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Autore: cin75    04/05/2017    8 recensioni
L'ennesima morte. L'ennesima separazione. L'ennesima pira funebre. Ma se questa volta....
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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AVVERTIMENTO: Chiedo umilmente perdono!!!


 

Sam se ne stava in piedi, in silenzio, in uno stato di estraniazione completa, davanti a quella pira funebre che lui stesso aveva eretto, ramo dopo ramo. Incastro dopo incastro.

Come gli aveva insegnato John.

Come tante volte si era ritrovato a fare con Dean.


 

Guardava quel corpo immobile, senza vita, avvolto in quell’anonimo lenzuolo bianco. Rimproverandosi di non poter fare altro che guardare.

Tra le mani una piccola stecca di cerini a cui non aveva il coraggio di dare fuoco.

Farlo, appiccare quell’incendio, avrebbe significato rendere tutto reale. E lui non voleva. Non ancora. Faceva male. E tanto.


 

“Sam?!”


 

La voce fastidiosamente calma e triste di Castiel, appena qualche passo dietro di lui, lo richiamò alla realtà.

“Sam, è da un po’ che sei qui. So che è difficile ma noi…noi dovremmo andare. Lui vorrebbe così!” gli disse cautamente. “La polizia del posto sarà qui a momenti. Non rendiamo vano il suo sacrificio. Abbiamo un lavoro da fare!” e a quella frase Sam si voltò finalmente a guardare l’amico visibilmente apprensivo.


 

Quante volte l’aveva sentita.

Quante volte Dean gliel’aveva detta prima di una nuova caccia. E quante volte lui l’aveva detta a Dean.


 


 

Inspirò profondamente e porse all’angelo i fiammiferi. Guardò implorante lo sguardo attonito e confuso dell’amico.

“Non ce la faccio Castiel. Devi aiutarmi, devi farlo tu per me. Per favore!” e porse ancora.

L’angelo allungò una mano e prese i cerini. Guardò il ragazzo e poi il corpo inerme sulla pira.

“Dean mi ha sempre detto che avrei dovuto proteggerti e aiutarti quando ce ne sarebbe stato bisogno. Se questo per te è un aiuto allora ti aiuterò. Lo farò al posto tuo!” disse con convinzione.

Con un gesto rapido strofinò la punta di zolfo sulla striscia ruvida della carta e i cerini presero fuoco. Li gettò verso la pira da cui un incendio caldo e quasi furioso divampò immediatamente.

“Addio!” disse , poi, non appena il fuoco prese vita.


 

Il telo bianco lentamente iniziò a scurirsi fino a quando non divenne tutto nero e il fumo acre sprigionato dal legno che bruciava implacabile e l’odore forte di benzina non li avvolse completamente.

Era tutto finito.

Castiel abbassò lo sguardo.

Sam strinse forte le labbra tra i denti fino a farle sbiancare pur di trattenere la rabbia e la frustrazione che si sentiva dentro.

Non era riuscito a proteggerlo. Non era riuscito a salvarlo!


 

“Sam, ma che cavolo!! Era solo un cane. Hai voluto fargli un funerale da cacciatore e te l’ho lasciato fare, ma andiamo!!! Abbiamo gli sbirri a meno di mezzora da noi e tu stai ancora qui a giocare a “Io e Marley ”!?” fece Dean appena giunto.


 

Sam si girò di scatto verso il fratello maggiore e lo fulminò con lo sguardo, offeso per quella sua presa in giro.

“Non sto giocando, Dean. Harley era un cane fantastico e se non te ne fossi reso conto mi ha salvato la vita e ha salvato anche e soprattutto la tua quando si è messo in mezzo tra te e quel demone che stava per colpirti.” lo rimproverò il minore, allontanandosi dalla pira ancora in fiamme e sorpassando con astio il fratello.


 

Stavano seguendo un gruppo di demoni che si dava alla pazza gioia in una cittadina di provincia. La padrona di Harley era stata una delle prime vittime del branco e i due cacciatori avevano trovato il cane ancora accanto al corpo senza vita della giovane. Era quasi come se l’animale la stesse vegliando, proteggendola da qualcosa che potesse ancora farle del male.

Solo l’atteggiamento amichevole di Sam riuscì a far spostare il cane che, da quella sera, rimase con loro.

Scherzi, Sam? Non ce lo voglio quel coso peloso nella mia Piccola e poi c’è già Castiel lì dietro.” fece indicando l’amico angelo sui sedili posteriori che a quella constatazione lo guardò decisamente offeso.

Dean, lui ci serve. Ricordi quel caso a Enid, in Oklaoma, dove c’era quello chef psicopatico. Il cane, te lo ricordi? Il Colonello? Fu lui ad indicarci l’assassino. Beh!! Harley potrebbe fare lo stesso!” asserì convinto il minore.

Sam, farà un casino!!”

No, vedrai, sarà buonissimo!” e insieme al cane, il giovane Winchester sfoderò i suoi famosi occhi da cucciolo.

Il maggiore sospirando frustrato, capitolò. Come al solito!!

Ma te lo scordi che lo porto fuori per fargli fare i suoi bisogni e quando questo caso sarà risolto…..” e disse questo guardando il cane compostamente seduto accanto al minore. “…ognuno per la propria strada!” concluse puntandogli un dito contro.

Il cane per tutta risposta, gli leccò la mano.

Vedi?! Gli piaci!” disse soddisfatto Sam.

Ma per favore!!” replicò sbuffò il maggiore.


Ci misero qualche giorno a scovare il gruppo demoniaco. Tempo in cui Harley seguiva Sam dappertutto e faceva di tutto per farsi accettare da Dean. Una sera, il maggiore , lo trovò perfino a ringhiare furiosamente ad un bastardino che aveva solo pensato di fare pipì sui cerchioni dell’Impala. Dean, in un primo momento gli aveva sorriso complice ma quando aveva visto lo sguardo compiaciuto di Sam, il maggiore era ritornato immediatamente serio.

Non credere di piacermi di più!” aveva detto e si era allontanato dal cane.


Ma purtroppo non tutto filò liscio come loro pensavano. I demoni erano più forti del previsto. Sam riuscì a farne fuori un paio con il solito esorcismo. Castiel ne mise uno ko con la sua lama angelica e si lanciò veloce a seguire uno dei demoni che cercò di fuggire. Dean, invece combatteva con un il pugnale di Ruby.

Ma il maggiore non aveva visto l’ultimo demone nascosto nel buio del corridoio di quell’edificio abbandonato. L’essere aveva tra le mani una lama angelica rubata chissà a quale angelo aveva fatto fuori e avrebbe colpito Dean in pieno petto se Harley non si fosse lanciato su di lui mettendosi nel mezzo.

Cane e demone volarono letteralmente dalla finestra ma nella caduta l’arma celeste trafisse entrambi. Uccidendo entrambi.

Harley non morì subito, però. Sembrò quasi aspettare l’arrivo dei due cacciatori e solo quando sentì l’amorevole carezza di Sam e l’inaspettata imprecazione di Dean – “Dannazione! Dannazione!! Non avrebbe dovuto…non avrebbe dovuto..” – il coraggioso cane, chiuse gli occhi. Per sempre.

Castiel non fece in tempo a salvargli la vita. Raggiunse i due fratelli solo qualche minuto dopo che Harley se ne era già andato e i suoi poteri, ormai, non gli permettevano di riportare più nessuno in vita.

L’angelo, mortificato, sussurrò un triste “Mi dispiace!”

 

 

“Ok! Ha fatto l’eroe ma non possiamo rimanere ancora qui, noi dobbiamo….”

“Sì..sì…sì…dobbiamo andare. Ho capito, lo so!” fece Sam, con sufficienza , mentre si avviava verso l’Impala.

Castiel lo seguì senza dire una parola. Si sentiva quasi in imbarazzo a trovarsi in quella situazione. Sapeva di dover consolare Sam, ma sapeva anche che Dean aveva ragione e che dovevano andare via.

E così si limitò a guardare un po’ il maggiore e un po’ l’altro fratello. Come per accontentare entrambi.


Dean rimase, indietro e solo, davanti alla pira che ancora bruciava.

Guardò il corpo del cane che effettivamente gli aveva salvato la vita, avvolto dalle fiamme e poi si guardò in giro come per assicurarsi di essere solo e quando ne fu sicuro, fece un altro passo in avanti verso il fuoco.

“Sai, Harley?, Sam ha ragione. Eri un cane fantastico, ma questo non lo dirò mai a lui come non gli dirò che mi sarebbe piaciuto tenerti. Pochi cacciatori avrebbero avuto il coraggio che hai avuto tu. In effetti , pochi cacciatori avrebbero voluto avere a che fare con noi, dopo gli ultimi casini che ci siamo portati dietro. Ma tu no. Tu ci hai salvato. Mi hai salvato.” ammise con amarezza Dean. “Ti avrei messo una medaglietta anti possessione. Per proteggerti. Sai?, per ogni evenienza. E magari ti avrei insegnato a fare la guardia al bunker quando noi saremmo stati fuori. Ma ormai…” e si fermò sinceramente dispiaciuto.

Lanciò uno sguardo veloce verso la sua Piccola, per assicurarsi che sia l’angelo che il fratello fossero sempre lì ad aspettarlo.

“Spero davvero che lassù, da qualche parte, ci sia un Paradiso anche per te, amico. Perché te lo meriti davvero.” concluse quel suo saluto avviandosi anche lui, poi, verso la macchina.

 

Quando entrò e si mise al suo posto, quello del guidatore, si accorse che sia Castiel che Sam lo fissavano straniti.

Fu l’angelo a parlare per primo.

“Hai gli occhi lucidi Dean?”

“Cosa?” preso alla sprovvista da quella domanda che rischiava di smascherare il suo dispiacere. “Nahhh!” fece poi con più convinzione mentre il suo tono di voce era un po’ troppo alto.

“Hai gli occhi lucidi per Harley?!” rinsaldò Sam.

“Dillo ancora e ti prendo a pugni!” lo minacciò il maggiore. “E’ il fumo. Sì, magari gli ho detto grazie e stare davanti alla pira , con il fumo, mi ha fatto ….questo effetto!!” alludendo agli occhi leggermente arrossati e più lucidi del solito. “Possiamo andare ora?!” fece con tono alterato, mentre metteva in moto.

“Harley mancherà anche a me!” fece Sam quasi come se volesse consolarlo.

“Era un sacco di pulci e non ce lo volevo nella mia macchina!” replicò Dean, cercando di darsi un contegno.

“Allora posso gettare dal finestrino questa?!” lo sorprese il minore, mostrandogli la medaglietta con il simbolo anti possessione su una faccia e il nome HARLEY sull’altra.


Dean deglutì, oramai scoperto. Era stato facile e veloce entrare in quel negozio e farsi fare quella medaglietta.

 

“Fa’ come vuoi!” disse cercando ancora di sembrare distaccato e quando Sam aprì il finestrino e fece il gesto di buttare via la piastrina, Dean gli fermò il braccio.

“Ok! Ok! Fermo!!” lo bloccò. “Dannazione. Non…non buttarlo.” disse arrossendo lievemente.

Sam, non ebbe bisogno di altre parole o altri gesti. Quello che fece Dean gli bastò per capire anche i sentimenti del maggiore.

“Ok! Lo terremo.” fece Sam.

“Mettilo lì. Nel portaoggetti. Non che servirà in futuro, ma …” rispose Dean guardando un po’ il fratello e un po’ la medaglietta.

“Ma almeno avremo il ricordo!” finì per lui , Sam.

 

L’impala prese velocità e in pochi minuti si allontanò dal luogo del “misfatto”.

“Sai, Dean?!” iniziò Castiel. “Alcuni miei fratelli angeli, amano molto più gli animali che gli uomini.”

“Buono a sapersi, Cass!” convenne il maggiore. “Ma cosa c’entra?!”

“Potrei chiedere a qualcuno di loro se…”

“Scordatelo!” lo fermò immediatamente Dean, fulminandolo dallo specchietto retrovisore. “E avere sui sedili della mia Piccola due cosi piumosi che perdono piume e peli e piagnucolano come poppanti? Grazie! Ma no, grazie!” concluse deciso il cacciatore.

In tutta risposta , Castiel, incrociò le mani al petto e sbuffò decisamente offeso. “Io non sono un coso piumoso e non perdo piume dalle mie ali!”

“Hai ragione!” concordò con tono ironico Dean. “Tu non le hai più le ali!”

“Dean!!” lo richiamò Sam, comunque divertito da quel battibecco.

“Che c’è?!” fece con aria innocente. “Se le avesse non ce lo ritroveremmo sempre su quei sedili!” gli fece presente.

“Sono sempre su questi sedili perché mi hai fatto lasciare la mia macchina!”

“Era una macchina da pappone e non ce la volevo vicino alla mia Piccola!”

“Se lo vuoi sapere anche la tua Piccola è abbastanza inquietante!”

“Ehi, angioletto. Modera i termini o ti spiumo del tutto!”

“Sì, vorrei vedertelo fare con delle ali che non puoi vedere!!”

“Senti un po’, tu….”

“No, tu ascolta me. Sono stanco di….”


 

Il viaggio continuò così. Con Dean e Castiel che se le rinfacciavano di sana pianta. Sam che si infilava i suoi preziosi auricolari e si metteva comodo nel suo sedile ad ascoltare i suoi interessanti podcast storici e l’Impala che quasi andava da sola verso casa.


 

 

N.d.A.: Non so davvero cosa dire. Forse dovrei sinceramente scusarmi per questa cosa che non oso chiamare nemmeno shot o storia o non lo so!!

Ma l’idea mi è venuta così e in un paio d’ore era scritta.

Fatemi sapere , se vi va.

Ma abbiate pietà!!


 

Baci, Cin!


 

   
 
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