Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=S_xWf81Us2Y.
Cap.6 La figlia di Pitch
La sala era illuminata da una luce
argentea che si
riverberava nelle iridi della giovane, illuminandola
tutt’intorno.
La giovane donna teneva il capo
chino, era accomodata su un
trono di marmo su cui erano cresciuti dei tralci di rampicanti che
l’avvolgevano,
tenendola immobilizzata. Una serie di foglie verde smeraldo le cadevano
tutt’intorno,
le lunghe ciocche ondulate dei suoi capelli neri si muovevano intorno
al suo
viso minuto. Una foglia sfiorò la coroncina di fiori candidi
che la ragazza
teneva sulla testa.
Delle felci bianco latte le
stringevano i piedi nudi e
delicati, arrossandole la pelle.
Intorno a lei danzavano delle
ragazze, mentre lei indossava
un lungo vestito di seta verde chiaro, le altre giovani avevano dei
costumi da
danzatrici del ventre color perla, i loro visi erano nascosti da dei
sottili
veli color argento.
Jack si strinse al traliccio di
pietra e si affacciò,
guardando la ragazza sotto di lui. Osservò la pelle diafana
della figlia di
Pitch, le sue lunghe ciglia tremavano ogni volta che la giovane batteva
le
palpebre, stringeva un portafoto di legno macchiato di sangue. Al suo
interno c’era
una pergamena ingiallita in cui era raffigurata una lei bambina in
braccio a un
uomo sorridente. La bambinetta era emaciata, al contrario
dell’adulto.
< Ora fisicamente la cosa si
è ribaltata > pensò.
Con un gesto fulmineo le tolse la
fotografia di mano, si
raddrizzò e si mise in piedi sul traliccio, si mise a
correre e raggiunse il
lucernario. Uscì sul tetto, ansimando.
< Non sono mai stato
più felice di essere difficile da
notare > pensò.
Pitch gli si avvicinò.
“Ho controllato
l’Omino della luna. È ancora nella sala del
trono principale, non si è accorto che siamo qui. Ci
conviene andarcene” disse
gelido.
< Poteva scappare e non
l’ha fatto… quanto è ingenuo >
pensò.
Jack annuì, nascondendosi
la fotografia dentro una delle
capienti tasche della giacca ce indossava.
“Hai ragione a dire che
quello è pazzo, ma tu non sei da
meno. Ti ricordo che mi hai rapito” borbottò.
Pitch gli sorrise, mostrando i denti
lattei e aguzzi.
“Io non ti ho forzato a
venire a letto con me. Inoltre mi
sembra tu sia ancora in possesso della tua
volontà” gli ricordò.
Jack rabbrividì e
deglutì rumorosamente.
“D’accordo, lui
è peggio. Però questo non vuol dire che tu
sia sano” ribatté.
Nell’oscurità,
le iridi dorate dell’uomo nero brillarono.
“Te l’ho detto.
Non mi sembrava giusto che lui potesse avere
ciò che voleva ed io no. Inoltre, tu hai solo
l’aspetto di un ragazzo, in
realtà hai davvero parecchi secoli” disse lascivo.
Jack strinse con forza le gambe e
indietreggiò, facendo
ondeggiare il bastone che teneva legato sulle spalle.
“Anche tu. Mi ricordo che
già c’eri quando sono diventato
guardiano” borbottò.
Pitch gli porse nuovamente il
mantello blu notte.
“Da nemmeno
vent’anni più di te. Sei solo morto più
giovane”
ribatté.
Jack lo afferrò e lo
indossò, mentre Pitch si rimetteva il
cappuccio del proprio.
“Se amavi tanto tua moglie,
perché ora ti piace un ragazzo?”
domandò Frost.
Pitch si passò la lingua
sulle labbra.
“Credo che gli umani adesso
la chiamino bisessualità”
rispose.
“Sono convinto che in quel
termine non rientrino i rapimenti.
In ogni caso, tua figlia mi sembra più la sua sposa che la
sua concubina.
Quelle intorno…” borbottò Jack.
Pitch tamburellò con le
dita sul proprio fianco.
“No, ha una concubina per
ogni stanza del palazzo. Quelle
altre che vedi sono fate, quelle nemmeno le considera”
sibilò.
Jack impallidì e si morse
l’interno della guancia.
“Ah. Beh, come rompiamo
l’incantesimo?” domandò.
Pitch assottigliò gli
occhi.
“Non volevi solo parlargli?
Ti ricordo che ci ha riportato
in vita lui. Non abbiamo la potenza per batterlo” gli
ricordò.
Jack si alzò un paio di
volte sulle punte dei piedi.
“Magari se riusciamo a
trovare un modo per risvegliare tua
figlia e la facciamo scappare, la lascerà perdere. Ne ha
altre, lo hai detto tu
stesso. E ne può creare quante ne vuole”
rifletté.
Pitch si grattò una
guancia.
“Sì, potrebbe
dimenticarsela con il tempo. Potremmo provare”
valutò.
Jack si passò la mano
sotto il cappuccio del mantello e si
grattò la testa.
“Se salvo tua figlia, non
mi guadagno la libertà, vero?”
chiese. Un paio di ciocche grigie gli finirono davanti al viso.
“No, per niente”
rispose gelido Pitch.
Jack sospirò.
“Ti prometto che se mi
aiuti a farmi vedere, non tenterò più
la fuga” capitolò.
Pitch si piegò in avanti e
insinuò la mano sotto il suo
mantello, accarezzandogli la guancia gelida.
“Come pensi di trovare la
forza necessaria a liberarla?” gli
chiese, accarezzandogli le labbra con il pollice.
Le iridi di Jack divennero liquide e
il ragazzo si scostò.
“Per ora ho preso delle
prove e poi andrò a parlare con i
Guardiani. Fidati, vedendo una ragazzina così piccola in una
situazione simile,
vorranno sicuramente salvarla” disse, cercando
d’indurire il tono.
< Mi fa paura, ma i miei
poteri sono attratti dai suoi.
Quanto li odio! > pensò Jack.
“Quegli idioti sfiderebbero
l’Omino della luna e si
farebbero uccidere” borbottò Pitch. Strinse gli
occhi e si massaggiò le tempie
con le dita adunche.
“Dici che a quel punto
vorrebbero salvarle tutte?” domandò
il più giovane.
Pitch si grattò il naso
adunco.
“Dico”
esalò.
Jack scrollò le spalle e
mise entrambe le mani nelle tasche.
“Beh, al massimo diventeranno un ottimo diversivo per noi”
ribatté.
Pitch roteò gli occhi e
sospirò.
“Torniamo sulla Terra,
allora” disse.
Jack accarezzò la
superficie gelida della fotografia nella
sua tasca e socchiuse gli occhi.
< Giuro che tornerò
a salvarti > promise mentalmente.