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Autore: ElderClaud    09/06/2009    3 recensioni
"Dentro una casa tra le verdeggianti colline di un paese ignoto, una madre aveva svolto il suo compito. Dentro una casa fredda come un laboratorio e bianca come il marmo, un padre aveva visto il suo futuro nascere. Gioia perversa, dolore supremo."
{SzayelNemu} decisamente angst
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Szayel Aporro Grantz
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Tentativo un po' fiacco ad essere sinceri, di creare una SzayelNemu.
è la prima flashfic che scrivo (500 parole esatte titolo incluso) ma forse era meglio che rimanesse confinata a drabble.
Questo lo dovrete decidere voi comunque! Ad ogni modo direi che, nomi a parte, è praticamente una storia originale molto nosense!


Dark Family



Un urlo.

Un grido potente in una notte senza stelle.

Un ululato che si perde tra le fronde degli alberi e che nelle ultime note sa di un antico risentimento.
Di un leggero retrogusto amaro.
Dentro una casa tra le verdeggianti colline di un paese ignoto, una madre aveva svolto il suo compito.
Dentro una casa fredda come un laboratorio e bianca come il marmo, un padre aveva visto il suo futuro nascere.
Gioia perversa, dolore supremo.
Lei, pallida e stremata dalla fatica del parto, osservava senza ormai troppe emozioni e con i lunghi capelli d'ebano incollati alla fronte, il compagno in piedi dinnanzi al suo debole sguardo tenere in braccio la creatura piangente.
Sporca di sangue come la madre lo era di sudore. Attaccata ad un cordone ombelicale oramai tagliato come lo era quello di lei alla propria anima.
Come il sangue e la placenta che scivolavano via da quella barella inquietante, andando giù per il centro della stanza fino al discreto tombino di scarico.
Lui, incurante della presenza femminile e del suo sguardo piegato, continuava a specchiarsi vanitoso nel figlio neonato. Bello e vero come lui.
Aggiustandosi distrattamente gli occhiali e sorridendo con malcelata perfidia allo spettacolo che aveva di fronte.
Uno spettacolo fatto di vita e di morte, di sangue e di vittoria.
Una creatura nuova frutto del suo smisurato ingegno e della sua folle tenacia. Il migliore tra i suoi frutti e non era stato generato dalla madre terra. Ma dal suo diabolico piano.
Una donna sedotta con la perfida violenza e con astuto inganno.
Strappata al suo precedente padrone con la stessa violenza con cui si strappano le ali ad una farfalla.
Estremamente veloce ma al contempo drammatico. Simbolo efficace di una innocenza deturpata.

Una farfalla che divora un'altra farfalla.

Erano tutte false promesse di speranza che l'avevano semplicemente portata da un inferno all'altro.
Da un letto conosciuto ad uno ignoto così come gli esperimenti avvenuti sulla sua pelle.
Tutti ignoti e tutti conosciuti. Tutti innovativi e tutti della medesima pasta. Così tanti da perderne il conto e chiedersi se effettivamente un essere umano poteva reggerne così tanti.
Li conosceva a memoria da quando era nata, cavia perfetta di un padre prima e di un marito dopo.
Che seppur diversi erano incredibilmente simili. Gli unici uomini della sua vita erano risultati inaffidabili e totalmente sbagliati.
Mostri colorati il cui unico sentimento era rivolto esclusivamente a loro stessi. Gli altri, ovvero tutti quelli che li circondavano, erano solo cavie e creature meno brillanti di loro.
Una catena nera che la natura conduceva poi all'odio ma che in lei si assopiva. Ormai incapace di provare sentimenti esattamente come colui che governava quel luogo maledetto.

E ora, che era giunto lo stadio finale per entrambi, come una crisalide che partorisce la farfalla la realtà si stagliò infine in quelle loro folli esistenze.
Per entrambi i genitori vi era una sola certezza effettiva. Lo scopo delle rispettive vite si era materializzato quella stessa notte.

Lui abbracciava il proprio futuro, lei abbracciava solo la morte.


Gli occhi d'ambra di Szayel brillavano di felicità suprema, quelli verdi di Nemu si spegnevano ormai privi di ogni sentimento esistente.
   
 
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