Fanfic su artisti musicali > Ellie Goulding
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Autore: lmpaoli94    05/06/2017    0 recensioni
Quando la vidi la prima volta quel giorno, rimasi folgorato. Era entrata nel mio negozio per prendere un mazzo di rose per una sua cara amica. Aveva lo sguardo spensierato e non la smetteva di sorridere. Di sorridermi. Ed era il suo sorriso che mi fece innamorare. All’istante. Ma il problema era: l’avrei rivista?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Alan! Hai visto chi è entrato?» mi domandò Annie che era sorpresa quanto me.
«L’hanno vista tutti, Annie»
«Cosa ci fa qui? Sembra… sconvolta»
La povera Ellie aveva il viso rigato dalle lacrime e il suo pianto non smetteva di cessare, facendo largo pure ai singhiozzi.
«E’ palesemente sconvolta»
«Chissà cosa gli è successo… Secondo me dovresti parlarci»
«Cosa? Ma sei impazzita?! E che cosa gli dico?»
«Non so… Pensaci, poi vai a consolarla»
«Non intendo muovermi di qui per nessun motivo»
«Preferisci che lo faccia qualcun altro? Tipo quell’ubriacone che sta giocando a biliardo?» mi domandò indicando l’uomo interessato. «Ti ricordo che se non farai tu la prima mossa in questo frangente, la potrebbe fare qualcun altro. E tu te ne pentirai per il resto della tua vita»
Purtroppo Annie aveva ragione anche su questo.
Dovevo farmi avanti, altrimenti me ne sarei pentito a vita.
Si, ma cosa potevo dirgli? “Ciao Ellie, cosa ti sta succedendo?”
«Ehi Alan, ci sei?» disse Annie riscuotendomi dai miei pensieri.
«Sì, scusa. Ero sovrappensiero»
«Ti prego, dammi retta una buona volta. Va e fammi vedere che razza di uomo sei!»
“Un uomo timido, questo è certo.”
Ma per fortuna il mio coraggio ebbe la meglio, decidendo infine di andare da lei.
Il tragitto che separava il mio tavolo e il bancone dove si trovava Ellie, sembrò essere un tragitto infinito.
Mille pensieri offuscavano la mia mente, non sapendo bene ancora cosa dirgli.
Ma dovevo consolarla.
Dovevo cercare di non fare la figura dell’idiota, cosa molto difficile da evitare.
«Ciao» mormorai cercando di non spaventarla.
«Ciao» ribatté lei asciugandosi le lacrime.
«Che ti è successo?»
«Niente. Sto bene»
“Ecco una che mente a se stesso come me.”
«Ne sei sicura? Magari ti posso aiutare in qualche modo…»
«L’unico aiuto che potresti darmi è uccidere il mio fidanzato. Anzi, il mio ex»
«E’ stato lui a ridurti così?»
«Sì. L’ho trovato a letto con una puttana»
«Con una puttana?»
«Sì, è questo il suo lavoro. Una volta l’ho vista lì.»
Che cosa ci faceva Ellie Goulding in un locale di spogliarelliste?
«Ti prego di non dirmi cosa ci facevo in quel luogo. È una lunga storia. Una storia che ora ha un senso…»
«Probabilmente eri lì per spiare il tuo uomo. Non è così?»
«Bravo. Hai indovinato»
«Ti posso offrire qualcosa?» domandai cercando di distrarla dai suoi pensieri.
«Un bicchier d’acqua, se non ti dispiace»
«Certo che no» dissi, facendo segno al barista e richiamando la sua attenzione.
«Un bicchiere d’acqua per questa ragazza»
«Subito» rispose servendola immediatamente.
«Grazie»
Ellie aveva la voce rotta dal pianto.
Ma da quando avevo iniziato a parlarci, si era calmata un po’.
«Grazie anche a te per essere corso ad ascoltare i miei piagnistei»
«Ma cosa dici! È una reazione tipica di chi trova il proprio fidanzato a letto con un’altra»
«Già… Mi piacerebbe sapere il perché del suo tradimento... Non so dove posso aver sbagliato»
«Ormai credo che non abbia più importanza, visto che molto probabilmente non lo vorrai più vedere»
«Certo che lo vorrò vedere! Per spaccargli la faccia!»
«Beh, non credo che sia una buona idea»
«Sì, ma non può passarla liscia!» gridò sbattendo con forza il bicchiere sul bancone.
«Ehi calmati, altrimenti ti farai del male» dissi posando la mia mano sulla sua spalla scoperta.
Facendo quel movimento, mi sentii bruciare dentro. Era come se quello che provavo per lei, si fosse acceso dentro di me improvvisamente.
«Hai la mano così calda…»
«Già. Sono un tipo caloroso, non trovi?» dissi sdrammatizzando la situazione.
«Ahahah sì, è vero»
Nel mentre ero riuscito a farla tornare serena, ecco che entra un uomo tutto infuriato e con il fiato corto.
«Ellie! Ti ho cercato dappertutto»
«Ah sì? Potevi anche risparmiarti questo disturbo, rimanendo insieme alla puttana della tua amante»
«Lei non conta niente per me. Sei tu il mio unico vero amore»
«Sei un bastardo ipocrita! Potevi pensarci prima di tradirmi!»
«E’ tutta colpa sua! Sono caduto nella sua trappola. Mi ha completamente raggirato»
«Ma fammi il piacere! La prossima volta trova una scusa migliore quando tradirai la prossima donna» ribatté sprezzante tornando a girarsi contro di me.
«Ti prego Ellie, torniamo a casa. Ti prometto di non tradirti mai più»
«Vattene Michael! Non voglio più vederti!»
«No! Non può finire così!»
Michael, annebbiato da una rabbia repressa e inspiegabile, la prese per un braccio trascinandola via con sé.
Dopo essere stato zitto tutto il tempo, intervenni all’istante.
«Lasciala andare immediatamente!»
«E tu che vuoi?! Fatti gli affaracci tuoi!»
«Non mi hai sentito?!»
Fu in quel momento che non ci vidi più.
Gli saltai addosso assestandogli un paio di pugni.
Ma sfortunatamente il tizio era il doppio di me e i miei colpi non gli fecero nessun effetto.
«Tutta qui la tua forza?»
«No. Questo è solo l’inizio»
«Sì… l’inizio della tua fine»
E senza rendermene nemmeno conto, mi assestò un pugno sul naso facendomi capitombolare e battere la testa per terra.
Chiusi gli occhi dimenandomi dal dolore.
«Stai bene?» mi domandò Ellie vedendomi il sangue grondare dal naso.
«Ma sei completamente pazzo?! Come ti è saltato in mente di attaccarlo in quel modo!»
«Ha cominciato lui!» rispose l’ex di Ellie come se non fosse lui il colpevole.
Vedendo tutte le carezze e le cure amorevoli che Ellie mi stava rivolgendomi, il suo ex sbottò ancora una volta, urlandomi offese di ogni tipo.
«Non posso crederci che preferisci quel perdente a me!»
«Credilo, perché è così» disse Ellie sprezzante di rabbia.
«Ok ho capito. Spero che voi due siate felici insieme!» e se ne andò con la testa bassa bofonchiando parole incomprensibili.
«Credi che dobbiamo portarlo in ospedale?» domandò Ellie ad Annie che si era avvicinata a me.
«No, non serve. Sta bene. Portiamolo a casa sua»
--------------
Durante il tragitto dal bar a casa mia, caddi in un sonno profondo.
Quando mi risvegliai, non capii come ero tornato a casa mia.
«Finalmente ti sei svegliato» disse Ellie che si era gettata su di me.
«Ma come… sono tornato qui?»
«Ti abbiamo portato io e la tua amica»
«A piedi dal bar fino a qui?»
«Ma no! Ti abbiamo portato con la sua macchina»
«Ah capisco…»
«Come ti senti?»
«Come se un treno merci mi fosse passato sopra la testa»
«Quel maledetto del mio ex! Non aveva nessun diritto di ridurti così. Per fortuna che non hai nulla di grave»
«Sì, a parte che mi sento scoppiare la testa»
«Tranquillo, sopravvivrai. Vedrai»
«Alan! Ti sei svegliato!» gridò Annie gettandosi pure lei su di me.
«Piano! Piano! Non sono ancora tornato in me»
«Per la verità, non lo sei mai stato»
La solita battutina di Annie.
«Ah ah ah simpatica»
«Ecco come ti chiami. Alan»
«Già, non ci eravamo ancora presentati»
Vedendo Annie che continuava a soffocarmi con le sue “amorevoli” cure, Ennie pensò che rimanendo lì sarebbe stata solo d’impiccio.
«Forse è meglio che me ne vada. Grazie per essermi stato vicino ed essere stato comprensivo. Mi dispiace ancora per il mio ex»
«Aspetta, non te ne andare…»
«Sì, vado via io. Voi due avete molto di cui parlare per conoscermi»
«Ma io veramente…»
«Tranquilla, Alan non ti farà nulla. È docile come un agnellino»
Annie voleva controbattere volentieri, ma con Annie era impossibile.
«Noi due ci vediamo domattina. Sempre che tu riesca ad alzarti dal letto»
«Tranquilla, ce la faccio. Non mancherei al lavoro per nessun motivo al mondo» dissi sperando di stare meglio.
«Non avevo dubbi. Ciao buonanotte» disse infine Annie lasciandoci definitivamente soli.
«Un momento, ma io sono senza macchina»
«Ti riporto io, Ellie»
«Ma cosa dici! Hai appena ricevuto un pestaggio. Come puoi portarmi a casa in queste condizioni?»
«Sto bene» e stringendo i denti, mi alzai dal letto andandole incontro. «Visto?» le chiesi beffardo.
«Ok, mi hai convinto»
«Dove abiti di preciso?»
«A 5 km da qui»
«Vicino Broadway?»
«Sì esatto»
«Allora possiamo andarci anche a piedi. Se per te non è un problema, ovviamente»
«Certo che no» disse sorridendomi e distogliendo lo sguardo.
«Quando vorresti andare?»
«Se ti va bene, anche ora»
«No no, nessun problema. Così avrò più tempo per riposarmi visto che domani devo tornare al negozio»
“Ma perché l’ho detto? Così penserà che io non voglio più vederla” , pensai.
«Se ti torna male, prendo un taxi»
«No tranquilla, non c’è nessun problema. Se ti accompagno non sarai sola di notte. Inoltre, potremmo conoscerci meglio»
«Sì, mi sembra una buona idea» approvò Ellie prima di uscire dal mio appartamento per poi immergerci nella notte di Manhattan.
 
Non sapevo con cosa attaccare la conversazione.
Le solite domande del tipo “Cosa fai nella vita?” “Quali sono i tuoi hobby?” mi sembravano alquanto scontate.
Dovevo iniziare con un argomento più interessante.
Ma visto che continuavo a rimanere muto, prese lei l’iniziativa.
«Allora, ti piace fare il fiorista?»
«E’ la mia vita. Io vivo per questo lavoro»
«Sì, avevo notato tutto l’impegno che ci metti» disse.
«Scommetto che quel mazzo di rose era per una persona speciale…»
“Ma cosa sto dicendo? So benissimo per chi era!”
«Sì, ma ora non lo è più…»
«Mi dispiace davvero»
«La vita va avanti. Non posso crogiolarmi nella disperazione per lui. Sai da quanto stavamo insieme?»
«No…»
«Ben sei anni! E lui ha buttato al vento la nostra relazione solo per una spogliarellista! Ti rendi conto?»
«Certe volte i maschi sono proprio stupidi. E te lo dico io che faccio parte di quel genere.»
«Non puoi trovarmi più d’accordo di così» disse ritrovando immediatamente il sorriso.
Ogni volta che Ellie rideva, i suoi occhi si illuminavano e il mio cuore mancava un battito per la sua bellezza disarmante.
«Devo confessarti una cosa…»
«Dimmi.»
Dovevo parlargliene.
Dovevo dirgli tutto ciò che provavo per lei.
Che ero follemente innamorato di lei.
Del suo carattere, del suo sorriso.
Di tutto.
Ma la mia timidezza non mi aiutava.
Come potevo cercare di conquistarla?
«Mi piace vederti sorridere»
«Davvero?» mi domandò ricambiando proprio con uno dei suoi sorrisi.
«Sì… nel vederti mi sento in pace con me stesso. È come se la mia vita si stesse svolgendo in un modo diverso»
«In che senso?»
Presi la sua mano e la strinsi con la mia con il cuore che mi batteva a mille.
«Che la rendi migliore. E la rendi così piacevole da essere vissuta»
«Sono felice nel sentirti dire questo… ma non capisco il perché ti faccio questo effetto. Perché proprio io?»
“Perché sei la donna della mia vita e voglio trascorrere tutto il resto della mia esistenza con te.”
«Non lo so nemmeno io. Dal primo giorno che ti ho vista… da quando hai ordinato quelle rose… Le rose per me hanno un significato importante. E chi le sente importanti come me ha tutto il mio profondo rispetto»
“Che motivo sciocco per sviare i miei reali pensieri!”
«Allora che ne dici di spiegarmi tutto quello che sai sulle rose?»
«Con molto piacere.»
--------
Eravamo arrivati a casa di Ellie.
Abitava in un piccolo appartamento caldo e molto confortevole oltre ad essere ben arredato con quadri e souvenir di ogni tipo.
«Devo dire che hai un appartamento bellissimo. Molto variopinto e colorato.»
«Ho viaggiato per mezzo mondo.»
«Ti piace viaggiare?»
«Non si vede?»
«Ahahah hai ragione.»
«Accomodati pure sul divano. Posso offrirti qualcosa?»
«No grazie, sono apposto così. Vuoi che ti racconti tutto sulle rose?»
«Certo. Sono tutta orecchi» disse sedendosi accanto a me e sentendo tutto il suo calore e conforto.
«Intanto ti porgo qui la lista dei numeri con il relativo significato» dissi dandole il foglio che mia nonna scrisse per me tanto tempo fa’.
«Lo porti sempre con te?»
«Sì. È uno dei ricordi di mia nonna»
«Capisco. Devi proprio avergli voluto bene.»
«Tantissimo. E quando penso a lei, mi manca sempre di più.»
«E questo biglietto ti fa sentire sempre vicino a lei?»
«Sì esatto. È come se fosse sempre con me.»
«Vuoi che lo legga a voce alta?»
«Devi.»
Prese a leggere la lettera ad alta voce e la mia emozione non riuscì a placarsi:
 
Ciao Alan.
Ho voluto scriverti questa lista per farti avere un’idea di tutto il significato che essa contiene come lo ha fatto capire a me.
Spero che un giorno ti possa servire anche per la tua vita.

 
  • 1 rosa rossa: amore a prima vista
  • 2 rose rosse: accordo segreto
  • 3 rose rosse: ti amo
  • 7 rose rosse: voglio essere tuo
  • 9 rose rosse: insieme per tutta la vita
  • 10 rose rosse: sei perfetta
  • 11 rose rosse: sei il mio unico tesoro
  • 12 rose rosse: resta con me
  • 13 rose rosse: travolgente passione segreta
  • 15 rose rosse: sono davvero pentito dei miei errori
  • 20 rose rosse: sinceramente tuo
  • 21 rose rosse: mi affido a te
  • 24 rose rosse: sempre nei miei pensieri
  • 33 rose rosse: profondo e inestimabile amore
  • 36 rose rosse: per ricordare i nostri momenti
  • 100 rose rosse: ti sono devoto
  • 101 rose rosse: sei la cosa più importante
  • 108 rose rosse: mi vuoi sposare?
  • 144 rose rosse: ti amerò eternamente
  • 365 rose rosse: ti amo ogni giorno
  • 999 rose rosse: il mio amore non avrà fine
  • 1000 rose  sarò con te sinceramente per tutta la vita…..sempre.
 
Spero che questa lettera ti serva d’aiuto. Un giorno.
Grazie per tutto quello che fai per me.

Con affetto,
Tua nonna
 
«Alan… non so cosa dire…»
Ellie aveva le lacrime agli occhi come me.
I nostri sentimenti e le nostre emozioni andavano tutte di pari passo.
«Mia nonna mi ha insegnato tanto. Tutto quello che so sui fiori lo devo solo a lei»
«Allora ti confesso che tua nonna è stata una bravissima insegnante»
«Lo pensi davvero?»
«Certo»
Le lacrime non smisero di sgorgarmi dal viso.
Quella lettera mi aveva colpito ancora una volta.
Ellie mi aveva colpito leggendola.
E io non potei far altro che abbracciarla per dimostrare tutto il mio affetto che provavo per lei.
«Alan, posso farti una domanda?»
«Certo. Dimmi pure»
«Se tu mi regalassi un mazzo di rose rosse, quante me ne regaleresti?»
Eccoci arrivati al punto cruciale e fondamentale che potrebbe cambiare la mia vita.
«Inizialmente te ne regalerei… una.»
Fu in quel momento che anche lei capì.
Capì tutto l’amore che avevo per lei grazie ad una rosa.
«L’ho sempre saputo… da quando sono andata via la prima volta dal tuo negozio, ho capito cosa nascondevano i tuoi occhi quando mi fissavi. E ora sono contenta nel sentirtelo dire.»
Ora le lacrime non sgorgavano più dai miei occhi.
La mia malinconia si era trasformata in pura felicità.
«Allora devo solo dimostrartelo, no?»
Presi il suo viso per far incontrare le sue labbra con le mie e una volta incontrate, fu difficile fermare quel dolce bacio.
   
 
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