue intenzioni.
Il locale in cui siamo appena arrivati è un vin bar. Sembra che Ruby si stia frequentando con uno dei soci del locale, ed è lui ad averle dato gli inviti. Questo è un posto di classe, forse non inerente alle nostre corde.
Un ragazzo biondo ci raggiunge, e salutando Ruby si presenta.
"Piacere Thomas. Sono felice che siate venuti. Spero che le nostre specialità siano di vostro gradimento. Accomodatevi."
"Secondo te oltre al vino serviranno anche del rum?"
"Mi sorprenderei se ci fosse del cibo, quindi non credo che ci sia speranza di trovare del rum. Non ti abbattere."
Gli sorrido, e lui sembra tranquillizzarsi, poiché ne ha sempre una scorta nella giacca.
Diversamente da quel che pensavo, ci sono diversi antipasti, accompagnati da ottimi vini pregiati.
Chiacchieriamo, e sembra essere molto garbato.
"Perché avete scelto un vin bar?"
"Nella foresta incantata col mio socio ci occupavamo della viticoltura, e abbiamo deciso di continuare la nostra attività, naturalmente in forma diversa, più consona alla realtà in cui viviamo ora."
Thomas chiacchiera con Hook, che sembra essere molto più rilassato.
Noi ci allontaniamo, lasciandoli da soli. 
Assaggiamo gli antipasti, ed è tutto squisito.
"È moro? Alto? Basso? Biondo?"
"Sei impazzita?"
"Non ho chiesto un identikit, ma un misero indizio."
"Non appoggerò la tua follia. Credimi se ti dico che non c'è nessun uomo."
"Ti crederò se risponderai ad un'unica domanda."
"D'accordo."
Il vino è pregiato, lo sento dal sapore.
Questo sarebbe perfetto per Regina, fruttato al punto giusto dal non essere ne troppo dolce ne troppo aspro. Dio perché penso sempre a lei? Ora la immagino mentre porta le labbra al bicchiere di vino.
"Emma?!"
"Eh?"
"Ora sogni anche ad occhi aperti?"
"Stavo pensando a una cosa. Fai la tua domanda è concludiamo questa storia."
"Sono mesi che con Killian siete impegnati l'uno con l'altro, e la domanda ora mi sorge spontanea. Avete mai passato la notte insieme?"
Lei nota il mio tentennamento, e da lì capisce ogni cosa.
"Avevo ragione."
Lei sembra entusiasta, quasi come se avesse risolto un enigma.
"Non significa nulla. Non c'è stata l'occasione."
"Se avessi voluto, l'avresti creata l'occasione, e invece sei qui ad assaggiare vini, che a te se non ricordo male non fanno impazzire."
"Sei peggio di un detective. Quando credi in una teoria, ne diventi ossessionata."
"Non è una teoria è la realtà."
I ragazzi ci raggiungono.
"Il tuo amico sembra un intenditore."
"Sono il suo fidanzato, non un suo amico."
Killian rimarca il suo status, proteggendolo.
"Scusami, e complimenti."
Killian sembra compiaciuto. Il suo orgoglio sembra essere predominante, quasi come succede per la maggior parte degli uomini.
Thomas allontanandosi dai convenevoli, si appresta a illustrarci il locale, e le specialità.
"Questo locale per l'inaugurazione è stato diviso in due aree. In questa avviene la presentazione, e nell'altra è stata organizzata una piccola cena. Mi farebbe piacere se vi accomodaste insieme al mio socio."
"Volentieri." Interviene Ruby.
Il suo interesse nei suoi confronti mi colpisce. La mamma mi ha raccontato la sua storia, e sono felice che abbia deciso di andare avanti, di essere felice.
Entrando nell'altra ala del locale, una risata spezza la mia apparente tranquillità.
La donna che dovrei dimenticare, e lì che mi osserva, sorpresa della mia presenza.
Thomas fa le dovute presentazione, e quasi come se il caso volesse punirmi, il suo socio è l'uomo accanto a Regina.
L'uomo al suo fianco è più grande di lei. Alzandosi noto che è alto, fisicamente non è muscoloso, ma è robusto, ed ha la pelle effetto abbronzato quasi come se fosse un bronzo di riace.
Le siedo accanto.
"Sindaco Mills non sapevo che conoscesse i nuovi arrivati." Domanda Ruby, mentre tutta la mia attenzione si sposta da Killian a Regina.
"Si, eravamo amici d'infanzia."
Lei sembra essersi raffreddata.
"Anche lei è un principe?"
La domanda mi esce spontanea.
"No, all'epoca ero un giardiniere."
Strano. Non ci sarebbe nulla di male, se non stessimo parlando di Regina.
"Quindi la tua avversione per i popolani è nata in età adolescenziale oppure da adulta?"
Le chiedo. Gli altri notano le mie parole taglienti, e si crea un clima d'astio.
"Non essere sciocca Swan. I tuoi genitori sono dei reali, eppure non ho usato un atteggiamento diverso nei loro confronti."
"Quindi le tue offese sono dedicate solamente a me. Ne sono onorata."
"Effettivamente sei il mio bersaglio preferito."
Marcus sembra essere in difficoltà, e cerca di rompere il ghiaccio raccontando degli aneddoti della loro infanzia.
"Regina era quasi sempre in punizione. Ricordo che una volta litigò con la madre per una questione banalissima, e fu in quella occasione che diventammo amici. Quindi il pomeriggio ero quasi sempre insieme a lei, quando lavoravo insieme a mio padre nella sua tenuta."
Lei sembra non essere minimamente interessata alle sue parola. Sembra che la mia presenza non le sia indifferente.
"Ricordi?" Le chiede.
"Si. All'epoca dovevo imparare l'uso corretto delle varie posate usate nelle cene ufficiali, e se non fosse stata per la tua presenza credo che avrei passato molti pomeriggi da sola in quella tenuta."
Guardandoli sarebbero una bella coppia, e al solo pensiero una fitta colpisce il mio stomaco.
"Non riesco a immaginare la Regina Cattiva in versione bambina. Pianificavi la tua vendetta già d'allora?" Le chiede Hook.
L'aver sottolineato l'aggettivo la infastidisce, e causa lo stesso effetto su di me.
"Semplicemente ero una bambina ricca, destinata a regnare, e quindi educata diversamente dagli altri. Invece tu già usavi l'eye-liner oppure è stata una scelta dovuta all'aria di mare che ti ha ossigenato il cervello?"
Sono arrabbiata con entrambi, come posso vivere tranquillamente quando si sbranano a vicenda?
"Siete dei maleducati. Non è un comportamento da usare con coloro che ci hanno invitato."
Sembrano calmarsi entrambi. Marcus e Thomas non sembrano minimamente sorpresi dal temperamento di Regina.
"Regina sono felice che tu non abbia perso il tuo carisma."
La corteggia, ed è palese. Non credevo che le piacessero queste smancerie.
Terminiamo gli antipasti, e i ragazzi si allontanano per far vedere a Killian una mostra dell'attività vinicola.
"Signorina Swan non credevo che le piacesse il vino."
"In fin dei conti non conosci i miei gusti. Quindi questa deduzione mi sembra piuttosto superficiale."
Ruby improvvisamente si irrigidisce.
"Lo tradisci con lei, ecco perché ti ostinavi a dire che non fosse un uomo. Emma sei impazzita?"
Regina mi fulmina con gli occhi.
"Non...io..."
"Perché?" 
Ruby usa un tono alquanto disgustato, e Regina sembra godersi lo spettacolo.
"Non ho le idee chiare su ciò che desidero, e fino ad allora non dirò nulla a Killian.
Gli spezzerei solamente il cuore."
"Se fossi in te partirei dalla sua mano buona, e poi passerei al cuore."
"Non pensare nemmeno per un secondo di toccarlo con un dito."
"Esattamente come fai tu?"
Sento la rabbia salire, e sento il calore inondare il mio viso.
"Cosa ti fa credere una cosa del genere?"
"Non avendo il dono dell'obiquità, e sapendo quanto sei stressata quando c'è un nuovo nemico in città restano pochi momenti in cui avresti potuto goderti il tuo pirata."
"Non puoi esserne sicura. Hai un ego smisurato, che ti fa credere che tutto giri intorno a te."
"Immagino la reazione di Snow se lo venisse a sapere. Le verrebbe un infarto."
L'appunto di Ruby non è propriamente sbagliato, non oso immaginare la sua reazione.
"Non devo rendere conto ne a lei ne agli Charmings di quello che provo per Emma, quindi può risparmiarsi questi pietosi ricatti morali."
Ho sentito bene, oppure il vino ha offuscato i miei sensi? Lei prova dei sentimenti per me, eppure questa situazione non sembra esserne la conferma.
"Non dev'essere nulla d'importante se sei uscita con un uomo appena ne hai avuto l'occasione."
"Emma quella che ha un'altra relazione tra noi sei tu, non io. Questa è solo una cena, mentre le tue intenzioni con capitan eye-liner sono ben diverse."
"Siete entrambe un disastro."
"Taci!" Le intimiamo entrambe.
Stanca delle continue interruzioni, alzandomi la incito a seguirmi, e ci chiudiamo in un piccolo locale vuoto.
"Quali sono le tue intenzioni? Questo pomeriggio mi hai detto chiaramente che sei stanca del mio atteggiamento. Sei fredda, a parte quando interrompo la tua routine, e facciamo l'amore. Quindi chiariscimi le idee perché non so più cosa pensare."
"Facciamo l'amore?"
Le parole le fuoriescono con una risata.
"Non prenderti gioco di me."
La blocco al muro, e sono sorpresa che lei si lasci intrappolare.
"Questa mattina hai usato parole ben diverse. Soffri di vuoti di memoria per caso?"
"Rimarchi le mie parole da questo pomeriggio. Ti hanno ferito così tanto?"
"Si, perché non credevo che fossi così superficiale. Sono stanca di questo gioco, e di essere il tuo piccolo segreto. Non sei la persona che ho conosciuto. Lei avrebbe investito tutte le sue energie in ciò in cui crede, invece di nascondersi dietro a una finta relazione solo per appagare le voci del popolo."
"Sei stata la prima a definirmi solamente una distrazione. Credevo per te andasse bene così."
"Emma ciò che voglio ora è cambiato, e se i nostri desideri non coincidono credo che la nostra "relazione" debba finire qui."
"È un ultimatum?"
"Si"
Ciò che provo per lei va oltre l'attrazione fisica, ma indipendentemente dai miei sentimenti non ho il coraggio di dirle ciò che vorrebbe sentirsi dire.
"Vorrei solo un altro pò di tempo."
"Sei ridicola."
Lei esce furiosa dalla stanza, e io la seguo.
"Regina è successo qualcosa?"
Le chiede Marcus.
"No."
Lui le mette la mano sulla sua, e lei non lo respinge.
Regina è una donna vendicativa, e sono sicura che farà di tutto per farmi pentire di aver tentennato alla sua richiesta.
La serata trascorre lentamente. Gli sguardi di Regina sono pienamente concentrati su Marcus. Killian è impaziente perché non lo degno di nessun'attenzione, mentre Ruby è serena insieme a Thomas.
Lo definirei il coronamento di una serata da incubo, e la causa purtroppo sono io.
Gli ospiti si congedano, complimentandosi con i proprietari. 
"Regina sono felice che non abbiamo perso la nostra complicità. Se non sei stanca ti andrebbe una passeggiata?"
Per un attimo lo sguardo si posa su di me, e lei lo accetta solamente per dispetto, e per quanto sia irrazionale la rabbia mi assale.
Lei si allontana insieme a lui.
"Emma?"
"Si?"
"Sei pensierosa. Cosa succede?"
"Nulla."
Gli sorrido, fingendo che vada tutto bene.
Ci dividiamo da Thomas e Ruby, e insieme passeggiamo verso il porto.
Saliamo sulla Jolly Roger con la promessa di un ultimo bicchiere di alcool.
Lui non perde l'occasione di baciarmi, e sento quanto vorrebbe andare oltre.
Penso a lei. Saperla insieme a quell'uomo mi fa contorcere lo stomaco.
Il telefono squilla ed è un messaggio di Ruby. Lui sbuffa quando interrompo il nostro contatto, e ne approfitto per leggerlo.
"Emma da quel che ho dedotto la vostra conversazione non è andata a buon fine. Qualunque dubbio tu abbia, non ci marciare troppo, perché ti posso assicurare che in queste settimane eri felice, e se il merito in parte è stato suo non dovresti negarti quest'opportunità. Ti voglio bene."
"Emma perché ti ostini a dire che non è successo nulla, quando è evidente che sei sconvolta. Sono qui per te. Ogni tuo problema lo potremmo risolvere insieme."
"Killian il mio problema è la nostra relazione.
Credevo che potesse funzionare ma in realtà non è stato così."
"Cosa? Stai scherzando?"
"Sono settimane che nutro questi dubbi. Sono innamorata di un'altra persona. Credevo che fosse una follia, ma non voglio avere rimpianti. Scusami."
"Non puoi uscirtene con delle semplici scuse. Posso sapere almeno con chi mi hai tradito?"
"Regina."
"Sono stato tradito con la persona più ambigua e malvagia di entrambe le terre in cui ho vissuto? Sei folle."
Il suo tono di voce è molto più alto, e sono spaventata dalla sua reazione.
"So che non ho nessun modo per scusarmi, ma il minimo che abbia potuto fare era dirti la verità."
Questa notte ho dormito pochissimo. Ho riflettuto sui miei sentimenti, e sono arrivata alla conclusione che se continuerò di questo passo sarò sempre infelice.
Il dubbio che Regina sia stata bene insieme a lui mi logora l'anima, e aver sprecato l'occasione che mi è stata offerta non aiuta a sentirmi meglio. Non ho il coraggio di andare da lei, per paura che sia lui ad aprirmi la porta. Stanca di tutti i miei timori, decido di lasciare la mia stanza. Busso alla porta della sua villa bianca, ma non ricevo nessuna risposta. L'ansia aumenta, tanto che vorrei sfondarla, ma non concluderei lo stesso nulla.
Non risponde al cellulare, e non saprei dove cercarla.
Passo per la locanda di Granny's, e la trovo lì, a un tavolo insieme a Snow. Ruby mi guarda con curiosità.
"Perché non rispondi al telefono?"
"Buongiorno signorina Swan."
"Rispondi."
"Emma cos'è successo? Perché sei così arrabbiata?
La preoccupazione di ciò che sia potuto succedere, fa si che io non dia nessuna importanza alla gente intorno a me.
"Ho il telefono scarico, per questo non ti ho risposto."
Usando un tono molto alto di voce, le esprimo i miei dubbi.
"Sei una maniaca del controllo, non è possibile che tu abbia dimenticato di caricarlo."
Granny accorgendosi della lite, ci interrompe.
"Non voglio liti di prima mattina. Se volete ci sono altre stanze dove potete sbranarvi, ma non voglio che lo facciate qui." 
Regina mi segue nell'altra stanza, seguita da
Snow.
"Vorremmo parlare da sole."
Le dico con tono autoritario.
"Emma sei sconvolta, è normale che io sia preoccupata. Cosa le hai fatto Regina?"
"Nulla, e solo insoddisfatta di se stessa, e delle sue perenni indecisioni."
Snow esasperata si allontana ritornando in sala.
"Sei impazzita? Cos'è il pirata non è adatto ai tuoi standard?"
"Credevo che fossi più matura, e che non andassi a letto con uno sconosciuto solo per dimostrarmi qualcosa."
"Pensavo che avessimo chiarito. Ieri hai espresso perfettamente le tue intenzioni."
"Quindi è un si? Hai passato la notte con lui?"
Quel silenzio è insopportabile.
"No."
Quel semplice monosillabo, è in grado di calmarmi. 
"Indipendentemente da quello che è successo questa notte, nulla è cambiato. Le mie intenzioni sono le stesse di ieri sera."
Fugge da me. Decidendo di non lasciarla andare la inseguo. Lei si gira verso di me, e catturo le sue labbra in un tenero bacio.
"Questo è stato abbastanza coraggioso per lei, sindaco Mills?"
"Molto, sceriffo Swan."
Un tonfo cattura la nostra attenzione, e stesa a terra troviamo Mary Margaret svenuta, soccorsa prontamente da Ruby.
In quel trentatreesimo giorno, in cui nulla sembrava dovesse cambiare, la mia vita assunse più significato. Non posso sapere cosa mi riserverà il futuro, ma sono sicura che insieme a lei e insieme ad Henry la mia vita sarà finalmente come l'ho sempre desiderata.


Angolo Dell'Autrice 


Ho scritto questa storia durante un forte momento d'ispirazione. Ogni volta speriamo in un finale Swanqueen, e le delusioni non tardano ad arrivare. Vediamola così forse questo sarebbe potuto essere non un finale ma l'inizio di una storia nata durante uno dei rari momenti di tranquillità a Storybrooke.
Scusatemi se ci sono dei bug, ma purtroppo l'ho immaginata così 😂.
Nel caso la storia vi piacesse, oppure avete qualche critica da espormi, sarò felice di leggervi.


Alla prossima storia😊👋🏻


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