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Autore: Dreamer_Vampire    14/04/2017    4 recensioni
Destiel!MissingMoment| Coda 12x17 (The British Invasion) | Words: 1500 |Possibile Spoiler |Dean è meno emotivamente costipato del solito|
Dean chiude gli occhi e li stringe per un momento, quando li riapre vede doppio. Ci sono due Cas, forse uno riuscirà a tenerlo con lui, a farlo restare.
"Dean..."
"Dove sei stato, Cas?"
"In Paradiso"
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nessuna stagione
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3 a.m.
 
 


Quando Dean sente la porta del bunker stridere e poi aprirsi sono già le tre del mattino. Ovviamente non si tratta di Sam, che dorme già da ore nella sua camera in fondo al corridoio, e non è neanche sua madre semplicemente perché non ha idea di dove sia (non che lui non si sia preoccupato di chiederglielo). Mick è scomparso da giorni, Cas è volato via, come sempre. Come tutti.
Sente dei passi leggeri che scendono le scale e poi niente, il vuoto. È molto probabile che si sia immaginato tutto, d'altronde dopo aver bevuto tutto quello scotch è piuttosto plausibile.

"Ciao Dean"

Dean solleva la testa dal tavolo, vede un po' sfocato, forse sono gli occhi lucidi, chissà. E non sa se sta ancora immaginando o è realtà, ma un Castiel abbastanza imbronciato e con una faccia dubbiosa, se ne sta lì in piedi a squadrarlo, neanche fosse un animale fuori controllo.

"Oh, ma guarda chi si rivede"

Cas si avvicina di più, Dean ha ancora la faccia appoggiata sui palmi delle sue mani, ha lo sguardo vacuo, la voce biascicata. Cas lo capisce quasi a stenti.
 
"Hai intenzione di rimanere per un po' o devi già volare via?" Indica il bicchiere davanti a lui, in un chiaro invito all'angelo.
Cas si avvicina e si siede di fronte al cacciatore, allontana la bottiglia da Dean e si versa due dita del liquido ambrato nel bicchiere quasi vuoto dell'altro.

"Non ho più le ali, Dean"

"Già, almeno eri qui ogni volta che ti chiamavo"
Dean parla, è stranamente loquace quando è ubriaco e Cas non sa se apprezza questa cosa o no.

"Non una chiamata, non un messaggio, sono passate quasi due settimane. Sembra che non ti dispiaccia affatto stare lontano da casa".

Dean chiude gli occhi e li stringe per un momento, quando li riapre vede doppio. Ci sono due Cas, forse uno riuscirà a tenerlo con lui, a farlo restare.

"Dean..."
 
"Dove sei stato, Cas?"

"In Paradiso"

E a Dean un po' si schiaccia il cuore, non perché abbia qualcosa contro il Paradiso (forse un po' si) ma perché ha sempre avuto questo timore che un giorno Cas non volesse più restare con loro, con lui, perché in fondo loro non sono nulla in confronto alle candite nuvole del cielo. E Dean lo sa che non dovrebbe neanche essere arrabbiato perché, andiamo, per quale ragione Cas dovrebbe rimanere su quello schifo di mondo con lui, quando può avere l'eterna beatitudine?
E non dovrebbe sorprendersi se quel giorno ora é arrivato.

"In Paradiso" ripete, con un sorriso amaro.

"Dean"

"È okay, Cas"

La sedia di Dean si allontana dal tavolo con un rumore orribile, risuona in tutto il bunker. Cas potrebbe dire tante cose, che lo sta facendo per lui, come sempre, ma Dean non capirebbe, perché lui scappa sempre e si allontana e quindi ci rinuncia, perché di parlare con Dean in queste condizioni non ne vale la pena, finirebbe solo per dire cose che non vorrebbe dire, cose scomode, sbagliate.
Dean si odia, davvero. Perché non ha mai provato ad acchiappare qualcuno forte e puntare i piedi a terra per farlo rimanere. Ha sempre pensato che tutti avessero un ottima alternativa, un ottimo motivo per volare via, come Cas. Ma ora Dean è ubriaco e di mettere il bene di Cas davanti al suo non ne vuole proprio sapere, quindi si ferma e ripercorre i pochi passi che aveva fatto. Castiel è ancora seduto lì, non lo guarda più neanche in faccia.

"Non è okay. La tua casa è qui Cas, con noi. Con me"

Il cacciatore deglutisce forte, sembra che lo sguardo di Cas quasi tremi. Non risponde, non saprebbe come fare. Quali parole usare per dire a Dean che non sa neanche cosa è una casa, lui.

"Lo sai vero Cas, che questa è la tua casa?"

E Dean inizia ad avere paura perché Cas non risponde, continua a non farlo e a fissarlo. Gli occhi persi nei suoi possono leggere la preghiera muta in quella di Dean, il timore di essere abbandonato anche da lui. Sopratutto da lui. Castiel odia essere la causa di tutto quello che si sta scatenando negli occhi di Dean, si sente impotente e quando vede le prime lacrime sgorgare dai suoi bellissimi occhi verdi, che tanto ama, si fa davvero schifo, come mai non si era sentito nella sua millenaria vita. Perché é dal 18 settembre del 2008 che Castiel ha deciso di voler essere una di quelle persone che non l'avrebbero mai abbandonato, che avrebbe vegliato su di lui, non importa come o in quale tempo, che l'avrebbe protetto, da tutti, dai suoi fratelli e se sarebbe servito, anche da se stesso. Perché un'anima così bella e pesante, Castiel non l'aveva mai toccata. Pesante di tutti i sensi di colpa che si portava dietro, di tutte le pene, l'angelo voleva solo baciarle una ad una e portarle via, per vedere quanto ancora più luminosa l'anima del cacciatore potesse diventare. Cas si rende conto solo ora, che probabilmente la causa di molte delle pene e dei sensi di colpa che hanno intristito quegli occhi, da quel momento in poi, è stato proprio lui.

Dean non sopporta più la lontananza dell'angelo, quegli occhi azzurri che non lo guardano più, non sopporta più il fatto che l'alcol abbia lasciato quasi del tutto il suo corpo, facendolo rimanere vuoto e pieno di una sensazione stana nello stomaco che gli fa solo venire da vomitare.  Dean si siede sulle ginocchia di Cas e cerca il suo sguardo, ma l'angelo continua a fuggire e Dean è davvero stanco.

"Per favore, guardami Cas"

E non lo fa per avere la pena di Castiel, non ha mai voluto la pena di nessuno, perché non ha mai avuto bisogno di essere compatito. Vuole solo far capire all'angelo che ci tiene davvero a lui, ci tiene a fargli capire che se chiama quel posto, un po' strano e fuori dal mondo CASA, è anche perché c'è Lui, che se ne va in giro con il suo enorme trench scolorito e quei capelli che non hanno mai una direzione giusta. Perché Dean vuole far capire a Cas che quando lo vede con i suoi vestiti un po' larghi sulle spalle addosso, il suo cuore quasi scoppia di gioia, che quando a colazione gli prepara i pancakes e lui li mangia, con quell'espressione buffa sulla faccia, Dean sorride per giorni (Dean sa che Cas non ne ha bisogno, che non ne sente neanche il sapore).

E Castiel finalmente lo guarda, gli occhi tormentati dal rimorso, non vuole essere la causa di quelle lacrime, vorrebbe solo farlo stare bene. Per sempre, perché Dean lo merita così tanto.

Dean cerca le labbra dell'altro, perché ormai negare l'evidenza anche davanti a tutto questo sarebbe da stupidi, e Dean non vuole più esserlo. È stanco di scappare e vedere Cas volare via, e non gli importa neanche se è un pensiero egoista, ma legherebbe quel culo piumato alla sedia per tutta la sua mortale e miserabile vita.
Cas rimane un attimo immobile prima di ricambiare il bacio timido dell'altro. Sente le labbra del cacciatore bagnate di lacrime e gli afferra il viso, asciugandole con i pollici.

"Non così Dean, sei ubriaco" sussurra l'angelo con una voce roca che manda brividi lungo la schiena del cacciatore.

"Non sono mai stato così lucido"

E Cas deve capirlo con i suoi strani sensi da angelo, che Dean sta dicendo la verità, perché lo afferra per le cosce e lo porta nella sua camera e Dean preme forte le labbra conto quelle di Cas e stringe forte i pugni attorno alla stoffa del suo trench, come un bambino.

"Non vado da nessuna parte"

Dean arrossisce un po' perché di sente ridicolo e perché può capire chiaramente che quella frase non si riferisce solo a quella notte, che Cas vuole rimanere, vuole rimanere con lui.
Dean continua a piangere perché non riesce a fare altro, sembra stia facendo uscire tutto quello che si portava dentro già da un po' e Cas lo lascia fare perché sa che Dean ne ha bisogno. Rimane solo lì a stringerlo e a venerare il suo corpo come se fosse la cosa più bella e pura che avesse mai visto, perché lo è.

L'angelo continua ad asciugare ogni lacrima che esce dagli occhi verde prato dell'uomo bellissimo sotto di lui e a curare le sue ferite, facendolo sentire amato come nessuno aveva mai fatto nella vita di Dean, ed é quando sono stesi nudi e appagati, stretti l'uno all'altro come se quella fosse l'ultima notte sulla terra, che a Dean scoppia definitamente il cuore, perché guarda Cas, con gli occhi più blu e e belli del solito e l'unica cosa che riesce a leggerci dentro è la parola casa.
 
 

N/A (?)
È una piccola coda del vecchio episodio che ho scritto perché ho tempo libero e non devo assolutamente studiare (No, non è vero)
Lo so che è passata una settimana dalla 12x17 ma l’ho finita solo ora quindi who cares (?)
Ho lacrimato un po’ nel mentre, spero faccia emozionare un po’ anche  voi <3

(Perché l’angst e la destiel fanno bene alla salute)


*scappa*
   
 
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