I
miei passi…
Riuscivo
solo ad udire i miei
passi su quel poco che era rimasto di me. Come avevo potuto
abbandonarmi a
tutto quello?? La mia pazzia era veramente senza limiti.
* Sei fuori Ronnie... Non fai più parte
degli Escape! *
Le parole di Max continuavano a pulsarmi dentro. Facevano male... Mi
avevano
tolto l'unica cosa pulita che mi era rimasta nella mia esistenza. E poi
lui,
che da sempre era stato con me, adesso mi odiava. Io ero ormai
troppo me
stesso per permettermi di piangere. L'effetto dell'eroina nascondeva ai
miei
occhi tutto il caos intorno a me. Sentivo solo la mia morte
avvicinarsi.
Prima o poi mi avrebbero preso. Sentivo già l'odore delle
sbarre intorno a me.
Cosa importava ormai?? Ronnie Radke non esisteva più... La
sua stessa libertà
era diventata solo un ricordo lontano. E io chi ero?? Solo un corpo che
continuava a marciare su i suoi stessi passi. Ora sentivo il dolore che
cominciava a consumarmi dentro. Il mio cuore perdeva battiti ad ogni
respiro.
Sfiorai nella mia tasca destra i pochi soldi che mi erano rimasti.
Forse mi
bastavano per comprarmi una dose. Non ricordavo a chi avevo rubato che
cosa per
avere quel piccolo gruzzoletto. Risi amaramente... La mia stessa
malvagità mi
provocava odio verso Ronnie Radke. Ero pur sempre stato io... Quello
strano
individuo che adorava divertirsi e fare il pazzo. Avevo abbandonato
anche lui.
Mi dovetti fermare un attimo per riprendere fiato. Stavo male...
Vomitai dietro
ad un angolo per poi appoggiarmi al muro. Alzai gli occhi al cielo.
- Anche tu sei arrabbiato con me??
- urlai con tutta la voce che
possedevo.
Nessuna risposta. Solo una gocciolina che mi graffiava il volto. Non
capivo se
era una lacrima che mi apparteneva... Oppure era il cielo che piangeva
d'ira nei
miei confronti.
- Perché??? Perché mi avete
abbandonato tutti?? - la mia voce non
sembrava più la stessa. Invece era sempre stata utile per me
e per i ragazzi...
Ero pur sempre il loro cantante, quello che esprimeva a parole le
emozioni che
si ingarbugliavano nei loro corpi.
Continuai a camminare. Qualcuno venne a sbattere contro di me. Ma io
stavo già
precipitando nel buio. Nessuno mi avrebbe aiutato in quel momento.
- Ehi ti senti male?? - disse una voce a me sconosciuta. Incontrai gli
occhi di
una ragazza inginocchiata di fronte a me. Non mi ero accorto di essere
caduto.
- Ti sembra che stia bene?? - dissi amaramente.
Il suo sguardo era ancora posato su di me. Mi accorsi solo in quel
momento di
quanto potesse essere bella.
- Va via!! - le dissi spingendola di lato.
- Sta calmo amico!! Su alzati - prese il mio braccio sotto le spalle e
mi
rimise in piedi.
- Che cosa diavolo vuoi da me? - chiesi
- Aiutarti stupido! - disse quasi gridandomi nell'orecchio. Risi... Sembrava Max quando
era
arrabbiato con me. Aveva i suoi stessi occhi incantevoli e le sue
splendide
labbra. In pochi minuti arrivammo in un appartamento.
- Casa tua? - chiesi quando mi fece sedere su un divano.
- Si. Ti vado a prendere dell'acqua e qualche medicina -
Mi diede le spalle. Sentii un enorme vuoto aprirsi dentro di me. Non
volevo
sentirmi di nuovo come un misero abbandonato al suo destino. Le
afferrai il
braccio.
- No ti prego resta con me!! - La attirai a me facendola sedere a
cavalcioni.
- Ma che fai?? - chiese cercando di scostarsi da me. Sentivo che voleva
allontanarsi solo per non uccidere il suo orgoglio.
- Non mi abbandonare... Sono stanco di sentirmi solo -
- Perché dovresti esserlo?? -
Risi... Avvicinò il suo viso al mio.
- Perché è la crudele
realtà che tutti continuano a conficcarmi nel cuore
-
La baciai. Sentii le sue labbra muoversi delicatamente con le mie. Il
suo
sapore era delizioso... La sua lingua giocava con la mia.
- Io non lo farò - disse quando si staccò da me
mentre entrami ci spogliavamo.
L'incontro dei nostri corpi fu solo un accenno di quello che desideravo
con
tutto me stesso. Per un attimo quasi mi dimenticai tutto quello che mi
era
caduto a dosso soffocandomi e rubandomi felicità.
Sentivo solo me e lei... Il piacere continuava a respirarci dentro senza sosta.
Quando uscimmo da casa sua tenevo stretta la sua mano come qualche
istante
prima mentre facevamo l'amore.
La notte avvolgeva la città senza lasciare traccia di quella
che era
l'accecante luce del giorno.
Tutto sembrava troppo bello per essere vero...
Sentii le sirene avvicinarsi.... Mi voltai verso di lei prendendo il
suo volto
tra le mani.
- Promettimi che mi verrai a trovare quando mi sbatteranno dentro! - le
dissi
baciandola.
- Non capisco Ronnie -
- Prometti ti prego... Sei l'unica cosa che mi è rimasta
sulla faccia di questa
odiosa terra -
-Te lo prometto -
- Non so nemmeno come ti chiami - dissi sentendoli dietro di me.
- Jamie -
- Piccola Jamie ti aspetterò -
- Ma io voglio restare con te! -
- Non puoi - la baciai ancora. Ormai mi rimanevano pochi secondi e la
mia liberà
sarebba stata infranta.
-Non te ne andare! - disse sul punto di piangere.
- Devo farlo ma tornerò! Non avere paura
del pazzo che sono -
L'ultimo bacio e poi finì tutto. Qualcuno mi
afferrò per le braccia
confermandomi che ero in arresto. Feci resistenza vedendo la piccola
Jamie
cominciare a versare sofferenza per me.
- Non piangere!! Non piangere!! - gridai quando ero quasi dentro la
macchina
della polizia.
Poi riuscivo solo ad udire i miei passi su quel poco che era rimasto di
me e...
Di un briciolo di lei...