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Autore: _Magica_    04/04/2017    4 recensioni
La ragazza al suo fianco è solo una sua brutta copia e, mentre manda giù il contenuto del bicchiere, si chiede se sia veramente la cosa giusta da fare: scaricare la disperazione su qualcun altro.
Poi ripensa a Finn, a Lexa, a Niylah e tutto quel macigno che, per un secondo, si era sollevato al pensiero di lei ricade su Bellamy con tutta la forza che possiede. Lo schiaccia quasi, lo fa a pezzi di nuovo, come tutte le volte.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Lasciamo che per una volta qualcun altro salvi il mondo al posto nostro >>

Il pensiero corre a Clarke, un attimo soltanto, come starà, cosa starà facendo, rischierà di nuovo la propria vita cercando di salvare il mondo?

Ripensa ai suoi capelli e al suo profumo, al modo in cui le sue labbra si serrano quando è in ansia e a come il mondo si illumini meravigliosamente quando  sorride.

Sorride poco, certo, è pur sempre Clarke che cerca disperatamente ogni volta di fare del suo meglio per salvare chiunque, ma quando sorride è una cosa diversa: tutto all'improvviso perde significato, il dolore smette di essere così opprimente, il senso di colpa cessa di essere così pesante,  e il mondo finisce di essere così dannatamente crudele, orribilmente triste, incredibilmente violento.

Tutta la luce, le speranze, i sogni che ha mai avuto si fondono in quel viso che si risveglia, rischiara, rianima lasciando intravedere una ragazza nuova, diversa, che gli è permesso conoscere soltanto a tratti, ma per la quale farebbe qualunque cosa.

La ragazza al suo fianco è solo una sua brutta copia e, mentre manda giù il contenuto del bicchiere, si chiede se sia veramente la cosa giusta da fare: scaricare la disperazione su qualcun altro.

Poi ripensa a Finn, a Lexa, a Niylah e tutto quel macigno che, per un secondo, si era sollevato al pensiero di lei ricade su Bellamy con tutta la forza che possiede. Lo schiaccia quasi, lo fa a pezzi di nuovo, come tutte le volte.

Aver bevuto quell'intruglio maledetto, in un secondo, diventa la cosa migliore che potesse fare.

 Dimenticare.

Per un paio di ore dimenticare, scordarsi, scappare.

Per qualche ora soltanto.

                                                          ***

Del seguito non ricorda niente.

                                                           ***

Torna cosciente solo quando non dovrebbe.

Le mani della ragazza sono feroci su di lui, quasi come se persino lei voglia dimenticare che il mondo stia per finire, e anche le proprie, di mani, corrono veloci sul corpo snello.

Come se questa ragazza potesse competere con lei, come se lei non esistesse, non fosse mai esistita, non fosse mai piombata nella sua vita rivoluzionando tutto quello che era sempre stata, come se non lo avesse cambiato e cresciuto e potesse ancora essere la persona che era atterrata sulla terra solo un anno prima.

Per un secondo solo è possibile.

Poi apre gli occhi,

 e se la ritrova davanti.

Clarke.

Come una maledizione, sempre e comunque capace di trovarlo.

Il suo cervello è troppo annebbiato per chiedersi come sia possibile che lei si trovi lì.

Ed è una visione conturbante: le lebbra umide vittime dei suoi baci, gli occhi socchiusi, il viso un maschera di piacere.

Si sente sconvolto e frastornato. Lei è lì, tra le sue braccia, con gli occhi puntati nei suoi, e il suo corpo caldo appoggiato al proprio.

<<  Sei tu >>

Lei sorride, lo bacia, e il mondo perde ogni significato per ritrovarne un secondo dopo mille nuovi.

Quante volte ha sognato di farlo, ma niente poteva prepararlo a questo, a questa completezza, a questa comprensione e soddisfazione interiore. A questa accettazione, definitiva, di tutto quello che lei significhi per lui.

Poggia la fronte sulla sua per staccarsi, per parlarle, per spiegarle...

<<  Tu che ami sempre gli altri... >>

Dice in un sussurro ad occhi chiusi per poi guardarla meglio, intensamente, quasi a chiederle il permesso di continuare quella frase che per mesi ha avuto paura anche solo a pensare.

<<  Ed io che amo solo te  >>

Solo adesso si rende conto che c'è qualcosa che non va. Lei non può essere lì, ed i suoi occhi, all'improvviso non sono più così azzurri, le labbra non più così morbide, lo sguardo non più così luminoso.

<<  Clarke...>>  La chiama come a farla tornare, rendendosi conto non è più lei, non lo è mai stata.

La ragazza bionda sorride alzando un sopracciglio, quasi scocciata <<  Clarke? >>

E lui non ce la fa più. Sussurra qualche scusa a fior di labbra e se ne va.

L'aria esterna lo punge quasi aspramente, riportandolo alla realtà, schiacciandolo.

Non importa quanta strada faccia, quanta gente incontri... lei è sempre lì, sempre costante a impedirgli di fare qualunque altra cosa se non pensarla...

Ed amarla.

 

  
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