All’EXO
Kindergarten è un giorno come un altro. I bambini sono
impegnati a disegnare
una cartolina d’auguri per l’imminente Festa della
Mamma. Una decina di
testoline scure stanno chine sui fogli mentre venti manine grassocce
tracciano
a fatica contorni tutti storti impugnando i pennarelli come fossero
armi, il
tutto accompagnato da un piacevole cicaleccio infantile che riempie
l’aula.
Il maestro
Yifan osserva con tenerezza i suoi piccoli allievi. Di ognuno di loro
conosce
fobie e piatti preferiti, allergie e passioni. C’è
Minseok, il più grande della
cucciolata, che ha le guanciotte morbide e il contegno di un adulto.
Prende
molto sul serio il suo ruolo di ‘fratello maggiore’
degli altri bambini, e gli
basta un’occhiata per tenere a bada i più
turbolenti. In ordine di età viene
poi Lu Han, uno scricciolo graziosissimo e generalmente calmo, che sta
incollato a Minseok ogni volta che può perché,
dice, gli ricorda il suo
orsacchiotto di peluche Bo Bo Bear.
Joonmyun e Yixing sono amici sin dalla culla, essendo i loro genitori
vicini di
casa. Ma se pure i due bimbi vanno d’amore e
d’accordo, è risaputo che Joonmyun
stravede per Kyungsoo (un demonietto dagli occhi grandi e la voce
d’angelo, che
ricambia l’affetto dell’altro intrecciando
collanine di margherite da
regalargli) e che Yixing trova sempre il modo di sedersi accanto a
Baekhyun, un
rumorosissimo pargolo che a Yifan ricorda un cagnolino sovraeccitato e
bisognoso di continue attenzioni.
Jongdae e Zitao sono un’altra coppia di inseparabili: minuto
e sfacciato il
primo, timido e a disagio con la propria considerevole altezza il
secondo. Si
vogliono bene con la semplicità delle anime candide, e con
eguale candore
progettano il matrimonio. L’ultima volta che i due lo hanno
coinvolto nelle
loro chiacchiere a tema nuziale, Yifan li aveva visti un po’
in crisi perché
entrambi volevano mettersi l’abito bianco corredato di velo;
onde evitare un
litigio, lui li aveva rassicurati che non c’era nulla di male
se gli sposi
volevano vestirsi da spose.
Infine ci sono Jongin e Sehun, i più piccoli. Yifan ha un
debole per Jongin,
che ha un faccino da bambola e tende ad attaccarsi alle sue gambe come
un koala
a un eucalipto. Sehun invece è un tipino riservato, molto
possessivo nei
confronti dell’amichetto e con una smorfia di disappunto
perenne dipinta in
viso. Le uniche volte in cui sorride di gusto sono da imputarsi a
Jongin o a
Chanyeol, che lo vezzeggia come fosse un fratellino.
Un braccio
affettuoso circonda con nonchalance le spalle di Yifan.
“Tutto sotto
controllo?” domanda il suddetto Chanyeol, nonché
suo collega (e qualcosa di
più), meglio noto come-
“Yeol,
vieni
a vedere il mio disegno!” lo chiama a gran voce Baekhyun
sventolando un foglio
tutto pasticciato.
“Anche
il
mio!” esclama Yixing per spirito d’imitazione.
“E il
mio!”
si unisce Jongdae, fiero del proprio capolavoro.
Yifan
sorride. “I tuoi fan ti reclamano”.
“Buongustai”
ammicca l’altro, passandosi una mano tra i capelli.
“Vado, li conquisto e torno”.
I bambini
cinguettano
di gioia non appena l’insegnante, che per età e
indole potrebbe essere un
babysitter o un papà molto giovane, si accovaccia alla loro
altezza e scruta
attentamente le creazioni artistiche che gli sottopongono. Yifan
osserva la
scena con immutata tenerezza, sia verso i pulcini che accudisce per
lavoro che
verso la giraffa di sembianze umane che gli sta conquistando il cuore
un
pezzetto alla volta. Non rimane in disparte a lungo, comunque. Presto
la sua
consulenza è richiesta da Jongin e Zitao. Ed è
proprio mentre si trova, seduto
a gambe incrociate, sul pavimento ricoperto da un soffice tappeto
morbido e
coloratissimo che attutisce le cadute, concentrato a vergare i
biglietti dei
piccoli con un Auguri mamma!
scritto nella
sua miglior grafia, che gli capita di assistere allo spettacolo
più carino e
straziante che si possa immaginare.
Vede Sehun
trotterellare in direzione di Jongin, il passo veloce ma un
po’ traballante tipico
dei bimbi in età prescolare. Sehun si ferma davanti
all’amico che però, gli
occhi colmi di ammirazione puntati sul maestro che scrive, non se ne accorge.
Allora gli
picchietta delicatamente il braccio per attirarne
l’attenzione.
“Dimmi
Sehunnie,
che c’è?” sorride allegro Jongin.
“Ti serve un pennarello?”
Sehun scuote
la testa tenendo lo sguardo basso.
“Devi
andare
in bagno e ti vergogni di dirlo a Fan Fan?” prova a dedurre.
L’altro
ripete il gesto di diniego, rosso d’imbarazzo.
“Stai
male?
Sehunnie, non capisco se non mi spieghi!” Jongin è
facile all’ansia, e sapere
che l’amico del cuore è in difficoltà
lo fa agitare. Yifan decide di
intervenire.
“Sehun,
tesoro, lo sai che se c’è un problema Yeol ed io
siamo qui per aiutarvi…” parla
con voce rassicurante.
Il bambino
respira a fondo, stringe i pugni e finalmente sputa il rospo.
“Jongin”, alza la
testa di scatto, “vuoi essere il mio fidanzato? Sì
o no” aggiunge bellicoso e
determinato. Non suona tanto come una proposta quanto un ultimatum, una
questione di vita o di morte.
Yifan si
sente morire dentro perché, che Dio lo perdoni, lui in
segreto ha sempre
shippato quei due bambini. Sono un uomo
orribile, pensa disperato. Ma
il
suo tormento interiore è nulla in confronto a quello che
deve provare il povero
Sehun, nervoso e congestionato e in attesa di una risposta che non
arriva.
Jongin dapprima appare stupito, addirittura sconvolto. Poi sul suo
visetto fa
capolino un’espressione quasi giocondiana: sorriso appena
accennato, sguardo
neutro ma inequivocabilmente furbetto.
“Forse”
dice
infine, crudele e adorabile come solo un bel bambino sa essere.
(Yifan li
shippa ancora di più. E pazienza se finirà
all’inferno per questo.)
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