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Autore: Daleko    08/05/2017    1 recensioni
Romantico MOLTO drammatico, siete avvisati.
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Michi fu il primo a distogliere lo sguardo con un sospiro, tornando a concentrarsi sull'asfalto fra le sue scarpe. Un urlo interruppe il silenzio della notte; le pupille dilatate di Lore erano rivolte di nuovo al cielo e i suoi polmoni erano pieni di aria fredda, mentre urlava il suo vuoto entusiasmo alla luna.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Amori sanguigni'
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8.
 

Il corpo di Lore era caldo e Michi era scosso dai brividi. Sentiva il peso del ragazzo su di sé, il petto glabro dell'amico che si strusciava lentamente sulla sua schiena e il respiro affannoso solleticargli l'orecchio. Era un rapporto improvvisato e consumato male, senza conoscenza teorica né pratica, qualcosa di malato per entrambi. Michi godeva e allo stesso tempo piangeva nelle lenzuola sudate; nonostante la marijuana fumata e l'eccitazione per l'amplesso in corso, non riusciva a smettere di pensare quanto si sentisse usato. Le lacrime gli scorrevano incontrollate sulle gote, giù per le guance, a scomparire nelle pieghe del lenzuolo; e dalle labbra gli uscivano solo gemiti di piacere. Lore riusciva a muoversi nonostante avesse fumato molto più dell'altro. Era di qualche mese più giovane di Michi ma aveva sempre avuto un'intraprendenza e un'acutezza mentale totalmente sconosciute all'amico. Adesso gli mormorava all'orecchio: «Sei mio, sei mio», come fossero stati amanti da sempre e non amici per caso. Lo feriva con volontà, muovendosi scompostamente per vederlo contorcersi sotto di sé. "Ora cede", pensava, e invece l'altro gemeva dal piacere. Lore si sentiva inebriato dal potere, nel vedere Michi così sottomesso, nel vedere Michi sopportare il dolore che gli infliggeva fisicamente e quello più subdolo, meschino, nell'allontanare i suoi potenziali amanti. Aveva quasi ucciso Paolo e gli era piaciuto, Michi aveva pianto e ora era di nuovo lì, sotto di sé. «Posso scoparti solo io. Hai capito?» ringhiò al suo lobo destro, e Michi annuì esattamente come voleva lui. Completò il suo lavoro, la sua prostituzione per una marionetta vivente. Si tirò su i calzoni, gettandosi di schiena sul letto e lasciando che il bruno si rivestisse lentamente. Non lo guardava, udendo i suoi movimenti al suo fianco. Stava per rimettere il jeans, gettato momentaneamente sul pavimento, quando Lore lo afferrò per un braccio. Michi lo seguì docilmente, stendendosi al suo fianco e lasciandosi muovere. Lore gli portò la testa sul proprio petto, avvolgendolo con un braccio. Michi avvertiva un gelo disumano in quei movimenti, una recita di cui si rendeva conto ma a cui non poteva più fare a meno. Gli venne da singhiozzare, ma riuscì a trattenersi.
«Michi... Penso di trovarmi la tipa» gli disse con voce misurata. Quasi poté udire lo stomaco dell'altro attorcigliarsi dal dolore, come quello di qualunque sedicenne innamorato e non ricambiato. «Io non ti basto..?» gli mormorò in risposta con la voce già rotta dal pianto. Michi non poté vedere il ghigno di Lore, più inquietante del solito ma questa volta ben celato nella voce pacata. «Miche', ma una femmina fa quello che voglio io. Tu no, fai tanto l'abbaione, usciamo e te ne vai con il primo ciollone che vedi...» si riferì a Paolo non troppo velatamente. Michi alzò lo sguardo verso Lore, ora con gli occhi scuri pieni di lacrime e le labbra umide e schiuse dal dolore. «Non è vero, Lore'. Io ti amo. Ti amo da un casino. Fanculo tutti, fanculo questo posto di merda. Andiamocene insieme» si difese con il fiatone. Cercava di non piangere e Lore gli rivolse un sorriso di biasimo. «Ma ora sei in botta, che ne so che dici serio? Magari poi tutti scoprono che stiamo insieme» sottolineò le ultime due parole per qualche momento di troppo «e poi mi lasci come un babbo di minchia» rifletté. Mosse la testa in un segno di diniego, muovendo poi il braccio per spostare Michi dal proprio petto. «No!» esclamò l'altro alzandosi improvvisamente. Aveva una mano puntellata sul materasso per restare in quella posizione girata verso Lore, mentre l'altra era sul petto del suo amante. «No, Lore, te lo giuro! Farò tutto quello che vuoi!» promise in preda al panico. Lore alzò un sopracciglio. «Tutto?» sottolineò. Michi non riusciva a parlare, in preda alle lacrime com'era; si limitò ad annuire. Si alzò a sedere anche Lore, avvolgendo l'altro con un braccio. Avvicinò le labbra a quelle bagnate di Michi. «Vedremo...» gli mormorò prima di baciarlo. Michi smise di farsi domande, limitandosi a ricambiare il bacio più atteso della sua vita.


 

Note dell'autore ~
Credo proprio che questo sia il penultimo capitolo. Pronti per la chiusura?

   
 
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