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Autore: nena_hope    10/04/2017    0 recensioni
"Namjoon non voleva farlo e si sentiva profondamente i colpa. Tutti giorni era la stessa storia, andava sempre a finire che doveva rompere un oggetto al giorno. Quest’oggi è capitato ad una povera sedia."
"Il giovane infermiere ancora non si spiegava come il ragazzo di fronte a lui potesse essere così disastroso."
"La decisione era stata presa: i due si sarebbero ignorati e si sarebbero dimenticati l’uno dell’altro."
Piccola oneshot sui namjin *^*
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Namjoon/ RapMonster, Kim Seokjin/ Jin
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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BROKEN
Namjoon non voleva farlo e si sentiva profondamente in colpa. Tutti giorni era la stessa storia, andava sempre a finire che doveva rompere un oggetto al giorno. Quest’oggi è capitato ad una povera sedia.
Voi ora vi state chiedendo, come può una persona rompere una sedia? È semplice, Namjoon non è una persona qualunque è il “dio della distruzione” o almeno così lo chiamavano i suoi migliori amici.
Comunque torniamo al discorso principale: la sedia rotta. Lasciate che vi spieghi, Namjoon era in leggero ritardo quindi entrando quasi di corsa in classe non vide la sedia in cui si è praticamente sfracellato sopra. La povera sedia si è trovata praticamente divisa in due, mentre il povero Namjoon aveva il polso che gli faceva male.
Dopo, ovviamente, il solito discorso del professore in cui gli dice di fare più attenzione, il distruttore si avviò verso l’infermeria della scuola.
Namjoon non saprà mai se quella figura eterea di fronte a lui è realmente umana come dice di essere ma sta di fatto che mai prima d’ora aveva visto tanta perfezione in un corpo.
D’altra parte questa figura eterea, più precisamente Kim Seokjin, non aveva mai visto tutta questa distruzione in un corpo solo, perché in fondo lo sapeva che in quel vortice di distruzione ci sarebbe caduto anche lui.
I due rimasero a fissarsi per un periodo indeterminato fino a quando l’infermiere perfetto non si schiarì la gola invitando il suo presunto paziente a sedersi in modo, così, da poter compiere il suo lavoro.
-Mi scusi ma l’infermiera che stava qui? Le è successo qualcosa? –
Namjoon riuscì a riprendersi da tanta bellezza e riuscì anche a ragionare lucidamente senza che strani e perversi pensieri si insinuassero nella sua testa.
Jin (così preferisce farsi chiamare) rispose a Namjoon con tutta calma e con tenero sorriso sulle labbra.
-Nulla di grave è solo andata in pensione, spero non le dispiaccia la mia presenza ma posso assicurarle che so fare il mio lavoro. –
-Oh assolutamente non intendevo ciò e la prego non mi dia del lei sono ancora giovane. –
Jin accennò un piccolo sorriso prestando però attenzione alla vera motivazione di quell’incontro e cioè il polso di Namjoon.
Il giovane infermiere ancora non si spiegava come il ragazzo di fronte a lui potesse essere così disastroso. Il polso dello studente era praticamente slogato e quindi Jin non poté far altro che fasciarlo dicendo che sarebbe stato meglio se uno specialista lo avesse controllato. Essendo nell’infermeria di una scuola non poteva pretendere di avere tutto l’occorrente quindi si fece promettere dal giovane ragazzo che sarebbe andato a farsi un controllo il giorno stesso.
Quando le lezioni finirono Namjoon non era tanto volenteroso da andare al pronto soccorso ma l’occhiataccia che ricevette dall’infermiere dopo aver provato a controbattere lo fece subito cambiare idea. Nemmeno sua madre aveva tutto questo controllo su di lui.
Era bastato un solo incontro per mandare a puttane il cervello dei due ma come biasimarli, il destino ha voluto giocare e i protagonisti erano stati scelti.
Chiariamo anche che la colpa non è solo del destino, perché si, è stato  lui a farli incontrare ma il fatto che Namjoon è stato tutto il tempo a pensare come poteva essere il sapore delle labbra di quel perfetto infermiere ed anche che Jin voleva disperatamente risentire quella profonda e dolce voce di nuovo e altre infinite volte, questa è stata tutta colpa loro.
I due non fecero altro che pensarsi per tutta la giornata. Anche mentre il medico stava visitando Namjoon quest’ultimo non faceva altro che pensare alle mani dell’infermiere al posto dello specialista.
Non riuscivano a capire cosa gli stesse succedendo, si erano incontrati una volta sola ed avevano si e no parlato per un massimo di 5 minuti.
Jin in cuor suo si stava maledicendo per tutti i pensieri che stava rivolgendo al più piccolo, era appena diventato l’infermiere della scuola non poteva permettersi di certo una storia con uno degli studenti, cosa avrebbero pensato di lui i suoi colleghi? E se lo avessero scoperto? Una relazione era assolutamente da escludere quindi l’infermiere era più che deciso di ignorare i sentimenti che stavano nascendo per il più piccolo.
Namjoon, nel frattempo, era tornato a casa con il polso fasciato e con il certificato del medico che raccomandava il ragazzo di non fare sforzi inutili. Ormai era sdraiato sul letto che guardava il soffitto ripensando ai dolci lineamenti di quella figura definita da lui eterea. Namjoon non poteva di certo permettersi una relazione con l’infermiere della scuola. Insomma era lo studente migliore dell’istituto anche se sbadato. Non voleva compromettere la sua condotta specialmente se mancavano pochi mesi al diploma e all’opportunità di entrare in una delle università migliori di tutta la Corea del Sud. Si trattava del suo futuro e non voleva rovinarlo per colpa di un “bel faccino” con il quale ci aveva scambiato si e no due parole.
La decisione era stata presa: i due si sarebbero ignorati e si sarebbero dimenticati l’uno dell’altro.
Passarono alcune settimane dal loro primo incontro e tutto stava filando liscio o almeno così credevano. Erano riusciti ad evitarsi accuratamente e Namjoon miracolosamente evitò di rompere ciò che lo circondava e di conseguenza non si fece male, quindi non dovette andare in infermeria.
Quel pomeriggio però Namjoon dovette rimanere a scuola sotto richiesta (a detta del ragazzo è stato più un obbligo) del suo coordinatore di classe. Stava cercando di organizzare al meglio la gita che si sarebbe svolta a breve, sarebbe stata anche l’ultima da liceale quindi voleva che fosse assolutamente perfetta. Namjoon era assolutamente un ragazzo d’ora, aveva un grande rispetto per il prossimo e se si prendeva un impegno ci metteva tutto il cuore per portarlo a termine.
Lo studente, tanto che era impegnato nel suo lavoro, non si accorse della figura che lo fissava da fuori alla porta.
L’infermiere si stava dando del deficiente in quel momento perché tutti i buoni propositi che aveva nel voler dimenticare quelle fossette, quei capelli che gli sembravano così soffici e quelle mani che lo avrebbero sicuramente fatto sentire protetto erano letteralmente stati buttati al cesso. In quel momento Jin stava avendo una vera e propria guerra interiore tra cervello e cuore. Non voleva trovarsi in quella situazione ma mai prima di quel momento era convinto dei suoi sentimenti, si è vero inizialmente quel ragazzo lo aveva destabilizzato ma Kim Seokjin mai prima di quel momento era stato più sicuro di amare una persona. Fu in quel momento che cominciò a credere nel colpo di fulmine. Una strana sensazione crebbe dentro di lui, se non avesse fatto qualcosa in quel momento era sicuro che se ne sarebbe pentito per tutta la sua vita.
Namjoon alzò di scatto la testa appena sentì dei passi vicino a lui. Non poteva credere ai suoi occhi, la perfezione era davanti ai suoi occhi e si maledì per essere caduto nella trappola di quegli occhi così scuri per una seconda volta perché in quel momento prese coscienza di essere realmente fottuto, in tutti i sensi.
-Ehi.. è strano vedere ancora studenti a quest’ora scuola. –
Namjoon poteva giurare e mettere la mano sul fuoco in quel preciso istante che il sorriso che fece Jin fu il più bello che avesse mai visto.
-Eh già, stavo finendo di organizzare la gita di classe, lei perché è ancora qui? –
-Stavo finendo di sistemare qualche farmaco, stavo giusto tornando a casa e passando per di qua ti ho visto. Comunque dimmi il polso come va? –
-Ora va molto meglio grazie, aveva ragione è slogato ed ho seguito il suo consiglio di andare da uno specialista. –
I due si ritrovarono a parlare con naturalezza e con tanta naturalezza Jin chiese al più giovane se volesse un passaggio a casa visto che ormai gli aveva fatto fare tardi. Con altrettanta naturalezza Namjoon accettò l’invito dicendo che era stato un piacere ascoltare la sua dolce voce. Fu in quel momento che le guance dell’infermiere si tinsero leggermente di rosso ed è esattamente in quel momento che lo studente mandò a puttane i sacrifici di entrambi. Si avvicinò lentamente al viso del più grande tanto che le labbra dei due ragazzi si stavano sfiorando. Fu così che Jin si ritrovò a voler assolutamente assaggiare quelle labbra, cominciando, anche, a fare pensieri poco casti.
E i due si baciarono, eccome se si baciarono. Le braccia di Jin erano ormai intorno al collo di Namjoon, mentre le mani di quest’ultimo avevano una pesa ben salda sui fianchi del giovane infermiere. Le loro bocche si muovevano come se si conoscessero da sempre, sembrava come se fossero fatte per stare insieme. Si lasciarono trasportare dal momento arrivando ad un bacio bagnato con tanto di scontro di lingue.
I due si staccarono giusto per riprendere fiato e i loro sentimenti erano così contrastanti, in più i due erano così imbarazzati per ciò che era successo. I loro occhi sviavano, non avevano il coraggio di incontrarsi. Il camice di Jin era stropicciato proprio come la divisa di Namjoon.
Fu il più piccolo dei due a prendere in mano le redini della situazione cominciando a parlare, ovviamente se per “prendere in mano le redini della situazione” intendiamo “fare una cazzata”.
-Io.. mi dispiace non volevo.. –
Senza lasciare il tempo a Jin di controbattere lo studente ormai era già fuori dalla classe e con una velocità disarmante riuscì a prendere tutte le sue cose o almeno quasi tutte.
Dopo lo shook iniziale l’etereo infermiere sentì come sgretolarsi, aveva appena fatto un casino. La sua vita era rovinata, era certo che avrebbe perso il lavoro e che il ragazzo che gli aveva rubato il cuore ora lo odiava.
Per calmarsi stava andando avanti e indietro per la classe ormai vuota fino a che un oggetto destò la sua attenzione.
Un  telefono. Più precisamente il telefono dello studente che era appena corso via. Jin non era il tipo che si metteva a sbirciare nei telefoni delle persone, era più che altro il tipo che avrebbe salvato il numero di telefono per poi scrivergli in seguito.
E il giorno dopo fece proprio questo, scrisse a Namjoon quando ebbe la conferma che il ragazzo si era riappropriato del telefono.
Il testo citava “Sai Namjoon-ah mi ha fatto veramente male il tuo comportamento di ieri, non mi hai nemmeno lasciato il tempo di parlare. Sinceramente non mi aspettavo una reazione così immatura da parte tua. Ma siccome io sono un idiota patentato e anche un po’ masochista io vorrei rivederti perché non voglio che la situazione tra di noi rimanga in questo stato. Appena finite le lezioni ti aspetterò in infermeria, se non verrai prenderò atto della tua scelta e non ti disturberò più. Jin”
Namjoon non rispose mai a quel messaggio ma non perché non volesse ma perché era ritornato il re della distruzione che era. Ciò sta a significare che il ragazzo dopo aver letto il messaggio era talmente con la testa fra le nuvole che non aveva visto la finestra aperta davanti a se. Fortunatamente uno dei suoi compagni di classe lo fermò in tempo ma per lo spavento il telefono cadde di sotto, inutile dire che si ruppe.
Fu quando che Namjoon arrivò di corsa con tutta divisa sgualcita, un taglio sul braccio e con un ora di ritardo che a Jin venne un vero e proprio colpo al cuore. Senza dire una parola l’infermiere tirò lo studente per il braccio sano e lo fece sedere su uno dei due letti presenti all’interno della stanza. Cominciò a disinfettare la ferita sperando che non si fosse infettata.
-Allora? –
Namjoon non riuscì a capire se il tono del più grande fosse arrabbiato, preoccupato, spaventato o tutte le tre cose insieme.
-Allora cosa? –
-Ah boh! Non mi hai risposto al messaggio, sei arrivato qui di corsa e con un braccio tagliato. Sai il sottoscritto è leggermente preoccupato, per non parlare del fatto che stavo perdendo le speranze visto che non ti stavi facendo vedere. Quindi una spiegazione me la devi. –
-Diciamo che è stata una giornata piena di colpi di scena, il destino oggi si è divertito a giocare col sottoscritto. Comunque  è cominciato tutto da quando mi hai mandato il messaggio che, per fattori che non ti sto ora a raccontare, il telefono è caduto dalla finestra della classe rompendosi. Poi, come se non bastasse, il professore voleva il programma della gita ma per la mia sbadataggine l’ho dimenticato a casa quindi ho fatto una corsa madornale per andare a casa a prenderlo per cercare di arrivare qui il prima possibile. Infine, mentre stavo correndo per venire qua da te sono caduto e mi sono graffiato il braccio contro non so che cosa. –
Il cuore di Jin stava impazzendo, tutto ciò era successo a causa sua? Si sentiva un po’ in colpa per essersi comportato un po’ da menefreghista. Si era lasciato accecare dai suoi sentimenti non guardando ciò che lo circondava.
Nessuno dei due aveva capito come erano finiti in quella posizione ma sta di fatto che Jin stava praticamente stritolando Namjoon su quel letto dell’infermeria chiedendogli scusa.
Fu quando Jin alzò la testa per guardare negli occhi Namjoon che scattò il loro secondo bacio e questa volta fu il più giovane a prendere le redini del gioco che le loro lingue stavano compiendo. In poco tempo la temperatura dell’ambiente si scaldò, d’altronde proprio come il bacio che era decisamente molto più bagnato del primo.
Per qualche forza maggiore nessuno dei due parlava in quel momento così intimo, anzi i fatti parlavano per loro. Gli abiti caddero a terra, gli ansimi venivano bloccati da baci passionali e l’amore stava esplodendo in quell’infermeria. Le preghiere di Jin che intimavano Namjoon di andare più forte vennero accolte con molto piacere da quest’ultimo. Di certo quella fu una delle loro migliori consumazioni del loro eterno amore. Si scambiarono dolci parole alla fine dei loro atti “amorosi” (giusto per non dire osceni) guardandosi negli occhi e sorridendo.
La fortuna era dalla loro parte perché Namjoon fece appena in tempo ad abbottonarsi l’ultimo bottone della camicia che subito bussarono alla porta, facendo sbarrare gli occhi ai due innamorati.
Lo studente ringraziò velocemente l’infermiere per avergli disinfettato la ferita e facendo un leggero inchino uscì da quella stanza. Stanza che vide consumare il loro amore per molte altre volte ancora.
I due ragazzi cercarono di essere il più discreti possibile e si dicevano che dovevano nascondersi per poco visto che il diploma di Namjoon era vicino. Alla fine ci riuscirono a non essere scoperti quindi riuscirono a vivere una vita tranquilla, Namjoon si diplomò con il massimo dei voti e Jin si tenne stretto il suo posto di lavoro.
Solo il cielo sa che magnifica dichiarazione fece Namjoon a Jin appena diplomato ma questa, cari miei, è un’altra storia. Vi basti sapere che l’inizio di una storia d’amore può nascere anche da una sedia rotta e vi assicuro che questa storia amorosa fa invidia al mondo.
State attenti che il destino potrebbe voler giocare anche con voi.
 
Angolo autrice
Sono di nuovo qui per rompervi le balls. Volevo farmi perdonare per la mia assenza che ho avuto con la mia fan fiction “Art is the new Love”. Spero vivamente che questa oneoshot sui NamJin vi sia piaciuta. Spero di aggiornare il prima possibile e con ciò vi lascio alla vostra vita.
Ciao bimbii
  
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