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Autore: Scarlet Jaeger    05/04/2017    1 recensioni
"Dirigi i tuoi passi nella caverna che chiami casa e, dietro l’angolo più remoto della secolare pietra, il dorato fulgore dell’armatura che avevi dimenticato lì per scelta torna a farti male agli occhi, come quel giorno…"
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gemini Aspros, Gemini Deuteros
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Hello darkness, my old friend
I’ve come to talk with you again.”
Disturbed-The sound of silence


 
 
Osservi la figura fluttuante di Asmita per un breve momento, prima di riposare l’attenzione sull’orizzonte di fronte a te.
Senti che la situazione è veramente grave come ti ha detto, quando ti ha incitato a lasciare la posizione da te assunta su quell’oscura isola.
La tua carnagione abbronzata ed i canini appuntiti che spuntano dalle tue labbra carnose sono la prova inconfutabile di come quel posto ti abbia temprato.
Sei stato un orco per espiare quella che senti essere una colpa, te la sei sempre data. La morte di Aspros ancora brucia nei tuoi ricordi e nel tuo cuore. Ancora non sei così incredibilmente sicuro di essere riuscito a buttarti tutto alle spalle. No, non ancora.
Eppure solo in quel momento, dopo tutti quegli anni ad incrementare la tua forza e spaventare gli uomini che ti chiamano col nome che ti sei volutamente associato, senti di poterlo veramente fare.
Ti serviva solo una spinta, solo una manifestazione di “amicizia”. Ritrovare un volto conosciuto come quello della Vergine…
Eppure il volto del sangue del tuo sangue è impresso nella tua memoria come fuoco, lo stesso che avvolge quella strana isola. Nel tuo volto, quando ti specchi nella poca acqua che riesci a trovare in quel luogo, vedi le mille sfaccettature di tuo fratello. Siete così uguali ma così immensamente diversi…
Il cavaliere di Pegaso è ancora privo di sensi, e forse senti che è proprio quello il momento di agire.
Dirigi i tuoi passi nella caverna che chiami casa e, dietro l’angolo più remoto della secolare pietra, il dorato fulgore dell’armatura che avevi dimenticato lì per scelta torna a farti male agli occhi, come quel giorno…
Ma forse non sei più quell’uomo, vero?
« Aspros… »
La tua voce esce sottile come un lamento, mentre osservi assottigliando lo sguardo i dettagli di quel pregiato oro, immaginando la sensazione che potresti provare indossandolo.
Ma prima di indossare l’armatura che un tempo apparteneva al tuo gemello c’è una cosa ti preme di fare.
Porti il tuo dito indice a contatto con la tempia scoperta dai ciuffi blu dei tuoi capelli, che ricadono come piume sugli occhi azzurri. Non pronunci alcuna parola perché non ce n’è bisogno, il tuo colpo viene lanciato spontaneamente dal cosmo che pian piano espandi.
E tutto si fa buio.
Come la punizione che ti è sempre mancata, rivivi i momenti più belli trascorsi con Aspros, quando era per te l’unico alleato. Ricordi le sue braccia che allietavano il dolore, mentre lasciava che le sue vesti asciugassero le tue lacrime.
Tutto trascorre velocemente, come la vita che hai passato come un’ombra nel Tempio, fino al fatidico giorno di fronte al Sacerdote, quando la tua mente aveva subito per la prima volta quel colpo oscuro.
La visione finisce con gli occhi glaciali di Aspros puntati sui tuoi, prima che si chiudessero per sempre. Tutto poi torna alla normalità, anche il tuo cuore che batte nel petto come un tamburo per svariati secondi.
Sul tuo volto però non ci sono più lacrime. Non c’è più un’espressione sofferente. Nulla, sei una maschera di apatia.
Tutto sembra immutato nell’oscurità della stanza, tranne l’armatura dei gemelli che si muove e brilla come mai avevi visto fare, fino a materializzare di fronte a te l’immagine di Aspros, vestito con l’armatura che ti ha lasciato ed il suo sorriso più bello.
Vi osservate in silenzio per un momento che sembra eterno. Non riesci a dire nulla e non sai bene come comportarti, quindi lasci che sia lui a fare la prima mossa, perché tanto sai benissimo che tutto quello non è reale.
Apre le sue braccia verso di te, incitandoti a raggiungerlo come ai vecchi tempi. Fai come ti è stato detto e, sentendoti ancora un ragazzino di tredici anni, ti lasci cullare dal suo abbraccio.
Nel momento in cui le tue braccia raggiungono le sue ed appoggi la testa al pettorale dell’armatura tutto si fa incredibilmente luminoso e senti un calore dentro di te che non pensavi potesse esistere.
Dura di nuovo tutto una manciata di secondi, ma quando il tempo riprende a scorrere normalmente, il tuo corpo indossa fieramente la dorata armatura dei Gemelli, che brilla come una supernova in una notte oscura.
Fine
 
 
Angolo autrice:
Ben trovati a tutti e grazie per la lettura di questa one shot <3 Di nuovo l’ispirazione l’ha fatta da padrona e questa volta nella mia stesura è capitato Deuteros (o Defteros). Di nuovo ho preso possesso della descrizione in seconda persona, che ho imparato seriamente ad amare negli ultimi tempi. È particolare ed il risultato che si ottiene è veramente incredibile.
Ma questo lo lascio decidere a voi :3
Spero vi sia piaciuta e che mi facciate sapere cosa ne pensate <3
Ps. Dovrei rileggere meglio il manga perché non ricordo tutto perfettamente, ma siccome non ce l’ho sotto mano ho un po’ giocato d’immaginazione per quanto riguarda la chiamata di Asmita e gli occhi glaciali di Aspros prima di morire ^^
Detto questo vi saluto e vi do appuntamento ad una prossima storia eheh
Un bacione a tutti!
  
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