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Autore: Robigna88    07/04/2017    0 recensioni
Allison si è presa cura di Hope nelle settimane in cui Hayley è finalmente riuscita a recuperare tutti gli ingredienti necessari a creare la cura per svegliare gli Originali.
Una volta svegli è arrivato per Hope il momento di conoscere la sua famiglia ma la piccola è tesa e "spaventata". Sarà zia Allison ad aiutarla a superare il momento e, aiutando la piccola, lei stessa troverà un aiuto che non sapeva di volere.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Hayley, Hope Mikaelson, Klaus, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Hayley aiutò Allison a sedersi su una sedia e le si mise poco di lato mentre lei si passava una mano tra i capelli alla ricerca delle parole giuste. Non aveva previsto di dover dire loro cosa stesse succedendo, il suo piano era di andarsene prima che fosse necessario farlo ma visto che stava peggiorando così rapidamente purtroppo non aveva altra scelta.

Mentire non era un’opzione, debole com’era ad uno qualsiasi di loro sarebbe bastato toccarla per avere accesso a tutti i pensieri che le passavano per la testa in quel momento; tutti i segreti, tutte le verità. E poi, lei ed Hayley avevano fatto un patto cinque anni prima, quando si erano ritrovate sole contro tutti, sole con il compito di salvare la famiglia Originale. L’avevano fatto, tra alti e bassi, tra litigi e sorrisi ma mai si erano mentite. Iniziare ora non le sembrava il caso.

“Grazie” disse ad Elijah quando lui le porse un bicchiere d’acqua con un sorriso. Non bevve neppure un sorso però, perché aveva la sensazione che qualunque cosa avesse ingerito avrebbe finito per vomitarla.

“Che succede?” domandò Freya confusa guardando Elijah, poi Allison. Lo sguardo di suo fratello così pieno di preoccupazione che pensò si sarebbe messo a piangere. C’era qualcosa di incompiuto tra lui e la cacciatrice, era evidente ed era chiaro che doveva essere affrontato. La strega sperava che un confronto avrebbe portato ad una rappacificazione. Voleva bene ad Hayley, come ad una sorella, ma Allison… era la donna giusta per Elijah se lo avessero chiesto a lei. Inoltre, se le avessero chiesto cosa ne pensava, avrebbe detto che secondo lei si amavano ancora terribilmente.

“Ho mentito” parlò Allison mettendosi quanto più dritta poteva sulla sedia, lasciando cadere il capo all’indietro perché era l’unica posizione in cui, in quel momento non sentiva dolore. Elijah le si mise dietro, la testa sudata della cacciatrice si poggiò sul suo stomaco rimanendo dritta a sufficienza. Lei abbozzò un sorriso, poi fece un grosso respiro. Si sentiva andare a fuoco e quella sensazione era nuova. “Quando ho detto che avevo solo l’influenza, ho mentito.”

“Questo mi pare piuttosto ovvio” le disse Rebekah. “Hai un aspetto terribile.”

“Grazie” provò a scherzare Allison, ma chiuse gli occhi tremando di dolore.

“Che cos’hai davvero?” le chiese Hayley prendendole una mano. “E dimmi la verità, l’abbiamo promesso, ricordi?”

L’altra annuì. “Ho il cancro” disse e calò il silenzio assoluto mentre la presa dell’Ibrida intorno alla sua mano si faceva dapprima più stretta poi poco più lenta. Più di ogni cosa però Allison sentì il corpo di Elijah, sul quale la sua testa era poggiata, irrigidirsi. “Per essere precisi, una rara e aggressiva forma di leucemia. Mi rimane molto poco; qualche giorno prima che venissi qui con Hope, il dottore ha detto due mesi al massimo, ma considerando che sto peggiorando ogni giorno di più io direi che è stato fin troppo generoso.”

“Oh mio Dio” mormorò Freya alzandosi e dandole le spalle per un attimo. Per non farle vedere che stava piangendo.

“Non devi nascondere le tue lacrime Freya” Allison si alzò piano, senza lasciare la mano di Hayley. “Nessuno di voi deve nascondere nulla. Se volete piangere va bene, se volete rimanere in silenzio va bene” disse indicando Klaus. “Se volete urlare di rabbia anche” stavolta indicò Rebekah. Infine guardò Kol. “E se non ve ne importa assolutamente nulla va bene comunque.”

Kol scosse il capo. “Mi dispiace, che tu ci creda o no. Se ti dessimo un po’ del nostro sangue forse potremmo aiutarti.”

“No, peggioreremmo solo la situazione. Mi farebbe stare meglio sì, ma solo temporaneamente. Con il vostro sangue in circolo le cellule cancerogene si moltiplicherebbero più velocemente e finirei per stare peggio, dopo poco.”

Rebekah respirò a fondo. “E cosa possiamo fare allora?”

“Niente. Avrò dei giorni buoni e dei giorni terribili come in questo momento. Non c’è niente che possiate fare e niente che io voglio che voi proviate a fare.” La donna deglutì a vuoto, con un sorriso allungò la mano e asciugò il viso di Hayley, poi le lasciò la mano e si voltò verso Elijah. Lui fissava il pavimento, il corpo scosso da un tremito leggero e costante. Sapeva esattamente la tempesta che era esplosa nella sua testa nel momento in cui aveva detto loro la verità. Lo sapeva perché un tempo era compito suo placare quei tormenti, ora non più.

“Qualunque cosa proviate, non tenetevela dentro o vi logorerà” disse ancora, piano. “Elijah” sussurrò. Ma lui non la guardò nemmeno. Senza alzare lo sguardo si allontanò e uscì di casa.

“Ci penso io, tra un attimo.” disse Hayley.

“Non parlerà con nessuno” la cacciatrice scosse il capo. “Non in questo momento. Lasciagli un po’ di tempo.”

“Allison” le disse lei prendendola piano per le spalle. “Deve esserci qualcosa che i medici possono fare. Una qualche terapia magari.”

“Solo cure palliative. Hayley” si sforzò di parlare ancora facendo cenno a Klaus di avvicinarsi e lui lo fece. “Vorrei passare il tempo che mi rimane con Hope, se per voi va bene.”

L’Ibrido originale le prese una mano. “Non devi neppure chiederlo.”

“Le spiegherò io cosa sta succedendo, per prepararla nel caso dovesse assistere ad uno di questi episodi” Allison fece un grosso respiro. “Ora vorrei riposare se nessuno di voi ha altre domande.”

Rimasero tutti in silenzio, infine Kol si alzò. “Ti accompagno” le disse sorprendendo tutti. Con un gesto delicato la prese in braccio e per quanto volesse fare qualcosa, Allison non riuscì a far nulla se non chiudere gli occhi.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

La festa si era rivelata essere un vero successo, molte persone avevano deciso di partecipare; alcuni invitati, altri semplicemente turisti curiosi. Tra le varie fazioni si respirava un certo nervosismo con i vampiri che sostenevano di non volersi piegare a nessuno, i lupi che pretendevano la stessa cosa, gli umani che cercavano, sgomitando, di guadagnarsi un posto in alto in quella crudele gerarchia di esseri. Elijah era rimasto per ore all’entrata della villa ad accogliere gli ospiti, si era spostato per accompagnare Hayley dentro e poi era ritornato fuori coltivando ancora un briciolo di speranza… speranza che Allison avesse cambiato idea, speranza che sarebbe arrivata davvero bellissima in un vestito elegante, speranza che avrebbe potuto stringerla per una danza come era successo la prima volta che si erano incontrati.

Ma il tempo correva e di lei neppure l’ombra. Pensò che era da sciocchi stare ancora lì fuori a fissare la strada, con molta probabilità non sarebbe arrivata. Meglio entrare e farla finita; Allison era lì di passaggio anche se ogni volta lui sperava che fosse per qualcosa in più, anche se non glielo aveva mai detto. “È stato bello rivederti” mormorò al vento.

E fu allora che Allison arrivò con passo sicuro sui tacchi, fasciata da un vestito che le stava d’incanto.

“Sono in ritardo?” gli chiese con un sorriso quando gli fu vicina.

Lui scosse il capo. “Non di molto. Ma in fondo, ha importanza?”

“No, non ne ha” la donna fece un respiro profondo. “Sono ancora come mi ricordavi chiusa in un vestito elegante?”

“Sei molto di più di quanto ricordassi” ammise Elijah porgendole la mano. “Francesca Guerrera sarà molto infastidita.”

La sua interlocutrice lo guardò per un istante, poi scoppiò a ridere, infine lo baciò stringendosi a lui. Elijah ricambiò con trasporto.

 

 

Elijah lasciò cadere qualche lacrima, incapace di trattenerle ancora. Non sapeva nemmeno quanto tempo fosse passato da quando era uscito di casa, tutto quello che sapeva era che ne era uscito perché pensava che fuori sarebbe stato capace di respirare meglio e invece aveva ancora addosso quella sensazione di star soffocando. Si passò una mano sul viso, poi la fece salire tra i capelli, infine si allentò la cravatta, quel perfetto nodo Windsor che proprio Allison gli aveva fatto come faceva spesso quando non potevano fare a meno l’uno dell’altra.

“Ti dispiace se mi siedo un po’ qui a farti compagnia?”

Il maggiore dei Mikaelson fece un grosso respiro. “Non ho voglia di parlare Niklaus” disse a suo fratello. “Quindi se ti sta bene startene seduto qui in silenzio allora siediti pure, altrimenti…”

“Mi dispiace fratello” gli disse Klaus dandogli una pacca sulla spalla. “È tutto quello che ho da dire.”

Rimase fermo in piedi, la mano ferma sulla sua spalla ed Elijah pensò che non lo accettava. Non era giusto. Scoppiò in lacrime e la stretta di Niklaus si fece più forte.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Allison fu sorpresa di vedere Elijah seduto accanto a lei sul letto quando il dolore l’aveva svegliata. Sorpresa ma felice. Il bell’Originale aveva l’aria stanca, gli occhi rossi e gonfi indicavano che aveva pianto, per lei. Se ne stava lì a guardarla in silenzio ma il suo sguardo sapeva parlare più di mille parole. Tra loro due in fondo era sempre stato così.

Piano allungò la mano e gli accarezzò il viso. “Non si può mai stare un attimo in pace con me intorno, vero?” abbozzò un sorriso.

Anche il vampiro ne accennò uno e con delicatezza le prese la mano e ne baciò il palmo. “Come ti senti?”

“Meglio adesso che sei qui.”

Elijah si piegò e con dolcezza le baciò le labbra.

 

 

La donna si svegliò di colpo, i dolori erano finalmente diminuiti ma si sentiva ancora febbricitante e stordita. Una rapida occhiata alla stanza le fece notare che non era sola; Hayley, Freya e Rebekah dormivano scomodamente rannicchiate su tre poltroncine. Le venne da piangere ma portarsi la mano la bocca fu inutile. Si era tenuta così tanta paura dentro per così tanto tempo che i singhiozzi nacquero violenti e finirono con lo svegliare le sue amiche. Hayley fu la prima a raggiungerla sul letto, Freya e Rebekah arrivarono subito dopo per stringerla tutte e tre in un abbraccio.

   
 
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