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Autore: GFPentium    06/06/2009    3 recensioni
La nuova famiglia Katsuragi sarà alle prese con un nuovo nemico molto più subdolo dei precedenti. Riuscirà l'amore di una famiglia intera ad aiutare Shinji?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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ComeUnCamion001 Dopo aver letto la FF "Perdonami Shinji" di Alex di Gemini mi è tornata da voglia di scrivere e publicare un specie di seguito di New Girl Entry, o come si dice oggi "Sequel". Innanzitutto vorrei dire che aluni spunti li ho copiati proprio da "Perdonami Shinji", spero che non ci siano problemi.
Dimenticavo, la publico oggi, 6 giugno, visto che è il compleanno di Shinji.

I personaggi di Evangelion non sono miei ma della Gainax e di Ideaki Hanno, altri invece sono miei, ma se volete usarli fate pure.

Leggenda:
Tra virgolette ci sono i dialoghi:  "Dialogo"
Tra i segni >>> e <<< ci sono i Pensieri: >>>Pensieri<<<



Capitolo 1 – Regalo 1 –

Erano passati quattro mesi da quando le famiglie Katsuragi e Tokogawa si erano formate, oramai era marzo inoltrato, gli Ex children potevano godersi ancora qualche mese di ferie visto che la scuola per loro ripartiva a settembre e che nonostante tutto avrebbero perso l’anno, ma questo non gli importava, infatti non solo potevano divertirsi ed essere coccolati dai genitori, ma potevano godersi la vita tra di loro in quella allegra combriccola che erano diventati, combriccola formata, in ordine di ruolo: Rei, Asuka, Shinji, Toji, Kaworu, Nadia, Kensuke e Hikari alla quale si aggiungevano Maya con Mariko, queste ultime si univano ai ragazzi quando c’era un film da andare a vedere. Naturalmente Maya mostrava i segni della gravidanza con un bel pancino rotondo, stessa cosa per la dottoressa Akagi che era avanti alla sua ex allieva di sole 3 settimane. Quest’ultima aveva mantenuto il suo ruolo nella gestione del Magi System che governava la città, mentre il quasi marito e padre del bambino, il Dott. Tokugawa operava sempre nell’ospedale del Geofront il quale dopo la riconversione divenne uno dei maggiori ospedali del paese, mentre nella famiglia Katsuragi Rioji lavorava all’ambasciata Nippo-Tedesca come responsabile alla sicurezza, invece Misato dovette rimettersi a studiare per poter essere accettata come insegnate in una accademia militare ed ironia della sorte, certe volete si trovava a litigare il tavolo della cucina con i children che a turno insegnavano a Nadia le materie scolastiche visto che la castana a fine giugno doveva svolgere gli esami di ammissione alla seconda media ed era decisa a passarli perché sapeva che il Professor Fuyutski aveva cercato di far stare tutti i children nella stessa classe per cui se lei non passava gli esami doveva dividersi dagli altri e la cosa dispiaceva un po’ a tutti.

Durante un passeggiata dei ragazzi Katsuragi nel quartiere commerciale, Shinji si fermò incantato ad osservare una vetrina di un negozio di giocattoli, di questo se ne accorse solo Nadia che vedendolo gli andò accanto dicendogli:

“Ti piacciono i peluche anche a te.”

Impacciato il Third rispose:

“beh…, poi tu ed Asuka e Rei ne avete di bellissimi.”

Con uno sguardo dolce la sorellina:

“Se vuoi dico alla mamma di comprartene uno anche per te.”

“Ma no, lascia stare, poi i peluche sono per ragazze o bambini.”

“Allora lo dico a papà.”

“No, Bechy non lo voglio il Peluche.”

Irritandosi la castana:

“Allora perché li guardi?”

“Perché mi piacciono.”

“Allora vedi che ne vuoi anche uno per te.”

“Si, va bene ne voglio uno per me, ma non voglio che siano la mamma ed il papà a comprarmeli, mi metterebbero in imbarazzo.”

Sogghignando la ragazza:

“Allora, ammettiamo che da qualche parte, non da mamma e papà, ti arrivi un peluche, dimmi cosa ti piacerebbe ricevere?”

“Non te lo dico.”

“Dimmelo.”

“No.”

“Daiiii.”

“Noooo.”

“Non lo dico a nessuno.”

Il ragazzo indicò un peluche nella vetrina e subito Nadia capì dicendo:

“Ma è Kawahiiii!”

“Lo so che è carina, ma tanto non la potrò mai avere.”

Intanto più in là Asuka richiamò i fratelli che erano rimasti indietro:

“Voi due vi sbrigate o no?”

Shinji corse subito verso la rossa e quando gli fu di fronte la abbracciò dicendogli:

“Scusa Asuka, io e Bechy ci siamo fermati a vedere una vetrina.”

“Lo so, ho visto… Ma adesso dov’è la peste?”

Un po’ stupito il ragazzo:

“Era dietro di me.”

Dopo qualche attimo fu la stessa Sisth a rispondergli superando i due in corsa:

“Ed adesso ti sono davanti e chi arriva ultimo porta fuori la spazzatura.”

I due non se lo fecero ripetere e subito rincorsero la ragazza ed alla fine arrivarono al cancellino di casa alla pari, col fiatone e questo fece commentare alla Rossa:

“Pari, allora stasera si seguono i turni.”

Gli altri due risposero all’unisono:

“OK.”

Shinji aggiunse:

“Mi raccomando, la mamma sta studiando per cui non facciamo troppo rumore.”

I tre entrarono quatti quatti nel tinello, si levarono le scarpe e sempre cercando di non fare rumore salirono per le scale e mentre facevano i gradini potevano osservare la madre che in salotto studiava circondata da una gran quantità di libri. Quando furono al piano di sopra tirarono un sospiro di sollievo con un commento di Asuka:

“Fortuna non si è accorta di noi, almeno così può studiare in pace.”

Shinji:

“Bhe, se lo merita di poter studiare in pace almeno qualche ora al giorno così noi abbiamo la scusa per lasciargli la casa libera, inoltre se lo è guadagnato per tutto quello che ci sta facendo e che ci ha fatto.”

Nadia:

“Vero, ha speso un sacco del tuo tempo per noi in passato ed adesso un po’ glielo dobbiamo lasciare così potrà trovare lavoro.”

Il ragazzo si diresse nella sua camera, mentre le due se ne andarono nella Camera della castana visto che quest’ultima aveva inviato la sorella maggiore a discutere di una cosa, infatti quando furono dentro la Sisth spiegò il perché di quell’invito:

“Shinji è innamorato.”

Un po’ seccata la Rossa:

“Si, di me, lo sanno già un po’ tutti.”

Indispettita Nadia rispose:

“Non di te, è innamorato di un peluche.”

“Si, ma lui è un maschio.”

“E con questo?”

“E con questo lui è grande e non può avere un peluche.”

“Anche tu lo sei, però guai se ti toccano Igor.”

“Vero… e con ciò?”

“Ascolta io ho una bellissima idea, gli facciamo un regalo tu ed io?”

“Ma non potresti andarlo a domandare a mamma e papà?”

“No, lui non vuole, dice che se glielo comprassero mamma e papà il peluche si sentirebbe imbarazzato… Valli a capire i ragazzi.”

“Ok allora sai che cosa vuole?”

“Si, lo so e mi servono 8000 Yen.”

“Bhe non sono tanti, ma dove li vai a prendere.”

La castana prese da una mensola il suo salvadanaio, gli aprì il tappo e da lì ne uscì fuori una cascata di monetine ed alcune banconote che si ammucchiarono sul letto di fronte alla Second, sta di fatto che quando ripose il contenitore pesava meno della metà di prima.
Visto ciò la Second andò in camera sua e ritornò col suo salvadanaio e fece la stessa cosa facendo un altro mucchietto accanto a quello della sorella, iniziarono a contare ed alla fine raggiunsero i 7670 yen, ne mancavano 330 e non sapevano cosa fare, il giorno della paghetta era ancora lontano e volevano chiudere la cosa in fretta, allora la Rossa tornò in camera sua a riporre il salvadanaio e quando fu di nuovo di fronte alla castana gli domandò:

“Che facciamo ora, dove li prendiamo 330 Yen?”

“mmm non lo so… però aspetta.”

La Sisth andò alla finestra, spostò le tende ed osservò la cameretta della casa accanto e dopo poco si pronunciò alla sorella:

“Asuka, facciamoceli prestare da Rei, gli spieghiamo il tutto e non c’è li negherà, poi appena avremo preso la paghetta ci sdebiteremo.”

“Ottima idea, allora hai un sacchetto per tutte queste monete?”

“Si.”

Dopo aver frugato in un cassetto della scrivania la Castana porse alla Rossa un sacchetto di carta che fu riempito da tutte quelle monetine, le due scesero facendo il massimo silenzio per non disturbare la madre, dopo aver messo le scarpe uscirono ed andarono nella casa affianco, suonarono alla porta  fu la First ad aprirgli, le fece accomodare in soggiorno e qui la Sisth domandò con la sua espressione più dolce:

“Rei, potresti prestarci 330 Yen, io ed Asuka stiamo per fare un regalo a Shinji e ci mancano solo 330 Yen poi te li ridiamo.”

Un po’ rammaricata la Ragazza dai capelli azzurri:

“mmm non so se c’è li ho, ho voluto fare un pensiero a Kaworu e sono a corto pure io.”

Dicendo ciò la ragazza andò verso la sua borsetta tirò fuori il portafoglio, riuscendo a spremerlo riuscì a racimolare i soldi per le due, le quali li misero assieme agli altri e poi partirono per il negozio di giocattoli dopo aver calorosamente ringraziato e salutato Rei.
Uscendo dal negozio Nadia non stava più nella pelle, saltava e canticchiava fino a che parlò alla sorella:

“Che dici non è carina?”

“Si, molto ed è morbida… Shinji l’ha scelta bene.”

“Sai una cosa, l’altro giorno c’era anche un cane da slitta molto carino in vetrina, chissà chi l’avrà preso.”
 
Le due tornarono a casa dopo mezz’ora con il regalo per il fratellone, riuscirono ad entrare in tutta tranquillità visto che Misato aveva finito di studiare e nascosero il regalo nel ripostiglio, come le vide la madre domandò alle due:

“Voi da che parte spuntate fuori e vostro fratello?”

Asuka rispose:

“Shinji è su in camera, io e Bechy siamo andate a sbrigare una piccola faccenda.”

“Che faccenda.”

Bechy allegramente:

“Stasera lo scoprirai.”

Con altrettanta allegria la donna incalzò la figlioletta:

“Dimmelo adesso.”

“No, è un segreto.”

Misato sapeva per esperienza che estorcere un segreto a Nadia era praticamente impossibile, allora si arrese, notando l’allegria che avevano le due l’ex ufficiale aveva capito che stava per accadere qualcosa di bello e non volle insistere, ma voleva anche lei gustarsi la sorpresa, dopo qualche attimo urlò:

“Shinji, io ho finito, vai pure.”

Trascorsa una manciata di secondi la casa fu invasa dalle note del violoncello, infatti era il Third che lo suonava , aveva aspettato che la madre avesse finito di studiare per non disturbarla, quest’ultima, dopo aver assaporato le prime note chiese alla ragazze:

“Stasera come sono i turni?”

Asuka andando in cucina studiò il calendario:

“Allora stasera à completamente libera per Shinji, io e la mamma dobbiamo cucinare ed apparecchiare e Bechy deve lavare i piatti.”

La castana dopo aver ascoltato il verdetto disse alle due:

“Visto che io fino a dopo cena non ho niente da fare vado a disegnare un po’.”

Infatti salì in camera mentre Misato ed Asuka iniziarono ad armeggiare in cucina.
Alle 19 e 15 Arrivò Rioji, come fu in soggiorno fu abbracciato dalla compagna alla quale gli si rivolse:

“Allora la nostra scolaretta come va?”

“Nadia va bene, impara alla svelta, ma questo lo sai anche tu”

“Ma io intendevo te.”

“Bhè, riprendere studiare dopo anni è un po’ dura, la fregatura è che devo studiare il nome di manovre che ho già usato senza sapere ci le ha inventate.”

“Hai molta teoria da fare.”

Poi la donna si avvicinò all’orecchio dell’uomo bisbigliandogli:

“Le tue figlie stanno combinando qualcosa.”

“Spero che non sia nulla di preoccupante.”

“Non credo sono troppo allegre per questo.”

“E tu lasciale fare.”

“Ok io torno a cucinare.”

L’uomo si sedette in salotto, voleva guardare un po’ di TV, ma gli dispiaceva mescolare l’audio delle trasmissioni con le note del figlio, allora iniziò a leggere il giornale e dopo aver letto il primo articolo domandò alla moglie ed alla figlia:

“Sbaglio o Shinji sta diventando bravo?”

Asuka un po’ stizzita:

“Lo credo bene, suonerà almeno un’ora e mezza, due al giorno… anche Kaworu dice che è bravo.”

Misato malinconicamente:

“Solo che lui si sminuisce sempre.”

Asuka:

“E’ fatto così.”

Dopo poco la Second portò la pentola sul tavolo da pranzo e chiamò la truppa:

“Katsuragi… la cena è pronta… prima lavarsi le mani.”

Dopo pochi minuti erano tutti riuniti a cena, si parlava del più e del meno, ogni tanto Asuka e Bechy si guardavo negli occhi e poi ridevano, ormai Shinji ci era abituato e non si domandava più di tanto il perché, sapeva che erano così e non ci poteva far niente, ma sotto sotto era felice di quelle due e di come era cambiata la sua vita.
Finita la cena la famiglia si ritrovò in salotto a vedersi un po’ di TV mentre Nadia lavava e risistemava la cucina e come ebbe finito andò in soggiorno, fece un cenno alla sorella la quale capì subito e si diresse nello sgabuzzino, la castana si mise dietro al fratello, il quale era seduto sul divano, per poi mettergli le mani sugli occhi dicendogli:

“Abbiamo una sorpresa per te.”

Shinji senza fiatare non si mosse, era curioso poi sentì Misato commentare con un tono tra il sarcastico ed il giocoso:

“E no… anche lui adesso …io cerco di levarveli invece voi…”

Nadia la interruppe:

“Zitta mamma, rovini la sorpresa.”

Asuka mise l’oggetto misterioso sulla gambe del fratello e dopo poco la Castana gli tolse la mani dal volto per poi dirgli:

“Apri gli occhi adesso.”

Il Third eseguì l’ordine e vedendo il peluche a forma di foca grigia lunga quasi un metro sul suo grembo affermò:

“Triky!?”

Poi guardò i genitori dicendogli:

“Mamma papà non dovevate.”

Misato alzò le mani dicendo:

“Io e tuo padre non centriamo assolutamente niente, è opera delle tue sorelle.”

Il ragazzo guardò a turno le due e poi fu la castana a pronunciarsi:

“Adesso non dirmi che ti abbiamo messo in imbarazzo?”

Esitante il ragazzo:

“No… però non me lo aspettavo… mi ero già rassegnato di non poter avere la mia Triky.”

Asuka molto perplessa:

“La tua Triky? Scusa una cosa, ma da quanto tempo gli hai dato il nome e da quanto tempo la volevi?”

Shinji strinse a se il pupazzo ed assaporando quella morbidezza si pronunciò:

“Da quando l’ho vista nella vetrina di quel negozio, circa un mese fa.”

Misato era impensierita di quello strano discorso e volle cercare una spiegazione:

“Shinji, ma se la volevi bastava dircelo ed io e Rioji te l’avremo comprata.”

“No, non è giusto che un ragazzo di quasi 15 anni riceva un peluche di regalo e che poi ci dorma assieme.”

L’uomo:

“E questo dove sta scritto?”

“Da nessuna parte, però è così che vanno le cose.”

Asuka:

“Shinji, non crederai che adesso la riportiamo indietro.”

Sentendosi dire ciò il ragazzo rinvigorì la presa lagnandosi:

“No… adesso voglio Triky.”

Misato sapeva che il suo ometto era inquieto e gli parlò molto dolcemente:

“Ascolta se tu stanotte dormi con la tua Triky per me va bene lo stesso, né io né Rioji ti prenderemo in giro e questo neanche le tue sorelle, inoltre non le hai ancora ringraziate, di sicuro avranno usato i loro risparmi per comprarti la tua Triky.”

Il third sentendosi rincuorato chiamò le due sorelle che gli si gettarono addosso e vennero abbracciate e ricevettero dei baci dal fratello segno di ringraziamento.

La serata passò tranquilla, il ragazzo non mollò mai la sua morbida amica e quando arrivarono le undici i Children furono spediti a letto dalla madre, la quale a mezzanotte passò a rimboccargli le coperte, a Misato piaceva questa parte della giornata, fatto il giro dei ragazzi tornò in soggiorno e sedendosi sulle gambe del moroso in poltrona si confidò a lui:

“Shinji mi preoccupa… nonostante siamo un famiglia con una sorta di normalità certe notti lo trovo madido di sudore in un letto disordinato, evidentemente qualcosa dentro di se lo sta angosciando, spero che Triki gli dia un po’ di serenità.”

“Lo so Misato, qualcosa in lui non va, cerca sempre di tenere la mente occupata, suona pezzi difficili, studia per l’anno prossimo, insegna a Nadia,oppure va in giro con Asuka, non ci dice niente per non farci preoccupare.”

“Domani ne parlerò con Ritsuko.”

“Bene, spero che Shinji riesca a esternare le sue angosce, anche se so che sarà qualcosa legato al suo passato.”

“Lo credi?”

“Si.”

Misato spaventata da quel discorso:

“Rioji ho paura.”

L’uomo strinse a se la donna facendogli coraggio:

“Non preoccuparti, si risolverà tutto.”

I due stettero lì ancora qualche attimo e poi se ne andarono a letto, fecero il giro dei ragazzi, ora tutti e tre avevano un Peluche da stringere, Misato restò molto ad osservare il Third dormire e stavolta sembrava avere un sonno tranquillo.

  
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