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Autore: cin75    17/06/2017    8 recensioni
Spoiler stagione 12.
One shot partecipante al contest estivo ByeBoys&Girls Hellatus.
Cosa è accaduto dopo la morte di Castiel.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Fanfiction partecipante al contest “ByeBoys&Girls Hellatus” 

Prompt 8: Cosa accade dopo la morte di Castiel.

• Personaggi: Castiel, Dean Winchester

• Coppia: Nessuna

•Genere: Drammatico

•Rating: arancione

•One shot: 1560 parole


 

Un cupa penombra regnava nel grande salone del bunker.

Dean seduto ad una poltrona fissava un punto indefinito davanti a lui.

Abbandonate sul tavolo, decine di bottiglie , tra birre e vari alcoolici.

 

"Dean? " lo richiamò, ma con cautela, l'angelo. "Dean, per quanto tempo pensi di rimanere ancora qui, così?!"

Il cacciatore lo guardò appena e buttò giù altra birra. "Fino a che sarà necessario, Cass!" gli rispose. Forse sarcastico.

"Dean , non puoi..." provò ancora, anche se fu fermato.

"Non posso fare cosa, Cass!?" quasi ringhiò, frustrato, sporgendosi verso l'amico e poi, come rendendosi conto che niente avrebbe potuto, Dean, si rituffò , sconsolato contro la spalliera della sedia. "Solo una cosa potevo e dovevo fare. E non l'ho fatta. Non ne sono stato capace."

"Non dire così. Non è stata colpa tua, non potevi prevedere che..."

"Cacciare ogni mostro figlio di puttana là fuori, è il mio lavoro, Cass." lo fermò ancora. "Ma....proteggerlo, tenerlo in vita, era la mia missione. E ho fallito. Ho fallito Castiel e lui è morto. Sammy è morto." dichiarò con dolore e amarezza, cercando di buttar giù, insieme alla birra, l’immenso dolore che sentiva.

 

L’angelo sospirò. Triste anche lui. Affranto anche lui almeno quanto il cacciatore. Ma sapeva, sapeva che non era stata colpa di Dean se Sam era morto.

 

"Dean tu non potevi sapere che Jack avrebbe agito così. Ha ucciso Lucifero e Sam purtroppo si è trovato sulla loro linea di tiro"

"Beh! Io avrei dovuto evitare che lui vi ci si trovasse!" si diede la colpa. "E' questo che dovrebbe fare chi guarda le spalle al proprio compagno, no?” domandò frustratamente retorico. “Impedire che l’altro si trovi sulla linea di tiro nemica.”

“Dean!!” e solo con il nome, l’angelo cercò di consolarlo. Anche se sapeva che era e sarebbe stato inutile.

“Sono solo, ora, Cass! Solo.” ammise all’angelo e anche a sé stesso.

 

Castiel lo guardò e se ne rattristò profondamente, perché il dolore dell’amico era dannatamente percepibile.

Dean Winchester era un uomo che poteva sopportare tutto della vita, che aveva sopportato tutto. Inferno, Paradiso e Purgatorio compreso.

C’era una sola cosa che il suo cuore e la sua mente non potevano sopportare: la morte di Sam prima della sua.

Quindi non osava nemmeno immaginare come si stesse sentendo in quel momento quello che anni addietro venne definito come l’Uomo Giusto e che ora non era altro che un uomo distrutto.

 

“Dean, non sei solo.” provò a confortarlo. “Io ci sono. Sono qui con te! Per te!”

Il cacciatore lo guardò.

Gli sorrise, anche se il suo era un sorriso infinitamente amaro.

Poi lentamente, tristemente, si voltò a guardare l’immancabile trench dell’angelo, abbandonato sul bracciolo di una sedia poco distante da lui.

“No, Cass. Tu non ci sei, amico.” fece sconsolato. “Per quanto io non riesca a spiegarmi come sia stata possibile una cosa del genere….tu non ci sei.”

“Non dire così , Dean!” volle quasi rimproverarlo, l’angelo.

Dean si alzò, finalmente dalla sua sedia. Si avvicinò al vecchio impermeabile sporco ancora di fango e lo prese tra le mani.

Poi si voltò di nuovo verso l’amico.

“Stasera , quando brucerò il corpo di Sammy, brucerò anche questo e così, pure tu, amico mio, avrai finalmente pace!”

“No!! non farlo. Non puoi farlo.” si ritrovò a gridare Castiel. “Io posso….io devo...io non...io sono….” balbettò improvvisamente confuso, Castiel.

“Tu sei morto, Cass!” gridò di rimando Dean. “Tu sei morto!” fece ancora , rassegnato. “Fattene una ragione!” sembrò perfino rimproverarlo.

“Io non sono…” e Dean vide incredulità sul volto dell’angelo, mentre Castiel, invece, rivedeva davanti ai suoi occhi, il suo scontro con Lucifero, il pugnale che gli affondava nello stomaco. Lui che usciva dalla breccia per raggiungere Sam e Dean. E poi quel dolore secco giusto al centro della schiena. Quel grido che non riuscì a gridare. E poi la sua Grazia che gli sfuggiva via velocemente.

Poi, più nulla.

Fin quando non si era ritrovato di nuovo accanto a Dean che lo fissava incredulo.

E quei ricordi si ripetevano come in un loup ogni volta che Dean, in rari momenti di tranquillità cercava di capire come , un angelo, potesse essere un fantasma.

 

Si ripetevano ogni volta che Dean gli diceva : “Cas, tu sei morto!”

 

“Sì, lo sei. Purtroppo, lo sei. Lucifero ti ha ucciso la sera in cui il nephilim venne al mondo. Ti ha ucciso un attimo prima che la mamma riuscisse a rispedirlo oltre quella breccia temporale, finendoci anche lei dentro. Sei morto davanti ai miei occhi, Cass. La tua Grazia mi è esplosa davanti senza che io o Sam potessimo fare niente per impedirlo. Sei morto e te lo ripeto, non lo so , non me lo so spiegare come possa esistere il fantasma di angelo. Davvero, amico, non lo so. ...” e ormai , Dean parlava a ruota libera, forse per far rassegnare anche l’amico, o forse solo per dare sfogo a quelle ultime emozioni che sentiva di avere ancora chiuse dentro di lui. “...forse mi andava bene, perché non volevo perderti. Forse c’era qualcosa che dovevi ancora fare e io volevo darti la possibilità di compierla, ma ora...ora...non c’è più niente da fare, Cass. Lucifero è andato. Jack ha chiuso le porte dell’Inferno e i cancelli del Paradiso e ha messo un bel cartello con su scritto -Proprietà Privata- su questo fottuto pianeta. L’unica grazia che ha concesso è la sicurezza di avere un biglietto per l’aldilà senza sostare nel Velo. Questa volta è finita. Abbiamo perso, amico. Abbiamo perso tutto.” finì e la sua voce era ormai rotta da un pianto sommesso. Disperato ma paradossalmente controllato.

“I Winchester non possono perdere!” fu l’unica cosa che il fantasma angelico riuscì a dire.

“C’è una prima volta per tutto, amico!” ironizzò. “E tra un po’ non ci saranno nemmeno più Winchester!” finì criptico mentre si avviava verso l’esterno del bunker, con il trench tra le mani.

Castiel lo guardò perplesso a quell’esclamazione e notò con orrore, la pistola che Dean aveva impugnato.

“Dean??!” lo richiamò seguendolo come una persona normale, ignaro forse di quello che poteva fare un fantasma. “Dean non puoi farlo!! non puoi farlo davvero!!!” lo ammoniva mentre il cacciatore raggiungeva la pira funebre del fratello , eretta poco distante dal bunker, in una radura ben al riparo da occhi indiscreti.

 

Lo vide poggiare delicatamente il suo impermeabile sul corpo del fratello, già avvolto in un lenzuolo bianco.

A terra l’immancabile tanica di benzina. Tutto intorno l’odore forte del carburante già versato.

 

“Dean, ti prego...no!!” cercava di fermarlo, mentre stranamente sentiva le sue forze venir sempre meno. “Dean...tu...tu non ti arrendi. Non ti arrendi mai!!” lo redarguì ancora, cercando di resistere a quella sorta di spossatezza che sentiva.

Forse la presa di coscienza dell’essere un fantasma lo stava indebolendo.

“Non mi sto arrendendo, Cass. Sto passando ad un livello successivo!” gli disse criptico Dean, mentre si posizionava ai piedi della pira, accendeva il suo zippo e lo lanciava al lato opposto, lì, dove giaceva la testa del suo amato fratellino."Attacca il tuo nemico da dove meno se lo aspetta!" parve citare.

“Ma cosa vuoi dire?? Dean??!”

Il cacciatore si voltò un ultima volta verso di lui, mentre il calore delle fiamme si faceva sempre più forte e le fiamme stesse avanzavamo impietose verso di lui.

“Deeeaaann!!!” gridava il fantasma dell’angelo, mentre il cacciatore si puntava la pistola alla tempia.

 

“Ci vediamo dall’altra parte , amico mio!” gli disse e poi guardò, sorridente e stranamente calmo e sereno, suo fratello, disteso davanti a lui.

“Ok! Sammy, noi, ci vediamo in Paradiso, fratellino.”

 

Poi il colpo. Secco, forte. Rumoroso nonostante il feroce crepitio del legno che bruciava.

Non un lamento. Non un gemito. Nessuno rumore. Forse nessun dolore.

Non più, almeno.

 

Il lenzuolo che avvolgeva il corpo di Sam era ormai annerito dalle fiamme e dal loro calore.

Lo stesso era per il trench di Cass adagiato su di lui.

Poco più in basso, il corpo senza di vita di Dean, bruciava anch’esso come quello del fratello.

Appena distante da quella pira funebre così assurda e inusuale, il fantasma di Castiel, l’angelo del Signore, lentamente svaniva in una tenue nuvola bianca e non nelle fiamme che, di solito, mettevano fine all’esistenza di un fantasma.

 

Tutto era finito.

Nell’unico modo in cui un cacciatore, ogni cacciatore, spera debba finire e come anche Sam e Dean Winchester si auguravano tutte le volte in cui la situazione diventava disperata.

“Blaze of glory, Sammy?”

“Blaze of glory, Dean!”


 

Nel bunker, ormai vuoto, tutto era stranamente in ordine. Tutto, tranne che per le bottiglie lasciate da Dean e il libro che il cacciatore stava leggendo e che era rimasto aperto all’ultima pagina letta.

 

Solo a coloro che hanno combattuto per il Bene più grande, solo a coloro che hanno sopportato le pene dell’Inferno, solo a coloro a cui è stato promesso il Paradiso, solo alle anime pure che hanno combattuto il Male più puro e che da quel male non si sono lasciate soggiogare, sarà concesso , un giorno, il potere e l’onore di aprire i Cancelli del Paradiso. Di conoscere la potenza della Casa Celeste e di usare quella potenza per sconfiggere ogni male residuo affligga il mondo.”

 

A quanto pare, i Winchester, stavano passando al livello successivo!

Avrebbero attaccato da dove meno, Jack, il nephilim, se lo sarebbe aspettato.

 

 



N.d.A: E’ la mia prima partecipazione ad un contest. Spero di non aver fatto casini.

Ma comunque sia, a chiunque sia arrivato fino alla fine di questa shot, un enorme grazie!!

 

 

   
 
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