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Autore: ScoSt1124    07/05/2017    4 recensioni
"Derek aveva avuto un piccolo sussulto, quel giorno, quando era rientrato in casa.
Non era un sussulto di paura, perché ben presto era diventato un sorriso.
Lo aveva avuto per la scena che si era ritrovato davanti agli occhi."
[Raccolta Sterek!AU quella in cui hanno una famiglia e per una volta sono già felici]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Avviso: In questa storia Derek è un licantropo, a differenza di alcune presenti in questa raccolta di OS. Purtroppo me ne sono accorta solo dopo averla scritta, scusate.




Di Sorrisi Inaspettati e Varicella





Stiles non credeva - davvero - che mandare il piccolo Daniel all'asilo fosse così pericoloso. No, se lo avesse saputo prima non l'avrebbe fatto e al diavolo ciò che pensava Derek. Insomma era lui l'umano tra i due e – ovviamente – quello che si faceva tutte le malattie con Daniel. Poteva anche andargli bene se le prendevano assieme, quando erano nello stesso letto e si facevano coccolare dal lupo di casa, ma questo no.
Perché la varicella doveva avere periodi di incubazione così lunghi?
Ma la vera domanda era: perché aveva tutto quel prurito?

Nemmeno con i pidocchi del mese scorso si grattava così tanto e, almeno con quelli, poteva grattarsi. 
 
Ora capiva perché Daniel non riusciva a non grattarsi e si stava maledicendo per tutte le volte che gli aveva detto di non farlo. Perché cosa stava facendo lui? Si stava grattando. Ottimo esempio da dare al piccolo.  
Il fatto era che poteva farlo ancora per un po', senza che nessuno gli dicesse niente, perché Derek stava dormendo ancora – stranamente – e quando si sarebbe svegliato, la pacchia sarebbe finita.

Non era durata molto. 
  

"Idiota, piantala di grattarti. Ti rimarranno le cicatrici." Derek aveva preso a parlare senza nemmeno aprire gli occhi. Aveva semplicemente preso le mani di Stiles cercando di farlo smettere. 

"Dai Derek, non fare lo stronzo, lasciami le mani. Prude." Stiles aveva provato a divincolarsi, ma non ci era riuscito. Così, ora, si ritrovava a grattare le mani del marito cercando di sentire sollievo. Cosa che, ovviamente, non aveva sentito. 

"Resisti. E comunque, buongiorno." Aveva detto lasciandogli un bacio sulle labbra. 

"La fai facile tu. Voi lupi mica prendete la varicella. Buongiorno anche a te." E Stiles, per una volta, voleva essere davvero un lupo. No, non per tutte le cose che possono fare, ma per non ammalarsi.  

"Vorrei anche vedere." Derek aveva sgranato gli occhi prima di fare un piccolo sbuffo divertito. Derek che sgranava gli occhi al posto di lanciare occhiate era parecchio strano. Magari erano allucinazioni da varicella. 

"Uff. Solo Daniel mi capisce. Ti odio." 

"No, mi ami." Cosa? Quello era davvero Derek? Stiles si stava chiedendo, anche, se la varicella facesse venire una qualche specie di allucinazione uditiva. 

"No, ti odio. Daniel prende i pidocchi all'asilo, li prendo anche io. Prende la varicella e la prendo anche io. Non è giusto." Ecco, non era possibile che lui si prendesse tutto e quello era il momento adatto per dirglielo. 

"Non ti sei impegnato abbastanza a farla da piccolo." Aveva ribattuto il maggiore. Che poi, a dirla tutta, era vero. Doveva semplicemente farla da piccolo. 

"Ti odio, Hale. Con tutto il cuore." 

"Sì, sì" aveva detta annuendo e avvicinandosi, un po' di più, al marito.   

"Ti prego, lasciami le mani. Una grattatina piccola, piccola." Stiles, invece, continuava a provarci in qualsiasi modo, senza aver successo. 

"No." 

"Voglio vedere te con le zecche..." Non potevano rimanere tutto il giorno in quella posizione. Assolutamente no. 

"Ehi!" Derek non ci aveva nemmeno pensato. Gli aveva lasciato le mani per tirargli uno scappellotto, per poi riprendere a parlare. "Le zecche sono fastidiose." 

"Anche la varicella." Bingo! Stiles aveva ripreso a parlare tirando un sospiro di sollievo. Finalmente si stava grattando! Avrebbe voluto continuare in eterno perché era davvero una sensazione bellissima, se non fosse che proprio in quel momento era arrivato Daniel. 

"Papi, non grattarti." Il più piccolo di casa aveva detto la sua ancora prima di entrare in camera. 

"Mi hai messo contro anche Daniel?" Si era girato, ridendo, verso il marito. 

"No, sei tu che me lo dicevi sempre quando ce l'avevo io. Ora tocca a te." Il piccolo aveva risposto mettendo un finto broncio e avvicinandosi al letto. Derek non aveva perso un attimo, sapeva che poteva fidarsi del suo ometto. 

"Visto? Dani non farlo grattare che vado a preparare la colazione." 

"Non ti farai perdonare così facilmente." Stiles l'aveva detto mentre Derek era già fuori dalla camera. Poi si era girato verso Daniel per dirgli un leggero "Buongiorno piccolo mio" mentre lo aiutava a salire sul letto. 

"Ciao Papi. Ho portato la crema per la bua." Il piccolo si era seduto in braccio a Stiles cercando di aprire il tubetto con la pomata. "Ora ti passa subito". In pochi minuti si era ritrovato a guardare Daniel con le mani piene di crema che cercava di mettergliela. 

Era così che, Derek, li aveva ritrovati quando era tornato con la colazione tra le mani. Stiles sdraiato, con Daniel seduto sulla sua pancia, mentre provava a mettergli la crema. Derek non aveva potuto fare a meno di sorridere per quanto fosse bello vederli assieme.  









Grazie per aver letto.

   
 
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