NEW UNIVERSE
Capitolo 11
Tutto muore. I tre universi sono stati
distrutti e le Leggende sono state messe alla prova per guadagnarsi il diritto
di gettare le basi di un nuovo mondo. Il meta-messaggio nascosto nel tempo è
quello legato ai nostri viaggiatori nel tempo, sono loro il motore della
creazione non più come supereroi, ma avventurieri.
Adesso tutto vive. Vive una realtà principale con nuovi status quo e
misteri ancora tutti da scoprire, ma vive anche un'eredità che non è andata
perduta. Anzi si è rafforzata: la "Legione". Ispirati dai valori
degli eroi che li hanno preceduti proseguono una via di altruismo e giustizia
decisi a portare avanti ciò, chi prima di loro, ha costruito.
Sono passati otto mesi dalla guerra che ha cambiato gli equilibri del tempo
e dello spazio e seppur nessuno lo ricorda, Sara non smetteva di sentirsi in
qualche modo legata a quella realtà seppur appariva ai suoi occhi, in sogni e
flashback, come incubi di cui non riusciva in alcun modo a liberarsi quanto
meno a capire. In un primo momento aveva trovato naturale parlarne a Rip, ma poi aveva iniziato a lasciar perdere non volendo
tediarlo con pensieri che era frutto di chissà quale paranoia sua invece che di
qualcosa di davvero reale. Questo anche perché aveva iniziato a notare che a
parte lei nessun altro pareva particolarmente colpito dalle sue stesse
ossessioni, dunque le parve decisione saggia semplicemente lasciar perdere.
Eppure quando camminava per i corridoi della Waverider
a volte le pareva di percepire una mancanza seppur non sapeva darle una
spiegazione era semplicemente la sensazione che qualcosa fosse
irrimediabilmente cambiato...
Ancora completamente immersa nelle sue percezione, ne venne bruscamente
strappata quando l’allarme impostato alle Waverider
per il rilevamento di terremoti temporali li mise al corrente di uno in quel
momento in atto proprio a Star City nel 2017.
«Gideon imposta la rotta…»
«Già fatto Capitan Hunter!»
Rip
raggiunse il suo sedile quello posto accanto a Sara ormai pilota ufficiale
della nave e all’uomo non sfuggì il suo sguardo distante che in quei mesi
pareva sempre avere persa in chissà quali sensazioni che pareva essere l’unica
avere…
Anche Ray, Mick, Martin e Jax
presero posto sui loro sedili ognuno completamente tranquillo e sereno di un
qualcosa che invece era visibilmente cambiato. Dove erano Nate e Amaya?
«Sicuri che sono qui?»
«Cisco ha mai sbagliato un gadget? E comunque sì non ci sono dubbi, la loro
traccia energetica è in questo tempo…»
Il giovane diede un’ultima occhiata al tracciatore che aveva tra le mani a
forma di spirale e con una sorte di luce blu intermittente che aumentava di
intensità all’avvicinarsi del loro bersaglio, lo stesso che aveva dato loro
tutte le indicazioni per saltare da un tempo all’altro.
«Speriamo che questo loro salto duri di più, i precedenti erano così corti
che non siamo riusciti in nessuna azione contro di loro…»
La stessa ragazza che antecedente aveva chiesto conferma se fossero nel
luogo esatto adesso si stava guardando intorno giocando distrattamente con
l’anello che portava l’anulare, identico a quello di tutti i suoi compagni e
con una grande “L” incisa sopra.
Fu allora che vennero presi alla sprovvista, circondati da due eroi a loro
familiari che volavano sulle loro teste e altri tre a terra che li stavano
puntando con le loro armi.
Sara si era mossa con estrema facilità in quella che era la sua città e
ancor più grazie all’indicazioni di Gideon dell’epicentro
del terremoto temporale che li aveva portati dritti dai loro detrattori.
Tuttavia se gli altri parevano confusi per come questi erano vestiti, vi era un
altro tipo di stupore in Sara, quello di chi sta vivendo un fortissimo deja vù.
«Mettete giù le armi…» ordinò con voce ferma e lo sguardo attonito di chi si
sentiva sollevato ed entusiasta di un qualcosa a cui nemmeno lei sapeva dare un
nome.
«Sara, ma… non sappiamo chi siano e… perché siano vestiti così…» osservò Firestorm, convinto che non potessero con così tanta
facilità fidarsi di chi inspiegabilmente indossava le suit
di eroi loro amici e fino a prova contraria ancora in vita.
L’atteggiamento delle Leggende convinse anche il giovane gruppo di eroi
abbassare le proprie armi, ma anche perché non avrebbero non potuto non fidarsi
di chi sapevano degni del nome che portavano.
«Speravamo di incontrarvi!» esclamò una sorridente Laurel,
mentre andando incontro a Sara non si trattenne dal dare un abbraccio a lei e a
Rip, mentre la sua solarità in parte sembrava stonare
con la sua suit nera di Black Canary.
«Dunque voi siete…» cercò di ripetere con fatica Ray
seduto sulla poltrona presente nell’ufficio dei Capitani quella in cui tutte le
Leggende e gli eroi da loro incontrati stavano parlando.
«La Legione» disse concisamente Donald, le braccia incrociate al petto e
l’occhio orgoglioso di essere parte di qualcosa di tanto grande e nobile.
«Veniamo dal futuro» concluse la sorella seduta sulla scrivania la stessa a
cui Mick era appoggiato e la osserva notando quanto fosse maledettamente sexy.
Cosa di cui Connor si accorse e per questo si mise
tra loro prendendo la parola.
«So che vi starete chiedendo come questo sia possibile visto che noi non
possediamo una nave che può viaggiare nel tempo, ma per farla breve la
tecnologia di questa meraviglia è racchiusa in questo semplice anello…» disse
così mostrandolo e facendo notare alle Leggende che tutti quei ragazzi ne
indossavano uno uguale. Martin era già scattato a JJ vicino a lui e aveva preso
ad analizzarlo totalmente affascinato chiedendo se potesse studiarlo.
«E voi come siete entrati in possesso di tale tecnologia?»
«Perché lei ce l’ha data Capitano Hunter» concluse con semplicità Laurel che adesso senza la maschera impressionava Sara per
la somiglianza che aveva con sua sorella.
«Suona assurdo, ma non lo è. Veniamo da un futuro prossimo in cui i nostri
destini sono incrociati e so che lo sapete anche se non capite come…» e così
dicendo non poté non guardare la madre in cui aveva un feeling che andava oltre
a qualsiasi ostacolo temporale. Prima di partire era stata lei stessa a dirle
di puntare su quello, ad essere certa che l’avrebbe riconosciuta ovunque…
sempre...
«E cosa state cercando qui?» Sara con quella domanda mostrò di essere
andata oltre alla conversazione per stabilire se fidarsi o meno di loro e
puntare immediatamente al fulcro della situazione.
A quel punto fu Donald a farsi avanti e posizionando il dispositivo di
Cisco sulla scrivania questo fece apparire degli ologrammi che attirarono
moltissimo l’attenzione dei presenti.
«Seppur non è ben chiaro come questo sia possibile alcune indagini ci hanno
portato a credere che abbia a che fare con qualche sconvolgimento temporale di
cui non siamo a conoscenza. Li abbiano cercati nei database del nostro tempo e
di anche altre realtà, ma... è come se non esistessero, sono fantasmi...»
Spiegò Dawn con non poca confusione in testa,
mentre le immagini di fronte a loro rappresentavano i tre vigilanti.
Il primo con una tuta nera e che stringeva in mano una mazza ferrata. Il
secondo nascosto sotto una spessa armatura di metallo e dal volto nascosto da
una maschera rossa. La terza stretta in un attillato vestitino di latex blu dai
contorni rossi e dai corti capelli biondi.
«Si chiamano Black Mace, Starfinger
e Saturn Queen... Il primo è altamente addestrato e
super forte. Starfinger possiede invece un poter per
ogni dito: con il pollice può emanare un raggio neutralizzante, con l'indice
può emanare un fulmine, con il medio può emanare un raggio di super spinta, con
l'anulare può emettere un tipo di radiazione e con il mignolo può emanare un
raggio congelate. E Staturn Queen è una telepate» proseguì con il piglio preciso e militare che lo
contraddistingueva JJ.
«E cosa vogliono?» questa volta fu Jax a parlare,
mentre poggiando le mani sulla scrivania notò la familiarità che gli davano gli
aspetti di quei tre strani individui.
«Da quello che abbiamo capito da che li inseguiamo? Non lo sappiamo! Come
vi abbiamo detto non c'è nessuna traccia che indichi la loro esistenza in
nessuna realtà conosciuta. Il problema è che continuano a saltare da un'epoca
all'altra lasciando dietro di loro una scia di morte... Ecco perchè dobbiamo trovarli e fermarli quanto prima...»
concluse con semplicità Mia.
Come promesso
eccomi qui con la seconda parte o il seguito (chiamatelo come preferite) di
questa fan fiction. L’idea generale di quello che voglio realizzare ce l’ho
seppur a differenza della prima parte ho meno presente la traccia da seguire.
Finora il mio istinto non mi ha tradito, dunque spero di non deludervi.
Tuttavia chiunque è giunto fino a qui gli chiedo di pazientare. Pubblicherò, ma
con una cadenza lenta e non regolare sono attualmente in fase di scrittura del
terzo ed ultimo libro di una mia serie letteraria dunque con le scadenze da
rispettare per la pubblicazione e tutto il resto ho i tempi un po’ stretti.
Dunque ci metterò di più, ma seguirò anche la fan fiction! Voi abbiate fede e
seguitemi! Se poi vi andrà anche di recensire mi farà piacere. Ogni recensione
è uno stimolo a continuare e migliorarmi.