Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: Black_Sunshine    19/04/2017    0 recensioni
Dean era morto e, quella volta, non aveva potuto far nulla per evitare il suo sacrificio: per quanto avesse provato a cercare un’alternativa, quella volta semplicemente non c’era stata. [Post 12x02 "Mamma mia"]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nel futuro
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Zweisamkeit

 
Esiste una parola in lingua tedesca che è semanticamente
Intraducibile in italiano: Zweisamkeit.
È quello stato paradisiaco in cui due anime si ritrovano,
formando un alone di solitudine fra loro,
isolandosi dal mondo e bastando a se stesse.
- Vincenzo Fiore, Io non mi vendo
 
 

Sam sentì la sua voce e credette di essere di nuovo in preda alle allucinazioni. Quello o, in alternativa, probabilmente era già morto, perché quella non poteva essere la voce di Dean.

Dean era morto e, quella volta, non aveva potuto far nulla per evitare il suo sacrificio: per quanto avesse provato a cercare un’alternativa, quella volta semplicemente non c’era stata.

E Sam non era mai stato bravo a gestire la morte del fratello, per cui quando quella donna inglese al bunker gli puntò contro una pistola, credette di essere l’uomo più fortunato della Terra perché, almeno quella volta, il tempo che aveva trascorso a piangere il fratello era stato relativamente breve. Ma per Sam era comunque sembrata un’eternità, tant’è che la prospettiva di morire lì e subito, per mano di una donna della quale non conosceva nemmeno l’identità, senza alcun tipo di onore per un uomo che aveva più volte salvato il mondo, era la cosa migliore che potesse capitargli.

Quindi no, non apparteneva a Dean quella voce che lo chiamava alle sue spalle, che si era avvicinata e che aveva cominciato a sciogliere i nodi di quelle corde che lo avevano tenuto legato a quello che negli ultimi giorni era stato il suo scomodo trono.

La voce continuava a chiamarlo come se stesse pregando, come se fosse stata la litania più sublime che aveva mai pronunciato.

“Sam. Sam. Sammy”.

Ma non poteva essere Dean, perché il fratello aveva deciso di diventare una bomba di anime pur di salvare quel mondo un’ultima volta. Eppure, Sam pensò, la salvezza del pianeta sembrava andare di pari passo con la sua distruzione.

Sam sentiva le mani dell’uomo dietro di lui sfiorare la sua pelle mentre scioglieva i nodi che lo avevano stretto lacerandogli la pelle, lasciandogli segni che per sempre gli avrebbero ricordato quel suo tentativo di lasciarsi morire, la sua fiducia mal riposta in quella sconosciuta che, per un attimo, gli aveva offerto la soluzione più facile.

L’unica soluzione, davanti alla consapevolezza della morte di Dean.

Ma quella voce continuava a rassicurarlo, gli prometteva che sarebbe andato tutto bene, che era lì per riportarlo a casa. E quella voce gli mentiva, perché non poteva appartenere a chi l’Oscurità e Dio e il mondo intero avevano reso un cadavere e strappato via da lui, l’unico che ci aveva rimesso. Ancora una volta, sempre e solo lui.

“Sono qui, Sammy” diceva l’uomo, mentre l’ultima corda che lo ancorava alla sedia cadeva inerme sul pavimento consunto di quell’umido seminterrato. Ma Sam non si voltava, perché temeva che, voltandosi, la verità lo avrebbe colpito come un proiettile in pieno viso, che l’incanto sarebbe finito e che quella voce non avrebbe avuto il volto di Dean.

E allora avrebbe preferito restare legato a quella sedia, piuttosto che essere libero.

Sentì l’uomo spostarsi davanti a sé e abbassò la testa: non era pronto a scoprire l’identità di quell’uomo che non poteva essere suo fratello, se lo ripeteva come un mantra, ormai.

Ma due mani fra i capelli lo accesero, dita così familiari che avevano preso a carezzargli la cute gli donavano nuova vita, un profumo che conosceva così bene –troppo bene perché ciò potesse essere ritenuto normale- gli colpì le narici come se fosse stato un siero cui odore era capace di far rinsavire.

Non ci fu bisogno di alzare lo sguardo, perché Dean gli si era già inginocchiato davanti e lo aveva fatto scendere dalla sedia dolcemente, per farlo arrivare al suo livello.

Era sempre stato così tra loro due: prima che Sam avesse potuto coprire il passo che lo avrebbe condotto a lui, Dean era già lì che lo aspettava.

La visione del suo viso fu un’esperienza quasi mistica, quasi quanto lo fu toccarlo: Sam si sentì salvato da qualsiasi peccato avesse mai compiuto nell’istante in cui poggiò le sue mani su quelle di Dean che già avevano preso il suo viso.

Si spinse di più verso di lui e Dean lo accolse tra le sue braccia, stringendolo come se volesse inglobarlo a sé, come se volesse fare di loro un’unica persona. A volte, pensava Sam, che Dean era così tanto nella sua mente che una cosa del genere sarebbe potuta capitare davvero.

Mentre Dean lo stringeva, Sam non poté fare a meno di chiedergli se davvero fosse ancora vivo o se non fosse morto anche lui, e allora quello doveva essere il paradiso, perché non era possibile sentirsi così bene dopo quello che aveva subito negli ultimi giorni.

 “Sei davvero qui?” chiese, quindi, mentre le sue mani gli tenevano il viso e i suoi pollici ne tastavano ogni centimetro, per vedere se tutto era come lo ricordava.

Dean annuì e, di nuovo, lo strinse a sé e Sam nascose il viso nell’incavo del suo collo, quello che considerava il posto più bello che avesse mai avuto la possibilità di visitare.

“Mi dispiace” tentò di scusarsi il maggiore, ma venne fermato da Sam che scosse il capo, ancora protetto nell’anfratto tra il collo e la testa di Dean.

C’era solo una cosa che Sam avrebbe voluto sentirsi dire in quel momento, e parve che Dean gli avesse letto nella mente.

Continuando ad accarezzargli i capelli, Dean gli sussurrò all’orecchio “Ti porto a casa, Sammy” e, di nuovo, Sam dimenticò che erano due persone diverse. (*)
 
 

(*) Mi sarebbe davvero piaciuto pensare ad una cosa così poetica, ma la frase alla quale mi sono ispirata per queste righe conclusive provengono da questo meraviglioso post su Tumblr: http://kansaskissedlips.tumblr.com/post/85185599836/sometimes-sam-whispers-tracing-a-line-of



N.d.a.
Questa storia è stata scritta per il contest pasquale del gruppo Facebook "Wincestare cattive come Sam" per Myriam che mi ha fornito gli elementi per far nascere questa storia. Spero che vi sia piaciuta e, se così fosse, magari me lo fate sapere con una recensione se vi va!
Alla prossima, Amy.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Black_Sunshine