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Autore: Hobieroller    05/06/2017    2 recensioni
Yoonseok
“Visto che è primavera, dovremmo tutti andare al festival dei fiori di ciliegio.”
Ed ecco, il momento in cui Yoongi maledisse l’altro in tutti i modi possibili, nella sua testa. Hoseok si girò verso di lui sorridendo smagliante.
“Non dovremmo andare al festival dei fiori?” Chiese direttamente a lui.
Yoongi era bravo a mentire, era bravo a non far trasparire nulla di ciò che non volesse mostrare, quindi ci mise un attimo a sorridere rilassato a Hoseok rispondendo con un leggero “Dovremmo andare, sì”.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jung Hoseok/ J-Hope, Min Yoongi/ Suga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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**



Era una giornata tranquilla, non era successo niente di speciale o di particolarmente eclatante. Un’altra giornata chiuso nello studio dove passava la maggior parte del suo tempo.
Non sapeva nemmeno se era effettivamente giorno o notte.
Yoongi era sdraiato sul divano dello studio guardando il computer acceso e ancora aperto sulla traccia che stava componendo, tentando di riposarsi ma ritrovandosi incapace in quanto il suo cervello non smetteva di pensare in quale esatto momento far partire i bassi, o qualunque altra cosa gli passasse per la mente.
 
Dopo qualche minuto però si ritrovò con gli occhi chiusi e i pensieri si facevano sempre più sconclusionati nel dormiveglia.
E fu proprio quello l’esatto momento in cui la porta si aprì rivelando un raggiante Hoseok che entrò rumorosamente nello studio.
Yoongi aprì un solo occhio, guardandolo senza un minimo di emozione, e sbuffò raggomitolandosi meglio sul divano.
 
“Hey Hyung. Lo sapevo che ti avrei trovato qui, non ti si vede da un bel po’ in giro eh, devo sempre venire io” Hoseok rise, incurante dell’evidente fatto che yoongi lo stava ignorando. Era ancora sulla porta quando iniziò a parlare senza controllare se lo stesse effettivamente ascoltando “Comunque, non ho fatto altro che pensare ad una canzone stanotte e potrei aver tirato giù qualche riga, così sono venuto qui per lavorare… Se non serve a te ovviamente – si sedette sulla sedia davanti al computer spostandola davanti al divano, continuando a guardare la schiena di yoongi – Lo so che sei sveglio smettila di ignorarmi”
 
Yoongi si girò con un grugnito solo quando Hoseok iniziò a scuoterlo leggermente dalla spalla, ma quando incontrò il suo sguardo non poté far a meno di sorridere leggermente.
 
“E dimmi che bisogno c’era di svegliarmi Hoseok? Potevi tranquillamente iniziare a lavorare e aspettare che io mi svegliassi” Disse facendo una smorfia, ma si mise comunque seduto. Anche se non aveva dormito aveva gli occhi gonfi dal sonno e il cappello nero era posato sui capelli disordinatamente. Sospirò stropicciandosi gli occhi e lo guardò più attento.
“Comunque, sono in un punto morto, ho decisamente bisogno di riposarmi quindi fai pure” Gli sorrise di nuovo e gli scompigliò i capelli prima di tornare sul divano chiudendo di nuovo gli occhi.
Hoseok gli sorrise contento e si sistemò davanti la postazione, iniziando a lavorare.
 
Dopo qualche ora di sonno yoongi si svegliò di nuovo e si mise in piedi andando silenziosamente a controllare il lavoro di hoseok. Sorrise di nuovo e si sporse da dietro la spalla appoggiando il mento su di essa.
“Come va Hoseokie? Mi dispiace se non ti ho dato corda prima, ma avevo davvero bisogno di questa dormita”.
 
Hoseok smise per un attimo di aggiustare la base e girò lievemente la testa per guardarlo, ritrovandoselo inaspettatamente vicino. Le sue guance divennero rosa automaticamente e distolse lo sguardo ritornando al computer. “Tutto bene hyung, non ti preoccupare… Anzi a me dispiace averti disturbato. Sto aggiustando alcune cose ma in realtà non sono per niente sicuro di questa parte” Disse e fece partire la base da un punto guardando yoongi e aspettando una sua reazione.
 
“Beh, sono qui per questo” disse sorridendo di nuovo e sedendosi sul bracciolo della sedia iniziando ad aggiustare la base.
Continuarono a lavorare insieme finché non si ritennero tutti e due abbastanza soddisfatti. Yoongi era finito con il braccio intorno alle spalle di hoseok, solo per non cadere dalla sedia. Un gesto totalmente normale.
“cosa vuoi fare adesso?” gli chiese alzandosi lentamente e tornando sul divano, solo dopo aver preso il suo blocco note e una penna, con l’intento di riaggiustare il testo della canzone.
 
“Non lo so veramente – spostò lo sguardo sulla telecamera fissa al lato del computer e sorrise girandosi verso di lui – potrei registrare una log, non lo so, parlare di qualcosa… E’ da tanto che non ne facciamo una”
 
Yoongi lo guardò sorpreso, ma si ritrovò ancora più sorpreso a sorridere dolcemente a Hoseok. Di solito avrebbe risposto con un semplice “come vuoi”, invece annuì guardandolo attentamente.
“Mi sembra una buona idea, Seokie. Potresti parlare della primavera” Disse casualmente a scrollando le spalle come se non avesse detto niente di speciale, ma poi sorrise di nuovo
“Conosco la canzone perfetta” si avvicinò a lui di nuovo e soddisfatto della sua idea mise una canzone rilassante, adatta come sottofondo. Hoseok gli rivolse un sorriso che gli fece perdere il fiato, e Yoongi semplicemente tornò seduto sul divano, prese di nuovo il blocco e sentì l’altro iniziare a parlare alla telecamera.
Non fu veramente in grado di scrivere qualcosa di sensato su quella pagina, non faceva che guardarla e scarabocchiarla distrattamente, fino a quando non sentì Hoseok parlare della canzone.
 
“Questa canzone, sa di primavera… Sa di primo amore, decisamente”
 
La mente di yoongi a quelle parole smise di funzionare per un attimo, e lui automaticamente scrisse due cose sul foglio, solo per apparire concentrato sul suo lavoro.
Scosse la testa, confuso. Cercò di capire cosa gli stesse succedendo, il perché quel giorno il ragazzo gli stava facendo così effetto; Il perché non riuscisse a smettere di sorridere ogni volta che incontrava il suo sguardo.
Sarà veramente la primavera? Sto andando fuori di testa?
Doveva ammettere che non era la prima volta che si ritrovava a comportarsi così in sua presenza, ma stava diventando sempre più frequente, e sempre più spaventoso.
 
“Visto che è primavera, dovremmo tutti andare al festival dei fiori di ciliegio.”
Ed ecco, il momento in cui Yoongi maledisse l’altro in tutti i modi possibili, nella sua testa. Hoseok si girò verso di lui sorridendo smagliante.
“Non dovremmo andare al festival dei fiori?” Chiese direttamente a lui.
Yoongi era bravo a mentire, era bravo a non far trasparire nulla di ciò che non volesse mostrare, quindi ci mise un attimo a sorridere rilassato a Hoseok rispondendo con un leggero “Dovremmo andare, sì”.
Ma la verità era che quella domanda gli aveva mandato lo stomaco in subbuglio e andò letteralmente con la mano su di esso per cercare di star meglio, inutilmente.
Si odiava, e odiava tutto quello perché era una cosa che non riusciva assolutamente a controllare, e non riusciva nemmeno a capire il perché di quelle sensazioni.
Perché proprio adesso?
 
Hoseok chiuse la log poco dopo e si girò verso di lui ancora sorridente.
“Io facevo sul serio – disse avvicinandosi di nuovo – dovremmo andarci. Io e te” aggiunse all’ultimo, e questa volta Yoongi rimase per qualche secondo a fissarlo, senza dire nulla.
Annuì e sorrise, più forzatamente questa volta.
“va bene, ci andremo” ripeté e scompigliò i suoi capelli
Dopo qualche minuto in cui Hoseok era tornato al computer ascoltando altra musica e lui aveva ricominciato a scarabocchiare il foglio si alzò prendendo la sua roba.
“Hoseokie io vado a casa, ci vediamo dopo” L’altro lo risalutò sorridendo come il suo solito ma era tranquillo. Certo lui è tranquillo.
 
 
*
 
 
Il giorno dopo quell’accaduto sarebbe stato il compleanno di Yoongi, e lui a momenti se ne dimenticò, troppo occupato a pensare al lavoro e a quello che era successo.
Era a letto, la sera stessa vicino la mezzanotte, e stava quasi per addormentarsi, e di nuovo Hoseok fu il motivo per cui non lo fece.
Questa volta però entrò nella stanza lentamente e silenziosamente, Jin accanto a Yoongi stava già dormendo, si sedette sul suo letto.
Yoongi non si era accorto della sua presenza prima che si sedesse, quindi quando hoseok gli premette sul corpo una busta da regalo quasi si alzò dandogli uno schiaffo.
 
“oh hey hyung – soffocò una risata scansandosi e riprendendosi la busta – tranquillo, sono solo io”
Hoseok sei uno stronzo fu la prima cosa che gli venne in mente, ma non perché lo aveva svegliato, perché era in mutande, con solo una misera canottiera bianca e i capelli scompigliati. E stava sorridendo di nuovo in quel modo irritante.
Si mise seduto sul letto e si passo una mano sul viso prima di guardarlo.
“Seokie cosa ci fai qui, cos’hai in mano?” gli chiese cercando di prendere la busta.
“Cosa potrebbe essere? Il tuo regalo ovviamente”
Yoongi si ricordò solo in quel momento e sorrise scuotendo la testa “Ah già, il mio compleanno. Non dovevi Hoseok, non ci facciamo mai regali” disse, ma continuava a fissare quella busta, fino a che l’altro non gliela porse.
Lui la prese non nascondendo la sua curiosità e la aprì. Dentro riusciva solo a vedere qualcosa di rosso, dato il buio. Tirò fuori il regalo e scoprì che era una felpa rossa extra large, semplice. Ma da essa cadde un cd, Yoongi sorrise a Hoseok sinceramente contento e lo prese in mano. Era Recovery di Eminem, e Hoseok sapeva. Lui sapeva quanto volesse quel cd.
“Hoseokie” Disse senza parole prima di abbracciarlo inaspettatamente. Lo tenne stretto fino a che lui non restituì l’abbraccio. Ma presto si rese conto del gesto e arrossì violentemente con il cuore che batteva forte e lo lasciò tornando al suo posto.
Notò la faccia totalmente sorpresa di Hoseok e rise di cuore, quasi svegliando Jin.
“Grazie, grazie mille. Davvero, sei – prese un respiro – sei fantastico”
Hoseok lo guardò arrossendo leggermente e fece un gesto con la mano, per indicare che non era niente di impegnato.
“Volevo vedere questo hyung, volevo vederti sorridere in questo modo” disse dolcemente e prese la felpa in mano “Questa ti piace? Mi dispiace che non sia una maglia nuova, ma non ho avuto tempo per andare a fare shopping, il cd l’ho comprato tempo fa. Questa è mia, ma ho pensato che a te starebbe meglio” gli sorrise di nuovo e Yoongi perse un battito.
Sono io o anche lui si sta comportando diversamente? Ma no lui fa sempre così, fa così con tutti. Yoongi smettila.
“Non importa, mi piace. Mi piace tantissimo” Disse prendendo la felpa e mettendosela sulla maglietta del pigiama “Seokie… vuoi, dormire qui stasera?” chiese d’impulso, perché in realtà quella era una cosa che facevano sempre, ma non aveva pensato al fatto che probabilmente ora stava avendo una cotta per il suo migliore amico, e che suddetto migliore amico era praticamente nudo.
Hoseok sorrise ancora di più annuendo e senza dire una parola si sdraiò accanto a lui dentro le coperte, abbracciandolo e nascondendo il suo viso nell’incavo del suo collo. Yoongi lo abbracciò con tutto il corpo posando il mento sulla sua testa e chiudendo gli occhi. Il solo pensiero di lui non riusciva minimamente a farlo addormentare e il suo cuore batteva ancora più forte. Ebbe seriamente paura che lui potesse sentirlo.
Non appena sentì il corpo dell’altro rilassarsi nel suo abbraccio cercò di rilassarsi a sua volta, e riuscì ad addormentarsi solo ore dopo.
 
 
Il giorno dopo era di nuovo nello studio, ed era decisamente più felice e sorridente del giorno prima, quasi felice del fatto che fosse il suo compleanno. Stava ascoltando Recovery da tutta la mattina, lasciando andare a rilento il lavoro.
Guardò la telecamera con cui il giorno prima Hoseok aveva registrato quella log e sospirò.
“Ah al diavolo” disse sorridendo e accese la telecamera iniziando una log, aveva messo come sottofondo Birthday Song di 2Chainz ed era rilassato.
Mentre parlava sentì qualcuno arrivare e cantare “Tanti auguri a te”  quindi sorrise ancora di più non credendo davvero che gli altri stessero facendo una cosa del genere e vide Hoseok, Jimin e Namjoon entrare nello studio.
Jimin teneva una grande torta con le candeline accese in mano e stavano cantando tutti e tre in coro ridendo. Lui si girò verso di loro e scuotendo la testa si mise in piedi, iniziando anche a ballare stupidamente sulla loro canzone. Soffiò sulle candeline e Hoseok iniziò a urlare colpendolo sulla schiena, lui lo scansò guardandolo male e l’altro gli sorrise leggermente facendo un passo indietro e abbassando lo sguardo.
Yoongi chiuse la log e sorrise agli altri e li abbracciò uno per uno lasciando per ultimo Hoseok, trattenendolo leggermente di più.
Mangiarono insieme la torta e rimasero nello studio per tutto il pomeriggio chiacchierando e prendendosi un momento di pausa dal lavoro.
 
Quella sera Yoongi entrò in camera di Jimin, Hoseok e Taehyung, avvolto nelle sue stesse coperte e camminò silenziosamente verso il letto di Hoseok. Entrò sotto le coperte e gli sorrise, questa volta più a suo agio.
E dormirono di nuovo abbracciati.
 
 
*
 
 
Era passato un mese, gli alberi di ciliegio cominciavano a fiorire, pigramente, come se stessero aspettando il momento adatto.
Era il 6 aprile, e il giorno dopo a Seoul iniziava il festival dei fiori di ciliegio.
Yoongi era nella sua camera, sul letto ad ascoltare la musica e come uno stupido non riusciva a smettere di pensarci. Di pensare a quel giorno del mese prima, in cui Hoseok l’aveva invitato. Non riusciva a smettere di pensare al fatto che sicuramente l’altro se ne fosse dimenticato. Non perché pensasse che fosse una persona cattiva, assolutamente, semplicemente pensava che per lui quella dovesse essere stata solo una frase così per dire.
Anche se durante quel mese c’era stata una diversa atmosfera intorno a loro. Erano più… affettuosi e più vicini. Più del solito almeno.
Ma Yoongi continuava a pensare che fosse tutto nella sua testa, che si stesse condizionando.
Riflettendoci insistentemente era riuscito ad accettare il fatto che sì, aveva una cotta per Hoseok e che non sarebbe andata via molto facilmente, anzi, ogni giorno peggiorava. C’erano giorni in cui solo la sua presenza gli faceva girare la testa e si sentiva come un’adolescente ai primi amori.
 
La notte del 6 aprile Yoongi si addormentò in studio, e in tarda mattinata del 7 stava ancora dormendo profondamente sul divano.
E ancora una volta fu lui a svegliarlo.
Entrò nello studio frettolosamente e lo guardò sbuffando, si stava poggiando sulle ginocchia tentando di riprendere fiato. Era rosso in faccia e aveva chiaramente corso.
“Yoongi hyung!” disse scuotendolo non proprio delicatamente “E’ tardi, E’ tardi, ci perdiamo il momento migliore. Cosa stai facendo lì? Ti ho cercato dappertutto”
Yoongi grugnì esasperato ma sentendo quello che stava dicendo si alzò di scatto, completamente sveglio.
“Yah Hoseok, perché mi devi sempre svegliare? Cosa c’è adesso? Il momento migliore di cosa? – chiese facendo finta di non sapere di cosa stesse parlando, sospirò – Lo sai che odio quando le persone mi parlano mentre dormo, e tu continui a farlo”
Hoseok si accigliò, quasi offeso dal comportamento di Yoongi e gli prese il braccio per farlo alzare “Mi avevi detto che saremmo andati insieme, non ti ricordi hyung? Al festival” mise un leggero broncio che Yoongi si ritrovò a fissare “dobbiamo andare è oggi. Forza, vai a cambiarti veloce” disse e lo spinse fuori dallo studio. Yoongi si limitò a seguirlo facendo finta di essere scocciato perché lo aveva svegliato, ma dentro non faceva che pensare: Se l’è ricordato, se l’è ricordato. Yoongi smettila di fare la ragazzina.
Così si ritrovò davanti al suo armadio cercando di scegliere al più presto possibile dei vestiti, per non far sembrare che ci tenesse particolarmente.
Scelse dei jeans scuri, una maglietta bianca con un disegno sopra, e la felpa rossa. Si sistemò i capelli meglio che poté e raggiunse Hoseok in salotto.
Salutarono distrattamente Taehyung e Jungkook che giocavano al computer, concentrati, il resto del gruppo era fuori, e uscirono.
Hoseok era raggiante, più del solito e indossava dei bermuda corti con una t-shirt nera e una scritta e un cappello. Yoongi lo guardò mentre camminavano verso il centro, dove si svolgeva il festival.
“Hyung, cosa c’è?” Gli chiese quando si rese conto che lo stava fissando, guardò la strada evitando il suo sguardo “Mi stai fissando, mi metti in imbarazzo” rise dolcemente a finalmente incrociò lo sguardo.
“Niente – scosse la testa ma rimase per un momento a guardare nei suoi occhi prima di volgere lo sguardo avanti – Solo, ecco, sì… Ti sta bene quel cappello” disse scrollando le spalle.
“Vuoi andare a Yeouido per vederli?” gli chiese cambiando discorso “Dovremmo prendere la metro, non è vicinissimo”.
Hoseok continuò a guardarlo mentre parlava, e decise di abbandonare il discorso precedente. Scosse la testa ma si diresse comunque verso la metro “Se vuoi a Yeouido ci andiamo stasera, ma ora c’è troppa gente. Seguimi, conosco un posto” gli sorrise smagliante e gli prese il braccio per farsi seguire.
Yoongi sorrise “Bene, perché lo sai quanto odio i posti affollati” lo seguì alla metro e passarono il tempo in silenzio, condividendo gli auricolari per sentire la musica.
Scesero non molto dopo arrivando in un quartiere abbastanza tranquillo. Hoseok lo riprese per il braccio e iniziò a camminare. Si intravedevano gli alberi già da dove erano e presto arrivarono in un sentiero pedonale in mezzo a grandi alberi di ciliegio completamente in fiore. Yoongi aprì la bocca automaticamente, osservando il paesaggio e si voltò verso Hoseok sorridendo ancora di più “E’ davvero bello qui, come l’hai scoperto? – fu il primo ad andare più vicino a lui prendendolo meglio sotto braccio – ci sei venuto con qualcun’altro?” chiese malizioso e rise iniziando a camminare, con la testa alta per osservare i fiori.
Hoseok rise con lui guardandosi intorno prima di scuotere la testa. “Ci sono venuto da solo, quest’autunno”.
C’era solo qualche anziano sulle panchine, e mamme a passeggio. Su una o due panchine c’erano anche coppie che cercavano un posto più intimo. Nell’aria c’era magia, sembrava di camminare in un posto segreto, lontano dal caos della città.
I petali di ciliegio portati dal vento si posavano su ogni cosa, e presto anche i loro capelli ne furono pieni.
Yoongi lasciò il braccio di hoseok solo per prendere il telefono e scattare qualche foto agli alberi e al sentiero, si girò verso di lui e notò che era concentrato ad osservare dei petali cadere. Non perse tempo e scattò, guardando la foto trattenne il respiro e non poté far a meno di mormorare “Bellissimo”.
Hoseok in quel momento si voltò piegando leggermente la testa “Cos’hai detto?” gli chiese tornando vicino a lui.
Yoongi fu veloce a cambiare foto mostrandogli quella del sentiero. “Ho detto, che è bellissimo qui”
Il più piccolo sorrise guardando la foto e prese il telefono dalle sue mani iniziando a scorrerle. Arrivò alla sua, mentre Yoongi rosso in viso cercava in tutti i modi di riprendersi il telefono senza sembrare troppo imbarazzato, o disperato.
“Hyung, questa foto è così artistica!” Disse hoseok facendo lo zoom per guardarla meglio “La voglio, passamela” disse e gli ridiede il telefono senza fare tante storie, ma notando il rossore di Yoongi. Si limitò a fare un sorrisetto e a continuare a camminare.
“Certo” borbottò mettendo via il telefono e ritornò vicino a lui camminando.
Più camminavano e più petali Hoseok aveva incastrati nei capelli, e Yoongi si ritrovò quasi estasiato da quella visione. Capendo una volta per tutte che non c’era più via di scampo.
Sarà stata la magia del luogo, o dell’atmosfera, ma Yoongi prese coraggio e si avvicinò ancora di più toccandogli dolcemente le ciocche e facendo cadere i petali, hoseok si girò per guardarlo sorpreso e incrociarono gli sguardi. Yoongi non smise di accarezzargli i capelli anche quando l’ultimo petalo era caduto, perso negli occhi dell’altro, e rimase sorpreso dal fatto che Hoseok non lo stesse scostando, o prendendo in giro, qualsiasi cosa, ma no: lui stava ricambiando lo sguardo e la sua gola si chiuse, non riuscendo nemmeno a deglutire.
Scosse leggermente la testa per risvegliarsi e lo lasciò ritornando a guardare il paesaggio. “Dio sei proprio un cliché Hoseok” mormorò arrossendo di nuovo, evitò accuratamente di guardarlo di nuovo.
“Ah io sarei un cliché? Ho potuto quasi sentire il tempo fermarsi e la canzone di un film romantico di sottofondo” rispose Hoseok ridendo, ma continuando a guardare il più grande.
Dopo qualche passo Yoongi sentì il corpo dell’altro ancora più vicino e subito dopo la sua calda mano si stava facendo spazio fra le sue dita, intrecciandole con le proprie.
Questo è matto, completamente impazzito. Come gli viene in mente? Prendermi la mano, così dal nulla. Io cosa faccio adesso? Cosa dovrei fare? Cosa sta cercando di farmi capire?
Lo sapevo che c’era qualcosa sotto quest’uscita piccolo figlio di-
I suoi pensieri furono interrotti dalla sensazione umida delle labbra di Hoseok sulla sua guancia.
Impallidì visibilmente, nonostante fosse già chiaro di suo, e si voltò verso di lui incredulo.
“Seokie, cosa stai facendo? – chiese sulla difensiva, ma non mosse la mano dalla sua – Ti stai davvero immedesimando nell’atmosfera eh?” Era nervoso, completamente nervoso. E lui non stava di certo migliorando la situazione.
“Eddai, come se non ti avessi mai dato un bacio sulla guancia, sei strano hyung” disse aggrottando le sopracciglia. Trovò una panchina vuota a tirò Yoongi per sedervisi, non appena furono seduti il più piccolo non perse tempo e posò le gambe sulle sue. “E’ da tutto il giorno che sei strano, anzi no… Forse da più di un giorno” Disse tutto d’un fiato guardandolo curioso. “Mi vuoi dire cosa ti passa per la testa?”
Yoongi iniziò ad accarezzare le sue gambe distrattamente mentre lo guardava e deglutì mordendosi il labbro.
“Io? Io non sono strano, sei tu quello che mi ha preso per mano e mi ha baciato”
“L’ho fatto per un motivo, sei tu quello che mi ha romanticamente pulito i capelli dai petali di ciliegio” rispose a sua volta arcuando un sopracciglio “Non dirmi stronzate hyung, ci conosciamo da troppo tempo”.
“Non è niente Hoseok, è – Sotto il suo sguardo si sentì più piccolo, ed indifeso e sospirò smettendo di guardarlo – una cosa stupida davvero, mi passerà. Ora possiamo smetterla di parlarne e andare a cercare un posto per fare il picnic?” chiese e d’un tratto diventò scontroso, sulla difensiva. Avendo nessuna intenzione di dirgli la verità. Perché era il primo che doveva ancora accettarla.
“Sei uno stupido Min Yoongi” sospirò a sua volta e gli alzo il mento delicatamente ma velocemente, guardandolo negli occhi prima di avvicinare le labbra alle sue.
Lo baciò trattenendogli la testa e Yoongi non tentò nemmeno di scostarsi. Fece uscire un mugolio di sorpresa e chiuse gli occhi approfondendo il bacio per primo.
Si sentì ubriaco, la testa leggera e i pensieri annebbiati dalle sensazioni che stava provando in quel momento. Si sentiva il cuore in gola e lo stomaco bloccato dall’emozione. Continuò il bacio passando nei capelli di Hoseok la sua mano per farlo avvicinare ancora di più e gli morse il labbro inferiore lievemente.
Quando il più piccolo lo lasciò Yoongi dovette rimanere con gli occhi chiusi per un altro secondo, cercando di domare le vertigini. Nel momento in cui li aprì si ritrovò il viso di Hoseok ancora vicino al suo, con gli alti zigomi tinti di rosso e le labbra gonfie e lucide.
Carezzò la sua guancia senza distogliere lo sguardo e sorrise.
“Hoseok io…” Rimase senza parole, continuando solo a guardarlo.
“Hyung, davvero – prese una pausa – davvero pensi che io non mi sia accorto di nulla questo mese? Davvero pensi che io sia così cieco da non capire che ti piaccio? e pensa un po’, me ne sono accorto prima di te. E Yoongi, lo sai perché l’ho capito? – continuò solo quando l’altro scosse la testa in risposta – perché sono due fottuti anni che sono innamorato di te” disse serio e sospirò cercando di nuovo il suo sguardo.
“ tu non sai quante volte ho sognato questo momento, e non sai quante volte mi sono sentito come te oggi, o nell’ultimo mese. Io… Ho solo imparato a gestirlo” Scrollò le spalle e guardò più attentamente yoongi per cercare una reazione.
Il più grande era semplicemente pietrificato, continuava a fissare l’altro con la bocca leggermente aperta.
“E sarei io lo stupido fra i due? – chiese tutto d’un tratto – Hoseok, due anni? Ma cosa ti passa per il cervello? Avremmo… Avremmo potuto farlo molto tempo prima – indicò lui e poi se stesso – questa cosa. Io, non l’ho mai saputo. Tu ti comporti così con tutti, io…” iniziò ad agitarsi pensando a come si possa essere sentito Hoseok tutto quel tempo, se lui per un solo mese stava diventando pazzo.
“Non mi importa hyung, non importa quanto tempo ho dovuto aspettare. Solo, vorrei solo capire perché… Insomma, perché adesso?” Lo sguardo di Hoseok si fece più penetrante, impaziente di ricevere una risposta.
Il problema è che Yoongi una risposta non l’aveva. “Io non lo so Seokie. Io penso che ci sia sempre stato qualcosa di diverso fra di noi, rispetto alla relazione con gli altri, e non lo so cosa sia stato. Proprio non ne ho la più pallida idea. So solo che quel giorno mi sono svegliato e ho iniziato ad osservarti, a fare più attenzione ai tuoi movimenti, ai tuoi tic, alle abitudini. – Yoongi si sentì stremato tutto d’un tratto, per aver tenuto dentro tutto ciò che sentiva – poi ho iniziato a guardarti le labbra mentre parlavi, invece che gli occhi – abbassò la voce – e poi ho iniziato a  volerti avere  più vicino, sempre” abbassò lo sguardo sentendo le guance scottare di nuovo.
Odiava sentirsi così, davvero. Odiava mostrarsi fragile, ma allo stesso tempo si sentì libero, leggero.
Quando Hoseok gli fece alzare il viso per guardarlo di nuovo, sentì di nuovo quell’irritante sensazione allo stomaco. Ogni volta che lo guardava in quel modo.
“Beh, ce ne hai messo di tempo – sorrise e lo baciò lievemente sul naso – Io non dico che questi due anni sono stati facili, non lo posso dire. Non è stato sempre facile stare accanto a te con il pensiero di non poterti avere mai, ma l’ho notata anche io quella cosa sai? – continuò ad accarezzarlo quasi incredulo che stesse accadendo davvero – Il fatto che noi due, siamo sempre stati diversi. E allora la speranza non mi ha mai lasciato.”
Questa volta fu Yoongi a baciarlo per primo, e si trasportò nel bacio affidandosi completamente a lui, avvicinandosi a lui più che poté. Un lieve gemito scappò dalle sue labbra e abbracciò il suo collo baciandolo ancora, fino a che non rimase senz’aria.
E questa volta fu il più piccolo a rimanere con gli occhi chiusi, aspettandosi che il bacio non fosse finito.
Yoongi rise e gli lasciò un altro lieve bacio sulle labbra.
“Hoseokie, tu hai detto che sei innamorato di me – disse tutto d’un tratto, e Hoseok si riprese subito guardandolo con occhi grandi – io, ecco io non lo so. Non posso saperlo, è una cosa troppo nuova per me. So solo che mi piaci tanto.” Disse e tornò silenzioso.
L’altro scosse la testa “Lo so hyung, lo so. Non mi aspettavo che mi dicessi Ti Amo il giorno stesso in cui ci saremmo baciati. – esitò a continuare il discorso guardandosi le mani – se tu vuoi, ecco, potremmo provarci davvero. Lo so che sarà difficile, fra un po’ abbiamo il debutto e ci sono gli altri. Non avremo tempo nemmeno per parlare probabilmente. Ma io voglio poter fare questo, con te. Voglio sentirmi libero di poter baciarti, di stare insieme, anche solo abbracciati tutta la notte a parlare”. Lo guardò con occhi lucenti, speranzoso. Sembrava quasi un bambino la notte di Natale, e Yoongi si sciolse completamente.
Capì che tutto ciò che Hoseok gli aveva detto, era quello che voleva anche lui.
Ed era probabilmente la cosa più istintiva che avesse mai fatto, l’unica cosa per cui valeva la pena rischiare, solo seguendo i sentimenti e non la sua mente.
Perché ora si sentiva bene, si sentiva felice. Nonostante quello non fosse il periodo più bello della sua vita, quando stava con lui tutto passava in secondo piano.
Gli mancava la sua famiglia, rifletteva sul suo futuro, su quello che voleva diventare, aveva paura di quel futuro. Ma si rese conto che se in quel futuro inseriva anche Hoseok tutto prendeva un sapore meno amaro.
Dimostrò tutto quello che stava provando in quel momento solo con un sorriso.
Annuì e lo abbracciò forte inalando il suo profumo e sentendosi più sicuro ogni secondo che passava.
“Hoseokie io, voglio la stessa cosa. Voglio poter stare insieme, provarci – parlò a bassa voce ma non distogliendo lo sguardo da suoi occhi – non voglio rifletterci troppo, non voglio pensare al futuro, e alle probabilità. – prese un respiro e sorrise di più – voglio vivere” Finì la frase ancora più debolmente di come l’aveva iniziata e lo baciò di nuovo, solo che era un bacio più dolce, e pieno di emozioni.
 
Si alzarono da quella panchina che era già pomeriggio, e non avevano pranzato. Non che avessero troppa fame al momento, ma si spostarono comunque verso il festival centrale a Yeouido per poter fare un picnic.
Era davvero molto affollato e Yoongi non poté fare a meno di fare smorfie ogni volta che si ritrovavano a dover camminare più lentamente, o qualcuno lo spingeva.
“Hoseok ti prego, troviamo un posto tranquillo. Sento già di poter esplodere” disse imbronciandosi e lo tirò via cercando un luogo meno chiassoso.
Dopo un po’ riuscirono a sdraiarsi su un prato, all’ombra di un ciliegio, dove le persone erano di meno.
Hoseok tirò fuori dalla sua borsa due panini ma Yoongi rifiutò dicendo che non aveva fame e si sdraiò sul telo chiudendo gli occhi e implicitamente aspettando che Hoseok si avvicinasse a lui.
E così fece. Abbandonò anche lui il suo panino e si accoccolò di fianco a lui abbracciandolo e dandogli leggeri baci sul collo, sospirando rilassato.
“Sono felice hyung, prima facevo tanto quello sicuro, che aveva capito tutto e che aveva tutto chiaro nella sua testa, ma in realtà non riesco ancora a credere al fatto che tu sia qui ora” Gli sorrise adorabilmente e lo baciò di nuovo nel momento in cui si volse verso di lui.
“Non riesco a credere che tu sia il mio ragazzo” Disse tutto d’un fiato e si morse il labbro.
Yoongi a quel punto era rilassato, e già stava cominciando ad abituarsi all’idea ma a quella parola rabbrividì e lo strinse ancora più forte.
“Beh lo sono, meglio che ti ci abitui” sorrise e lo baciò sulla fronte prima di coccolarlo ancora di più.
Rimasero così per tutto il pomeriggio, in pace. A godersi lo spettacolo dei fiori volteggiare sulle loro teste.

 
 
  
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