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Autore: Khailea    27/05/2017    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo:
Ailea
Khal
Alexander
Hope
Johanna
Samantha
Grace
Zell
Lighneers
Daimonas 
Milton
Seraph
Astral
Lacie
Dopo aver camminato in cerca dei fuggitivi il ragazzo sentì un urlo di dolore non molto distante da dove si trovava.
Non gli importava se ci fossero morti o feriti ma un urlo di quel genere poteva indicare la posizione di qualcuno dei ragazzi che stavano cercando.
Arrivato sul posto restò perplesso a ciò che trovò.
Il ragazzo che aveva salvato dalle fiamme si trovava al centro di una pozza di sangue, ai lati c'erano i cadaveri di un ragazzo ed una ragazza, l'aspetto del giovane era cambiato, aveva zanne ed unghie affilate e sulla testa delle grosse corna.
A quella vista una parola gli scattò nella mente, demone.
Lentamente si avvicinò interessato, non aveva mai incontrato qualcuno così, qualcuno simile che poteva anche comprendere come potesse essere la sua esistenza.
Non appena Daimonas lo notò gli ringhiò contro.
-Va...ttene...-
Mentre parlava gli si avvicinava minacciosamente, nonostante le sue parole il suo copro non gli permetteva di fare altro che uccidere.
"Questo ragazzo...può nutrirti!Uccidilo e bevi il suo sangue!"
Le parole di Mostro gli riempirono le orecchie, le gambe di Daimonas continuavano a muoversi mentre il desiderio di uccidere sovrastava quello di fermarsi.
Jack tuttavia non aveva paura, anzi, si avvicinava a sua volta.
Gli venne in mente che durante la lotta il castano aveva mostrato interesse per il suo sangue, ed anche un dolore allo stomaco, che fosse...
-Hai fame?-
-Gnh!-
L'ennesimo dolore fece piegare su se stesso Daimonas, per Jack quella risposta bastava, voleva conoscere di più su quel ragazzo e per farlo aveva bisogno che vivesse.
Avvicinandosi un passo di troppo vide Daimonas saltargli addosso, questo sentendo aveva iniziato a strappagli la carne bevendo poi avidamente il sangue, ad ogni sorso sentiva il suo corpo rinvigorirsi.
"Ti sei deciso finalmente..."
Quasi non sentì nemmeno quelle parole, Jack nel frattempo si stava limitando a stare fermo, avrebbe riattaccato in seguito la pelle ed il sangue si sarebbe rigenerato in fretta, percepiva nel frattempo che l'atteggiamento dell'altro stava cambiando, sentì le zanne che gli penetravano la carne farsi più piccoli, allo stesso modo stavano facendo le corna e gli artigli.
Era una fortuna che non potesse provare dolore.
Una volta che Daimonas fu sazio si staccò velocemente dal corpo di Jack, leccandosi le labbra sporche di sangue.
-Il labbro inferiore è ancora sporco.-
Disse l'altro avvicinando una mano sfiorandogli il labbro, a quel gesto Daimonas arretrò.
-Perché l'hai fatto.-
-Sono un donatore di sangue.-
Rispose alzando le spalle il ragazzo, quella battuta però non vece minimamente effetto su Daimonas.
-Perché l'hai fatto.-
Jack sospirò guardandolo negli occhi.
-Sei come me.-
Seraph non aveva accettato l'aiuto offerto da Astral, questo preoccupato che potesse essersi ferita nella caduta dalla cascata le aveva chiesto se voleva essere presa in spalla, ma lei senza nemmeno rispondergli aveva iniziato a camminare.
Milton che tra i due era quella più spossata si muoveva lentamente, era una fortuna che Astral si fosse rivelato una brava persona, infatti le teneva delicatamente la mano
Di tanto in tanto per darsi coraggio sfiorava la rosa che teneva tra i capelli, pregando che il suo amico stesse bene e di rivederlo il prima possibile.
Anche Astral era pensieroso, sia per sua sorella che per il "bacio" con Seraph.
Tecnicamente nella propria allucinazione l'aveva vista nuda ed ora faticava a guardarla, visto che lei camminandogli davanti gli dava modo di guardare involontariamente il fondoschiena.
Scuotendo la testa Astral riprese a pensare alla sorella, la sua dolce Lacie...se le fosse successo qualcosa avrebbe distrutto l'intera isola.
Seraph intanto camminava a passo sicuro, i muscoli indolenziti le dolevano ma almeno l'effetto delle sostanze era stato di breve passaggio.
Tuttavia il ricordo del nonno le faceva molto male, istintivamente sfiorò la benda che nascondeva l'occhio, ricordando quel fatidico giorno.
-Muoviamoci.-
Disse ad un tratto con fermezza per interrompere quei pensieri.
-Certo, ma dove?-
Chiese Astral incerto.
-Voglio tornare all'albero di oggi.-
-Quale albero?-
Domandò stavolta Milton, fu Astral a spiegarle tutto, visto che Seraph stava in silenzio e lontana da loro.
-Ricordi che oggi pomeriggio ci siamo divisi in due gruppi?Il nostro ha trovato nel bosco un grande albero, non appena ci siamo avvicinati è arrivato un ragazzo. Sotto quelle radici potrebbe esserci qualcosa di importante.-
-Anche noi abbiamo trovato qualcosa in spiaggia, una grotta, ma prima di entrare è arrivato uno strano tipo che ci ha fermati.-
-Dobbiamo scoprire di più riguardo a tutto questo. Aspettate un secondo.-
Con molta agilità Seraph salì su uno degli alberi arrivando fino alla cima, da quel punto poteva vedere per molti kilometri di distanza. La maggior parte dello spazio era coperto dagli alberi, ad est da loro però si trovava la scuola. Se ricordava bene l'albero era da quelle parti.
Fece per scendere con un salto ma la debolezza le impedì di scendere con la dovuta grazia, nuovamente Astral si mise in mezzo afferrandola al volo.
-Hey stai attentgha!-
Quel gesto gentile fu ricompensato con un calcio di Seraph, che scese dalle sue braccia con uno scatto.
-Ma che ti è preso!-
-Non ho bisogno del tuo aiuto.-
-Bene!Me lo ricorderò la prossima volta che starai affogando!-
-Tsk.-
-Ragazzi...per favore.-
Milton non potè non ridere a quella buffa scena, ma coprendosi la bocca con una mano cercò di riportare la calma, erano ancora in pericolo dopotutto. Avrebbero avuto tempo di ridere più avanti.
-Mph...che cosa hai visto dinna ninja?-
-L'albero è a est da qui, circa venti minuti di cammino...-
-Bene, allora andiamo.-
-Non dovremmo cercare prima gli altri?-
Per quanto anche Astral volesse trovare la sorella era anche vero avevano bisogno di più informazioni, inoltre anche Lacie sapeva dell'albero e magari si era diretta proprio lì.
-Khal puoi anche mettermi giù adesso...-
Il ragazzo non ascoltò nemmeno le parole di Ailea, da quando avevano incontrato Lighneers si era limitato a camminare tenendola in braccio, lei però iniziava ad irritarsi di quella posizione.
-Sto bene, mettimi giù.-
-No.-
A quel rifiuto Ailea estrasse uno dei coltelli che teneva alle gambe, puntandolo subito alla gola di lui.
-Non sono una debole, ho detto mettimi giù.-
Se c'era una cosa che odiava era che qualcuno la facesse sembrare tale, e dover contare così tanto su qualcuno le faceva odiare se stessa, Khal sorrise divertito per la sua avventatezza, avrebbe potuti romperle la mano se avesse voluto.
-Ti metterò a terra quando sarà il momento, la tua ferita è fresca e per quanto tu possa aver tentato di ricucirla potrebbe riaprirsi se facessi movimenti troppo affrettati, non vorrei ti rompessi.-
Quelle parole non servirono a calmare la ragazza, che lo guardò con sguardo carico di rabbia.
Quegli occhi fecero uno strano effetto al ragazzo, un compiacimento misto ad eccitazione.
-Hey piccioncini, state calmi, i cani sembrano aver fiutato qualcosa.-
Effettivamente i cinque cani di Lighneers avevano iniziato ad abbaiare intimoriti, puntando i musi verso l'alto.
In una manciata di secondi due occhi rossi guizzarono tra le foglie scagliandosi poi sui cinque animali, subito dopo tutti giacevano a terra morti in una pozza di sangue, al centro di essa si trovava Lacie.
Vedendola in quello stato Ailea spalancò gli occhi.
-Lacie!-
-Nya Ailea!-
La ragazza subito si lanciò sull'amica e su Khal che la teneva in braccio, cercò di portargliela via ma il ragazzo accorgendosi delle sue intenzioni le tirò un calcio sul viso, non voleva permettere a nessuno di toccarla.
-No!-
Il calcio non aveva ferito particolarmente Lacie, l'aveva solo fatta arretrare, considerava Ailea sotto la sua custodia ed il vederla in braccio a qualcuno che non conosceva non la rendeva tranquilla anzi.
L'altra ragazza intanto si era spinta contro Khal forzandolo a lasciarla andare, precipitandosi poi subito accanto a lei.
-Lacie stai bene?-
-Si nya tu?Ero andata a cercare gli altri e poi non ti ho trovata nya.-
-I miei poveri cucciolotti!C'era bisogno di ucciderli?-
Chiese sconsolato Lighneers.
-I cani sono brutte bestiacce nya.-
Khal intanto osservava Lacie con odio, come osava quel lurido obbrobrio metterlo in cattiva luce di fronte al suo giocattolo, le avrebbe volentieri staccato quelle stupide orecchie se solo con lei non ci fosse stata anche Ailea.
-Hai trovato qualcuno quindi?-
-Si nya io...-
-Ha trovato me.-
Grace era rimasta indietro rispetto all'altra siccome questa aveva iniziato a correre all'improvviso urlandole che aveva sentito l'odore giusto, doveva riferirsi a quello della ragazza con gli occhiali.
Non poté non mostrarsi non delusa tuttavia, ancora non c'era nessuna traccia delle sue amiche dopotutto.
Alzandosi lentamente Ailea si sistemò il pugnale che aveva estratto, lanciando un'ultima occhiata a Khal, per quanto potesse sembrare un bravo ragazzo non doveva dargli troppa confidenza, lo conosceva appena.
-Nya adesso devo trovare Astral!Vieni Ailea nya!-
Prendendola per mano Lacie iniziò ad incamminarsi nella foresta, aveva ritrovato l'amica ed ora l'obbiettivo principale era lui, era tremendamente preoccupata anche se non lo dava a vedere.
La loro marcia fu però interrotta da Khal che afferrò l'altro braccio di Ailea.
-Lo vedi o no che è ferita!-
Era la prima volta che mostrava in quel modo un emozione, Lacie tuttavia non fu intimidita da lui anzi, gli ringhiò contro mostrando le zanne affilate, quel tipo non le piaceva, era troppo aggressivo e troppo attaccato alla sua amica, questa dopo un attimo di smarrimento strattonò il braccio che lui le teneva.
-Ti ho già detto che non sono così debolgnh!-
Quel gesto brusco le aveva procurato una forte fitta alla ferita, ciò che la infastidiva di più tuttavia era il suo orgoglio. Vedendo la scena Lighneers si mise in mezzo.
-Su su basta, un po' di buon senso insomma. Non abbiamo più i cani ma da quanto mi sembra di capire tu micetta sei perfettamente in grado di fiutare l'odore altrui, e stai cercando tuo fratello. Se anche lui è assieme a qualcuno dovremmo formare nuovamente il nostro gruppo. Dopo ci occuperemo dei feriti ed in seguito spaccheremo qualche testa, va bene?-
Nessuno rispose ma era chiaro che tutti fossero d'accordo, anche Grace che aveva osservato in silenzio quella scena, non trovava il bisogno di legare con gli altri ma capiva il desiderio della bruna di non mostrarsi debole.
-Andiamo nya...-
Per tutto il tragitto Seraph aveva mantenuto una certa distanza da Astral, nonostante a quanto pare l'avesse salvata se la sentiva di dargli fiducia, quella era una cosa che si guadagnava nel tempo.
Camminando a passo svelto i tre arrivarono finalmente al grande albero che quel pomeriggio li aveva incuriositi, sotto la luce della luna sembrava ancora più inquietante.
-Non sembra esserci nessuno...-
Disse Astral guardandosi intorno tenendo la mano di Milton, Seraph intanto si stava avvicinando alle radici, in particolare quelle che sembravano andare più in profondità.
-Qui c'è qualcosa...ma non penso di poterci arrivare.-
Effettivamente c'era una stretta rientranza in un punto scavato tra le radici, ma per un adulto come loro era impossibile, restando in silenzio sentirono provenire dall'albero dei sussurri.
-C-Che cosa è?-
Milton strinse la mano di Astral portando l'altra alla rosa per farsi coraggio.
-Forse è solo il vento.-
-O forse dentro c'è qualcuno...-
Effettivamente quel suono non sembrava il semplice vento, sembrava quasi la voce...di una ragazzina.
-Dobbiamo trovare il modo di entrare qua dentro.-
Seraph aveva cercato di spingersi tra le radici tagliandole per aprirsi un varco, ma non era servito a nulla in quanto il cunicolo che era stato scavato era troppo stretto.
Milton osservò la scena in silenzio per qualche secondo, riflettendo su cosa fosse giusto fare, se qualcuno era dentro quell'albero magari aveva bisogno di aiuto...
-Posso provare io?-
Aveva paura, non poteva negarlo, ma non per questo voleva essere un peso, la reazione di Astral tuttavia non fu la migliore.
-Assolutamente no. Sicuramente sarà pericoloso e se non potessimo difenderti saresti un bersaglio facile.-
-Dalle una delle tue pistole allora.-
Seraph lo guardò seria, non avrebbe mai voluto mettere in pericolo una ragazzina ma non sembrava esserci altro modo, inoltre se le fosse successo qualcosa si sarebbe velocemente mossa per salvarla, anche a costo di sradicare l'albero.
-Seraph forse ti è rimasta dell'acqua nel cervello, non possiamo mandarla in pasto ai leoni.-
-Non possiamo nemmeno fare nulla, se sarà armata potrà difendersi e trovare un modo per fare entrare anche noi, che senso avrebbe avuto scavare un cunicolo così stretto se sull'isola sono tutti dei bestioni?Chiunque sia lì dentro dovrà certamente aprire un passaggio agli altri.-
-Non puoi essere seria...-
-Lo farò.-
La ragazzina guardò entrambi con sicurezza, cercando di mascherare la crescente agitazione, Astral non era per nulla convinto ed avrebbe continuato a protestare se in lontananza non avesse sentito qualcuno avvicinarsi, il tempo per agire stava finendo.
-E va bene, ma fai attenzione.-
Dopo aver preso la pistola la bambina si affrettò ad infilarsi tra quelle strette radici, anche per lei non era facile muoversi ma fortunatamente era piccola abbastanza da riuscirci.
Non aveva voluto lasciare la rosa ai due fuori però, anche se l'uniforme che indossava si stava sporcando di fango, quella era l'unica cosa che le importava veramente.
Tenendo la pistola tra le mani strisciò arrivano fino alla fine del cunicolo, vide davanti a sé una specie di stanza scavata nell'albero, c'era un fetore tremendo che le fece pizzicare il naso, in un angolo nascosto tra radici e pezzi di carne si trovava una statua di roccia.
Nella stanza però effettivamente c'era qualcuno, una piccola bambina dai capelli biondi e gli occhi verdi, era inginocchiata sotto la statua e stava leggendo ad alta voci le frasi di una metà di un libro, le pagine di questo erano ingiallite e rovinate e la copertina di pelle.
La bambina doveva essersi accorta della presenza di Milton perché subito si girò nella sua direzione.
-Ciao!Sei venuta a giocare con me?-
-N-no...-
Sembrava una ragazzina come tante altre, forse anche più piccola di lei, forse non c'era bisogno di tenere la pistola tra le mani.
-Perché sei dentro quest'albero?-
-Il preside mi ha detto di farlo, devo custodire la metà del libro altrimenti si arrabbierà...-
Il viso della bambina divenne improvvisamente triste.
-Perché devi custodire questo libro?-
-Perché è molto importante per la sua scuola.-
-Tu non ne fai parte?-
-No, dice che non me lo merito...-
In quel momento non le fu ben chiaro il senso di quella frase ma Milton non se la sentì di lasciare da sola quella ragazzina.
-Vieni via con me, non dovrai più stare chiusa qua dentro.-
-Non posso, devo proteggere il libro.-
-Portalo con te allora, lo proteggerai comunque e sarai libera.-
La ragazza guardò la statua qualche secondo assorta nei propri pensieri, lentamente le si avvicinò raccogliendo il libro, girandosi poi sorridente verso Milton.
-Va bene!Io mi chiamo Samantha, ma se vuoi puoi chiamarmi Sammy.-
-Io mi chiamo Sara Milton. C'è un modo per uscire oltre a questo cunicolo?-
-No, c'è solamente una leva che se tiro apre una finestra nel tronco, ma ci sono delle sbarre e non si possono rompere.-
-Ti aiuterò ad arrampicarti allora.-
L'unica cosa che poteva usare per farla aggrappare era la pistola che Astral le aveva dato, era lunga e resistente quindi forse sarebbe bastato per reggerla una manciata di secondi, la fessura infatti era quasi attaccata al soffitto rispetto alla stanza.
Mentre Milton faceva oscillare il manico della pistola Sammy con un salto tentava di raggiungerla, con un ultimo salto finalmente vi si aggrappò, facendo tuttavia scattare un colpo dell'arma che sparò.
Fuori dall'albero intanto Astral e Seraph facevano la guardia, assicurandosi che non arrivasse nessuno.
-Non dovevamo mandarla lì.-
-Non le accadrà nulla, se anche fosse troveremo il modo di salvarla.-
L'atteggiamento freddo e calmo di Seraph metteva in agitazione Astral, che al suo contrario non la smetteva di pensare alla sicurezza di quella bambina.
-Dannazione...non so nemmeno dove sia mia sorella ed ora ho messo in pericolo anche lei.-
-Ma mi ascolti quando parlo?-
-Si e dici un sacco di idiozie.-
Entrambi si lanciarono occhiate cariche di rabbia, non era certo il momento migliore per farlo visto che qualcuno aveva iniziato ad avvicinarsi a gran velocità verso di loro, subito Seraph si mise in posizione d'attacco.
-Arrivano.-
Subito dopo due occhi rossi saettarono tra le foglie saltando addosso al ragazzo.
-Astral nya!-
Finalmente l'aveva trovato, il suo adorato fratellone era ora tra le sue braccia e non aveva alcuna intenzione di lasciarlo andare. Il corpo della ragazza tornò rapidamente alla normalità mentre Astral ricambiava l'abbraccio, anche lui felice e sollevato di rivederla.
Sollevandola iniziò a farla roteare per aria.
-Lacie!Come stai?Ti hanno fatto del male?-
-Nyhaha non riesci proprio a non preoccuparti nyahaha.-
A seguito della ragazza arrivarono anche Lighneers, Grace, Khal e Ailea.
Vedendole in quelle condizioni Seraph si avvicinò.
-Vuoi sollevarmi anche tu e farmi volteggiare?-
Disse Ailea prendendola in giro.
-Cosa ti è successo?-
-È colpa mia nya...-
Lacie ricordando ciò che era successo si intristì.
-Un ragazzo ci ha attaccate ed ha distrutto la nostra capanna nya. Una trave mi stava cadendo addosso e lei...nya...-
Delle lacrime spuntarono dai suoi occhi, Astral l'abbracciò ancora più forte, si sentiva in colpa sia per lei che per Ailea, se solo fosse stato con loro nessuna delle due si sarebbe fatta del male.
L'altra però non era dello stesso avviso.
-Hey micetta sono viva e mi reggo in piedi, non serve piangere.-
-Nya...-
Khal che era rimasto in disparte guardò Lacie con odio, avrebbe dovuto tirarle un calcio molto più forte, quella stupida era inutile.
Astral si accorse del modo in cui Khal guardava sua sorella, in parte capiva quella rabbia, aveva notato che luo stava sempre attorno a Ailea, tuttavia non aveva intenzione di permettergli tali occhiatacce. Si mise tra il suo sguardo e la sorella decidendo che in seguito ci avrebbe parlato.
Aveva salvato Daimonas quindi nob lo avrebbe subito minacciato di morte in caso avesse sfiorato sua sorella, ma glielo avrebbe lasciato intendere.
-Bene, adesso possiamo cercare le mie amiche?-
Chiese Grace interrompendo quel momento, lì tutti sembravano pensare solamente ai propri affari e Johanna ed Hope potevano essere chissà dove.
Non aveva intenzione di aspettare oltre.
-Facendo il conto mancano, il ragazzino silenzioso, il fratello del biondo, l'altro biondino che fa palestra e le sue due amiche, giusto?-
Disse Lighneers facendo il conto, effettivamente mancavano solo loro. Ad interrompere i loro pensieri fu il suono di uno sparo provenire dall'albero, Seraph e Astral raggelarono.
-No!-
Urlò il ragazzo precipitandosi dalle radici, nella gioia del momento aveva dimenticato la ragazzina.
-Milton!Milton esci da lì!-
-Milton?Non è quella ragazzina amica di Daimonas?Che ci fa lì dentro?-
Chiese Ailea avvicinandosi.
-Chiedilo alla tua cara amica!Idea geniale lasciarla entrare eh?-
Rispose furioso Astral mentre cercava di aiutare la ragazzina, fu sollevato quando debolmente sentì la sua voce.
-Sono qui.-
La ragazzina stava lentamente strisciando fuori dalle radici, quando fu abbastanza vicina Astral l'aiutò tirandola per il braccio.
-Che cosa è successo lì dentro?Abbiamo sentito uno sparo.-
-Nulla di grave, ho trovato una strana stanza e dentro c'era qualcuno, il cunicolo arrivava al soffitto della stanza e per aiutarla ad uscire l'ho fatta aggrappare alla pistola. Mi dispiace non volevo sparare...-
-L'importante è che tu stia bene, scusami, avrei dovuto pensare ad un altro piano.-
-Hai fegato per essere così piccola.-
Fece eco Ailea sorridendole, Milton rispose con un sorriso imbarazzato.
Nel frattempo che parlavano anche Sammy era uscita, si trovò spaesata in mezzo a quegli sconosciuti ma era felice di aver trovato qualcuno con cui poteva giocare. Tutti spostarono lo sguardo curioso su di lei.
-Ciao, io mi chiamo Samantha ma potete chiamarmi Sammy.-
Disse presentandosi con un sorriso.
Visto il silenzio di tutti Lighneers prese parola.
-Come mai eri li dentro?-
-Devo proteggere questo libro.-
Disse lei mostrandolo, il ragazzo si avvicinò incuriosito.
-Posso vederlo piccolina?-
-Non posso, il preside mi punirà...-
-Glielo impediremo noi.-
Cercò di convincerla lui sorridendo, Sammy non era certa di potersi fidare, l'unica che le ispirava fiducia era Milton.
-Chi siete voi?-
-Oh che maleducato che sono, il mio nome è Lighneers, la ragazza con gli occhiali è Ailea, il biondo dietro di lei con lo sguardo freddo è Khal, la ragazza con la coda e quello che la sta abbracciando sono Lacie e suo fratello Astral, la bionda con la maschera è Seraph, la rossa Grace ed infine la bambina è Milton.-
-Lei la conosco, mi ha aiutata ad uscire!-
-Noi siamo suoi amici, perciò se ti fidi di lei puoi fidarti di noi!-
Tentò ancora lui allungando una mano, non aveva voglia di ferire una bambina e non ne aveva nemmeno bisogno visto che Sammy sembrava sul punto di cedere.
-Ho detto che dobbiamo trovare le mie amiche!Io vi ho seguito fino ad ora ma se avete intenzione di pensare solo a voi posso anche cavarmela da sola.-
Sbottò Grace iniziando ad allontanarsi, fu Ailea a fermarla.
-Hey calmati, adesso troveremo anche loro, inclusi gli altri. Facci riprendere fiato per un secondo magari.-
-Potrebbe essere un secondo di troppo!-
-Va bene va bene. Ma cerca di ragionare, non dobbiamo separarci e con il fiuto di Lacie magari le troveremo anche prima.-
-Nya si ti aiutero!-
Spostando lo sguardo da una all'altra Grace si fermò, sperava di non dover aspettare oltre.
-Bene, allora andiamo.-
Da quando l'aveva ritrovata Alexander non aveva smesso un secondo di tenere la mano di Hope.
La ragazza gliela stringeva a sua volta dandosi così forza, nell'altra teneva poi quella di Johanna.
Nel loro gruppo era forse lei quella più preoccupata, non avevano armi, un posto dove rifugiarsi o qualsiasi altra cosa che potesse dar loro un minimo di vantaggio.
-Andrà tutto bene.-
Le sussurrò Hope sorridendole, ma anche lei non ne era totalmente convinta, cercava di darsi coraggio anche lei e più di tutto voleva evitare di mostrarsi avvilita.
Dovevano mantenere tutti un pò di speranza.
Alexander questo lo capiva e la ammirava per la forza che stava dimostrando.
Di comune accordo avevano deciso di cercare il resto del gruppo e dopo averlo fatto si sarebbero messi in salvo.
Zell capitanava il gruppo muovendosi con sicurezza, non aveva conosciuto abbastanza i suoi compagni da provare un forte senso di malessere riguardo al pericolo che li seguiva, ma si sarebbe comunque impegnato per evitare morti inutili tra loro.
Temeva però, conoscendo alcuni soggetti, che invece di una fuga avrebbero pensato alla vendetta.
Un rumore improvviso mise i ragazzi in allerta.
Zell fece loro segno di stare in silenzio e cercò di capire da dove provenisse il suono.
Questo iniziò ad espandersi attorno a loro tra le foglie degli alberi, aumentando sempre di più d'intensità.
-Tenetevi pronti.-
In pochi attimi il gruppo fu circondato da vari nemici, la maggior parte erano armati con dei grossi coltelli, mentre altri tenevano solo delle fiaccole accese.
Alexander dopo un momento di pensieri presi per analizzare la situazione si lanciò sul nemico apparentemente più debole, un ragazzino talmente magro da sembrare uno scheletro, con gli occho infossati e la testa coperta da tatuaggo.
Tra le mani teneva un coltello arrugginito.
Non voleva che Hope lo vedesse lottare ma non poteva permettere che venisse ferita.
Lanciatosi sul ragazzo lo colpì con un calcio al petto, tirandogli poi un forte pugno al viso, dopo di che gli afferrò il braccio, facendo pressione sul gomito fino a romperglielo, afferrando al volo il pugnale che teneva e colpendolo con il manico al capo per fargli perdere i sensi.
Non avrebbe ucciso, grazie agli intensi allenamenti a cui Khal l'aveva sottoposto era perfettamente in grado di combattere in quel modo senza rischiare.
Anche Zell aveva iniziato a lottare, tre nemici l'avevano attaccati nello stesso momento, due avevano dei coltelli mentre il terzo una fiaccola che tenava di tirare contro Zell.
Lui facilmente la schivava colpendo il legno con il braccio allontanandolo.
Le mosse degli altri intanto erano prive di logica e tattica, sembravano colpire alla cieca.
Sistemandosi im mezzo ai due fece in modo che si colpissero a vicenda, tirando poi un calcio sul viso di quello a destra lo vece cadere addosso a quello con la fiaccola, che cadendo a terra segnò l'inizio di un incendio.
Johanna ed Hope intanto stavano cercando di evitare di essere colpite, vedendo il fuoco ebbero entrambe lo stesso pensiero.
Dovevano spegnerlo, avrebbe sicuramente richiamato altri nemici e già si stava formando un forte fumo.
Subito Johanna raccolse la fiaccola, cercando di evitare almeno che questa causasse altri danni, ed assieme ad Hope tentarono di estinguere la nuova fiamma per soffocamento calpestandola, cercando di evitare di bruciarsi.
Alexander ora stava lottando contro una ragazza forzuta con un'ascia in mano, questa la sventolava contro di lui cercando di tagliargli la testa ma tutto ciò che era riuscita a fare era stato graffiargli leggermente il petto.
Scivolando ai suoi piedi il ragazzo la colpì alle gambe costringendola ad inginocchiarsi, colpendola poi con un forte calcio allo stomaco, che le fece perdere il fiato.
Lo scontro con Zell intanto era contro altri due ragazzi, uno aveva preferito abbandonare la propria arma temendo che il ragazzo potesse rubargliela come aveva fatto Alexander con il suo compagno.
Fu contro di lui che subito Zell si lanciò, tenendo le gambe ben salde al terreno lo sollevò con un abile mossa, facendolo cadere esattamente sopra l'altro. 
Prima di riuscirci tuttavoa era stato colpito alla schiena dal pugnale di questo, ma non era una ferita molto grave.
Tirò ad entrambi un calcio sul viso per far perdere loro i sensi.
Lo scontro era ormai terminato ed entrambi i ragazzi si voltarono verso Hope e Johanna, che vista la loro rapidità nell'agire erano riuscite ad estinguere la fiamma, con solo quale bruciatura alle gambe.
-Andiamocene da qui.-
Disse Johanna iniziando a camminare in una qualsiasi direzione, il cuore le batteva all'impazzata. Non aveva mai fatto nulla di simile ma ne era felice, si era resa utile.
Seguendola Hope si avvicinò ad Alexander.
-Ti fa male?-
-No, è solo un graffio, le tue bruciature?-
-Niente di grave.-
-Sei stata fantastica...-
Arrossendo la ragazza gli sorrise, era felice di aver in qualche modo aiutato.
Tra di loro Zell però era quello più preoccupato.
-Ragazzi mi sembra ci sia qualcun'altro...-
Effettivamente la loro lotta era durata più del previsto, il timore che a causa del fuoco stessero arrivando altri nemici fece raggelare le due ragazze.
I passi di qualcuno stavano aumentando sempre di più, nuovamente sembrava un gruppo numeroso.
-Johanna!Hope!-
La voce di una ragazza fece sobbalzare le due.
-Grace!-
Dagli alberi sbucò la figura sorridente dell'amica che subito corse incontro alle due. Johanna le saltò addosso abbracciandola e stessa cosa fece Hope.
-Ragazze sono così felice di vedervi.-
-Anche noi Grace.-
-Ma cosa vi è successo?Perchè avete quelle bruciature?-
-Ci hanno attaccato e durante la lotta si è acceso un fuoco.-
-È stato grazie a quello che vi abbiamo trovate.-
Un altra persona si avvicinò alle tre, tenendosi una mano sul fianco.
-Ailea!Oddio che ti hanno fatto?-
Hope subito le si avvicinò preoccupata vedendola coperta di sangue.
-Nulla di che, mi è solo caduta una casa adosso.-
-Riesci a prendere qualcosa seriamente?-
Ribattè Seraph alle sue spalle, a seguire arrivarono anche Lacie e Lighneers.
-Nya le abbiamo trovate!-
-Ottimo, ora manca solo Daimonas.-
Disse Lighneers attirando l'attenzione di Milton che camminava accanto a Sammy. Tutti avevano trovato i propri amici tranne lei, aveva fiducia nel ragazzo ma aveva comunque tanta paura. Sammy notando la faccia sconsolata dell'altra le strinse ancoea più forte la mano, sorridendole.
Gli unici rimasti in disparte erano Astral e Khal, il primo non aveva rinunciato a parlate con lui.
-Hey, ho visto il modo in cui guardavi mia sorella. Hai salvato Daimonas e di questo te ne sono grato, ma lei non la devi toccare. Non è colpa sua se Ailea è ferita.-
-Non mi interessa.-
La risposta fredda del biondo irritò Astral, non voleva avere dei dubbi su Khal dopo ciò che aveva fatto, ma il suo atteggiamento freddo non gli permetteva di fidarsi.
-Ti terrò d'occhio.-
Dopo di questo Astral tornò accanto alla sorella, a Khal le sue parole non importavano minimamente. Se avesse avuto l'occasione di farla pagare a quello sgorbio di sua sorella lo avrebbe fatto, e certamente si sarebbe vendicato anche di lui. Non aveva dimenticato il giorno in cui lui e l'altro ragazzino avevano ferito il suo giocattolo. Uno l'aveva pagata, ora toccava a lui.
Quasi si compiaceva del fatto che tutto pensavano a cercare quel moccioso, sarebbe stato interessamte vedere la reazione degli altri di fronte alle sue ceneri.
In mezzo al gruppo notò suo fratello tenere per mano una ragazza, da quando si erano separati non si era preoccupato per lui. Era ovvio sopravvivesse, era sangue del suo sangue.
Alexander invece fu sollevato di vedere Ailea ancora viva, guardando il fratello notò che era più irritato del solito. Lo trovò molto strano, lui non mostrava mai le sue emozioni.
-Coraggio gente, andiamo a trovare l'ultimo pezzo del nostro gruppo.-
Disse Lighneers attirando l'attenzione di tutti.
-Non è una risposta.-
Daimonas non riusciva a capire l'atteggiamento di quel ragazzo, prima lo attaccava poi lo salvava. 
Ma se era come lui...
-Solo perchè lavoro per il preside di questa insulsa scuola non vuol dire devo seguire ogni ordine come un cagnolino.-
-E perchè allora lo fai?-
-Non posso fare altrimenti.-
Rispose secco Jack. Quindi erano veramente simili, anche lui era costretto a fare qualcosa contro la propria volontà. Uno dei veri motivi inoltre per cui Jack si trovava lì è perchè vedeva nell'altro l'occasione che stava aspettando.
-Penso che i nostri obbiettivi siano comuni.-
-No. Io voglio che una persona a me cara se ne vada da qui.-
-Allora ti serve il mio aiuto. Io conosco benissimo questo posto e posso evitare che questa persona muoia.-
"Lo zombetto di sicuro è più utile di te."
La voce di Mostro aumentò i dubbi nell'anima di Daimonas. Forse le sue forze veramente non bastavano per salvare Milton...
Cosa doveva fare...


   
 
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