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Autore: Sarandom    02/04/2017    5 recensioni
Dal testo:
And everything you love
Will burn up in the light.
Sam fu il primo a spezzare quella pesante atmosfera. «Come glielo dirai?»
Dean guardava avanti fissando il vuoto. «Non lo so.»
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Claire Novak, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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So this is what it feels like.

I’ll never be good enough

You make me wanna die!

And everything you love

Will burn up in the light

Make Me Wanna Die – The Pretty Reckless

 

 

Non bastò l’esperienza del giorno prima, ma anche il sole che splendeva su di loro.

Dean portava il corpo ricoperto dal telo bianco sulla catasta di legno. Sam, accanto a lui, la tanica di benzina e l’accendino.

Lasciarono il lenzuolo e i resti unirsi con il liquido infiammabile, facendo qualche passo indietro.

Sam lanciò la fiamma e tutto prese fuoco. Come ogni volta, il silenzio faceva da padrone per le diverse emozioni che stavano attraversando i due cacciatori.

Sam fu il primo a spezzare quella pesante atmosfera. «Come glielo dirai?»

Dean guardava avanti fissando il vuoto. «Non lo so.»

 

**

 

Era pomeriggio tardo e il cielo si era fatto plumbeo, il sole era sparito e la pioggia aveva fatto la sua entrata in scena; chiaro segno di come sarebbero andare a finire le cose di lì a poco.

Entrambi sedevano ai lati del grande tavolo nel bunker; Sam davanti il suo pc e Dean sfogliava un libro senza essere veramente concentrato su di esso. Si ripeteva mentalmente cosa avrebbe dovuto dire, ma ogni parola sembrava sbagliata, stupida e orrenda.

Sentirono l’auto del loro amico parcheggiarsi all’entrata.

Sam lo guardò con la coda dell’occhio, Dean rispose allo sguardo chiudendoli e sospirando. Un lavoro per niente facile lo aspettava e ci era passato così tante volte.

Avevano deciso che toccava a Dean, si era praticamente offerto, dato il loro diverso rapporto e legame.

Castiel scese le scale. «Dean. Sam. Ho portato la cena.» sottolineò sollevando la busta che portava in mano.

Lo guardarono entrambi e Dean si strofinò le dita, era così maledettamente a disagio e non sapeva come iniziare il discorso.

«Tutto bene ?» Domandò infatti l’angelo, avvicinandosi.

Dean si schiarì la gola, portandosi avanti e alzandosi dalla sedia, lasciando le mani sullo schienale.

«Devo dirti una cosa.»

«Dimmi.»

«Siediti.» insistette Dean.

«Perché? Cos’è successo?» la voce di Castiel tremò. «Dove siete stati?» Fissò prima Sam, poi Dean e un altro passo avanti.

«Jody ci ha chiamati.» Disse il minore.

«Sam.» Lo riprese Dean, in modo brusco. «Cas, per favore siediti.» Castiel restò immobile, mascella contratta, lasciò andare a terra la busta e fece come detto.

Si sedette di fronte a loro. «Cosa?»

Dean, con ancora le mani sulla sedia, iniziò a raccontare. «Le ragazze avevano trovato un covo di licantropi. Alex non ne voleva sapere, ma…sai come è fatta Claire.» al nome della ragazza ebbe un sussulto.

«Lei sta bene?» usò lo stesso tono di quando aveva evitato che si sacrificassero per Billie.

Dean esitò. «…Cas.»

«Come sta? Perché non me lo avete detto?» Cas alzò la voce, tendendosi verso il tavolo.

«Hai troppe cose a cui stare dietro, era una cosa…semplice.»

«Non così tanto, vero?»

«Erano troppi…e-»

«Non mi interessano le scuse. Dovevate avvertirmi.» Castiel, furente, si alzò mandando indietro la sedia. «Come sta?!»

Sam abbassò lo sguardo sul tavolo, Dean lo guardò in faccia per la prima volta da quando l’amico aveva alzato la voce, ma senza dire una parola, bastò la sua espressione per far fare a Castiel un passo incerto lontano da loro. «E…lei è-» si tappò la bocca con la mano, girandosi.

«Cas, mi disp-»

Castiel sparì verso il corridoio delle loro stanze.

Non era andata come si era immaginato, non aveva detto le parole che gli erano vorticate in testa fino a qualche momento prima. Sapeva benissimo cosa la ragazza significasse per lui e quanto ci tenesse a proteggerla.

Una grande sconfitta anche per loro stessi, non era solo una Novak, ma era diventata un altro membro della loro famiglia.

«Va da lui.» gli disse subito Sam.

Dean restò dov’era, indeciso.

«Vai.» ripeté in un tono che non ammetteva repliche.

Dean si allontanò dal soggiorno e a passo svelto arrivò fuori dalla camera di Castiel.

«Cas, apri la porta.» Bussò due volte ed abbassò la maniglia, che si aprì e vide l’angelo di spalle.

«Cas.»

«Sta’ zitto, Dean.»

Ricordava quella voce, l’aveva già sentita quando lo aveva assalito nel vicolo per la sua volontà di cedere all’Arcangelo. Il problema era che sapeva Castiel non gli avrebbe fatto niente, ma solo aggiunto quel fatto a tutte le sue colpe, odiandosi un altro po’.

«Eri debole, non potevamo rischiare.»

«E lei sì, invece.»

Dean chiuse gli occhi «Sai che non è quello che-»

Non riuscì a finire la frase perché Castiel spinse il letto verso il muro davanti a loro, con uno slancio. Fece cadere a terra il televisore e il mobile con lo specchio, una sua mano diventò di un debole celeste, come i suoi occhi.

*

Sam era arrivato di corsa, sentendo il frastuono, ma era rimasto accanto alla porta vedendo la scena.

Dean lo abbracciava da dietro, tenendolo fermo. «Cas, fermati.»

«Lasciami.»

«No.»

«TOGLITI.»

Lo strinse più forte e dopo altra poca resistenza si lasciò andare, Castiel emise un sospiro debole e scivolò a terra, con ancora le braccia di Dean attorno.

Lo cullò, sentendo il respiro dell’angelo farsi sempre più pesante, fino ad emettere un singhiozzo.

Lo allontanò dalla stretta il tanto che bastò per farlo girare verso di lui e fargli premere il viso sul suo petto.

«Lo so. Mi dispiace, Cas. Mi dispiace.» Anche per Dean diventò difficile trattenersi, si era affezionato tanto alla ragazza, ma non era giusto nei confronti dell’amico, quindi chiuse gli occhi occupandosi di lui.

«Dovevo occuparmi di lei.» continuò a piangere silenziosamente, mentre una mano del cacciatore gli accarezzava la schiena. «Era l’ultima cosa che dovevo fare.»

«Ci teneva a te, Cas. Sa che non è stata colpa tua.»

«Cosa ha detto…prima di…»

«Ci voleva bene. E …di salutarti.»

Sentì un’altra mano sulla spalla e sporgendo di poco la testa vide Sam vicino a lui. «Lei era speciale.» anche gli occhi il minore tradivano lacrime.

«Io dovevo…dovevo restare con lei. Aveva bisogno di me.»

Dean lo tirò un po’ su nell’abbraccio, poi guardò il fratello, mentre si riferiva a Castiel: «Mi ha detto …che avresti dovuto lasciarla andare. Senza perderti per quello che le è successo.»

Sam aggrottò le sopracciglia, non erano sue parole, Claire non aveva aggiunto altro.

Castiel si mise seduto da solo. «L’ultima…l’unica cosa che posso ancora fare per lei.»

Una mano di Dean si appoggiò sulla spalla libera dell’amico e l’altra sul gomito, aveva paura di vederselo frantumare davanti gli occhi e cercava di tenerlo integro. «Come ti senti?» domandò.

«Non…non lo so. E’ come se… si fosse rotto qualcosa.»

Sam abbassò la testa.

Dean annuì. «E’ così che ci si sente.»

 

 

Angolo di Sarandom

CHIEDO PERDONO. AMO CLAIRE, ANCHE LA MIA MENTE MALATA. Questo momento è nato nella mia testa  dopo aver letto che Cas non sarebbe apparso nella puntata con Claire di questa stagione. Il rodimento si è fatto sentire ed ecco cosa ne è uscito fuori, mi odio. Però, dopo aver visto la puntata, mi sono ricreduta e non mi ha fatto così schifo ahahahha.

Questa OS era chiaramente un altro frutto del mio orticello messo da parte nei documenti word perché non trovo mai finali decenti, poi è arrivato Logan oggi e con un omaggio al mio X-Men preferito (sto avendo pargole da ogni personaggio, una gioia) si è fatta pubblicare da sola.

Non linciatemi.

*La canzone è quella che ascolta Claire nelle cuffie prima di venire assalita.

   
 
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