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Autore: olimponero12    01/04/2017    2 recensioni
[TEMPORANEAMENTE SOSPESA]
Sappiamo che ci sono molte strade per accedere agli inferi e altrettante per uscirvi. Cosa succede quando chi è morto usa queste strade? E se questi evasi cercassero vendetta? Percy Jackson avrà la sfortuna di scoprirlo e di dovervi porre rimedio,insieme ai suoi amici e a un nuovo alleato che dimostrerà quanto può essere pericoloso un semidio con un'arma da fuoco
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Tratto dal testo:
Percy rivolse al pistolero uno sguardo stranito -Tu sei pazzo-. Il corvino rispose sghignazzando -Un pazzo che ha accesso a ingenti quantità di proiettili e polvere da sparo-.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Nuovo personaggio, Thanatos
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Il campo mezzosangue poteva essere descritto con due parole: Pace assoluta. Almeno quando non c'erano duelli nell'arena,corse con le bighe o corse ad ostacoli insieme ai figli di Ares. In tutti questi scenari Percy Jackson svolgeva un ruolo quasi sempre fondamentale. Il salvatore dell'Olimpo partecipava a ogni evento con entusiasmo e questo gli aveva permesso di stabilire quasi ogni genere di record al campo: Dal miglior tempo nell'arrampicata della parete di lava,al maggior numero di bighe avversarie distrutte nelle corse. In quel pomeriggio di inizio ottobre però,aveva deciso di stare insieme ad Annabeth,per rilassarsi un po'. I due erano intenti a rilassarsi sugli spalti dell'arena,dando uno sguardo ogni tanto a ciò che succedeva nella zona sabbiosa dove da un'ora circa si stavano svolgendo dei duelli; in mezzo ai duellanti c'era Clarisse,quindi non serviva dare più di un'occhiata ogni tanto per capire chi stesse vincendo: Le uniche persone che avevano mai tenuto testa alla figlia di Ares erano Percy e Jason. Il figlio di Poseidone era seduto sugli spalti ad accarezzare con dolcezza la fronte della fidanzata,che aveva deciso di usare le gambe di Percy come cuscino,quando il suo stomaco brontolò. Al sentire quel suono,che sembrava il ringhio di un enorme cane,la bionda si girò verso il ragazzo -Hai fame testa d'alghe?-. Il ragazzo si portò una mano dietro la nuca con sguardo imbarazzato -Beh,uno spuntino non ci starebbe male che ne dici?-. Tornò un po' più serio e chiese con tono dolce:-Siamo stati qui a fare niente tutto il pomeriggio,qualcosa da mangiare per ingannare il tempo farebbe comodo,che dici?-. La ragazza rivolse un sorriso al fidanzato,poi si allungò e gli diede un bacio a fior di labbra -Non hai tutti i torti-. A quel punto si alzò,seguita a ruota da Percy e si avviarono fuori dall'arena per raggiungere il padiglione della mensa. Non erano neanche a metà strada quando un corvo li raggiunse e una volta posatosi a terra si mise a gracchiare con fare insistente verso i due. Percy fu il primo a portare lo sguardo sul volatile per esaminarlo con sguardo stranito -E tu da dove esci?-. Il corvo so interruppe solo per pochi secondi,dopo i quali ricominciò a gracchiare rivolgendosi al ragazzo,per poi girare la testa verso il bosco,da cui era uscito. Annabeth si avvicinò all'uccello,affiancando Percy -Sembra che voglia che tu lo segua nel bosco-. Il ragazzo era confuso,certo non era la prima volta che parlava con un'animale,visto che a dodici anni Grover lo aveva costretto a parlare con un cagnolino con un pullover rosa,ma quel corvo aveva qualcosa di strano: Sembrava emanasse una vera e propria aura di intelligenza quasi umana. Percy alzò le spalle e si rivolse alla ragazza :-Tu vai alla mensa,ti raggiungo subito-. Annabeth lo guardò negli occhi -Sei sicuro che non vuoi che venga con te?-. Il semidio si avvicinò e le diede un bacio -Non preoccuparti,sicuramente non sarà niente; magari è solo uno scherzo degli Stoll,oppure Grover che mi vuole parlare in privato-. Annabeth rilassò le spalle,rassegnata all'idea che non avrebbe convinto il giovane -Va bene,ma vedi di sbrigarti- -Non preoccuparti-. E detto questo si avvicinò al corvo ancora di più,che prese il volo diretto verso il bosco seguito da Percy.



​Il bosco del campo aveva la caratteristica di far credere a chiunque si trovasse al suo interno che fosse notte fonda persino a mezzogiorno. Percy si era trovato in quel bosco molte volte,ma restava sempre stupito e inquietato dalla quasi totale assenza di luce diretta. Seguire quel corvo si era rivelata un'impresa tutt'altro che facile; aveva rischiato di perderlo di vista tre volte e si era quasi rotto una gamba per colpa di una radice che sbucava dal terreno. Alla fine,nonostante i suoi sforzi,non era riuscito a tenere dietro all'uccello,che nonostante gli avesse esplicitamente fatto capire di voler essere seguito,sembrava intenzionato a far perdere il ragazzo ad ogni costo. Percy si era ritrovato in un punto del bosco in cui era circondato da alberi altissimi abbastanza distanti tra loro,tutto sembrava tranquillo,se si escludevano i ruggiti in lontananza dei mostri. A un certo punto,qualcosa nel ragazzo scattò,innescando il suo istinto che lo portò a estrarre la sua penna a sfera a cui prontamente tolse il cappuccio,trasformandola in una letale spada di bronzo celeste. Percy fece appena in tempo a parare un attacco proveniente dall'alto,scagliato da una figura umana,che subito la stessa figura menò un altro colpo,facendo perdere la presa sulla lama al semidio e scagliandolo per terra. Il ragazzo rivolse lo sguardo alla figura di fronte a lui e la mise a fuoco: Un uomo alto,dalla carnagione pallida,occhiaie profonde e tratti scavati in più punti,probabilmente per la fame,si ergeva davanti a lui impugnando una lama di bronzo celeste poco più lunga di Vortice. Percy riconobbe la figura,ma non riusciva a credere che lui fosse lì davanti a lui! Insomma,era morto e aveva visto lui stesso in diretta video quell'uomo che scompariva mentre cercava di addentare disperato un panino. Alla fine il giovane riuscì a trovare la voce:-Tantalo!-. L'uomo sorrise,un sorriso freddo,senza vita mentre si avvicinava al semidio per colpirlo ancora e ucciderlo -Sorpreso di rivedermi Jackson? Sai,speravo tanto che venissi qui,ma non mi aspettavo che saresti venuto così presto!- si interruppe per riprendere fiato -Sai per quanto mi piacerebbe scambiare due chiacchiere,preferisco ucciderti subito,per riuscire a togliermi la soddisfazione della vendetta!-. La spada stava per colpire,quando dalle viscere del bosco,un'esplosione fece sobbalzare Percy,mentre Tantalo lasciò andare la spada tenendosi il polso,da cui stava sgorgando sangue,per poi rivolgere lo sguardo verso l'origine del suono,imitato subito dopo dal semidio. Nel punti in cui i due stavano guardando si trovava un individuo vestito completamente di nero che impugnava una pistola,una vecchia colt revolver,ancora fumante per lo sparo. Percy osservò meglio la figura per analizzarne i dettagli. Ai piedi calzava dei grossi stivaloni di pelle nera,mentre le gambe erano fasciate da pantaloni scuri; in vita portava un cinturone da cui pendevano un machete e un fucile a canne mozze ancora nella fondina; la parte superiore del corpo era avvolta in una camicia nera sovrastata da un cappotto anch'esso nero che arrivava fino a metà polpaccio; infine la testa da cui lunghi capelli corvini ricadevano sulle spalle arrivando fino a metà del petto,era sormontata da un cappello da cow-boy nero con una fascetta d'argento ad avvolgerlo ed un teschio anch'esso d'argento sopra la visiera. L'uomo si avvicinò a passo lento rimettendo la pistola nella fondina sulla parte posteriore del cinturone facendola ruotare nella mano,quando Tantalo parlò con tono sprezzante e odioso:-Chi diavolo sei...?-. Non fece in tempo a finire la frase che l'individuo nero estrasse il fucile a canne mozze dalla fondina destra e,rapido come un fulmine esplose un colpo,che mandò a terra l'aggressore,tra urla di dolore. Quando l'uomo raggiunse Percy,si tolse il bavaglio che rendeva praticamente impossibile definirne il volto,rivelando un ragazzo di al massimo venticinque anni che disse con tono allegro:-Come te la passi?-. Percy non rispose,troppo sconcertato da ciò che era appena successo. Il ragazzo in nero si avvicinò a Tantalo,ancora agonizzante per terra -Uh,deve fare un male cane,tutto quel sale grosso conficcato nel petto-. Tantalo cercò di rispondere,probabilmente con un "vai al diavolo", ma tutto ciò che uscì dalla sua bocca fu un gemito. Il ragazzo parlò ancora:-Senti,ce la sbrighiamo in fretta che ne dici?- e poi fece una cosa assurda: Tirò fuori dal nulla una lampada ad olio che brillava di un fuoco verde e la avvicinò alla bocca di Tantalo. A un certo punto dalla bocca di quest'ultimo iniziò a uscire una strana nebbia verde che sembrava attirata dalla lanterna ed infine,uscì una piccola fiammella verde,che andò a infilarsi nella lanterna per fondersi col fuoco che già bruciava al suo interno e il corpo di Tantalo si rilassò,a testimonianza della sua morte. Il cow-boy si alzò,risistemò la lampada sotto il cappotto e si spazzolò i vestiti -wow,finalmente me lo levo dai piedi; non hai idea di quante ne abbia passate per catturare questo gran bastardo-. Percy era sconvolto,ma riuscì a formulare una domanda:-Chi sei tu?-. Il ragazzo si drizzò e fissò Percy negli occhi; Percy notò che erano quasi come i suoi,tranne per il fatto che erano di un verde quasi spettrale.-Beh,sono quello che ti ha salvato il culo,quello che ha appena ammazzato uno che,teoricamente,doveva essere già morto,insomma sono tante cose,ma se vuoi sapere il mio nome allora...- si levò il cappello esibendosi in un inchino -Io sono Joseph Leroy Parker! Figlio di Thanatos e cacciatore di taglie!-. Il figlio di Poseidone era ancora più scioccato -Senti,so che sei sconvolto ma sarebbe meglio se raggiungessimo il campo; ho bisogno di parlarti di una cosa importante e sarebbe meglio se ci fossero anche gli altri sei semidei che hanno salvato il mondo,che dici?-




Angolo dell'autore:

​Sì! Ce l'ho fatta! Un'ora di lavoro ma ce l'ho fatta! Il primo capitolo di Death's gun! Chi è il misterioso cow-boy? Come ha fatto Tantalo a tornare dagli inferi? Cosa deve dire il ragazzo misterioso di così importante da coinvolgere i sette della profezia?

   
 
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