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Autore: dramy96123    02/06/2017    2 recensioni
- Hanahaki AU - Sugakookie
[...] Poi, ad un certo punto cominciò a succedere qualcosa di strano. Uno strano solletico alla gola, ogni volta che Jungkook si avvicinava un po’ troppo a lui, invadendo il suo spazio. Lui era solito mettergli il braccio attorno alle spalle come faceva con Jimin, o con Taehyung, era un gesto così comune, che aveva già fatto in passato. Niente di speciale. Non era riservato a lui. Yoongi non capiva.
Il solletico alla gola cominciò a peggiorare, diventando alquanto fastidioso.
Arrivò al momento, giorni dopo, in cui gli bastava che Jungkookie gli sorridesse, perché la sua gola pizzicasse. E allora Yoongi si massaggiava il collo a disagio schiarendosi la voce.
Non servì molto tempo. Quando successe Yoongi guardò la sua mano orripilato, fissando quell’unico petalo di ciliegio sul palmo, e poi a Jungkook impallidendo visibilmente.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Min Yoongi/ Suga
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L’amore sapeva di petali di ciliegio
 
-  Non essere stupido, Taehyung. Non può succedere. -
- Si, ma se succedesse… -
- No, ascolta. È una cosa che capita a quante persone, una su centomila? Due su centomila. Non c’è alcuna possibilità che tu ti metta a tossire petali di fiori da un momento all’altro. –
Taehyung scosse il capo imbronciandosi e incrociando le braccia.
- Gli scienziati ne parlano.. E’ ufficialmente entrato a far parte dei fenomeni che possono colpire la razza umana. È scienza, Yoongi Hyung, scienza! E mia zia ha conosciuto una persona, e quella aveva avuto davvero l’Hanahaki. – aggrottò le sopracciglia scuotendo la testa – no,  quella persona conosceva un’altra persona che aveva l’Hanahaki. Però qualcuno ce l’aveva, Hyung! Ne hai mai conosciuta una?-
Yoongi sospirò, chiudendo il laptop per dare finalmente attenzione al ragazzo – Anzitutto non puoi venire a parlare di scienza quando hai cercato di convincermi l’altra settimana che dei conigli spaziali stavano invadendo la luna… -
Taehyung aveva già cominciato a protestare vivacemente (Un altro alquanto illogico tentativo di dimostrare la sua tesi, c’era davvero un coniglio lì sopra!) ma Yoongi lo zittì in un secondo, riprendendo il discorso prima che lui potesse dire anche solo una parola.
- E sì, non sto negando l’esistenza dell’Hanahaki. Lo so che esiste. – sospirò di nuovo alzando gli occhi al cielo – è solo che dubito fortemente che succederà. Sii realista. E’ un caso rarissimo. In Corea ce ne sono stati tre. Non succederà  a me, o a te o a chiunque altro tu conosca. Escludendo amici di amici di tua zia, che peraltro vive in Canada.- Yoongi alzò un sopracciglio, divertito, facendo sbuffare Taehyung.
- Quando verrai da me implorandomi di aiutarti perché continuerai a tossire tulipani allora riderò, Hyung, oh se riderò. – Yoongi scrollò le spalle a quello, indifferente. Era indifferente a molte cose, ma per la maggior parte del tempo sopportava di buon grado la compagnia di Taehyung per qualche astruso motivo. Taehyung si guardava bene dal chiedere e ne approfittava, passando con Yoongi una buona parte del suo tempo. Il ragazzo provava interesse per una vasta gamma di argomenti, e l’Hanahaki era solo uno tra i tanti. Era rimasto affascinato dal fenomeno. Delle persone cadevano vittime dell’Hanahaki. Cominciavano a tossire petali di fiore, nel momento in cui avessero provato un forte sentimento nei confronti di un altro essere umano. Smettevano magicamente, in caso di sentimento ricambiato. Si poteva fare un’operazione per rimuovere chirurgicamente i petali, ma con essi andava perso anche il sentimento per quella persona, qualunque esso fosse. Diverse tra queste rare persone aveva scelto la morte, non rinunciando a ciò che provavano. I petali ostruivano le vie respiratorie, dopo pochi mesi dai primi sintomi. Il mondo è pieno di romantici, aveva constatato Taehyung con un sospiro.
- Perché mai dovrei venire da te? Mi farei la famosa operazione. Non ci tengo a perdere la mia vita per una manciata di petali di fiore. – disse quella volta, facendo una smorfia. Taehyung aveva riso.
- Molto romantico, Hyung.-
 
 
 
 Questo era successo mesi e mesi prima di incontrare Jungkook. Yoongi aveva scordato quel pomeriggio con Taehyung. Namjoon aveva fatto integrare il ragazzo dal sorriso timido nella loro ristretta cerchia di amici e Yoongi aveva deciso di sopportare la sua presenza, allo stesso modo degli altri.
Jungkook era più giovane di lui. Era divertente. Yoongi si trovava bene con lui, a suo agio. Molto più che con la maggior parte delle persone. Imparò presto che con Jungkook non doveva parlare per forza, e forse fu questo che lo fece avvicinare di più. Condividevano pomeriggi insieme scambiandosi poche parole, in assoluta pace. Gli insegnò a produrre canzoni, e a giocare a basket. Jungkook gli comprò un cappello e un nuovo notebook per scrivere i suoi testi.
A volte Yoongi pensava a lui, quando era da solo. Si concedeva qualche secondo in più per pensare a lui, indulgente con se stesso. Quelle volte andava a dormire con un sorriso un po’ più ampio.
Yoongi stava bene. Stava davvero bene. Aveva degli amici, e un lavoro stabile,  e una carriera e la sua musica. Stava bene.
Poi, ad un certo punto cominciò a succedere qualcosa di strano. Uno strano solletico alla gola, ogni volta che  Jungkook si avvicinava un po’ troppo a lui, invadendo il suo spazio. Lui era solito mettergli il braccio attorno alle spalle come faceva con Jimin, o con Taehyung, era un gesto così comune, che aveva già fatto in passato. Niente di speciale. Non era riservato a lui. Yoongi non capiva.
Il solletico alla gola cominciò a peggiorare, diventando alquanto fastidioso.
Arrivò al momento, giorni dopo, in cui gli bastava che Jungkookie gli sorridesse, perché la sua gola pizzicasse. E allora Yoongi si massaggiava il collo a disagio schiarendosi la voce.
Non servì molto tempo. Quando successe Yoongi guardò la sua mano orripilato, fissando quell’unico petalo di ciliegio sul palmo, e poi a Jungkook impallidendo visibilmente.
- Hyung? Hey, Hyung, tutto bene? – chiese preoccupato l’altro. Gli mise la mano sulla spalla chinandosi per guardarlo meglio in faccia e Yoongi chiuse il pugno nascondendo le mani dietro la schiena. Sentì l’istinto di tosse di nuovo. Si schiarì la voce.
- Tutto bene. Mi sono solo… ricordato di una cosa. Devo… Vai prima tu. Io ti raggiungo.-
- Sicuro? Hyung, normalmente sei pallido, ma ora… mi stai preoccupando. – Jungkook sorrise, ma continuava a fissarlo insistentemente. Yoongi si liberò dalla sua presa con un brusco movimento e annuì
- Vai pure. – la sua voce era forzata come il suo sorriso. Come il suo respiro.  
 
 
Yoongi cominciò ad evitare Jungkook. Solo il vederlo da lontano gli faceva tossire petali di ciliegio.
Solo il pensiero di lui gli faceva sentire i petali incastrati nella sua gola. E no, ovviamente non lo aveva detto a Jungkook. Non avrebbe mai potuto dirlo a Jungkook.
Era solo un ragazzino, pretendere che lui… ricambiasse i suoi sentimenti, costringerlo a ricambiarli, a causa della sua condizione, non avrebbe mai potuto.
- Hyung, perché lo stai evitando? – chiese Taehyung un giorno, mentre lo guardava lavorare alla sua musica.
La gola di Yoongi cominciò a stringersi.
- Chi? – il suo tono di voce era normale, calmo, quasi indifferente. Taehyung lo guardò quasi indispettito.
- Jungkook. Jeon jungkook, ovviamente. Ci  sta male, lo sapevi? Crede di aver fatto qualcosa di sbagliato. Sono giorni che non gli rispondi. –
Yoongi si schiarì la gola.  Nascose velocemente il pugno di petali di ciliegio nella tasca della felpa, sentendo la propria voce uscire a fatica.
- Non lo sto evitando. – rispose a bassa voce. – ho solo… ho molto a cui pensare.-
Taehyung non aveva finto di crederci. Lo aveva solo guardato rassegnato, non capendo. Yoongi si limitò ad abbassare lo sguardo sul laptop.
 
 
Avrebbe potuto fare l’operazione, certo.
L’aveva detto lui stesso, perché no?
Gli avrebbe salvato la vita. Gli avrebbe tolto quei fastidiosi sentimenti di dosso. Eppure giorno dopo giorno Yoongi continuava a correre in bagno fissando i petali cadere dalle sue mani, testardo. Cancellava ogni evidenza, dopo.
Non voglio.
Si stava comportando in modo così infantile, davvero.
Non voglio.
Da quando la sua vita era diventata così poco importante?
Non voglio perdere quello che provo per lui.
E’ mio.
E così si trascinava in bagno ogni volta tossendo via i petali di ciliegio.
 
 
Hoseok lo scoprì per primo. Fu il primo e l’ultimo. Lo costrinse ad aprire la mano. Guardò i petali spiegazzati sul suo palmo e lo guardò negli occhi, con assoluto terrore. Yoongi fece cadere i petali a terra.
-  Hey, Yoongi, no. – era solo un sussurro. Lo prese per le spalle.
- Chi è? Per chi sono i petali? –
Yoongi scosse la testa. Rispose solo qualche minuto dopo, mentre si lasciava guidare come un automa da Hoseok. Lui continuava a tenerlo per le spalle, per le braccia. Poteva avvertire il panico del suo migliore amico sulla sua pelle.
Dolce, apprensivo Seokseokie, non guardarmi così, sono stupidi petali. Ti piacciono i petali di ciliegio, vero? Li abbiamo visti insieme, una volta. Non aver paura per me.  
- Yoongi. Yoongi, devi fare l’operazione. Non stai pensando di.. no? Non ci stai pensando, vero? – Hoseok lo prese per il viso costringendolo a guardarlo negli occhi. Yoongi scrollò le spalle senza rispondere.
- Yoongi Hyung, per favore.- Hoseok cominciò a piangere mentre lo guardava. I singhiozzi quasi gli impedivano di parlare, come i petali impedivano a Yoongi il respiro. – Yoongi, ti imploro, guardami. Fai l’operazione. Non morire, ti prego, non morire. -  lo strinse fino a segnargli la pelle.
Yoongi sfiorò i suoi capelli prima di sorridergli.
- Non ci tengo a perdere la mia vita per una manciata di petali di fiore. – gli rispose debolmente.
Hoseok semplicemente lo strinse chiudendo gli occhi e continuando a piangere.
 
Yoongi aveva provato forti sentimenti per Jungkook. Aveva un debole per lui, Jin Hyung lo prendeva in giro spesso per questo. Per Jungkook bastava un sorriso, dicevano gli altri. Yoongi aveva imparato ad amare la sua voce, i suoi occhi, il modo in cui si avvicinava a lui, in modo in cui lo guardava. Yoongi aveva amato ogni momento insieme a lui. Aveva provato l’amore sulla sua pelle, nella sua gola, in ogni suo respiro.  
Ora non provava nulla.
 
 
Jungkook fissava lui, Yoongi, quando cominciò a tossire petali bianchi. Erano rose, registrò assente. Continuò a guardarlo, confuso e con il volto rosso, massaggiandosi la gola.
Jungkookie, che fissava quei petali scivolargli dalle dita e poi il suo Yoongi Hyung dall’altra parte della stanza, guardarlo con occhi vuoti. Perché lo guardava così? Non lo aveva mai guardato così…
Min Yoongi non riuscì a provare niente, mentre le lacrime scendevano dal suo viso. 


Note: Grazie per aver letto sino a qui
Nel caso vogliate sapere come va a finire...


Jungkook è sempre stato un romantico.
   
 
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