Incontri
natalizi
Vienna fine dicembre
2016.
Rebecca.
Finalmente
sono riuscita a prendermi una vacanza dopo un lungo periodo di stress, ma anche
le poche gioie che mi ha regalato la vita finiscono.
Sono
arrivata a Vienna per festeggiare il natale in una delle città che ho sempre
desiderato conoscere. Ad accompagnarmi in questa vacanza c’è Marta , mia
collega e amica, che ho fatto impazzire durante la visita al castello di Schönbrunn
dove visse l’imperatore Francesco Giuseppe con la moglie di cui un tempo ero
una fan, ma ritrovarmi in quei luoghi per me sembrava di essere in una favola. Dopo
aver visitato la capitale Austriaca abbiamo trascorso pochi giorni anche a
Salisburgo dove mi sono riempita di cioccolata.
Qui a
Salisburgo posso prendere degli spunti per il mio negozio di dolciumi. Queste
ferie sono state intense e brevi ma ne porterò sempre il ricordo dentro il mio
cuore.
Io e Marta
stiamo camminando nelle vie di questa bellissima città e lei mi fa disperare
perché vuole entrare in tutti i negozi.
“Dai Rebecca
potresti prenderti questo vestitino!” Marta mi chiama sempre Reb anziché il
nome completo fin da quando ci siamo conosciute ovvero dalla scuola dell’infanzia
e lo stesso vale per me.
“Con tutto
quello che costa? No, grazie!” le rispondo stizzita
“Te lo
regalo io e poi non fare il maschiaccio e ti starà benissimo!”
“A me non
servono quei vestiti!”
Nel
frattempo una commessa si avvicina per chiederci se abbiamo bisogno di qualche
suo consiglio e appena mi volto lei mi guarda come se avesse visto Babbo
Natale. Mi chiede qualcosa in tedesco che non capisco e poi me lo ripete in
inglese.
“Non sei
Mary Schuman?”
“No, mi
dispiace!” le rispondo dispiaciuta vedendo l’entusiasmo nei suoi occhi
spegnersi perché non sono la persona che crede, non sono un’attrice ma un umile
pasticciera.
“Mi scusi”
mi risponde lei “però quel vestito le starebbe bene. Quale taglia le serve?”
continua riprendendo il suo lavoro.
Alla fine
Marta acquista un bel vestito mentre io un foulard in saldo. Quando usciamo dal
negozio ci avviamo verso la stazione dei treni che ci porterà a casa. Lungo il
tragitto ridiamo per quello che è successo poco fa ma tutto ad un tratto ci
imbattiamo in un cartellone pubblicitario che attira l’attenzione della mia migliore
amica.
“Direi che
questa Mary ti assomiglia parecchio!”
“No, io non
sono così bella” le rispondo ridendo
“Tu sei
molto carina, ma ti sottovaluti e nascondi il tuo corpo in abiti poco
femminili. Se cambiassi look sareste due gocce d’acqua!”
“Dici? Comunque
io non voglio essere femminile, sensuale come lei ma solo me stessa!” le
ribadisco.
“Okey! Però
potresti essere più femminile non indossano abiti di due taglie più grandi
della tua e vi assomigliate tantissimo! Pure il suo collega potrebbe scambiarvi!”
“Marta, non
farmi ridere!”
Appena
entrate in stazione scopriamo che non siamo in ritardo come abbiamo creduto
fino a poco fa quindi ne approfitto per fiondarmi in un bar.
“Rebecca,
non eri a dieta?” mi domanda in tono di rimprovero.
“Siamo in vacanza!”
quanto odio quella domanda, ma sono un paio di mesi che cerco di perdere peso e
ci sto lentamente riuscendo anche se a breve inizierò delle lezioni di Krav
Maga.
Non faccio
tempo rispondere che due ragazze mi si avvicinano e credo che mi devono chiedere
un’informazione ma non abito a Monaco quindi non posso essere utile, ma poi
scopro che non è come penso.
“Lei non è
Mary?” mi chiede appena capisce che non capisco una parola di tedesco e perciò
cerca di comunicare con me in inglese.
“Mi chiamo
Rebecca e sono una turista italiana, so di chi parlate e mi dispiace di non
essere lei. Spero che avrete la fortuna di conoscerla!” rispondo.
“Quindi la
nostra Mary è famosa anche in Italia?”
“Credo di
si!”
“Reb, noi
dovremo incamminarci verso il treno!” si intromette Marta e io saluto le
ragazze
Siamo giunte
sul treno e ci siamo sedute nei nostri posti che ancora stiamo ridendo perché
continuano a scambiarmi per un’attrice austriaca che noto appena che questo
mezzo di trasporto pubblico ha pure il vischio come arredo.
“Potresti
proporti come controfigura di questa Mary?” mi dice Marta sorridendo.
“No e poi lo
sai che”
“Odi stare
al centro dell’attenzione! ”
“Sì”
“Però sei
bravissima a rallegrare le serate con i nostri amici. Sei una bravissima
imitatrice!”
Siamo
talmente occupate dalle nostre chiacchere che non notiamo un ragazzo che si
siede vicino a noi finché qualcuno mi parla di nuovo in tedesco… e l’unica cosa
che capisco è il nome di Mary! Insomma sto parlando in italiano con la mia migliore
e ancora mi confondono per la famosa attrice Mary Schuman. Quando sono irritata
inizio con le mie battute pungenti ma quando mi volto rimango senza parole…
“Ti avevo detto che anche lui ti avrebbe
confusa per Mary! Dovresti pagare per la scommessa!” mi sussurra la mia amica.
“Quando
saremo a casa!” Le rispondo velocemente
in italiano per poi rispondere in inglese a quel meraviglioso uomo che si è
seduto accanto a me credendo che fossi la sua collega ma che in realtà sono una
sua fan.
“Non la
capisco, potrebbe ripetere?” chiedo a Jannick in inglese.
“Mi scusi ma
lei è uguale ad una mia amica e le avevo chiesto da quando conosce l’italiano.
Io sono Jannick e lei come si chiama?”
“Piacere io
sono Rebecca e come avrà potuto capire io non sono un’attrice! Mentre lei è la
mia migliore amica Marta”
“Piacere di
conoscervi!”
Prima di
proseguire si passa una mano tra quei magnifici capelli, probabilmente è
nervoso quindi cerco di dirgli qualcosa ma è lui il primo a controbattere.
“E che film
di Mary le piace?”
“Io adoro i
film storici, direi che l’interpretazione dell’imperatrice Sissi è stata
favolosa anche se” non faccio in tempo di proseguire che Marta interviene.
“Suvvia Reb,
adesso non fare la bacchettona!” interviene Marta in inglese.
“Io sono
curioso di sapere cosa ne pensano i film i nostri fan” replica Jannick Hoffman
e così gli racconto cosa mi piace e non approvo di quel film in cui lui ha il
ruolo dell’imperatore Francesco Giuseppe.
“Noto che
lei ha un buon occhio critico e sono lieto che quel film le sia piaciuto anche
se i suoi consigli sarebbero utili in un documentario storico. Poi capita che
durante il montaggio della pellicola ci sono delle sviste. Ha presente Troy con
Brad Pitt?”
“Si, sono
morta dalle risate notando un aereo di linea nella antica città di Troia!”
Direi che è
stato divertente chiacchierare con un attore del suo lavoro, dei suoi hobby e
anche la mia migliore amica si è divertita. A qualche fermata qualche fan lo ha
pure fermato e vedendomi insieme a lui ha tratto conclusioni sbagliate, ma per
fortuna Jannick aveva la risposta pronta.
Il tragitto
per la città dove vivo è giunto a capolinea e prima di scendere prendo il mio
cellulare che lo avevo posato vicino al finestrino e poi saluto uno degli
attori che più adoro, ma lui come bravo gentiluomo mi aiuta a prendere i
bagagli, quando mi passa la borsa noto che vicino alla porta c’è il vischio e
siamo così vicini che all’improvviso mi bacia e non so come reagire però non
nego che mi sembra di essere in paradiso.
“Reb
muoviti!” ci interrompe la mia migliore amica e a malincuore scendo dal treno.
Dopo essere
rincasata sento il mio cellulare squillare e quando rispondo c’è una voce di
donna che mi parla in tedesco…
La donna
dall’altro capo della cornetta mi rinchiude la telefonata in faccia mentre io
rimango perplessa di quello che è accaduto, ma poi mi si accende la lampadina!
Io ed Jannick ci siamo scambiati il
cellulare! Mi chiedo come posso essere stata così sbadata, ma è impossibile
distinguere i nostri telefoni perché entrambi abbiamo pure la stessa cover,
stesso modello di cellulare.
Suppongo che dovrò rivedere Jannick Hoffman.
P.S: I nomi sono inventati e forse non ci
sarà un secondo capitolo perché originarialmente avevo
deciso di lasciare un finale aperto