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Autore: aiechan    08/06/2009    2 recensioni
"Se nelle vite del primo, del secondo e del terzo Kira non fosse comparso il Death Note, essi sarebbero stati semplicemente Light Yagami, Misa Amane e Teru Mikami. Probabilmente, un brillante detective, una famosa modella ed un imparziale Pubblico Ministero."
[HappyBirthday!Fic]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito, Teru Mikami
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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[Everybody deserves a] Second Chance

Guardami negli occhi! Guardami negli occhi Elle, dimmi se questi sono gli occhi di un assassino!

Non era una questione di essere “cattivi”, né di volere il male, era soltanto un’idea distorta della giustizia, un senso del dovere elevato all’ennesima potenza, un vano tentativo di un umano, di un bambino, di far prevalere il bene su tutte quelle ingiustizie che avevano segnato la sua piccola, insignificante vita, di portare la pace in quel mondo che ai suoi infantili occhi appariva cieco, nero, mentre camminava spedito sul sentiero della guerra, del dolore, della sofferenza, del nulla.
Ed al nulla gli esseri umani tentavano disperatamente di sottrarsi, eppure inesorabilmente vi cadevano dentro, incoscienti del fatto che erano le loro stesse azioni a trascinarli verso di esso, come la corrente impietosa spinge la fragile barca contro il cielo vuoto alla fine della cascata.

Proprio per questo, Elle non se la sentì di punire Kira.
Dopotutto, aveva sempre creduto che non spettasse agli esseri umani giudicare i propri simili e questa convinzione lo aveva spinto a combattere il pericoloso criminale esponendosi in prima persona come mai aveva fatto prima di allora.
Certo, non aveva immaginato la presenza di Quaderni della Morte, Shinigami e quant’altro, ma comunque non erano variabili tali da cambiare il suo modo di agire e di pensare. Non avrebbe permesso altri omicidi, avvenissero essi per mano umana o sovrumana.
E poi, quando Yagami Light, Kira, aveva per un breve periodo di tempo rinunciato al Death Note, si era dimostrato essere una persona leale, animata da un forte senso della giustizia, oltre che particolarmente intelligente.

In fin dei conti, Kira era stato il suo primo ed unico, vero amico.

Elle doveva e voleva fermare Kira, ma questo non significava per forza di cose ucciderlo. Se nelle vite del primo, del secondo e del terzo Kira non fosse comparso il Death Note, essi sarebbero stati semplicemente Light Yagami, Misa Amane e Teru Mikami. Probabilmente, un brillante detective, una famosa modella ed un imparziale Pubblico Ministero.

Una seconda possibilità, fu il desiderio che espresse mentre il cuore di Kira, davanti ai suoi occhi, straziato, interrompeva la sua folle corsa.

***

Era la mattina del 7 giugno 2010, e la sua routine procedeva regolarmente. Sveglia alle sette in punto, doccia, colazione, poi al lavoro come tutti gli altri giorni.
Si stava occupando di un’indagine piuttosto importante, tra l’altro, che vedeva l’intervento addirittura dei due detective più famosi del mondo, i quali erano stati in grado di risolvere, cinque anni prima, il “caso Kira”.
Già, soltanto cinque anni erano passati, eppure nessuno sembrava ricordarsi di quanto era successo, di tutte le persone che avevano perso la vita... il mondo aveva ripreso la propria strada, lui stesso faticava a ricordare cosa fosse successo, per quanto si sforzasse, alla sua mente affioravano solo vaghi ricordi, dettati più dalle notizie ricavate dalle cronache del tempo, sulle quali aveva svolto lunghe quanto infruttuose ricerche, che dalle proprie personali memorie.

Quella mattina aspettava che Elle lo contattasse, per definire la linea d’azione da tenere durante il processo - quei criminali avevano appoggi molto influenti, apparentemente, ed erano necessarie prove schiaccianti così come argomentazioni inconfutabili per assicurarli una volta per tutte alla giustizia. O almeno, questa era la spiegazione che la voce camuffata di Elle aveva dato per motivare la richiesta di collaborazione rivolta a Mikami Teru due mesi fa.
Si aspettava una telefonata, o che sullo schermo del suo computer apparisse l’ormai consueta L nera su fondo bianco, non aveva certo previsto di trovarsi di fronte, una volta entrato nel proprio ufficio solitamente deserto a quell’ora, ad un uomo all’apparenza più giovane di lui, capelli castani ed occhi nocciola.
Era stato preso talmente alla sprovvista che, per un istante, la sua mente venne attraversata da un unico, insensato pensiero:

Dio..?

Entrambi erano rimasti immobili, intrappolati nei loro stessi sguardi, le menti affollate di ricordi indecifrabili, nulla più di mere sensazioni che vorticavano e si intrecciavano fra loro, inafferrabili eppure così intense da sopraffarli, togliendogli ogni capacità di parola e movimento.
Prima che nessuno dei due fosse in grado di capire cosa stava succedendo, una voce alle loro spalle riportò entrambi alla realtà.
- Buongiorno, io sono Elle. - si presentò un ragazzo dall’aria trasandata, occhi e capelli neri come la pece che risaltavano sul viso pallido, sbucato da chissà dove con in mano quella che senza dubbio era una fetta di torta.
- Ed io sono Erald Coil, il Secondo Elle - intervenne l’altro - Ci dispiace di esserci presentati qui senza preavviso, ma ci tenevamo a ringraziarti di persona per la tua collaborazione - sembrava che anche lui, come Mikami, avesse completamente dimenticato ciò che aveva provato un attimo prima.
- Per me è stato un piacere, oltre che un dovere - replicò il Pubblico Ministero, con un breve inchino. Provava uno strano senso di soggezione nei confronti dei due detective, in particolare del secondo, del quale non riusciva ora a sostenere lo sguardo.
- Bene, perché volevamo proporti di collaborare ad un’altra indagine che stiamo svolgendo... torta? - aggiunse Elle, allungandogli un altro piattino con una fetta di torta guarnita con panna e fragole.

Restarono a discutere del processo e del nuovo caso per tutta la mattinata, Elle che finiva pian piano tutta la torta mentre Erald e Mikami, una volta rotto il ghiaccio dell’iniziale formalità, sembravano sempre più in confidenza, come se si conoscessero già da tempo.
Ma gli impegni erano molti per tutti quanti, il processo sarebbe iniziato tra poche ore e c’era ancora una pila considerevole di pratiche burocratiche da sbrigare.
- Allora lasciamo tutto nelle tue mani, mi raccomando - lo salutò Elle, prima di uscire - ah, e quel che rimane della torta finiscilo pure, tanto era per te - concluse, incamminandosi poi lungo il corridoio.
- Certamente, andrà tutto per il meglio - rispose Mikami, con un inchino, rialzando poi la testa stupito - come? Per me? - chiese, cercando con lo sguardo qualcuno che potesse rispondergli, e trovando gli occhi nocciola dell’altro detective.
Questi si limitò a socchiuderli, nell’ombra di un sorriso composto e sfuggente che si disegnava sul suo volto.
Elle si era fermato poco lontano, e lo sentì mormorare sottovoce, prima che anche questi uscisse, chiudendosi la porta alle spalle,

- Spero di rivederti presto e... buon compleanno, Teru -

Finalmente tutto andava come sarebbe dovuto essere fin dall’inizio, pensò Elle, sorridendo.

--- Owari ---



NdA: scritta ieri, il mio personale regalo di compleanno per Teru-tan ♥
What if, perchè nessuno di loro tre merita la fine che ha fatto, ecco u.ü e soprattutto, perchè Teru-tan deserves a beautiful happybirthday!gift x3
I commenti sono ♥, hope ya liked it, il tutto è un'invenzione della mia mente fangirlesca etc. etc. >3>


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