Film > The Amazing Spider-Man
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Autore: RYear    12/04/2017    0 recensioni
- E tu perché fai tutto questo? Perché vuoi… salvarmi?
- Te l’ho già detto – si sdraiò per osservare le stelle – salvo te perché tu salvi noi.
Si inginocchiò accanto a lei osservandola. Lei girò il capo e fissò quella maschera, cercando di immaginare che tipo di persona nascondeva.
Ciao a tutti! E' la mia prima fan fiction che scrivo su Amazing Spiderman (nonostante lo ami da anni ormai!), spero vi piaccia! Leggete e recensite se vi va ^^.
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Parker, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 10


Sono felice (cavolo, Peter mi ha baciata!), ma ho paura.
Ho paura che qualcosa possa andare storto, perché ora sta filando tutto troppo liscio, stranamente ed inquietantemente liscio. C’è silenzio, ed il silenzio non porta a nulla di buono.
Dopo tutto ciò che è accaduto al Ravencroft, quel tizio al bar agli arresti. Lo stesso che era uscito dal locale la prima volta che Peter mi aveva baciata per nascondersi e non farsi notare, dicendo che era un suo amico. Lo stesso che causa problemi a Spider Man.
E se…?
No, impossibile. Me l’avrebbe detto altrimenti!
Eppure Peter è piombato nella mia vita nello stesso momento in cui ho “incontrato” Spider Man. Questa sua costante voglia di proteggermi… ma da cosa? O meglio, da chi?
Sono certa che sono soltanto pensieri frutto della mia fantasia, ma non mi va di scartare l’ipotesi. Se così fosse, le cose sarebbero diverse? sarebbero… complicate? Insomma, com’è essere la ragazza di un supereroe? Se così posso definirmi. Oddio, a proposito, cosa siamo esattamente noi?
Ho passato una serata stupenda in sua compagnia e mi è sembrato un ragazzo comune, non il classico eroe che deve scappare perché il pericolo lo chiama.
Quel suo modo di fare… e quelle sue labbra.
Sorrido inconsciamente.
Sono felice dopo tanto e non posso permettere che tutto finisca ancor prima di iniziare, sopporterò ogni cosa ma non voglio che Peter vada via. Io gli starò accanto e l’aiuterò.
Quel biondino dev’essere l’amico di cui parla, che ha ucciso la sua ex ed ora è agli arresti. Dev’essere per forza lui.

Sto tornando a casa da lavoro a piedi perché è una bella giornata, quando davanti a me una piccola signora sulla sessantina tenta di attraversare nel solito caos newyorkese carica di buste della spesa.
- Attenta! – la tiro giusto in tempo evitando che una macchina la investisse.
- Oh cielo, grazie! E’ sempre un pericolo qui…
- Lasci che l’aiuti – le tolgo le buste dalle mani e l’aiuto ad attraversare.
- Caspita, la vecchiaia si fa sentire! Come posso ringraziarla?
- Un semplice grazie può bastare, non si preoccupi per così poco! Passi una buona giornata. – le sorrisi e feci per girarmi ma una gracile mano mi fermò per il braccio.
- Oh no, insisto! Venga, venga con me le offro un buon thè.
Sorpresa la seguii fino a quel che dev’essere la sua casa. Non male, molto accogliente.
- Su forza, non stare lì impalata, entra!
Faccio come dice ed un calore mi avvolge mentre un profumo di cucinato pervade nelle narici.
Mi guardo attorno: piccolina e piena di foto di famiglia. Mi avvicino ad osservarne un paio di quelle che ritraggono la signora da giovane, un uomo ed un bambino. Affianco c’è una foto di lei e… Peter!?
- Siediti cara – mi richiama dolcemente dalla cucina. Porto la foto con me.
- Non ci siamo nemmeno presentate! Io sono May – mi sorride.
- Lei è…?
- Oh, quella foto! Un gran bel ragazzo il mio nipotino, non è vero?
- Lei è la zia di Peter?
Mi guarda interrogativa.
- Vi conoscete?
- Sì io… lui… ehm.. siamo diventati amici da poco. Scusi se mi presento solo adesso, io sono Natasha.
- Oh beh Natasha, sarà anche la vecchiaia che mi stordisce, ma so ancora riconoscere una persona innamorata e so anche cos’è ciò che i giovani d’oggi definiscono “amicizia”.
Abbasso la testa imbarazzata. Poco dopo una calda mano si posa sulla mia spalla.
- Su su, non c’è nulla di cui vergognarsi! Raccontami come vi siete conosciuti.
Cominciai a raccontarle tutto, omettendo qualche piccola parte.
- Sono contenta che si sia ripreso dopo l’ultima… storia. Era una così brava ragazza – ancora una fitta di gelosia ma anche di angoscia – ma lo sei anche tu, e sono molto felice di questo. Sei in gamba, si vede! – disse dandomi un pizzicotto sulla guancia.
Continuiamo a parlare bevendo il suo thè.
- E’ delizioso! Come fa a farlo così buono?
Ride.
- Oh mia cara, è un segreto! – mi fa l’occhiolino – temo di averti annoiata fin troppo per questa sera.
- Oh no affatto! Mi fa piacere la sua compagnia.
- Ti prego, chiamami zia May.
- Okay, zia. – le sorrisi.
- Peter sarà di ritorno da un momento all’altro. Puoi aspettarlo qui se vuoi.
- Se non ti spiace avrei bisogno del bagno.
- Ma certo, è al piano di sopra.
- Grazie mille.
Lasciai la povera zietta in cucina, avventurandomi al piano di sopra in cerca del bagno ma, come mio solito, mi soffermai davanti a quella che dovrebbe essere la camera di Peter. Abbassai la maniglia e spinsi: ciò che trovai mi stupì. Richiusi la porta alle mie spalle e mi sedetti sul letto: centinaia di foto con quella che doveva essere la sua ex erano fissate alla parete con del nastro adesivo rosso. Deve averla amata così tanto…
Scritte, punti interrogativi ed enigmi da risolvere occupavano spazi vuoti qua e la della parete.
Quale risposta cerchi, Peter?
Mi avvicinai al computer dove vi era un fogliettino con sopra scritto: Roosevelt.
- Roosevelt… ma cosa vuol significare?
Mi chinai sotto al letto e trovai soltanto uno scatolone pieno di cianfrusaglie e… il costume di Spider Man.
Allora era tutto vero, avevo fatto centro con le mie teorie.
Ed ora? Come dovevo comportarmi? Zia May era a conoscenza di tutto questo? Come fa quella poveretta a convivere nel caos di Peter? Perché sì, un uomo che nasconde questo grande segreto non può che avere una gran confusione in testa.
Mi sedetti nuovamente sul letto con la calzamaglia in mano, sospirando, pensando a cosa fare.
Non posso permettere che tutto finisca ancor prima di iniziare …. io gli starò accanto, l’aiuterò. Infondo l’avevo promesso a Spidy, alla persona che fino a poco fa odiavo e che ora si è rivelata essere tra le più importanti nella mia vita.
Poi la porta si aprì, rivelando un Peter sorpreso ma spaventato allo stesso tempo di ritrovarmi lì in quel momento, a conoscenza di tutto.
Sospirò passandosi una mano tra i capelli. Amo quel gesto.
- Tu … - disse a testa bassa ed in quel momento capii quel che dovevo fare.
Mi alzai di scatto e a grandi passi lo raggiunsi prendendo la sua testa tra le mani e baciandolo, nel tentativo di trasmetterli quanto più amore e forza possibile.
Finito il bacio, feci combaciare le nostre fronti.
- E’ tutto ok, non devi dirmi niente, io sono e sarò qui sempre, d’accordo?
Annuì, poi si richiuse la porta alle spalle, mi prese per i fianchi e mi portò sul letto.
Passammo la notte così, l’uno accanto all’altra senza bisogno di andare oltre (e con una zia May molto discreta).

   
 
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