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Autore: Merthurforever    22/06/2017    1 recensioni
Amici da anni ma due incredibili opposti. Sette giovani ragazzi che vivevano sotto lo stesso tetto, una piccola famiglia con una passione in comune nonostante i loro caratteri completamente diversi. Bangtan Seonyandan, tutti li conoscevano così, famosi grazie alla loro musica ma nessuno sapeva cosa succedeva dietro i muri insonorozzati degli studio o delle sale da ballo.
Genere: Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Amici da anni ma due incredibili opposti. Sette giovani ragazzi che vivevano sotto lo stesso tetto, una piccola famiglia con una passione in comune nonostante i loro caratteri completamente diversi. Bangtan Seonyandan, tutti li conoscevano così, famosi grazie alla loro musica ma nessuno sapeva cosa succedeva dietro i muri insonorozzati degli studio o delle sale da ballo. All'apparenza sembravano ragazzi tranquilli, nessuno si aspettava certe cose. Stavano lavorando ad un nuovo progetto, si sarebbero divisi in gruppi e avrebbero lavorato su qualcosa di nuovo per le fan. Jimin entrò nella sala da ballo, doveva creare una coreografia con Hoseok e Jungkook, l'idea lo entusiasmava perchè finalmente poteva esprimere qualcosa con il corpo, adorava ballare e voleva godersi a piano quest'opportunità. Il suo buon umore svanì quasi subito quando vide i due ragazzi già all'opera mentre provavano già gran parte della coreografia, li guardò con aria confusa: "Hyung, non potevate aspettarmi?" Borbottò, lui era sempre stato gentile con tutti, era disponibile in tutto soprattutto ad aiutare ed odiava essere trascurato. " Scusa Jiminie, non hai saputo? Devi lavorare con Yoongi-hyung.." disse Hoseok al quanto dispiaciuto mentre dietro di lui Jungkook cercava di trattenersi una risata, sapeva la verità. "Non che al nostro Jimin-hyung dispiaccia" uscì dalla bocca del maknae e questo spinse Jimin ad uscire dalla sala a grandi passi per la rabbia e, soprattutto, la vergogna. Tutti sapevano i suoi sentimenti verso Yoongi, davanti a lui diventava più timido ed impacciato di quanto fosse, spesso aveva combinato casini e lo aveva fatto arrabbiare ma niente riusciva a fargli passare quel sentimento profondo. Nonostante Yoongi fosse una persona cupa e scontrosa, Jimin lo trovava adorabile. Dalla lingua biforcuta al visino angelo, Jimin amava tutto di lui ma non era mai riuscito a dichiararsi, non voleva rovinare tutta un'amicizia che c'era dietro e quando arrivò davanti la porta dello studio di Yoongi pensò se sarebbe sopravvissuto. Loro due, soli. Solo l'idea di passare del tempo da solo con lui gli faceva battere il cuore, sapeva di non essere all'altezza, non aveva mai fatto del rap né gli piaceva molto quel genere ma quando il suo Yoongi entrava in modalità August D sembrava volesse provocarlo, dalla voce roca ai toni sensuali ed aggressivi con dei sensi ambigui caratteristici di Yoongi che facevano arrossire Jimin e facevano crollare quella facciata da bravo ragazzo. Lo eccitava e non poco, aveva paura di perdere il controllo se Yoongi avesse abusato di quel potere su di lui. Jimin si passò una mano tra i capelli e fece un profondo respiro per darsi una calmata prima di entrare nello studio. La mano sulla maniglia, le nocche bianche per la forza che stava usando e il fiato sospeso, stava per passare una giornata intera da solo con Yoongi. Con un colpo decisò spalancò la porta e disse a gran voce "Sono arriv-!", non riuscì a concludere la frase, la voce morta in gola a quella scena. No, non poteva farcela. Yoongi stava suonando il pianoforte e la stanza era immersa dalle dolci note che vennero bruscamente interrotte dall'intruso che arrossì mentre il pianista si fermo e sbuffò "Jimin-ah..", la sua voce roca mandò brividi di piacere al ragazzo che era rimasto pietrificato sulla porta ed arrossi violentemente mentre mormorava delle scuse e si chiuse la porta alle spalle, si sedette sul divanetto di pelle nell'angolo dello studio mentre il rapper sorseggiava il suo americano e cercava di sistemare l'attrezzatura. Jimin si sentiva fuori luogo nonostante fosse stato lì spesso ma mai da solo con Yoongi e questo rendeva tutto più imbarazzante. C'erano dei fogli sparsi sul tavolino davanti, Jimin li prese pensando che fossero abbozzi di qualche canzone, la scrittura di Yoongi era disordinata, come se non riuscisse a tenere in ordine le idee che gli frullavano per la testa e quel foglio racchiudeva tutti i suoi pensieri 'Caro Jiminie..', così cominciò la lettera e il ragazzo non potè fare altro che trattenere il fiato e leggere.
   
 
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