Salve a tutti i lettori d ff del sito. Sono Oliverharton e per la prima volta scrivo su questo sito,vi do il benvenuto a qst fic molto particolare,ke a me piace 1 casino e sxo piacccia anke a voi. Ho deciso di mettere nero su bianco 1 progetto
che mi balenava in testa da un pò, cioè dare la mia versione di
come
andrà a finire la storia del mezzo demone più famoso del mondo
abbinandolo a un personale esercizio di stile.Ma bando alle ciance, è
ora di tuffarsi nel magico mondo dell' era Sengoku.Buona lettura ^_^
******************************************************
L’astro silenzioso e spesso complice di cuori innamorati specchiava la
sua lattiginosa e piena luce su una radura erbosa macchiata da alberi fitti e
secolari i cui tronchi nodosi e attorcigliati in eterno abbraccio riflettevano
l'ombra di un viandante molto ,ma molto speciale.
I ciuffi d'erba si piegavano al suo passaggio non perchè
calpestati,bensì perche carichi della rugiada,fresco regalo della
pioggia di poco prima,e del peso di qualche piccolo insetto ke li adoperava
come cibo o giaciglio,poichè la leggerezza del passo d quella presenza
era tale
da non disturbare nemmeno i più fragili figli di natura,come quei ciuffi
potevano essere ben definiti.Gli zoccoli tipicamente giapponesi erano
muti,privati com'erano del loro consueto scalpiccìo,perchè tutto
in quella ragazza
(a partire proprio dalla capacità di nn manifestare la sua presenza,se
nn intenzionalmente)la facesse apparire più come una ninfa boschiva ke
non come un essere umano.In effetti sarebbe stata impresa ardua anche per
l'occhio più allenato riconoscere dove ,in tale bellezza,
finisse l'aspetto mortale e iniziasse quello divino. Un armonia di colori: tale
si presentava la ragazza mentre avanzava a passo svelto sotto lo sguardo della
natura,china,alla sua presenza,come la più zelante delle allieve di
fronte alla propria maestra. Le estremità del suo corpo(sia
piedi ke braccia) ,leggere e svelte come ali di una farfalla sembravano danzare
invece che correre sull'erba ancora fresca e sulla mano,appena coronata da
unghie sfiorate di smalto rosa( unica sua concessione a una femminilità
ke aveva troppo presto dovuto ripudiare x sovrastanti
necessità), batteva spesso l'orlo impalpabile della tunica bianca (coi
bordi anteriori di color rosso) che la seguiva nei movimenti senza quasi
spostarsi,come fosse calzata a pennello su un manichino.La sua tunica era
l'unico riconoscimento esteriore della sua condizione,quella condizione
superiore che rispondeva al nome di "sacerdotessa custode della sfera dei
quattro spiriti": le altre qualità infatti erano tutte dentro il
suo animo:grazia,autorevolezza,spirito di
sacrificio,dolcezza,pazienza,generosità,carisma e se ne sarebbero potute
elencare molte altre,se solo l'esempio portato
da ogni sua azione nn avesse avuto molta più efficacia di mille vuote
parole
Sarebbe d certo passata alla memoria di giovani e anziani come la migliore
"protettrice della shikon" se un giorno maledetto e infausto il suo
cuore nn fosse stato trapassato due volte: dall'amore per un mezzo demone e
dagli artigli di un demone completo. Da quel giorno molte cose erano
cambiate e adesso i suoi occhi preoccupati,le sue labbra contratte, il suo viso
teso esprimevano un solo triste e interrotto pensiero
:"Inuyasha...........Inuyasha". Come al giorno più terso segue
la notte più fonda , i suoi capelli, neri come pece ma morbidi come
velluto, creavano un contrasto
con la pelle diafana quanto mai sensuale e sincero.In nessuna ragazza infatti,le
opposte tinte di tavolozza,donate da una natura sicuramente armonica e attenta
ai particolari, corrispondevano con altrettanta precisione agli opposti
presenti nel suo animo,dove il suo ruolo spesso le imponeva
scelte nn condivise,anche dopo la morte e la rinascita.
Ma in fondo lei era KIKYO, la protettrice della sfera,e come tale sapeva bene
di avere un grande potere,da pagare a caro prezzo però......infatti
aveva donato alla sfera tutta la sua giovinezza, i suoi svaghi,la sua
femminilità e anche il suo amore,finchè non arrivo quel mezzo
demone a
sconvolgere il suo cuore,insieme a tutte le sue convinzioni . Avvolta da questi
pensieri e da una stanchezza più che giustificata dalle molte ore di
corsa ininterotta nei boschi,si era fermata un attimo a pensare ,finchè
un soffio di vento,quasi come 1 benevola sveglia,nn la
sfiorò,ricordandole il
suo intento e l'esiguità del tempo ke le rimaneva x attuarlo. Si mise
allora a correre di nuovo a perdifiato,irradiata sempre dalla luce della
luna,benevola compagna e amica nelle notti solitarie che le stringevano il
cuore in una morsa,facendole sentire la mancanza di ciò che poi solo un
ragazzo
con le orecchie a punta e i modi alquanto bruschi, un mezzo demone con la parte
umana accentuata, le avrebbe donato.........sembrava 1 ninfa, e sarebbe stato
impossibile dire se era la luna a dar luce a lei col suo splendore,o piuttosto
lei,a dar luce alla luna con la sua magnificenza. Dopo un'ora
di corsa ininterrotta arrivò, così com'era partita, capelli
legati da un fermaglio bianco a forma di rondine ,arco in mano e faretra sulle
spalle, alla città di SHINMA*, nient'altro che un vilaggio di poveri
contadini e di famiglie legate unicamente alla terra,,ma x lei voleva dire
essere vicina al suo obiettivo,che di certo quella notte non si sarebbe mosso.
Lo conosceva bene, ormai, e dunque potè lasciarsi andare ai suoi istinti
più "umani"(come il riposo) ,cercando un luogo ove passare una
notte serena e poco più. Non aveva pretese, anche la stalla avrebbe
avuto il sapore del + morbido dei letti,ben sapendo che il suo rango le
permettesse di chiedere
ed aver sempre molto; ma lei era fatta così, ed era questo ke la rendeva
straordinaria: x lei era la protettrice a dover stare al servizio completo
degli uomini e non viceversa , per questo era così amata da
molti,sopratutto dai bambini, che ne ammiravano la bellezza e la dolcezza.
Arrivò fino al centro del paese ,in una casa di paglia e legno,vicino a
quello che le sembrava essere un pozzo comune e da cui trasse l'acqua x
rinfrescarsi la gola e la faccia,duramente provate da una giornata molto
intensa. Poco dopo bussò alla sopracitata casa, x kiedere
ospitalità
Il legno fradicio estese il suono dei colpi (altrimenti impercettibile
perchè molto delicato) fino all'interno della casa,dove una coppia di
contadini aveva appena abbandonato l'anima a Morfeo. Fu il marito a
svegliarsi,dopo un pò ,sentendo il bussare lieve ma incessante
proveniente dalla porta,e
con tutta l'irritazione di chi è stato svegliato da un bel
sogno,andò ad aprire convinto di cantargliene quattro a kiunque avesse
osato disturbare il suo meritato sonno
C(ontadino)"MA ALLORA KI DIAVOLO E' KE BUSSA
A....................OOOOOHHHHH" la sua bocca disegnò una perfetta
"O" di stupore, quando si vide davanti una creatura tanto leggiadra
quanto infreddolita da quell'estate sì calda ma molto mitigata dalle
montagne presenti nella zona.
La tunica e la gonna lunga nn bastavano a riscaldare quella che per lui era
solo una meravigliosa creatura e nulla più (SHINMA era 1 città
molto interna,dove le notizie arrivavano di rado e ancor meno si conoscevano le
persone importanti e i loro simboli)
K(ikyo):" Le chiedo perdono buon uomo se le arreco disturbo, ma vorrei
chiederle la cortesia di darmi un posto x questa notte. Mi accontento di tutto,la
prego"
Più per reale mancanza d posti che per altro il contadino stava x porle
il suo rifiuto ma all'improvviso,il volto,fino ad allora sempre basso e
dimesso, della sacerdotessa, si alzò fino a che i suoi occhi non
incontrarono quelli che le si paravano dinanzi. Stavolta il contadino, che
prima era rimasto di sale per
la bellezza della ragazza,ora rimase d pietra alla vista di quegli occhi: una
pozza nera,nerissima,quasi cattiva,ma che voglia d tuffarcisi dentro,quasi un
richiamo irresistibile, come se quegli occhi stessero mandando un messaggio
direttamente al suo cuore,di quelli tanto + intensi perchè non hanno
bisogno del comune mezzo della parola x esprimersi. E allora quasi rassegnato,
le indicò di seguirlo, fino a portarla in un piccolo fienile a pochi
passi da lì, chiuso,si fa per dire,da una serratura ormai divorata dalla
ruggine e dal tempo, tant è che l'uomo ne aprì l'entrata con un
calcio,chiave universale per
quel posto diroccato e desolato. A farle compagnia ci sarebbe stato 1 olezzo
persistente di chiuso e di vecchio, non certo il massimo,ma il sonno
persistente lo rendeva più che adatto.
Scusandosi per lo stato in cui versava quel luogo, il padrone d casa le
andò a prendere una coperta , almeno quella fresca e pulita, per
respingere il gelo di quella notte. Al ritorno trovò che la sua ospite
aveva formato con la paglia un giaciglio forse molto rude,ma di certo
comodissimo per chi aveva molto
sonno alle spalle,come la bella sacerdotessa. Augurandosi la buonanotte i due
si lasciarono,e, col pensiero di Inuyasha sempre in mente, la protettrice dagli
occhi neri augurò a se stessa una lunga notte senza sogni, prima di
sbattere le delicate ciglia x l'ultima vollta nella giornata.
Peccato che il destino, strafottente e spesso sadico nel far degli uomini
semplici tessere di un preimpostato mosaico, avesse in mente per Kikyo ben
altri programmi ke una semplice serata lontana dai ricordi dolorosi
"AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH" come un pugnale affilato e
tagliente quell'urlo squarciò il velo di sopore caduto nel paesino
raggelando la schiena e le ossa degli uomini fino a un secondo prima ancora in
preda al sonno.
Anche la sacerdotessa si destò nel sentire quell'urlo terribile
e,sistematasi come meglio poteva nel più breve lasso di tempo,
uscì fuori dalla porta per scoprire l'origine dell'urlo ke, a quanto
vedeva,aveva terrorizzato un intero villaggio. La scena che vide fu spaventosa
e,purtroppo per lei, alquanto familiare. Ad urlare era
stata una donna, la tensione del terrore sul viso, i calli del lavoro sulle
mani, la forza dei quadricipiti sulle gambe, una di quelle a cui avresti dato
molti + anni solo perchè non aveva rincorso l'utopia di ritrovare la
giovinezza dopo averla definitivamente perduta a lavorare.
A farla urlare era stata un'altra donna ,molto più giovane,ma non certo
meno forte: le braccia robuste di chi è abituato a portare pesi,le
spalle larghe di chi convive fin da piccola cn le responsabilità, le
gambe muscolose di chi ha imparato ad arare la terra ancor prima che a leggere,
le mani forti ma già coi
solchi accentuati dal continuo lavorare con la vanga ma sopratutto mani che ora
agitavano minacciosamente una falce con catena, che lei intendeva usare come un
acuminato lazo per far del male a chi le si frapponesse contro. Ciò che
catturò l'attenzione di Kikyo furono proprio gli occhi di quest'ultima
donna:
l'iride e la pupilla erano totalmente scomparsi,o, per meglio dire,ridotti a un
minuscolo chicco di caffè che galleggiava intorno all'orbita dell'occhio
guizzando senza sosta da una parte all'altra per controllare i movimenti di
tutti i presenti. La gente accorsa aveva formato un larghissimo centro intorno
alle due donne,
ma nessuno osava avvicinarsi per fermare la strage
imminente,sì,strage,perchè solo Kikyo sapeva che,se quella dona
avesse iniziato ad uccidere, nn avrebbe più smesso ,poichè era
posseduta da un demone ragno che la manovrava dall'interno come un semplice
burattino e gli occhi ne erano la conferma.
Nn c'era + tempo x pensare: la giovane stava per assalire la vecchia,e stavolta
nn avrebbe sbagliato mira; Kikyo tese l'arco,lo incoccò,prese la mira,
ma una voce la interruppe
"NOOOOOOO, NON FARLO!!!!!!!!!!!".
A parlare era stata la vecchia, mentre la giovane continuava a piantarle
addosso uno sguardo assassino,i cui intenti erano espressi ancor meglio da una
lama che sembrava fatta apposta per essere imbevuta di caldi fiotti di sangue
umano
"NON FARLO,TI PREGO ,E' MIA FIGLIA"
Ecco spiegato l'immobilismo della gente, la loro paralisi benchè davanti
si trovassero una situazione ad altissimo rischio...anche l'arco della
sacerdotessa iniziò a tremare, privato dell'iniziale sicurezza,finche la
mano diafana non lo arrestò e lo rispose nella faretra
Non era quello il modo d'agire perchè la cura sarebbe stata peggiore del
male : una madre senza vita è un cadavere, una madre senza figlia
pure,anche se all'apparenza vive. Ma il tempo stringeva e costringeva ad una
decisione tanto determinata quanto improvvisa
Il ghigno sadico stampato in faccia annunciò l'assalto decisivo della giovane
verso quella donna quasi inerte, la lama stava per calare quando una specie d
bagliore interruppe il suo percorso d morte................
La vecchia si trovò in terra,sbalzata via d'improvviso,mentre la lama
era stata fermata da due mani esili ma forti che,congiunte,l'avevano stretta in
morsa da cui liberarsi sembrava impresa proibitiva.
Un vecchio tra i presenti riconobbe la straniera a cui poco più di
un'ora prima aveva dato ospitalità e spiegò agli altri chi era
quell'eroina che stava impedendo un omicidio. Sentendo quel brusio Kikyo
s'infastidi e iniziò ad urlare
K: "PRESTO, è VITTIMA DI UN DEMONE,DOVETE IMMOBILIZZARLA , E'
FONDAMENTALE!"
Quelli che nn scapparono come lepri alla notizia corsero in aiuto di quella
donna ai loro occhi più coraggiosa dell'uomo più virile tra loro.
Due uomini, barba incolta, capelli sparsi alla rinfusa, mani nodose e braccia
agili, afferrarono la donna per le gambe, tentando di mantenerla ferma quanto
più possibile,così com' era stato loro ordinato da quella ragazza
con la tunica dai bordi rossi
Lasciata cadere la lama inerte nell'abbraccio della terra fangosa, Kikyo si
avvicinò a passo deciso all'indemoniata, che non avrebbe impiegato molto
per liberarsi dalla stretta dei due, e decise di utilizzare ancora una volta i
suoi poteri per sconfiggere le forze oscure
Mise la mano a coppa all'altezza del volto della donna giovane che
all'improvviso iniziò a dimenarsi col doppio della forza e della
violenza cercando di evitare il peggio
K: "TENETELA FERMA,E' VITALE! ORA FARò USCIRE FUORI IL DEMONE
,TENETELA IMMOBILE"
Pochi videro ciò che accadde ma di certo non lo scordarono. Dalla mano a
coppa Kikyo emano una piccola palla bianco splendente di energia,avvolta da un'
aureola sottilissima e la avvicinò lentamente al demone. Poi estese
d'improvviso il palmo al massimo e la minuscola sfera esplose
in tutto il suo bagliore. Il demone,pur tentando di scostarsi, non potè
fare a meno di essere investito da quel potentissimo fascio che fece svenire il
giovane corpo,mentre all'essenza che lo manovrava nn restava nient'altro che
uscire dal corpo della giovane come un'ombra sgusciante e malvagia.
Attaccandosi alla terra e correndo veloce più del vento via da colei che
aveva intralciato i suoi malefici piani, credeva di essere al sicuro da eventuali
pericoli, ma questo fu il suo ultimo pensiero prima di
essere passato da parte a parte da una freccia incantata. I suoi occhi ebbero
appena il tempo di girarsi indietro un ultima volta: quella sacerdotessa
dall'enorme energia spirituale ,prendendo la mira dal villaggio ormai lontano ,
l'aveva colpito con incredibile precisione
Non ebbe il tempo di pensare nient'altro, esalò l'ultimo rantolo della
sua inutile vita e si mischiò con la natura divenendo polvere portata
dal gelido vento
Intanto al villaggio la giovane donna, privata del demone ,aveva perso i sensi,
lasciandosi andare mollemente tra le braccia di chi prima faticava a contenerne
le mosse. Fu portata, sempre sotto ordine della sacerdotessa, di cui tutti, pur
non conoscendola, sentivano l'autorità, in
una stanza molto larga dove,insieme ad un paio d aiutanti, Kikyo impastò
impacchi d'erbe da poggiare sulla fronte della "malata"
Dopo aver ripetuto il procedimento più volte sì lasco andare a
qualche parola con chi l'aiutava, un pò per riposarsi, un pò per
sapere di più su quanto era successo
" Quante volte avete subito attacchi dei demoni ragno in questo
periodo?"
"Questa è stata sempre una zona tranquilla, nessun demone era mai
venuto ad attaccarci prima d'ora, siamo gente povera, non abbiamo nulla che i
demoni possano bramare"
La risposta le aveva chiarito molte cose: dopo l'evento epocale di qualche
giorno prima, i demoni ragno, pur se modesti di numero e di potere , erano
rimasti i più pericolosi in cirolazione ed ora si contendevano il territorio
a suon d stragi. In quella guerra era entrata anche
la città di SHINMA, evidentemente.
Il velo che fungeva da porta della stanza fu spostato x il passaggio di un'
altra donna, la madre della giovane, col terrore ancora dipinto addosso. La
sacerdotessa le prese la mano per calmarla e lei capì di potersi fidare
di un 'aura che sentiva così tenue e benigna; allora si lasciò
andare a qualche parola derivata dal conforto appena acquisito.Accarezzò
la testa della sua bambina e lasciò scappare una lacrima fuori dal suo
occhio destro
"Povera figlia, te ne capitano di tutti i colori. Ora un demone, prima un
bonzo pervertito che con ogni scusa tentava di toccarti il
fondoschiena....."
"COME?"....Kikyo strabuzzò gli occhi a quelle parole come se
avesse sentito la presenza di un fantasma e si avventò verbalmente sulla
vecchia "ERA PER CASO IN COMPAGNIA QUESTO MONACO?"
"Beh sì" disse la donna quasi tremando (e Kikyo capì di
essere stata eccessiva) " c'erano due ragazze ,una molto snella e l'altra
vestita in modo strano,e infine un altro ragazzo dalle orecchie a punta e
sempre pronto a litigare, però aveva dei bellissimi capelli argentati
"
Non c'erano dubbi, e le si affacciarono Sango ,Kagome e Inuyasha nella
mente,uno dopo l'altro
"Mi potrebbe dire quanto tempo fà sono passati?"
"Poco prima di sera, a dire il vero, hanno sostato un po' all'emporio per
prendere qualche cibaria, e poi sono spariti nel nulla, così come dal
nulla erano arrivati"
"Mi sa dire dov'erano diretti?"
"Mi sembra a nord, verso la grande pianura"
"Tutto come previsto", si limitò a pensare la sacerdotessa e
chiese che le portassero un mortaio e un pestello quanto prima
Una volta avuto tutto il necessario trasse dalla faretra alcuni piccoli
sacchetti e creò un miscuglio di varie polveri fino ad ottenerne una
sabbia dal colore ambrato, quasi fluorescente. Fece radunare in un attimo tutti
gli abitanti intorno a lei e spiegò loro come usarla per difendersi
da futuri attacchi dei demoni. Rassicurò la madre sulle condizioni della
figlia (due giorni di riposo e sarebbe tornata come prima) e, accompagnata dai
ringraziamenti e dalla benevolenza di tutto il villaggio intraprese di nuovo il
cammino per la resa dei conti finale
Il tempo le sarebbe stato propizio , di notte il suo obiettivo si sarebbe
fermato a riposare, le gambe non dolevano al pensiero di raggiungere la sua
meta , il cuore batteva all'impazzata, non di fatica,ma di tensione e pompava
quanto più sangue possibile x dare ai muscoli il nutrimento
con cui sostenere una nuova corsa all'impazzata, un nuovo sentiero da
percorrere ,una nuova radura da attraversare, fino a trovare ciò per cui
era partita....
Cuore e ragione, odio e amore,avrebbe mescolato tutto in quello che per lei e
per altri sarebbe stato l'incontro decisivo
Incurante degli alberi e degli altri impicci che la natura le porgeva di
fronte, come il vento, cioè eterea,leggera e velocissima, macinava
chilometri finchè arrivo ad una aperta radura rischiarata da un
falò ancora crepitante
Il fuoco illuminava le facce scure dei presenti, Kikyo li riconobbe . Un
sorriso allentò la sua tensione: dopo quel che era successo non
più di due giorni prima, lei era forse iventata il più grave
pericolo per tutti i componenti di
quello sparuto gruppetto. Averli vicini le avrebbe lasciato il tempo di decidere
ogni cosa per il meglio, ma un solo proposito albergava nella sua mente
"E ora a noi x la resa dei conti.............".
Fine I cap.
****************************************
Allora?ke ve ne pare? Sxo vi piaccia e sxo di ricevere tanti commenti, anche
perchè altrimenti sarebbe inutile continuare una cosa che poi nn piace.
1 saluto a tutti
by oliverharton