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Autore: Shainareth    10/06/2009    1 recensioni
[Gundam SEED Destiny] La bionda avrebbe volentieri sorriso per quelle parole, ma di dare l’impressione di accogliere il suo fidanzato con un’espressione gioiosa in volto non se ne parlava.
Genere: Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Athrun Zala, Cagalli Yula Athha, Yuna Roma Seiran
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Commiserazione




«Cagalli!» Quel richiamo insopportabile la fece rabbrividire. O meglio, non era il nome in sé a darle fastidio, visto che non c’era altro modo per chiamarla – e di certo non avrebbe sopportato che la gente si rivolgesse a lei con l’appellativo principessa. «My honey!» Ecco cos’era a farle venire il voltastomaco.

   Rassegnata, si voltò lentamente e alle sue spalle vide Yuna venirle incontro, sbracciandosi. «Che possa inciampare e rompersi i denti», ringhiò.

   «O spaccarsi la testa», le suggerì la sua guardia del corpo, in apparenza molto più calma di lei.

   La bionda avrebbe volentieri sorriso per quelle parole, ma di dare l’impressione di accogliere il suo fidanzato con un’espressione gioiosa in volto non se ne parlava. «Yuna», si scomodò a mugugnare di malavoglia in segno di saluto, quando lui li raggiunse.

   Il giovane le offrì il petto, forse sperando che lei vi si stringesse. «Myrna non ti aveva detto che sarei passato nel pomeriggio?»

   «Ehm… Forse», finse di fare mente locale la fanciulla, reggendosi il mento con una mano e schivando così il contatto con l’altro. Alla fine scrollò le spalle con fare sbrigativo. «Lo avrò rimosso, scusa. Sai, con tutto quello che c’è da fare…»

   Sentendo palese odore di menzogna, Yuna incrociò le mani dietro la schiena, piegandosi ad accantonare il suo desiderio di abbracciarla. «Però hai trovato comunque il tempo per venire fin qui a fare quattro passi», notò, osservando il panorama che si poteva godere dal lungomare. «Non sarebbe stato più sensato avvisarmi? Ti avrei accompagnata volentieri.»

   «Non volevo disturbarti.»

   «Nessun disturbo, per te.» I suoi occhi azzurri si posarono su Athrun. «Anche perché credo che sia uno spreco di soldi portarsi sempre dietro la tua guardia del corpo.»

   Se l’altro avesse potuto rispondere, gli avrebbe senza dubbio fatto presente che fare una passeggiata galante con la donna che amava non rientrava assolutamente fra le sue mansioni di bodyguard. Ci pensò Cagalli a parlare per lui, anche se non nel modo in cui avrebbero voluto entrambi. «Il vantaggio di pagargli uno stipendio fisso è proprio quello di assicurarmi la sua presenza ogni qual volta ne ho bisogno.»

   «Capisco», dovette dargliela vinta Yuna ancora una volta. «Ad ogni modo, sono venuto a prenderti.»

   «Per andare dove?»

   «Per riportarti a casa.»

   «Posso tornarci a piedi.»

   «Ti stancherai.»

   «Alla mia età è impensabile», fu irremovibile la bionda. «A meno che tu non ti sia convinto che io stia già cominciando a deperire.»

   Il suo promesso sposo sussultò. «Ma no, ma no! Cosa vai a pensare, Cagalli cara? Hai solo diciassette anni, sei un delizioso fiore in boccio», accomodò. Athrun ebbe una forte voglia di sbuffargli in faccia. «Però si sta facendo tardi, non vedi che il sole è al tramonto? Meglio che io ti dia un passaggio con la mia auto, no?»

   Lei parve soppesare l’offerta. Quindi decise di accettare. «Entreremo tutti e tre dietro?»

   Il giovane Seiran rimase spiazzato. «Tre

   «Sì», rispose Cagalli, non facendo caso alla sua espressione confusa ed iniziando già ad avviarsi verso la macchina parcheggiata poco più in là. «Non posso mica lasciare Athrun a piedi dopo che è stato così gentile da scomodarsi per me.»

   Di nuovo Yuna cercò il rivale con lo sguardo, quasi a volerlo sfidare. «Suppongo di no», sillabò fra i denti. Dal canto suo, invece, il moro non parlò e seguì docilmente la sua datrice di lavoro. L’altro fece una smorfia contrariata e si arrese a stargli dietro.

   «Cosa volevi?», domandò la principessa, arrangiandosi a sedersi fra i due uomini per non scontentare nessuno – il fidanzato in special modo.

   «Nulla di particolare», le sorrise questi, dopo aver dato ordine all’autista di partire.

   «E allora perché sei venuto a cercarmi?»

   Dal tono seccato, si intuiva che Cagalli non aveva gradito la sorpresa. Lui non si scoraggiò. «È un crimine voler trascorrere un po’ di tempo con la propria innamorata?»

   Athrun strinse il pugno e la ragazza, non vista, glielo bloccò nel suo, intuendo che, se Yuna avesse continuato, a breve si sarebbe ritrovato con il setto nasale rotto. «Credo che andrò a letto presto, stasera», annunciò invece lei, lasciando intendere che, una volta riaccompagnati a palazzo, il suo presunto innamorato avrebbe dovuto togliere le tende il prima possibile. «Domani saranno resi noti i risultati delle elezioni, perciò immagino ci sarà parecchio da lavorare.»

   «Oh, sono sicuro che avranno tutti votato per te», esclamò lui, raggiante. «Non può essere altrimenti, non credi? Dopotutto sei la figlia dell’amato Uzumi-sama.»

   «Vorrei che il popolo mi appoggiasse soprattutto per le idee, non per il nome che porto.»

   «Ma sicuro», convenne. «Il nome degli Athha, però, rimane comunque di fondamentale rilevanza, per Orb, è inutile negarlo. È per questo che è altrettanto importante fare un’accurata cernita delle persone che ti stanno intorno.» Gli altri due ruotarono le pupille verso l’alto, già stufi di ascoltarlo. «Quando le nostre famiglie si uniranno, faremo la felicità del nostro Paese.» Quella voce vellutata strinse loro le budella nello stomaco. «Non pensi anche tu, Cagalli?»

   «Credo di aver mangiato qualcosa che mi ha fatto male», lo ignorò quella, portandosi una mano alla bocca. «E l’auto non mi aiuta a stare meglio.»

   Sinceramente preoccupato, Yuna si protese nella sua direzione, ma lei fu abile a scansarsi per l’ennesima volta. «Vuoi che dica allo chauffeur di rallentare?»

   «No, credo sia peggio», tremò Cagalli al pensiero di dover prolungare il loro incontro. «Mi basta arrivare a casa il prima possibile.»

   «Se stai male, ti porto da me, è più vicino.»

   Stavolta le sembrò davvero di dover rovesciare davanti a tutti. «No, grazie, preferisco andare a letto.»

   Insomma, tanto disse e tanto fece, che il poveretto fu costretto ad accontentarla, non riuscendo ad avere neanche un minuto per salutarla come si deve perché, avvisata per telefono, Myrna si precipitò in cortile per soccorrere la signorina non appena scorse l’automobile da una delle finestre.

   «Non farmi preoccupare, Cagalli! Cerca di rimetterti in fretta, per favore!», si sgolava il giovane, in pensiero per lei. Quando la fanciulla sparì in casa, sorretta dalla donna, egli rivolse un’ultima occhiata ad Athrun che si apprestava a seguirle. «Ehi.» L’altro si fermò, aspettando che lui continuasse. Yuna però ci mise qualche attimo prima di distogliere lo sguardo e di stupirlo, mormorando: «Non farla stancare troppo.» Così dicendo, risalì in macchina e ripartì senza aggiungere nulla.

   La guardia del corpo della principessa rimase a guardarlo finché non fu sparito alla sua vista. Quindi, abbassando gli occhi, dovette riconoscere una cosa che, in definitiva, non poteva più permettersi di sottovalutare: non era il solo a tenere a Cagalli.

   «Athruuun? Quel pallone gonfiato è andato via?», si udì dall’interno del palazzo.

   E lei? Lo trattava davvero male.

   Provando pena per Yuna Roma, per se stesso e per la ragazza, costretta a sposarsi contro la propria volontà, infilò le mani nelle tasche del giubbino scuro e rientrò lentamente in casa.













Non riesco neanche a fare bashing (meritato! XD) su un personaggio odioso/idiota come Yuna! çOç Miseria, mi ha messo angoscia, il finale... Perché se è vero che lui è quello che è, e che Cagalli non lo sopporta (nelle comic strips di Newtype è ancora più palese, la cosa), è altrettanto vero che, al di là della sua ambizione personale, Yuna ci teneva comunque a lei... Lo nascondeva bene, ma un minimo di sentimento lo provava, sì. XD
Piuttosto, ma sarà morto davvero? Perché il dubbio mi è sempre rimasto... Mah.
Grazie a chi legge. ^^
Shainareth





  
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