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Autore: Seeph    21/05/2017    2 recensioni
Jungkook,
hai mai pensato di dirglielo? Hai mai sentito l'irrefrenabile bisogno di abbracciarlo e, tra le lacrime, confessargli tutto? Fargli sapere tutta la verità? Quella che ti sta pian piano consumando dall'interno giorno dopo giorno? Lui sì, Jungkook, lui lo sente questo bisogno. Sempre.

{ vkook } || 1879 words
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Liebe

 
L’orologio stretto al suo polso segna le ventitré passate. Jungkook è stanchissimo per via delle ultime sette ore trascorse in sala prove, ore servite ad ultimare la loro nuova coreografia.
La testa gli scoppia, i muscoli delle gambe gli bruciano e tutto quello che vorrebbe fare adesso è indossare già il pigiama ed essere tra le coperte, pronto e più che felice di concludere l’estenuante giornata. Ma prima di potersi lasciar andare ad un meritato riposo, deve assolutamente disfarsi della tuta che indossa e farsi una doccia.
Non ricorda di aver mai faticato e soprattutto sudato così tanto come oggi. La maglietta che indossa ancora adesso l’aveva inzuppata di sudore e, durante i momenti di pausa concessi, gli si era asciugata addosso plurime volte.
Jungkook cammina verso lo spogliatoio con passo lento. Striscia le suole sul lastricato producendo un rumore fastidioso, ma non se ne preoccupa dal momento che è praticamente solo; può fare tutto il baccano che vuole. Non che ne abbia voglia in effetti, vuole solo sbrigarsi a raggiungere la sua meta e gettarsi sotto il rigenerante getto d’acqua.
Gli ultimi due ragazzi che vanno via sono solitamente Taehyung e lui, appunto, ma questa volta Jungkook, rimasto più tempo rispetto agli altri suoi compagni di band per allenarsi individualmente, è rimasto solo. O almeno così crede.
Mentre percorre il corridoio infinito, si sfila la maglietta bianca da sopra la testa rimanendo a torso nudo, quando l’inaspettata presenza di Seokjin quasi lo fa saltare in aria per lo spavento.
“Oh ciao, Jungkook-ah” esclama sorpreso il maggiore uscendo dallo spogliatoio. “Pensavo fossi andato via anche tu.”
Jungkook scuote la testa stringendo tra le mani la maglietta precedentemente arrotolata su se stessa. “Sono rimasto di più per esercitarmi da solo.”
“Ragazzino, lavori troppo. Su, vai a farti una doccia, ci vediamo a casa.”
Jin, dopo aver messo su un sorriso affettuoso, gli scompiglia i capelli. Si sistema meglio lo zaino sulle spalle e lo saluta con la mano prima di avviarsi.
“Ciao, hyung” lo saluta a sua volta il minore vedendolo poi sparire dietro le porte scorrevoli dell’ascensore.
Jungkook, dopo aver visto Jin andar via, entra finalmente nello spogliatoio. Nel farlo però, ciò che attira immediatamente la sua attenzione è la figura in fondo alla stanza.
“Hyung, che ci fai ancora qui?!” domanda Jungkook sorpreso.
Il maggiore però, che non sembra nemmeno accorgersi della presenza dell’altro, continua imperterrito a gettare tutto per aria, con un’espressione corrucciata stampata in viso.
“In questo spogliatoio non si trova mai niente!” si lamenta Taehyung frugando nel suo borsone. “E' da mezz'ora che cerco il mio deodorante! Sono sicuro che Yoongi hyung ha ficcato le mani tra le mie cose!”
Jungkook abbozza un sorriso e successivamente si perde ad osservare il suo compagno di band sprovvisto di maglietta, così come lui. Rimane a fissare il modo in cui i pantaloni chiari della tuta lascino scoperto l'elastico nero dei boxer e come questi avvolga perfettamente i suoi fianchi appena sotto le ossa del bacino.
“Kookie~” intona Taehyung dopo qualche secondo passato a chiamarlo, ma senza ottenere risposta, al fine di riportarlo alla realtà. Jungkook smette immediatamente di torturare la maglietta che ha ancora tra le mani distogliendo velocemente lo sguardo. “Muoviti, voglio andare a casa!”
“Allora vai” risponde Jungkook stizzito senza però volerlo risultare, soprattutto non con Taehyung. E’ solo tremendamente stanco. Ciò lo porta automaticamente a riversare il suo stress e il suo nervosismo accumulato durante il giorno sugli altri, in questo caso però sull’ultima persona che vorrebbe trattare male.
Ma Taehyung, da persona gentile e comprensiva qual è, ignora il suo tono di voce alterato, regalandogli un radioso sorriso prima di parlare. “Se non ci metti tanto, ti aspetto.”
“D’accordo” si limita così a rispondere il minore.
Si sposta per l’ambiente avviandosi verso il suo armadietto, aprendone l’anta poco dopo averlo raggiunto.
Ora, Kim Taehyung è da sempre un ficcanaso rompiscatole di prima categoria, trova una certa soddisfazione nel sapere tutto di tutti; eppure non reagisce, e sembra addirittura far finta di nulla, quando dall’armadietto appena aperto di Jungkook scivola via un foglio A4 ripiegato.
Probabilmente in una qualsiasi altra situazione Taehyung si sarebbe lanciato sul più piccolo con lo scopo di arraffare quel foglio. Più per farlo arrabbiare, che per venire a conoscenza dello scritto. Poi avrebbero avuto uno pseudo-litigio che sarebbe consistito in Jungkook che s’infuriava dicendogli di farsi i fatti suoi e il più grande che si scusava mostrando il suo ghigno dalla forma vagamente rettangolare, sorridendo in quel suo modo carino e al contempo inquietante.
Ma Taehyung non fa nulla di tutto ciò, si limita semplicemente a frugare in modo ostinato nel suo di armadietto in cerca di qualcosa. Perciò Jungkook, curioso, raccoglie da terra il foglio ripiegato e se lo rigira per qualche secondo tra le mani, indeciso sul da farsi. Stupidamente si guarda in giro ma tutto ciò che scorge è Taehyung che si muove per la stanza riordinando le sue cose. Così si accomoda sulla panca e, dopo aver spiegato il foglio, comincia a leggerne il contenuto.
 
Jungkook,
hai mai pensato di dirglielo? Hai mai sentito l’irrefrenabile bisogno di abbracciarlo e, tra le lacrime, confessargli tutto? Fargli sapere tutta la verità? Quella che ti sta pian piano consumando dall’interno giorno dopo giorno? Lui sì, Jungkook, lui lo sente questo bisogno. Sempre.
 
Jungkook non sa esattamente perché, ma appena legge quelle prime righe il suo pensiero va subito a Taehyung. L’osserva di sottecchi, riscoprendolo ancora a torso nudo e impegnato a rovistare nel suo armadietto. Il cuore gli batte forte e, nel silenzio dello spogliatoio, ha paura che anche il maggiore possa sentirlo. Poi ritorna a leggere.
 
Probabilmente mi pentirò di queste parole, di aver fatto scivolare questo foglio nel tuo armadietto un attimo dopo averlo fatto. Probabilmente mi darò dello stupido ma, prima di farlo, aspetterò.
Forse non dovrei essere io a parlartene, dovrebbe essere lui stesso a farlo. Ma sento che se non lo farà al più presto, un giorno di questi esploderà e non sarà un bello spettacolo. Non lo sarà per te, per i vostri compagni di band e nemmeno per l’intero staff.
Non so nemmeno se sarai tu a trovare questa lettera e leggerne il contenuto. Se non sarà così, allora probabilmente finirò in grossi guai. Verrò punito, ma sai una cosa? Basta avere paura, non m’importa rischiare.
Forse, per il vostro bene e per quello di tutte le persone che ruotano attorno a voi, dovrei semplicemente mantenere il silenzio. E lui dovrebbe solo far finta di niente e basta. Fingere come ha fatto fin ora e come stai facendo anche tu.
Jungkook, come fai? Come riesci a mettere i sentimenti da parte e andare avanti? Come sei diventato così bravo a fingere? Non hai paura? Perché lui ne ha così tanta... Ha paura di sbagliare e di non essere all’altezza. Ha paura di deluderli tutti... Di deluderti. Eppure credo che ti ami. Anzi, il mio non è un dubbio ma una certezza. Lui ti ama, davvero. E’ solo troppo spaventato per dirtelo.
Però, mentre il tempo passa, lui ti osserva da lontano. Ti scruta e sa bene che lo guardi come nessuno lo guarderà mai, questo semplicemente perché lo ami anche tu. E mai, nemmeno per un secondo, ha pensato che tutto questo potesse essere sbagliato, anche se lui è un ragazzo e lo sei anche tu. Trova sbagliato se stesso. Si odia per quello che sente il suo cuore, ma non potrebbe mai detestare questo sentimento che è rivolto a te. Contraddittorio, vero?
Lui vede come il tuo viso s’illumina quando i tuoi occhi incontrano i suoi.
E quante volte ha pensato di dirtelo... Quante volte è stato sul punto di prenderti da parte e dirti quelle due semplici parole... Quante volte avrebbe voluto guardarti negli occhi e, sul quel palco davanti agli altri componenti del gruppo e a migliaia di persone, urlare in quel microfono un ‘ti amo’... Ma non può. Non può perché ha firmato un contratto, lo stesso che hai firmato anche tu.
Perché è proprio questo che tutti faranno: proveranno ad allontanarvi, proveranno a farvi cambiare idea. Vi faranno sentire inadeguati e vi diranno che siete sbagliati e che i vostri pensieri non sono nient’altro che sporchi e contorti. Vi chiuderanno la bocca, gli occhi, le orecchie e anche il cuore. Vi convinceranno che ciò che provate l’uno per l’altro non è reale, che questo non è amore. Lui sa però che tutto questo è vero, sa di amarti.
Per questo resiste e non si arrende. E’ per te che, nonostante tutto, non crolla.
E tu, Jungkook? Ti senti sbagliato? Pensi che in te ci sia qualcosa che non va? In realtà non ho bisogno di chiedertelo perché so che è così. E so anche che lo pensi sempre, ad ogni ora del giorno e della notte.
Quindi, sai cosa? Non mentirgli e non mentire più a te stesso. Nessuno dei due lo merita. Smettila di pensare a tutto questo e fai ciò vuoi fare, senza più preoccuparti di nulla. Perciò questa sera prima di ritornare a casa, quando negli spogliatoi sarai da solo con lui... bacialo.
 
E a quel punto Jungkook, pronto anch’esso e più che deciso a rischiare, lascia cadere il foglio da qualche parte ai suoi piedi senza leggere le righe finali. Si alza velocemente dal suo posto raggiungendo a grandi falcate Taehyung ancora rivolto verso il proprio armadietto. Jungkook lo afferra per le spalle, costringendolo a voltarsi e spingendolo poi contro l’acciaio freddo.
Senza indugiare oltre, dopo aver svuotato la mente da inutili pensieri e paranoie, posa le sue labbra su quelle di Taehyung; il quale finalmente, dopo la concreta realizzazione di ciò che ha appena fatto il suo compagno di band, ricambia il bacio facendo scivolare le proprie mani tra i loro corpi seminudi e posandole poi sui fianchi dell’altro.
“Scusa” mormora Jungkook sulle labbra del maggiore, dopo essersi allontanato un po’ per riprendere fiato.
“Per cosa?” chiede Taehyung posando la fronte contro la sua senza interrompere mai il contatto visivo.
“Per tutto, immagino.”
“Sii specifico” si lamenta il maggiore facendo ridere appena il minore.
“Mi dispiace di aver aspettato fin ora” dice Jungkook accarezzando le guance di Taehyung, il quale sorride a quelle parole. “Scusa per non esserci stato.”
“Ma ci sei adesso ed è questo ciò che conta.”
E senza più sentire il bisogno di aggiungere parole superflue al loro dialogo, i due si baciano di nuovo, questa volta con più trasporto e, in poco tempo, si ritrovano entrambi nudi sotto il getto freddo della doccia. Poco importa a Jungkook se, una volta arrivato a casa, si ritroverà a dormire solo un paio d’ore anziché tutta la notte; così poco importa a Taehyung di star facendo la sua seconda doccia.
E Jungkook, mentre stringe a sé la persona che ama, dimentica completamente il foglio abbandonato sul pavimento dello spogliatoio e le ultime righe non ancora lette. Ma il suo subconscio, pian piano, tra un bacio e l’altro e il vapore prodotto dall’acqua della doccia ora bollente, rimuove quell’informazione. E in fin dei conti cosa potrebbe importargli di quell’insignificante particolare, ora che ha tutto ciò che desidera?
 
Sul serio, Jungkook, muoviti e vieni da me, perché è da troppo tempo che sto aspettando un tuo bacio.
Ti voglio, adesso.

                                                                                                                                           Taehyung



 
   
 
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