Capitolo 1
Stava
calando la notte su un
mondo sconosciuto agli uomini in cui un essere gigantesco dai lunghi
baffoni bianchi e l'aria seria e preoccupata osservava, in tenuta da
battaglia, il cielo stellato fuori dalle mura di un enorme palazzo.
Con indosso un'armatura luccicante completa di spada e un lungo
mantello bianco che lo facevano apparire a dir poco minaccioso, egli
rifletteva su un importante quesito da cui sarebbero presto dipese
milioni di vite. Le stelle gli avevano infatti rivelato che presto
un'antica minaccia si sarebbe risvegliata per esigere di nuovo il suo
tributo, ma l'uomo sapeva anche che il destino stava offrendo a tutti
una possibilità di salvezza. Doveva solo decidere come
agire, dal
momento che questa dipendeva principalmente da lui e dal mondo che
governava.
L'essere si lasciò sfuggire
un sospiro e solo in quel momento si accorse dell'individuo
silenzioso apparso chissà quando al suo fianco, concedendosi
un
attimo per osservarlo di sottecchi. Anche questi era molto alto, pur
non raggiungendo di certo la sua imponente figura, ma ciò
che
saltava maggiormente all'occhio vedendolo era il suo aspetto da capra
vestita però di tutto punto con abiti che ricordavano quelli
di un
impeccabile maggiordomo di qualche casa signorile nel mondo degli
umani. Il suo nome era Capricorn, Spirito Stellare del Capricorno e
consigliere del sovrano.
“Il
tempo sembra essere
giunto, maestà” esordì tranquillo il
nuovo arrivato, accortosi di
essere osservato, dopo aver studiato a sua volta in silenzio la volta
celeste per qualche minuto.
“Ne
sono consapevole, mio
vecchio amico” rispose il gigante con voce grave tornando a
rivolgere la sua attenzione al manto stellato.
“Come
intendete procedere,
allora?” domandò il consigliere dopo qualche
secondo.
“Suppongo
di non avere
molta scelta al riguardo: dovrò fare ciò che
è giusto” rispose
il re con un altro sospiro e lo sguardo velato dal dolore per una
decisione fin troppo difficile ma purtroppo necessaria. Ci sono
momenti infatti in cui non è proprio possibile pensare solo
a se
stessi e alla propria felicità...
Il fedele Capricorn annuì
soltanto, incerto su cosa dire per placare, almeno un po', i dubbi e
le sofferenze del sovrano senza però che il cervello gli
venisse in
aiuto. Del resto, forse in realtà non c'era nulla da fare al
riguardo, dal momento che quel gigante, all'apparenza così
duro e
freddo, teneva moltissimo a tutti loro, ed era quindi inevitabile
che, in un caso come quello, la sua parte migliore venisse
prepotentemente a galla...
Prima che uno dei due
potesse di nuovo aprire bocca, però, furono interrotti da
una terza
voce.
“Scusate
se vi interrompo,
sire, ma la regina vorrebbe parlarvi. Vi aspetta nelle sue
stanze”
annunciò una sirena dai lunghi capelli azzurri che levitava
nella
stanza a pochi passi da loro.
“Grazie,
Aquarius. La
raggiungerò subito” rispose il sovrano con una
strana espressione
mentre si avviava verso il luogo indicatogli.
La nuova arrivata si spostò
per lasciarlo passare per poi rimanere ferma a osservarlo, seria e
leggermente preoccupata, finché la sua imponente figura non
scomparve alla vista. Solo allora si lasciò sfuggire un
sospiro e
abbassò lo sguardo a terra, ben sapendo in cuor suo cosa
sarebbe
accaduto di lì a poco.
“Tu
cosa ne pensi,
Aquarius?” domandò a un certo punto la voce
profonda di Capricorn,
che nel frattempo l'aveva raggiunta.
La donna lo osservò per
qualche istante cercando intanto di mettere ordine in quel mare di
sentimenti contrastanti che aveva dentro prima di formulare una
risposta.
“Penso
che non sarà
facile per nessuno, ma questa è senza dubbio la soluzione
migliore,
e come tale va accettata” disse infine con un mezzo sorriso
dovuto
a chissà quale pensiero.
“Hai
ragione. Dobbiamo
solo sperare che si rivelino tutti all'altezza della situazione, o
questa volta sarà davvero la fine”
confermò il compagno con
espressione leggermente più rilassata.
“Lo
saranno” affermò
risoluta la sirena con uno strano orgoglio nello squardo color del
mare.
“Sembri
molto sicura di
te” osservò lo spirito del Capricorno.
“Devo
esserlo per poter
fare bene la mia parte quando sarà il momento”
ribattè quella con
sicurezza voltandosi verso la finestra per vedere il cielo.
“Spero
che tu abbia
ragione a riporre tanta fiducia in quelle povere creature
innocenti”
concluse il suo interlocutore alzando a sua volta il viso verso le
stelle mentre la sirena, sorridendo, muoveva appena la lunga coda per
rimanere in equilibrio augurando intanto buona fortuna a coloro che,
volenti o nolenti, si sarebbero presto ritrovati con un gravoso peso
sulle spalle.
Nel
frattempo, in un'altra
ala del palazzo, il re degli Spiriti fece il suo ingresso, in forma
umana ma sempre con la sua fedele armatura addosso, nella stanza in
cui riposava una donna ancora giovane con in braccio una bambina
placidamente addormentata.
L'uomo si fermò un istante
a osservarle con un moto di commozione a scuoterlo dalla testa ai
piedi. Succedeva abbastanza spesso che due Spiriti, unendosi tra di
loro in forma umana, dessero vita a qualche nuova stella, ma era la
prima volta che si sentiva parte in causa del lieto evento, e l'idea
di ciò che avrebbe dovuto fare di lì a poco, gli
sembrò ancora più
ingiusta.
Un lieve rumore lo distolse
dai suoi pensieri, e alzando lo sguardo, incontrò quello
dolce e
divertito della sua regina che lo invitò con un cenno ad
avvicinarsi
per poi spostarsi leggermente in modo che la vedesse meglio.
“E'
bellissima, vero?”
domandò commossa dopo qualche secondo di assoluto silenzio
in cui il
sovrano aveva contemplato il volto rilassato della nuova arrivata,
del tutto ignara del ruolo fondamentale che avrebbe avuto di
lì a
qualche anno nella salvezza di tante creature.
“Non
avrebbe potuto essere
altrimenti con una madre come te” le rispose il compagno
facendola
sorridere per un attimo prima che questi riprendesse a parlare.
“Mi
dispiace solo di dover impedire a entrambi di godere della sua
compagnia” continuò poi a voce più
bassa.
La regina lo guardò
riflettendo in silenzio mentre quelle parole, che in realtà
già si
aspettava, le stringevano il cuore in una morsa.
“Sapevamo
entrambi che
sarebbe accaduto” si sforzò di dire con
un'espressione addolorata
che faceva capire fin troppo bene quali fossero i suoi pensieri al
riguardo. La regina però non era stupida, e sapeva
perfettamente le
ragioni di quel gesto e cosa avrebbe comportato nel bene e nel male
per il mondo degli Spiriti e per quello degli uomini. Non aveva senso
tirarsi indietro adesso di fronte a qualcosa che, presto o tardi,
sarebbe comunque dovuto accadere...
“Questo
lo so, ma mi
dispiace comunque sia per te che per lei” ribattè
il sovrano con
espressione di scuse facendole una carezza su una guancia a cui lei
si abbandonò con un sorriso che sperava non la tradisse
diventando
qualcos'altro mentre chiudeva gli occhi nella vana speranza di
riuscire a trattenere le lacrime. Perché mai doveva essere
così
duro separarsi da quella dolce creatura che, in fondo, non aveva
avuto nemmeno il tempo di conoscere?
“Te
la senti, Megumi?”
le arrivò da una grande distanza la voce del compagno dopo
qualche
minuto e la giovane donna si accorse solo in quel momento di aver
iniziato a piangere in silenzio senza più riuscire a
fermarsi.
Infastidita da quella reazione a qualcosa che sapeva essere giusto,
anche se doloroso, serrò le labbra nel tentativo di smettere
sforzandosi intanto di prendere dei respiri profondi per cercare di
calmarsi mentre l'uomo le cingeva le spalle con un braccio.
“Sì”
mormorò poco dopo
la regina, capendo infine che indugiare avrebbe soltanto acuito il
dolore di entrambi. Facendosi forza al pensiero che avrebbe comunque
potuto rivederla, anche se di nascosto, tutte le volte che avesse
voluto, si sistemò meglio per permettere al sovrano di
eseguire
l'antico incantesimo senza il quale la piccola non sarebbe
sopravvissuta sulla Terra, per poi fare la sua parte donandole invece
il proprio potere.
Per fortuna la bimba, per
nulla disturbata dalle luci delle loro magie, continuò a
dormire
indisturbata per tutta la durata del processo, aprendo gli occhi solo
una volta per pochi istanti necessari però a far
sì che anche il
padre potesse vederli, prima che entrambi, con la morte nel cuore, si
decidessero a lasciarla andare.
Per interi minuti, o forse
ore, infatti, i due genitori l'avevano guardata nel sonno
imprimendosi negli occhi e nel cuore la sua minuscola figura avvolta
in una tutina di un azzurro tenue come il cielo in certe giornate
finché il suo lieve movimento non li richiamò
all'ordine
costringendoli a salutarla prima di affidarla alla giovane ragazza
appena entrata.
“Sai
cosa fare” le disse
il re, di nuovo nella sua forma normale, nel tentativo di darsi un
tono.
“Certo”
rispose lei con
un lieve inchino rivolto a entrambi per poi uscire stringendo a
sé
la piccola.
Megumi pianse di nuovo
mentre sussurrava uno strozzato “Arrivederci, tesoro. Buona
fortuna” con il compagno che la stringeva di nuovo per darle
coraggio come aveva fatto poco prima, nonostante anche lui risentisse
parecchio del peso di quel momento terribile. Entrambi però
sapevano
di aver fatto la cosa giusta e che la loro bambina, ne erano certi,
sarebbe cresciuta felice e protetta in un mondo diverso dove avrebbe
presto incontrato, o almeno lo speravano, i suoi futuri amici e
alleati nell'attesa un giorno, se avesse voluto, di tornare
là con
loro.
*-*-*-*-*-*-*-*
Pochi
istanti dopo, in
tutt'altro mondo, una strana donna dai capelli scuri, abbigliata come
una danzatrice del ventre, fece la sua comparsa davanti a una casa
con un bel giardino sul davanti dove un uomo lavorava con un
rastrello sotto il sole cocente del tardo pomeriggio mentre la moglie
lo osservava dalla porta con uno sguardo innamorato.
Riconosciute le persone che
cercava, la nuova arrivata si avvicinò e la signora, alzando
gli
occhi su di lei con espressione sorpresa, richiamò il marito
facendole intanto segno di entrare dopo essersi guardata intorno con
circospezione per controllare che nessuno l'avesse vista. Era una
maga degli Spiriti Stellari e aveva riconosciuto subito l'aura di uno
di loro, pur non avendo mai visto l'essere in questione.
Poco dopo, riuniti in casa,
l'ospite si presentò come Libra, lo Spirito Stellare della
Bilancia,
e spiegò la situazione ai due coniugi, che nonostante la
sorpresa,
accettarono subito di buon grado di crescere loro la bambina,
assicurandole che sarebbe stata sempre trattata nel migliore dei
modi.
“Ne
sono sicura” disse
la donna con un sorriso soddisfatto facilmente intuibile nonostante
il velo che le copriva naso e bocca, avvisandoli che la piccola
sarebbe stata lasciata sulla loro porta quella sera stessa prima di
sparire per tornare nel suo mondo a dare la bella notizia. Anche lei,
ovviamente, era molto dispiaciuta per ciò che i sovrani
erano
costretti a fare per il bene di tutti, ma i due coniugi le avevano
fatto un'ottima impressione, e finalmente aveva capito per quale
motivo la regina, dopo lunghe e accurate ricerche, avesse deciso di
affidare a loro la piccola. Restava solo da sperare che la figlia
della coppia non facesse storie per l'improvviso arrivo in famiglia
di una seconda bambina, ma Libra sapeva in cuor suo che non ci
sarebbe stato alcun problema, e qualche ora dopo, fu lei stessa ad
appoggiare delicatamente un cestino davanti alla porta ammirando per
qualche secondo il fagottino azzurro al suo interno mentre i veri
genitori salutavano commossi la figlia dal loro palazzo augurandole
ogni bene sospirando di dolore misto a sollievo quando videro la sua
futura mamma osservarla per un attimo ancora dormiente prima di
prenderla con sé e condurla in casa dopo aver lanciato una
rapida
occhiata al cielo e alla strada circostante.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie mille per essere arrivati fin qui! So che questo
primo capitolo è un po' triste e decisamente corto, ma
vedrò di
rifarmi coi prossimi. Spero di avervi comunque incuriositi e che mi
lascerete un commentino anche piccolo. In ogni caso, grazie comunque
per aver dato anche solo un'occhiata alla mia storia! E naturalmente,
grazie anche a Zomi per avermi invitata a partecipare! :)
Ci
tengo a precisare, prima di dimenticarmene, di aver ovviamente
inventato la figura della regina Megumi, (il cui nome, cercando su
Internet, dovrebbe significare “Benedizione”) e la
capacità
degli Spiriti Stellari di avere figli, insieme alla magia necessaria
a farli crescere sulla Terra senza danni. Tutte cose su cui, non
preoccupatevi, tornerò sicuramente più avanti.
Prima
di salutarvi, volevo informare chi ancora non lo sapesse di aver
fondato tempo fa un piccolo gruppo fb su Fairy Tail e non solo dove
potrete conoscere altri fan di questo bellissimo anime e manga. Per
ora siamo ancora in pochi, ma saremo felici di accogliervi a questo
indirizzo: https://www.facebook.com/groups/1510227842609212/. Vi
aspettiamo numerosi!
Mi
sembra di non avere altro da aggiungere, quindi vi do appuntamento al
più presto possibile con il secondo capitolo.
Buona
settimana a tutti e alla prossima, se deciderete di seguirmi ancora!
Baci
& abbracci,
Ellygattina