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Autore: Shainareth    06/06/2009    1 recensioni
[Gundam SEED Destiny] «No, figurati, non è quello», spiegò lui, dando uno sguardo tutt’intorno e rendendosi conto che, se solo Athrun avesse voluto, avrebbe anche potuto godersi il lusso di cambiare una donna al giorno per un mese di fila. «Non ti danno fastidio?»
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Athrun Zala, Cagalli Yula Athha, Shinn Asuka
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Gusti




«Per quel che mi riguarda, adoro la lunghezza delle sue gambe.»

   «Parli così perché non lo hai visto l’altro giorno, quando aveva addosso solo una maglietta.»

   «C’ero anch’io! Era stupendo!»

   «Davvero? Raccontate!»

   «Ha le spalle larghe! È così virile!»

   «Sssh! Zitte, zitte! Sta arrivando!»

   Percorrendo il corridoio del palazzo, le orecchie di Shinn registrarono ogni singolo squittio proveniente dalla fila di giovani segretarie, le quali, addossate ad una delle pareti, al loro passaggio assunsero tutte la medesima espressione che, con grande fastidio, il ragazzo vedeva in volto alle sorelle Hawke ogni volta che queste si soffermavano a decantare le doti fisiche, la gentilezza e la cavalleria del loro ex-comandante. Non che fosse invidioso, dal momento che lui per primo gliele riconosceva tutte, ma il fatto che persino Lunamaria continuasse a lasciarsi andare a commenti del genere lo indispettiva non poco.

   «Che hai, Shinn?» La sua attenzione fu di nuovo catturata dal giovane che lo precedeva. «Ancora problemi con Orb?»

   «No, figurati, non è quello», spiegò lui, dando uno sguardo tutt’intorno e rendendosi conto che, se solo Athrun avesse voluto, avrebbe anche potuto godersi il lusso di cambiare una donna al giorno per un mese di fila. «Non ti danno fastidio?»

   L’altro batté le palpebre, cadendo dalle nuvole. «Cosa?»

   Quindi non era questione di volontà; più semplicemente, Athrun era poco sveglio con l’altro sesso. Era attorniato da uno stuolo di fanciulle, alcune davvero carine e femminili, e lui neanche se ne accorgeva.

   Shinn non rispose, limitandosi ad un breve sospiro. «Ci toccherà aspettare molto?»

   «Oh, no», lo tranquillizzò il maggiore, fermandosi davanti ad un’alta porta a due ante. «Cagalli dovrebbe finire a momenti.»

   «Chi diavolo se ne frega se quel bastardo teme insurrezioni?! È un dittatore!» Questo, intanto, era quanto si sentiva gridare dall’interno della stanza.

   «Uhm… Non sembra proprio di buon umore», ragionò l’Ammiraglio, rassegnato, senza fare caso alla faccia interdetta del suo ospite.

   «Col cavolo che gli passeremo i segreti di Morgenroete per tenere a bada il popolo!» La voce del Delegato irruppe nel corridoio non appena lei, con ben poco autocontrollo, spalancò la porta, picchiandola violentemente contro il naso della sua guardia del corpo – botta che provocò un fracasso tremendo.

   «Oddio, gli ha deturpato il viso! Che sacrilegio!», urlò qualcuno con fare disperato alcuni metri più indietro, mentre il poveretto si copriva la parte lesa con entrambe le mani.

   «Athrun!» Passando improvvisamente da rabbia feroce a paura folle, Cagalli si precipitò su di lui, il cuore che batteva forte per lo spavento ed i sensi di colpa. «Stai bene? Ti ho rotto qualcosa?», prese subito a domandare in evidente stato d’agitazione, sotto gli sguardi attoniti di Shinn e degli altri Emiri.

   L’Ammiraglio Zala riaprì stoicamente gli occhi, lucidi per il dolore. «No, stavolta no, tranquilla», annaspò a fatica.

   «Mi dispiace da morire!», iniziò a dire lei in tono acuto, segno dell’approssimarsi del pianto, mentre si protendeva per abbracciarlo davanti a tutti.

   «Ca… Cagalli», provò a farla tornare in sé il suo innamorato, irrigidito per l’imbarazzo. La prese per le spalle e se la scostò gentilmente di dosso. «Va tutto bene, davvero», le sorrise.

   «Però… hai il naso tutto rosso», mormorò la principessa, mortificata. «Sei ridicolo», aggiunse, lasciandolo di sasso.

   «Ti sembra il caso di girare il coltello nella piaga?!», non si capacitò il soldato di ZAFT, innervosito da tanta mancanza di tatto.

   «Shinn!», lo riprese all’istante il suo ex-comandante, mettendolo a tacere. Per quanto impulsivo potesse essere, persino il giovane Asuka si rendeva conto che non era prudente rivolgersi in quei termini al Capo di Stato di un Paese ospite. Non davanti a tanta gente, per lo meno.

   «Chiedo scusa», borbottò controvoglia, mentre Athrun cingeva la vita di Cagali con un braccio e la spingeva via per andare a prendere un po’ d’acqua, al fine di farla calmare.

   Notando come i collaboratori del Delegato lo fissassero in modo piuttosto sospetto, il ragazzo si affrettò ad accodarsi ai due, non riuscendo a non cogliere di nuovo il chiacchiericcio da pollaio delle segretarie, intente ora a bearsi della resistenza fisica del loro beniamino e del suo fascino da guerriero ferito. Una di loro, più sfacciata, azzardò il desiderio di fargli da infermiera privata, facendo arrossire l’asso della Minerva. Il quale, frattanto, era giunto ad una sconcertante e definitiva verità: Athrun non era soltanto ottuso, ma, in fatto di donne, aveva davvero dei pessimi, pessimi gusti.













Stavolta vado velocissima, quindi mando un saluto ed un ringraziamento lampo a tutti i lettori e alle solite, carissime che commentano e apprezzano le mie storie. ^^
Shainareth





  
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