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Autore: Red_and_blue96    27/04/2017    1 recensioni
Mimì scosse la testa e lo lasciò perdere, ma quello che tenne bene a mente fu il colore degli occhi del ragazzo: un verde chiarissimo mischiato all’azzurro circondato da una tonalità più scura. Mimì aveva, infatti, un debole per gli occhi chiari...
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il giorno del compleanno di Pablo si avvicinava e Flaminia era in preda a una crisi nervosa, perché non sapeva cosa regalare al ragazzo. Sinceramente, cosa si regala a una persona che ha già tutto? Quasi tutti i pomeriggi liberi che aveva a disposizione per quella settimana li trascorse tra gioiellerie, negozi d’abbigliamento, di articoli sportivi, profumerie…
La sera del giorno del compleanno era arrivata. Ferma davanti al portone di casa Lorenzini, Flaminia si stringeva, infreddolita e imbarazzata, nel suo cappotto nero e nascondeva le mani sotto la sciarpa, tentando invano di riscaldarle. Quello era uno dei Gennaio più freddo che lei ricordasse…
Camminava avanti a indietro sul porticato, in preda a uno stupido complesso d’inferiorità che non le permetteva mai di sciogliersi di fronte al ragazzo. Si era resa conto, infatti, di essere sempre rigida, di poche parole e inespressiva quando si trovava con lui. E detestava tutto ciò, ma quando provava a essere più sicura, c’era sempre qualcosa che la frenava e mandava in fumo la sua finta sicurezza.
All’ennesima raffica di vento che la fece rabbrividire, si decise a suonare al campanello. Poco dopo, il portone fu aperto da un uomo vestito molto elegantemente e con una L ricamata sulla tasca della giacca. “Prego entri pure, si gela qui fuori!” disse l’uomo. Ma a gelarsi fu il sangue nelle vene di Flaminia, quando appena entrata, vide la maestosità della casa in cui aveva messo piede. Costruita su uno stile barocco, la villetta era ricoperta di quadri enormi, di vasi e di intere vetrine stracolme di servizi di cristallo lucidati a dovere. Dopo aver dato il cappotto e la sciarpa al maggiordomo, fu guidata nel salone dove si stava festeggiando i 21 anni del ragazzo. Arrivata sulla soglia della sala, rimase lì per un po’ a guardarsi intorno: tra gli invitati riconobbe la squadra e tutto lo staff del centro sportivo, poi c’erano molti adulti, forse parenti e amici di famiglia. Infine eccolo laggiù il festeggiato! Se ne stava appoggiato al muro, le braccia incrociate e lo sguardo fisso fuori dalla finestra. Sembrava avere un aria annoiata. Essendo l’unica persona di sua conoscenza, iniziò a incamminarsi verso di lui:
“Buon compleanno!” disse richiamando la sua attenzione. Il ragazzo, preso di sorpresa si voltò verso di lei, rilassando di colpo i lineamenti del viso e illuminandolo con un sorriso. Si staccò dalla parete e fece due passi verso di lei, per poi abbracciarla:
“Sei molto carina vestita così” disse impacciato a bassa voce. Ed era vero. Flaminia aveva scelto di indossare un abitino corto color cipria, una giacca corta nera a coprirle le braccia scoperte e dei collant in pizzo nero, giusto per movimentare la monocromaticità del vestito. Con i tacchi, poi, arrivava proprio all’altezza del ragazzo…o forse un centimetro di meno!
Flaminia non fece caso al complimento, ma il lieve rossore sulle sue guance faceva capire che aveva sentito e come.
“E’ per te” e gli porse una scatolina. “Non dovevi!” la rimproverò scherzosamente il ragazzo. “Vieni, ti voglio presentare qualcuno…” e presa per mano, la trascinò per tutta la sala; raggiungendo poi una signora.
“Eccola qui Maria! Ti presento Flaminia” disse fermando la domestica da un braccio.
“Oh eccoti finalmente. Piacere mio… sai, lui parla taaaaanto di te!” sussurrò alla ragazza l’ultima frase, indicando il suo padrone con gli occhi. Pablo udì comunque la frase e fulminò con lo sguardo la donna, che con la scusa dell’aperitivo scomparve dietro la porta d’ ingresso.
“Pablo dai. Vieni a tagliare la torta!” lo richiamò suo padre. Il ragazzo corse verso il tavolo della torta, sorridendo a tutti quelli che scattavano foto e video da pubblicare su qualche social. Al momento di esprimere il desiderio per soffiare le candeline, si fece serio fissando la fiamma, chiuse gli occhi e soffiò deciso. Poi riaprì gli occhi, e furono solo per lei. Flaminia si rese conto che forse il desiderio la riguardava, in minima parte probabilmente…
Per il resto della serata, Pablo si trascinò dietro Mimì, dicendo che non la voleva lasciare sola perché conosceva solo lui tra tutti! Quando suo padre lo richiamò, Pablo si portò la rossa:
“Pablo volevo che tu conoscessi Rebecca” e al fianco del padre si fece spazio una ragazza dai lunghi capelli neri e da accecanti occhi blu. La pelle era chiarissima e la corporatura esile la faceva sembrare una bambolina di ceramica. Era la figlia di un amico imprenditore del padre, e insieme alla madre era già a 19 anni co-proprietaria dell’ azienda specializzata nel settore della pubblicità. Quando Pablo le strinse la mano per presentarsi, lei si buttò tra le sue braccia per “salutarlo meglio” aveva detto. Flaminia guardava apatica la scena, notando l’imbarazzo del ragazzo, la sicurezza di lei e i sorrisi complici che si scambiavano Lorenzini e i genitori della ragazza. Indietreggiando, se ne andò via dalla villetta, resasi conto che era ora di andare al Red… Per strada, penso che ancora una volta si era sentita estranea a tutto ciò che la circondava. I ricchi e il lusso non facevano per lei, questo l’aveva sempre pensato, finchè non era arrivato Pablo. Ma la loro complicità funzionava solo quando erano loro due da soli, con gli altri lei veniva oscurata. Era inadatta per lui. E questo il signor Lorenzini lo teneva bene a mente.

 
  
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