Anime & Manga > Diabolik Lovers
Segui la storia  |       
Autore: DreamerGiada_emip    27/04/2017    0 recensioni
Attenzione: questo libro è il sequel di Dark Angel, presente anch'esso sul mio profilo, se non si conosce la storia precedentemente nominata sconsiglio vivamente la lettura di questo sequel.
La bella Lilith viene costretta a una vita che non avrebbe mai nemmeno immaginato. Il suo nome, i suoi sogni, le sue perdite di controllo, il suo sangue la legano indissolubilmente a questo nuovo e oscuro regno. La ragazza non sa come uscire da questa situazione che non ha mai desiderato, vorrebbe ritornare in quella che considera la sua vera famiglia, ma un'ombra oscura la tiene incatenata.
Nella villa Sakamaki, i sei fratelli non sanno cosa fare, la loro preda è scomparsa tra le fiamme sotto i loro occhi. Soprattutto il giovane Subaru è alla disperata ricerca di quella che ormai considera la sua unica ragione di vita. È deciso a ritrovarla e riportarla a casa, per tenerla con sé al sicuro per sempre.
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Angel, Demon or Human?'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lilith’s P.O.V.
 
Pensare ciò che desidero. È come se non mi avesse dato risposta. Non capirò mai cosa vuole veramente da me, cosa desideri di me. Il mio sangue è per lui fonte di ossessione e desiderio, lo percepisco ad ogni suo morso. Lo osservo alzarsi dal letto, i suoi occhi sono su di me.
 
«Levati quella maglietta, devi curare per bene la tua ferita, mentre eri svenuta non ci hai permesso nemmeno di sfiorarti a causa del tuo istinto di difesa» si volta di spalle offrendomi la possibilità di spogliarmi senza essere guardata. Aggrotto le sopracciglia.
 
«Sto bene» controbatto consapevole del fatto che non sia affatto vero. Sento la ferita alla schiena pulsare terribilmente. Quando Subaru mi ha spinta contro il muro, il sangue della ferita riaperta è ripreso a scorrere sporcando le bende e la maglia. Mi alzo dal letto decisa a ignorare il dolore che si propaga inesorabile. Cammino in direzione della porta.
 
«No, non stai bene, hai bisogno di cure e…» lo interrompo con un gesto della mano mentre gli passo accanto. La sua preoccupazione è falsa. Non voglio sentire un’altra parola. Apro la porta.
 
«Quando vorrai essere sincero con me, sai dove trovarmi» mi chiudo la porta alle spalle e finalmente riprendo a respirare. Il suo profumo mi stava mandando fuori di testa. Frutti di sambuco e zucchero, ma non solo questo. Profumo di mare e pioggia, un gusto puro e selvaggio. Appena entrata, quell’aroma di mare mi ha riempito i polmoni al punto che ho avuto la sensazione di poterne sfiorare la schiuma. Mi avvio per il corridoio cercando di placare quella secchezza che arde nella mia gola. Un desiderio bruciante che non vuole abbandonare ne il mio corpo ne la mia mente. Nemmeno il dolore alla schiena mi fa scordare quella fragranza sublime. Raggiungo la stanza di Reiji, mettendo da parte il mio orgoglio, per chiedergli di darmi una mano con la ferita. Sento che è qui dentro dalla sua energia che mi mette all’erta. Credo di non essere mai entrata nella sua stanza. Busso educatamente e attendo il suo permesso per entrare.
 
«Reiji, mi si è riaperta la ferita e avrei bisogno di aiuto per bendarla nuovamente» dico sinceramente oltrepassando la soglia. Lo vedo di fronte alla sua libreria che osserva attentamente i suoi libri accarezzandosi con due dita il mento concentrato. Lo lascio fare ciò che sta facendo, certa che mi abbia sentito, e mi metto a osservare la sua stanza. È molto semplice ed estremamente ordinata, sui toni del nero e del grigio. Una parete è completamente coperte da librerie, di fronte a me c’è il letto sovrastato da un quadro rappresentante un paesaggio invernale. Osservo incuriosita la tela: un bosco in inverno, un cervo sull’angolo che osserva con occhi scuri l’osservatore, tra gli alberi una luna rossa risplende sinistra. Riprendo a far scorrere le sguardo per la stanza. Alla mia destra vi è una scrivania in legno cosparsa di fogli impilati e una porta chiusa.
 
«Perdona le maniere brutali di Subaru» mi dice il vampiro prestandomi finalmente attenzione. Scaccio l’argomento con un gesto svelto della mano.
 
«A proposito, non ti ho chiesto delle tue ferite» lo scannerizzo attentamente dalla testa ai piedi alla ricerca di qualche ferita. Le braccia, prima coperte di bende, ora sono scoperte lasciando i vista alcuni tagli.
 
«Nulla di grave, non sono certo un debole umano» cammina verso il letto e mi fa cenno di stendermi. «Togliti la maglia e sdraiati» continua ed io mi limito a eseguire ciò che dice. Non ho voglia di discutere e ho davvero bisogno di cure. Levo la maglia, il seno è coperto dalle bende bianche messe da lui poco tempo fa, quindi non mi preoccupo. Sotto il suo sguardo gelido, mi sdraio a pancia sotto sul letto con le braccia incrociate sotto il viso rivolto verso di lui. Reiji si siede accanto a me facendo inclinare il materasso. Inizia a sciogliere le bende che coprono la mia pelle e io subito mi irrigidisco a contatto con le sue mani fredde, così morte. Non sento nessuna vita in lui, è come essere sfiorata dalle mani di un cadavere. La stoffa si è attaccata alla pelle viva esposta nella ferita e Reiji è costretto a strattonare per allontanarle. Stritolo le lenzuola nei pugni ed emetto un ringhio gutturale stringendo gli occhi.
 
«Calmati, la tua pelle si sta scaldando» mi avverte la voce di Reiji. Cerco di respirare profondamente e rilassarmi. Mi concentro sul profumo che impregna questa stanza. È simile a quello di Subaru, ma allo stesso tempo completamente diverso. Fiori di sambuco anche qui, ma con una sfumatura differente che non riesco a identificare bene.
 
«Sei arrivato molto vicino a uccidermi eh» esclamo a un certo punto quando sento che tutte le bende sono state rimosse. Reiji sta osservando l’entità della ferita e non mi risponde. Dopo qualche secondo in silenzio, si alza e va da un’altra parte dove non lo vedo più. I suoi passi sul pavimento in legno quasi non si sentono. Chiudo gli occhi per riuscire finalmente a rilassarmi per davvero. Cerco di entrare in contatto con il mio potere, con il mio demone rappresentato da quella rosa infuocata in mezzo al buio. La sfioro mentalmente accarezzando i fili di energia che mi circondano avvolgendomi e proteggendomi. Ne resto incantata. Dei fili ondeggianti si diradano intorno a me simili a lingue di fiamme ma più sottili e delicati. Un contatto freddo con il mio corpo mi fa ritornare alla realtà bruscamente. Riapro gli occhi alla sensazione di sollievo che si espande dalla mia schiena in tutto il corpo. Reiji è di nuovo seduto al mio fianco e sta massaggiando la mia ferita con qualcosa di fresco e morbido. Il mio corpo si abbandona completamente al relax che questo movimento circolare provoca.
 
«Le tue ali squarciano la carne ogni volta che le estrai, le profonde ferite che lasciano sembrano non volersi richiudere» decreta osservando attentamente la mia schiena nuda segnata da ferite aperte. Non rispondo finché non sento le sue mani allontanarsi dalla mia pelle. Quella crema mi ha quasi annullato il dolore come coperto da una patina di protezione che funge da filtro. Incrocio le mani al petto per coprire la mia nudità e mi sollevo mettendomi seduta sul letto.
 
«Dammi le bende che le posiziono sul seno, dopo lascio fare a te» vedo il suo sguardo scendere dal mio viso alla curva del mio collo, raggiungere le braccia che mi coprono fino allo stomaco. Sollevo un sopracciglio. «Ti piace quel che vedi?» chiedo divertita con una punta di malizia nella voce. Immediatamente i suoi occhi ritornano nei miei.
 
«Semplicemente non capisco il tuo pudore nonostante tu sia consapevole che io ti abbia svestito diverse volte» si giustifica voltandosi e camminando verso la porta poco lontana dalla scrivania. Sollevo gli occhi al cielo, per poi tornare a posarli su di lui. Non può averlo detto veramente. Entra senza aggiungere altro lasciando aperta la porta. Lo tengo sotto controllo e vedo che fruga in alcuni cassetti per tirarne fuori delle bende nuove, subito dopo torna da me. Mi passa le bende ed io le afferro velocemente con una mano, mi volto dandogli la schiena e appoggio la benda sul seno coprendomi. Lui prende i lembi e inizia a fasciare attentamente il mio busto. Sentire le sue mani che mi accarezzano leggermente mi fa tendere come una corda di violino. Non ci mette molto a fasciare per bene la ferita.
 
«Cos’è questo profumo che vi sento addosso? C’è una base simile per tutti voi, eppure anche una sfumatura diversa vi caratterizza e distingue» chiedo a bruciapelo mentre lui fissa le bende. Le sue mani si bloccano per un attimo. Mi volto verso di lui.
 
«Profumo?» chiede incuriosito scrutandomi attentamente. Io ricambio i suoi sguardi.
 
«Fiori di sambuco e zucchero, in più piccole differenze» vedo nei suoi occhi una luce completamente diversa da prima. Un senso di rabbia e odio represso. È così difficile leggere dentro questi vampiri, sono tutti chiusi in loro stessi, in pensieri che mi sono  reclusi.
 
«Il profumo di nostro padre…» sussurra aggrottando le sopracciglia. È dunque per lui che prova tutto questo odio? «Dunque tu avverti la traccia che lui ha lasciato in ciascuno di noi» in un battito di palpebre quella luce scompare, sostituita di nuovo dalla severità. Annuisco decisa.
 
«Posso sentire il tuo profumo?» chiedo senza esitare. Devo farmi un quadro chiaro di tutta questa faccenda. Il mio olfatto sviluppato mi è nuovo e mi incuriosisce incredibilmente. Reiji per un attimo perde la sua solita scompostezza e schiude le labbra stupito. «Paura?» lo stuzzico divertita, mentre ritorno a sedermi con le gambe accavallate sul letto. Mi passo la lingua tra le labbra.
 
«Non dire sciocchezze» dice con una smorfia. Faccio un sorrisetto e picchietto con la mano aperta sul materasso al mio fianco invitandolo a sedersi. Reiji dopo aver sospirato ed essersi messo a posto gli occhiali sul naso si accomoda accanto a me. Lo guardo sfarfallando gli occhi per prenderlo un po’ in giro e mi sporgo sul suo collo. Chiudo gli occhi ed inspiro. Cedro coperto di ghiaccio, un profumo insolito, pieno di eleganza. Cerco di trovare altri dettagli in quell’aroma. Neve sciolta. Gelido come il suo carattere, non c’è che dire. Mi allontano da lui aprendo gli occhi e subito sobbalzo quando vedo i suoi illuminati di una luce sinistra.
 
«È il mio turno, bambina» afferra velocemente il mio polso sinistro e se lo porta al viso. Non distoglie gli occhi dai miei mentre appoggia l’interno del mio polso appena sotto il suo naso. Strofina il viso sulla mia pelle annusandone la fragranza. Tengo sotto controllo ogni suo minimo movimento. Non era forse lui che parlava di eleganza ed etichetta? Ora sta esplicitamente annusando il profumo del mio sangue. Sale lungo il mio braccio senza separare il contatto tra le nostre pelli, mi provoca un leggero solletico quando raggiunge l’incavo del gomito. Mi sembra di sentire dei leggeri e impercettibili baci sulla pelle lasciati da fredde labbra, ma forse è solo una sensazione. Rabbrividisco. Sembra di essere baciati dalle labbra della morte.
 
«Vedi di non espanderti, Reiji» dico a bassa voce continuando ad osservarlo. Le sue labbra si posano sul mio collo senza degnarmi di una risposta. La sua mano sinistra si appoggia sulla mia spalla e stringe leggermente.
 
«Così giovane…» lo sento sussurrare contro la mia pelle. «Ma con un potere così grande tra le mani, saprai gestirlo? Sarai in grado di dominare il fuoco e l’ombra, giovane e innocente Lilith?» si stacca dal mio collo e pone il suo viso di fronte al mio. Annego in quello splendore sinistro. Resto in silenzio per un tempo che mi pare interminabile.
 
«Dopotutto, il fuoco genera ombra e l’ombra è attirata dal fuoco, non vi potrà mai essere l’uno senza l’altro» rispondo finalmente con estrema sincerità. Chiudo gli occhi per vedere quella rosa in fiamme. «Ma vi sarà sempre una differenza essenziale: l’ombra raggiunge luoghi inaccessibili al fuoco».

Spazio Autrice:
Salve gente! Come va? Vi sta continuando a piacere la storia o c'è qualcosa che vorreste cambiare?
Comunque, stavo pensando, cosa ne dite se creassi un "libro" (esagerazione), legato agli originali (Dark Angel e Round-trip from Hell, per farci capire), in cui metterò tante piccole storie indipendenti in cui racconterò delle scene che ho omesso nel libro originale? Fatemi sapere cosa ne pensate, per me potrebbe essere un progetto carino da realizzare!
Scrivetemi nelle recensioni o nei messaggi privati.
Un abbraccio a tutti i miei lettori,
Giada
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Diabolik Lovers / Vai alla pagina dell'autore: DreamerGiada_emip