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Autore: mrs konstantyn    11/06/2017    1 recensioni
Il petto di Polonia era a contatto con il suo, talmente vicino che Lituania riusciva a sentirne la mancanza, nei brevi istanti in cui questo si alza, prima di tornare ancora premuto contro quello di Lituania. Era un movimento veloce, tuttavia rallentava gradualmente, a mano a mano che l'affanno del suo fautore diminuiva.
Gli occhi del castano scivolarono lungo la figura del biondo, adagiato perfettamente su di lui, mentre continuava a tenerlo stretto, forse involontariamente.  Il giovane avvampò involontariamente, con una rapidità ed un'intensità imbarazzanti, quando prese piena coscienza della posizione in cui, suo malgrado, si era trovato.
Sebbene in passato fossero stati sposati, benché fossero stati obbligati, per decenni, a condividere il letto, non avevano mai raggiunto l'intimità necessaria ad una coppia per definirsi tale. Arrivare a tenersi per mano senza morire di vergogna fu il passo più grande che avessero mai compito in quella sorta di "relazione", che entrambi stentavano a definire tale.
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Lietpol song-fic
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lituania/Toris Lorinaitis, Polonia/Feliks Łukasiewicz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sometimes you've got to bleed to know,
That you're alive and have a soul,

Feliks lo strattonò per la manica della sua camicia, esortandolo a muoversi, mentre correva chissà dove, saltellando entusiasta.
Gli aveva chiesto un favore, anche se espresso sottoforma di comando: voleva ballare con lui.
E nonostante fossero in un campo di grano, privi di un accompagnamento, malgrado Toris stentasse a capire come gli fosse venuto in mente, tra tante attività più attuabili, di sceglierne una talmente fuori luogo, non trovò modo di contraddirlo.
La situazione non si discostava da tante altre che aveva vissuto in compagnia del biondo, durante le quali si era ritrovato a dover commettere delle follie, pur di compiacere l'altro ragazzo, una testa calda che raramente desisteva dal realizzare una propria idea.

But it takes someone to come around to show you how.

«Voglio guidare io.» L'imperativo del polacco, pronunciato mentre gli afferrava entrambe le mani, lo fece desistere dal contraddirlo.
Quest'ultimo non attese di ricevere il consenso dell'altro, iniziando a piroettare, costringendo l'amico, trascinato in un improvviso girotondo, a seguirlo. Le loro braccia formavano un cerchio, le loro vesti svolazzavano, si alzavano sotto la spinta del vento da loro creato, e Polonia rideva, come se fosse coinvolto nell'attività più spassosa mai provata. Sembrava quasi un gioco, un innocente divertimento tra bambini.

She's the tear in my heart,
I'm alive,

Il giro si fermò quando Feliks non riuscì più a sopportarlo. Barcollò, e aprì le braccia, tentando vanamente di tenersi in equilibrio. Si sporse in avanti con il busto, senza che i piedi fossero abbastanza rapidi da assecondarlo, e concluse quel tentativo di reggersi in piedi gettandosi addosso a Toris, che trovandosi nelle sue stesse condizioni fisiche, non reagì in tempo, ritrovandosi, due secondi dopo, sbattere con la schiena contro la terra dura e secca. Il giovane gli cadde addosso, sbattendo il torace contro quello dell'altro, producendo uno grido di sorpresa, mentre le braccia erano strette attorno al suo collo.

She's the tear in my heart,
I'm on fire,

Il petto di Polonia era a contatto con il suo, talmente vicino che Lituania riusciva a sentirne la mancanza, nei brevi istanti in cui questo si alza, prima di tornare ancora premuto contro quello di Lituania. Era un movimento veloce, tuttavia rallentava gradualmente, a mano a mano che l'affanno del suo fautore diminuiva.
Gli occhi del castano scivolarono lungo la figura del biondo, adagiato perfettamente su di lui, mentre continuava a tenerlo stretto, forse involontariamente.  Il giovane avvampò involontariamente, con una rapidità ed un'intensità imbarazzanti, quando prese piena coscienza della posizione in cui, suo malgrado, si era trovato.
Sebbene in passato fossero stati sposati, benché fossero stati obbligati, per decenni, a condividere il letto, non avevano mai raggiunto l'intimità necessaria ad una coppia per definirsi tale. Arrivare a tenersi per mano senza morire di vergogna fu il passo più grande che avessero mai compito in quella sorta di "relazione", che entrambi stentavano a definire tale.

She's the tear in my heart,
Take me higher,
Than I've ever been.

Il polacco sospirò, come per segnalare di essersi ripreso del tutto. Si alzò sulle braccia, rimanendo tuttavia abbastanza vicino all'altro perché i loro naso potessero sfiorarsi. Le sue iridi smeraldine brillavano di entusiasmo, e quando si scontrano con quelle del medesimo colore del lituano, quest'ultimo credette di aver dimenticato come si respirasse.
«Facciamolo di nuovo.» Quella volta, espresse la richiesta in modo che non sembrasse un comando, ma una domanda, e attese di ricevere una risposta affermativa da parte del compagno.
Toris avrebbe potuto utilizzare la scusa della stanchezza, assolutamente plausibile, o ricordare all'euforico ragazzo di come il tramonto fosse ormai prossimo, e che avevano un coprifuoco da rispettare, ma, ancora una volta, non lo fece. Lo accontentò nuovamente, come aveva fatto in decine di altre occasioni, con l'unico scopo di renderlo felice.

The songs on the radio are ok,
But my taste in music is your face,

Realizzò che Polonia si era alzato solo quando lui stesso gli tese una mano, invitandolo a seguirlo.
La danza riprese, priva dell'irruenza caratteristica della precedente, come se, durante quel calmo intermezzo, essa fosse maturata.
Le loro mani si strinsero di nuovo, più saldamente di prima, intrecciando le loro dita. I corpi delle due Nazioni si fecero più vicini, rompendo il tacito accordo di restare distaccati, prendendosi la libertà di unirsi.
Ogni passo parve fonderli tra loro, assieme alla terra che li sorreggeva, all'aria che li trasportava e alla musica che li guidava, impercettibile al resto del mondo.

And it takes a song to come around to show you how.

La differenza di altezza tra i due permise a Feliks di appoggiare la testa contro il petto di Toris, che sussultò involontariamente a quel gesto, inciampando sui suoi stessi piedi. L'altro gli consigliò scherzosamente di fare più attenzione, ridendo lievemente, a bassa voce, mentre serrava lentamente le palpebre. Il castano pregò che l'amico non fosse in grado di sentire quanto rapidamente il suo cuore battesse.

My heart is my armor,
She's the tear in my heart, she's a carver,

Quando il polacco assunse nuovamente una posizione composta, scostando la testa dalla posizione precedente, il lituano nascose in maniera quasi impeccabile il proprio sollievo.

Successivamente, accadde che il primo sciogliesse la stretta di una coppia delle loro mani, e passasse il pollice di essa sulla guancia destra dell'altro, rimasta sporca di terra. Quando quest'ultimo mimò un "grazie" con il labiale, Feliks abbassò lo sguardo, curvando le labbra sottili in un sorriso accennato, dolce come pochi.

She's a butcher with a smile, cut me farther,

Così come i loro movimenti, diventati a poco a poco più flemmatici, il tempo parve rallentare, per regalare un modesto sipario ai due amici e alla loro danza. Il moro, quando l'altro si alzò sulle punte, quasi non vi fece caso. Similmente, non si accorse del rossore sfumato che dipingeva le guance del polacco, poco prima che questo esprimesse la sua ultima richiesta, la quale, a differenza delle altre, fu muta, timida e discreta. Appoggiando trepidamente le labbra morbide su quelle leggermente screpolate dell'amico, gli domandò di condividere il loro primo bacio.
E Lituania, per l'ennesima volta, lo esaudì.

Than I've ever been.

   
 
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