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Autore: vali_    25/04/2017    5 recensioni
Vorrebbe dirgli che è sempre stato lui la sua vera famiglia, che gli ha fatto da padre e da madre insieme oltre che da fratello e l’ha fatto meglio di chiunque altro, ma adesso sarebbe inutile. Perché Dean è troppo arrabbiato, troppo deluso (…) e non ascolterebbe una sola parola”.
Dopo aver visto Dean buttare l’amuleto che gli aveva regalato in un Natale di quando erano piccoli, Sam riflette sul rapporto tra lui e il fratello e su ciò che quel piccolo oggetto rappresenta.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sam Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Numero parole: 412
Collocazione temporale: 5x16 "Dark side of the moon"
Personaggi principali: Sam Winchester
Note: Saaaaalve a tutti! :D
Lo so, è un po’ che non capito da queste parti, ma ho avuto un periodo piuttosto… intenso, diciamo così. Ho approfittato di questo contest per rifarmi viva e per dirvi che sto sempre qui, dietro l’angolo. E se vi sembra una minaccia… avete ragione, perché forse lo è! Ahah!
Scemenze a parte, spero che questa piccola flashfic vi piaccia. Avevo quest’idea in mente da un po’ e ho sfruttato l’occasione del contest per metterla nero su bianco. Spero di averlo fatto bene :) Non sono la prima ad averci pensato e probabilmente non sono nemmeno l’unica ad averla trascritta, ma non sono riuscita a farne a meno. È stato più forte di me :)
Il titolo prende spunto da una citazione di Sam dell’episodio di Natale, “A very Supernatural Christmas”: in uno dei primi flashback, quando Sam è intento a incartare il ciondolo, lo descrive a Dean come qualcosa di “real special”. E da qui ne è nato il titolo.
Detto ciò, vi lascio alla storia e vi abbraccio forte… alla prossima! :D 

Something real special
 
«You’ll never guess where this thing has been for the entire time!»

(Chuck to Metatron in “Don’t call me Shurley”)

 
Fissa il cestino posto accanto alla porta d’ingresso spalancata, il tonfo sordo del ciondolo che vi cade dentro ancora nelle orecchie, forte come quello di un martello pneumatico che picchia nello stesso punto con la prepotenza e la puntualità di un orologio. Sospira forte, incapace di pensare a nient’altro.
 
Oggi hanno subito una sconfitta su tutti i fronti: hanno scoperto che Dio ha lasciato l’edificio [1] da molto tempo, a quanto pare non ha alcuna intenzione di tornare ad aiutarli e, per questo, l’amuleto che Castiel riteneva essere fondamentale per trovarlo – poiché s’illuminava in sua presenza, una specie di EMF [2] – risulta essere inutile. 

Sam è convinto che Dean l’abbia appena buttato via per sfregio verso di lui, più che per “eseguire l’ordine” di Castiel, per fargli del male dopo essersi accorto che i ricordi che custodisce più gelosamente, i momenti che desidererebbe rivivere una volta passato a miglior vita sono quelli che ha vissuto con altri, lontano da lui e da papà.
Vorrebbe spiegargli che ha capito male, che i quattro anni in cui lui ha vissuto una vita normale con una mamma che gli tagliava via la crosta dal sandwich e gli dimostrava di volergli bene senza dargli ordini e fargli imbracciare fucili caricati a sale sono stati così diversi dai suoi da fargli considerare la famiglia diversamente. Vorrebbe dirgli che è sempre stato lui la sua vera famiglia, che gli ha fatto da padre e da madre insieme oltre che da fratello e l’ha fatto meglio di chiunque altro, ma adesso sarebbe inutile. Perché Dean è troppo arrabbiato, troppo deluso per ciò che è successo oggi e per quello che ha fatto in passato – per aver creduto a Ruby e non a lui, per non avergli dato la fiducia che meritava – e non ascolterebbe una sola parola. Perciò afferra il suo borsone per entrambi i manici, si avvicina alla porta e semplicemente si china a raccogliere quell’amuleto dal cestino per poi infilarlo nella tasca della giacca marrone, stringendolo forte tra le dita.
 
Prima o poi troverà il modo di restituirglielo. O forse non lo farà mai, ma è troppo importante perché vada perduto. E non per trovare Dio perché quello, al momento, è l’ultimo dei suoi pensieri. Conta di più tutto ciò che rappresenta, il legame che, seppur incrinato, è ciò che gli ha dato la forza di alzarsi in piedi e combattere ogni volta che si è trovato col culo per terra. E non ha intenzione di rinunciarci.  
 

[1] Modo di dire inglese per intendere che la persona designata se n’è andata senza lasciare speranze di ritorno. È stato coniato da Al Dvorkin, noto presentatore di concerti, quando, alla fine degli spettacoli di Elvis Presley, i fan non se ne andavano, sperando in un bis. Per farli andare via e non lasciargli speranze, prese l’abitudine di annunciare che Elvis aveva, appunto, lasciato l'edificio.
[2] Riferimento alla battuta di Sam nell’episodio 5x02 “Good God, y’all!”: quando Castiel spiega ai Winchester e a Bobby l’utilità dell’amuleto di Dean, Sam chiede se si tratti di una specie di “EMF per Dio”. 
  
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