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Autore: cin75    25/05/2017    8 recensioni
WARNING. SPOILER 12ma STAGIONE. Castiel è morto. Dean è inginocchiato accanto a lui.
Il cacciatore lo guarda e non ci crede.
POV di Dean.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Ti guardo.

Guardo i tuoi occhi chiusi. Ed è strano.

Sembri dormire. Ed è strano anche questo.

Perchè non credo di averti mai visto dormire, tranne una volta, nell'Impala, quando io e Sam cercavamo di capire che cosa non andasse in te mentre andavamo verso Detroit.

Dritti verso Lucifero. Anche allora!

 

Ti guardo.

Sei immobile. Le tue braccia sono immobili, una sul terreno e l’altra, appoggiata su di te. Le tue gambe leggermente piegate che non mostrano più forza. Il trench aperto. La cravatta scomposta.

Sulla tua camicia nemmeno il sangue di quella ferita talmente netta, improvvisa e impietosa da non farti nemmeno sanguinare.

 

Ti guardo.

Ancora.

Guardo il cielo scuro sopra di noi. Quel Cielo da cui tu provieni. Quel Cielo che hai cercato di difendere a costo di tutto. Quel Cielo che ti ha diseredato e a cui tu hai comunque dato tutto.

Quel Cielo, da cui sto aspettando un qualsiasi segno , ma che, a quanto pare, anche adesso non si degna di aiutarti.

 

 

Non so che cosa provo adesso. È talmente tanto quello che ho dentro in questo momento che non riesco a muovermi, a dire niente, a fare niente. A malapena riesco a respirare. E’ come se quello che provo mi avesse annullato del tutto e fosse pronto a schiacciarmi definitivamente.

Le gambe mi si sono piegate senza che io volessi. L’umido e il freddo della terra mi corre lungo la spina dorsale.

 

La mamma, difendendoci, è sparita in quell'altro mondo.

È da sola con la sua paura. E c’è Lucifero e la sua rabbia.

E io non oso nemmeno pensare a cosa possa accaderle. Non ce la faccio a pensarci. Ma per un attimo penso che, comunque sia, c' è l'altro Bobby che potrebbe aiutarla.

Però voglio comunque gridare anche per lei e non ci riesco.

Fa talmente male, che non ci riesco.

 

 

Ti guardo.

Di nuovo.

Sei ancora immobile.

Le tue ali, impresse nel terreno sono come una pietra tombale. Pesante. Immobile.

A tuo perenne ricordo. A mia perenne condanna.

Spero ancora, per un solo secondo, che tu apra gli occhi. Che mi guardi come hai sempre fatto quando non capivi cosa mi stesse succedendo. Cosa stessi dicendo. Cosa stessi provando.

 

Ti guardo.

Incredulo.

Apri gli occhi, Castiel! Per l’amor di Dio, Cass!!!

Ti ho già creduto morto una volta di troppo. Per colpa dei Leviatani. Dopo quella volta con quella mietitrice assassina.

Apri gli occhi. Lascia che io ti sgridi come quella volta: “Non provare a farlo ancora!!

Invece non oso nemmeno toccarti.

Perché ho paura che anche se lo facessi come quella volta, che se ti toccassi, se ti scuotessi, nulla cambierebbe. Tu non li riapriresti i tuoi occhi.

 

Ti guardo.

No, non li riapri i tuoi occhi.

 

 

Allora qualcosa cambia dentro di me. È come se d’improvviso mi sentissi ancora più vuoto di come mi sono mai sentito.

Mi rendo conto che non ci sei più. Che non ci sarai più.

Che non potrò più prenderti in giro per quella tua innocente innocenza.

Che non avrò più te a fare da paciere e mediatore tra me e Sam.

Che non avrò più quel fratello che avevo capito eri diventato per me e Sam.

Mi rendo conto che, davvero, questa volta, non tornerai più da noi. Non risponderai più alle mie telefonate di richiamo. Non potrò più insegnarti a rimorchiare. Che Sam non avrà più nessuno a proteggerlo dopo che un coltello o un proiettile a me destinati, avranno fatto il loro dovere.

 

 

Vorrei con tutte le mie forze mettermi una mano su quella spalla su cui tu poggiasti la tua di mano per salvarmi dall’Inferno.

Quell’impronta che per anni mi ha confortato come la voce di mia mamma mi confortava da piccolo: “Gli angeli vegliano su di te!

Tu vegliavi su di me. Tu vegliavi su Sam.

Da un po’ quell’impronta è sparita, dopo che mi hai guarito l’ultima volta, quando Lucifero impossessatosi di Sam, mi massacrò di botte.

Ma c’era ancora. C’era sempre.

Invisibile, ma comunque presente.

 

Ora non la sento più, Cass.

Tu sei andato. Lei è andata.

Niente più angeli a vegliare su di noi.

Niente più terzo fratello.

Niente più possibilità di risolvere le cose, i guai, i casini, tra noi.

 

E allora mi rendo conto che…

Che tu…

Che tu sei….

 

Ti prego, no. Non può essere successo sul serio.

Non così. Non senza dirci addio!

Senza una parola. Anche una semplice banale parola.

Non senza sentire ancora, un’ ultima volta, quel tuo apprensivo “Dean!” come a voler dire “Stai attento, fratello!

Cazzo! Perfino Crowley ci ha detto addio.

Perché tu no, Cass? Perchè tu no??

 

 

Ti guardo.

Guardo le tue ali. Guardo il tuo corpo inerme, sconfitto.

E allora mi rendo conto che…

Che tu….

Che tu sei….

 

Ti guardo.

Oddio, Castiel, non puoi essere morto.

Non tu, Cass.

 

 

 


 

   
 
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