Anime & Manga > Death Note
Ricorda la storia  |      
Autore: Whattina    11/06/2009    9 recensioni
"Non c'è posto, non c'è posto!" strillò un ragazzo non appena lo vide, rialzando la falda dell'enorme cappello che gli schiacciava la frangia bionda sugli occhi.
Il piccolo Ghiro bianco strizzò gli occhi color pece: aveva seguito le indicazioni di quell'orribile Gatto con gli occhi rossi solo per allontanarsi il più possibile da lui, ma non pensava di trovare davvero la casa del Cappellaio Matto alla fine del viale lastricato.
"Veramente io vedo un
sacco di posti."
"Oh!" esclamò d'un tratto la Lepre aggiustandosi gli occhialetti da aviatore sulla fronte, "davvero un
sacco può contenere tutti questi posti?"
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello, Near
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Mad Tea-Party }
Autrice: Whattina / Aiko [ che son sempre la stessa persona <3 ]
Personaggi: Matt, Mello, Near.
Pairing: Shounen-ai MattxMelloxNear. O in qualunque chiave vogliate leggerla.
Rating: Giallo

Disclaimers: No, no, no. Non posseggo Death Note, o sarebbe stato più indecente di come già è *heart*
Death Note © Tsugumi Ohba & Takeshi Obata.
Citazioni Alice in Wonderland + Titolo ff © Lewis Carroll
Musica Ascoltata: Nobody/Single - NeYo; Supermassive Black Hole/Butterflies&Hurricanes- Muse; Profumo - Max Pezzali + Mtv Pulse xD
Note dell'Autrice: Diosacrosanto. Svegliarsi la mattina [ nànànànà *le sparano* ] con una cosa del genere in testa è.. idiota. E incredibile. E' una cosa dannatamente nonsense, causata dalla visione di Il Fantastico Mondo di Amelie, film che adoro, e la contemporanea lettura di Alice in Wonderland, libro che adoro. Le citazioni vengono appunto dal libro [ per gli non capisse bene l'inglese, metto a fine pagina le traduzioni *heart* ], così come l'indovinello viene dal film, anche se non posso proprio dire che venga dal film, dato che è un proverbio. Comunque, leggete e saprete di cosa parlo xD
Fatemi sapere se questo nonsense idiota vi è piaciuto o meno *heart*
Tanti commenti = Tante storie. Un'equazione semplice che capisco perfino io *_*;
PS: Il Gaaatto. E chi capisce capisce <3
Oh, e scusate se non ho reso bene Near ;_;











Mad Tea-Party }


"Take some more tea", the March Hare said to Alice, very earnestly.
"I've had nothing yet", Alice replied in an offended tone: "so I can't take more".
"You mean you can't take less", said the Hatter: "it's very easy to take more than nothing."


"Non c'è posto, non c'è posto!" strillò un ragazzo non appena lo vide, rialzando la falda dell'enorme cappello che gli schiacciava la frangia bionda sugli occhi.
Il piccolo Ghiro bianco strizzò gli occhi color pece: aveva seguito le indicazioni di quell'orribile Gatto con gli occhi rossi solo per allontanarsi il più possibile da lui, ma non pensava di trovare davvero la casa del Cappellaio Matto alla fine del viale lastricato.
"Veramente io vedo un
sacco di posti."
"Oh!" esclamò d'un tratto la Lepre aggiustandosi gli occhialetti da aviatore sulla fronte, "davvero un
sacco può contenere tutti questi posti?"
"Io non credo" affermò pensieroso il Cappellaio, riempiendo fino all'orlo una tazza di porcellana bianca con del cioccolato fumante. La Lepre annuì, soddisfatta della risposta, per poi rivolgersi nuovamente al Ghiro, che si spostava da un piede all'altro come se il pavimento fosse incandescente.
"E tu come ti chiami?"
"Giààà! Chi sei? Cosa vuoi? Da dove vieni?" gli chiese bisbetico il biondo, indicandolo con la tavoletta di cioccolato scartata per metà che teneva in mano.
La Lepre gli lanciò un'occhiataccia:"Mel, perchè devi sempre fare l'antipatico?"
In tutta risposta l'altro gonfiò le guancie e cominciò a rompere la tavoletta, tuffando i pezzetti di cacao nella tazza di cioccolata calda.
"Nh? Cioccolata nella cioccolata? Non ti farà male?" chiese il Ghiro avvicinandosi al tavolo, sorprendendo anche se stesso per quell'attacco di curiosità.
La Lepre rise, e il biondo non alzò nemmeno gli occhi dalla tazza, che adesso stava attentamente mescolando con un cucchiaino d'argento, quando rispose:"Tu metteresti mai del sale nella cioccolata calda?"
Il Ghiro sgranò gli occhi:"Bhè, no ma..."
"Del pepe?"
"No m.."
"Olio? Paprica? Marmellata?"
Il piccolo continuò a negare con la testa, guardando di sottecchi il sogghigno divertito della Lepre dai capelli rossi. E allora il biondo sorrise per la prima volta da quando il Ghiro bianco aveva
invaso il loro Thè Party. Un sorriso machiavellico, ferino, trionfante, perfettamente in coppia con quello della Lepre.
"E allora non vedo
cos'altro potrebbe stare bene mischiato alla cioccolata se non la cioccolata stessa." e detto questo, bevve un sorso dalla tazza, scatenando così le risa della Lepre. Il Ghiro guardò entrambi confuso, esitando a prendere posto accanto a loro. Aveva camminato a lungo, e adesso che ne aveva l'occasione, non vedeva l'ora di sedersi e riposarsi. Ma quando la Lepre si riprese, gli tolse ogni dubbio:"Sù, avanti, siediti" disse con gentilezza, indicandogli la poltrona rossa di fronte a sè "e poi non ci hai ancora detto come ti chiami."
"Già, è proprio da maleducati" s'intromise tutto compìto il biondo, poggiando la tazza sul piattino e facendola tintinnare.
Il Ghiro si rimangiò una rispostaccia quando il rossino sospirò rassegnato al comportamento del Cappellaio. Allora era una cosa che capitava spesso? Sembrava proprio di sì.
"Mi chiamo Near, e sono un Ghiro.."
"
Questo lo vediamo" il Cappellaio lo interruppe nuovamente, sporgendosi verso di lui con tono di sfida, e arrivando quasi ad un palmo dal suo naso.
"Mello..." lo richiamò la Lepre.
"Sta zitto Matt. E
tu", riprese, rivolgendosi di nuovo al piccolo, "dicci qualcosa che non sappiamo."
La Lepre rizzò le orecchie, guardando il biondo come spaventato.
"Mello, sai che è impossibile!"
Il biondo sorrise mellifluo:"Proprio per questo è divertente"
Si alzò anche lui in piedi, arrampicandosi sulla sedia e sovrastando così gli altri due dall'alto. "Hai due possibilità e
mezzo." dichiarò, puntando contro il Ghiro un cucchiaino d'argento, come se fosse una bacchetta. "Se fallisci..." e si bloccò.
"Se fallisce?" incalzò la Lepre.
"Se fallisco?" chiese preoccupato il Ghiro.
Il Cappellaio Matto rimase a rifletterci su chiudendo gli occhi per così tanto tempo, che il Ghiro pensò si fosse addormentato. "Ci penseremo dopo" sbottò infine scendendo dal tavolo e tirando appena le orecchie della Lepre per non cadere.
E di nuovo ecco quel sogghigno. Non era forse meglio rimanere con il Gatto?
Il Ghiro si prese una ciocca di capelli bianca tra le dita e cominciò a giocarci mentre pensava a qualcosa che gli altri due non potevano sapere.
Qualcosa... qualcosa... Ma cosa?
"Oh" esclamò il Ghiro rialzando gli occhi sugli altri due. "Lo so!"
"L'importante è che
non lo sappiamo noi" rise la Lepre, per poi sorridergli dolcemente.
"Avanti, avanti! Che qui non c'è più posto!" urlò il Cappellaio, facendogli segno di sbrigarsi.
Il piccolo si schiarì la voce, e chiese sicuro:"Cos'è che non fa una rondine?"
A quella domanda il viso della Lepre diventò ancora più pallido di quanto già non fosse, tanto che il Ghiro avrebbe potuto contare tutte le lentiggini sul suo naso, mentre il Cappellaio prese a mangiare un'altra tavoletta di cioccolata, rabbuiandosi pensieroso. E il Ghiro pensò di avere la vittoria in tasca.
Mentre aspettava una qualche risposta dai due, si mise più comodo sulla sedia, ritirando una gamba al petto, e poggiò le manine sul tavolo.
E aspettò, finchè la Lepre non rizzò di nuovo le orecchie.
"Perchè non due?" chiese, piegando la testa di lato.
"Due cosa?"
"Due rondini"
"Ah" stavolta fu il turno del Ghiro di sorridere. "due
fanno."
La Lepre arricciò le labbra pensieroso, e poi chiese di nuovo:"E tre no?"
"No, tre no." rise il Ghiro, subito seguito dalla Lepre.
"Mel, mi sa che abbiamo un vincitore" lo chiamò il rossino, scuotendolo piano per le spalle.
"No, non può essere!" sbottò il biondino arrabbiato, rialzando la testa. "Io so tutto!"
"Tranne cosa non fa una rondine" lo provocò il Ghiro, senza riuscire a trattenersi.
E a quel punto il Cappellaio non ci vide più. Scattò in avanti, verso il piccolo, senza che la Lepre riuscisse a fermarlo. Il Ghiro si parò il viso con le braccia, che subito però gli vennero afferrate dal biondo.
Nessuna via di fuga, nessun modo per non farsi male.
Tutto quello che riusciva a pensare era che, finalmente, stava riuscendo a farsi un amico. Forse due.
Invece...
"Smettetela tutti e due!" urlò la Lepre, riuscendo finalmente a dividerli, e spalmò sulla punta dei loro nasi della cioccolata.
"Ehi!" ringhiò il Cappellaio, dopo essersi ripreso dallo shock, tastandosi il naso sporco.
"Te la sei voluta" lo rimbeccò il rosso, aiutandolo a rialzarsi.
"Sì, ma il cioccolato non va sprecato così, idiota!"
Il Ghiro intanto guardava gli altri due, ammaccato per le botte e con il naso sporco di cioccolata. Nessuno dei due gli prestava attenzione mentre ricominciavano a litigare, a ridere e subito dopo ancora a litigare.
E lui solo, per terra.
Come sempre.
Fu il Cappellaio a notarlo per primo, di nuovo.
E, sistemandosi la falda del cappello nero che continuava a scivolargli sugli occhi, gli si avvicinò seguito dalla Lepre, sospirando "Lascia, faccio io, Matt".
Si accovacciò accanto a lui e spostò leggermente con le dita la frangia dal viso pallido del Ghiro, mentre questo lo guardava ancora diffidente. Poi, veloce come un serpente, gli leccò via dalla punta del naso tutto il cioccolato, lasciandolo interdetto.
"Ma cos..."
"Il cioccolato non va sprecato così" ripetè indifferente il biondo rialzandosi e allontanandosi verso il tavolo prendendo per il braccio la Lepre, che si voltò a salutarlo con la mano..




Quando si svegliò nel suo letto, non emise il minimo suono. Non un gemito, nè un lamento. Eppure, se si fosse concentrato, avrebbe potuto sentire nel silenzio il cuore premergli all'impazzata contro la gabbia toracica.
Tu-tum, tu-tum.
E si alzò, torcendo tra le dita pallide una ciocca di capelli bianchissima, uscendo dalla stanza e chiudendo la porta dietro di sè.
Silenzio, ancora.
Ma non avrebbe perso il controllo, non in quell'oscurità così opprimente.
Si mosse piano lungo il corridoio, appoggiandosi al muro, e, un passo dopo l'altro, raggiunse una porta, una come le tante che costellavano le pareti della Wammy's House. Questa, però, era un sollievo aprirla.
Il suo speciale rimedio agli incubi.
"Matt?" chiamò nel buio, aprendola.
Qualche grugnito in risposta, finchè un più chiaro e sgarbato "Che vuoi, sgorbio?" non lo raggiunse da un punto indefinito della stanza.
"Zitto Mel, non è qui per te." mormorò una voce assonnata, prima che la luce di un'abat-jour rischiarasse la stanza che i due condividevano.
Fin da quando erano diventati compagni di stanza, più di quando Near potesse ricordare, Matt e Mello avevano avvicinato i loro due letti singoli per farne uno più grande e comodo, di cui il biondo occupava la maggior parte dello spazio.
Ovviamente.
Il rosso si stropicciò un occhio, mentre con una mano lo invitava ad avvicinarsi.
Un deja-vu perfetto che fece quasi trasalire Near.
"Avanti, salta sù" lo chiamò il più grande, mentre Mello cominciava a protestare.
"Ma poi non c'è più posto!"
"C'è un sacco di posto, Mel." lo rimproverò, spingendolo verso il lato opposto del letto e allungando una mano verso l'albino. "Dai, Near."
Il più piccolo rimase interdetto per qualche minuto, poi sorpassò Mello e salì sul materasso, distendendosi accanto al rosso.
"Bene" sentenziò con uno sbadiglio Matt tirando le coperte fino ad avvolgere tutti e tre, "Ora, Mello se non ti dispiace, spegni la luce e buonanotte a tutti."
Un grugnito di assenso e poi buio e silenzio, mentre le coperte cominciavano a frusciare leggere finchè tutti non trovarono la posizione più comoda.
Il sogno però, era ancora fin troppo vivido e si ritrovò a stringere piano tra le dita la manica del pigiama del più grande, che lo nascondeva dalla vista e dai pugni del biondo.
"Near..?"
"Matt, tu sai cosa non fa una rondine?" gli chiese in un sussurro, strisciando il naso contro il tessuto.
Per non rompere il silenzio, per non spezzare la tranquillità.
Per non svegliare Mello.
"Uh? Non lo so e non mi interessa" rispose, e Near era certo che in quel momento un sorriso stesse piegando le sue labbra.
Poi uno sbuffo, e le coperte vennero tirate tutte da una parte.
"Che palle che siete." borbottò Mello rannicchiandosi lontano da loro.
"E comunque è
Primavera"
Matt si mise a sedere, aggrottando le sopracciglia, e Near si appoggiò al suo braccio, sporgendosi per guardare il biondo.
Un cuore tranquillizzato, e un sorrisetto compiaciuto.
"Cosa?"
Mello si voltò verso i due, sbuffando e spiegazzando tutte le coperte. "La risposta, dico. Una rondine non fa
Primavera, ce ne vogliono due."
Silenzio.
Poi Matt rise, ributtandosi sul cuscino, trascinando Near con sè e afferrando il biondo per un braccio "E bravo Mello, che sa sempre tutto!"


"But I don't want to go among mad people", Alice remarked.
"Oh, you can't help that", aid the Cat:"We're all mad here."













"Prendi più tè" disse la Lepre Marzolina ad Alice con estrema serietà.
"Ma se ancora non ne ho preso", rispose Alice piccata, "Non posso certo prenderne di più"
"Vuoi dire che non puoi prenderne
di meno" disse il Cappellaio:"Prenderne di più di niente è facilissimo"

*

"Ma non voglio andare fra i matti", osservò Alice.
"Oh, non puoi evitarlo," disse il Gatto:"Siamo tutti matti qui."

  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Whattina