Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: lalwl    29/06/2017    0 recensioni
La vita degli adolescenti è sempre difficile. Ma quella di Jungkook non è vita. È attesa della morte. Fin quando non si intravede una luce blu in fondo al tunnel. Min Yoongi.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Min Yoongi/ Suga, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cammino svelto con la sciarpa nera che mi copre quasi tutto il volto. Nonostante siano le undici e mezza fa un freddo assurdo ed i cielo è completamente coperto. Mentre osservo gli anfibi neri camminare sul marciapiede non posso fare a meno di formulare assurde ipotesi su come quegli spacciatori potrebbero uccidermi una volta che gli avrò detto di non spacciare più a mia madre. In realtà tutti questi film mentali servono a distogliermi dalla teoria che ormai ha preso ben forma nella mia mente: Suga spaccia. Insieme a Namjoon e tutti i suoi amichetti. Evidentemente il ragazzo che stavano picchiando l'altra sera non aveva pagato, eppure Suga si è fatto picchiare al posto suo.... ma no, non posso ricominciare a pensare cose buone su di lui. Non dopo che mi ha abbandonato. Okay si magari abbandonato non è proprio il termine esatto dato che non è che ci fosse tutto questo gran rapporto tra di noi, ma io che ci posso fare se mi sento come se mi avesse fatto un grandissimo torto? Come se mi avesse privato di una delle poche cose che mi faceva sentire bene? E poi chissà se si sta prendendo cura di tutte quelle ferite, chissà se sta bene... e chissà se un giorno guarirò da questa malattia che mi fa continuare a pensare a lui nonostante stia cercando di impedirlo con tutto me stesso. Maledizione. Fatto sta che nel frattempo sono arrivato al magazzino. Improvvisamente mi tremano le gambe e faccio fatica a deglutire. Devo farlo. Per la mamma. Non mi fermo e con il cuore in gola entro dall'entrata principale del magazzino. Subito colgo tre figure poco distanti da me, una delle quali è indubbiamente Namjoon. Questi sembra sorpreso di vedere me. «Tu...» sputa avvicinandomisi. Ecco si ricorda anche chi sono. Perfetto. Ora mi prenderò quelle che non ho preso l'altra volta. E questa volta non ci sarà Suga a fermarli. «Noi aspettavamo una donna non te» Posso farcela solo in un modo. Come facevo alle interrogazioni a scuola. Quando ero sicuro di cosa dire ma avevo paura. «Si è mia madre ma io non voglio che lei continui con la droga sono venuto qui infatti non per prenderla ma per dirvi di smetterla di vendergliela se non volete finire nei guai con la polizia.» Sputo fuori tutto d'un fiato. Namjoon stringe i pugni fino a rendere ben visibili i tendini. «Senti tu, ragazzino, posso capire che una piccola testa di cazzo provi un moto di altruismo quando vede un'altra testa di cazzo essere picchiata giustamente» forse non dovrei ma in questo momento mi sento davvero una testa di cazzo. «Quindi ti perdono anche per aver tentato di fermarmi» continuo ad ascoltare in silenzio. Gli altri due ragazzi potrebbero benissimo essere soprammobili se non fossi sicuro del fatto che ad un minimo cenno di Namjoon sarebbero pronti ad uccidermi. «Ma dove trovi il coraggio di venirmi ad imporre a chi posso vendere e a chi no? Dove trovi il coraggio di minacciarmi?» «Beh io...» «Non- interrompermi. Ora devi solo pagarmi l'erba che ti sto facendo arrivare e... pagare la tua punizione» Ghigna e mentre alza il braccio seguito a ruota dai suoi soprammobili-ammazagente, io già so cosa sta per succedermi. Chiudo gli occhi e porto d'istinto le mani davanti al volto quando l'entrata secondaria del magazzino si apre e il tempo sembra essersi congelato. Tutti si girano verso la porta. È appena entrato Suga. «Vi ho portato l'er...» si blocca notando in che posizioni siamo. «Cosa..» si schiarisce la voce «Cosa sta succedendo?» chiede a Namjoon ignorando completamente il mio sguardo. Namjoon ripete a Suga ciò che io ho detto a lui. Suga deglutisce rumorosamente «Beh... devo un favore a questo marmocchio purtroppo, quindi pago io l'erba per lui.» subito da i soldi a Namjoon e si mette il sacchettino che aveva in mano in tasca. Namjoon lo scruta ad occhi socchiusi poi gli rivolge un sorrisetto sarcastico «Ora se permetti» si gira e non ho nemmeno il tempo di realizzare che mi ritrovo steso a terra con uno zigomo dolorante. «Ehi!» urla Suga. «Cosa ancora?» chiede a denti stretti Namjoon. «Ho pagato! Lascialo stare ora» «Oh no no, non lascerò che la passi liscia un'altra volta. E no, nemmeno che tu le prenda al posto suo. Ora stai calmo ed al tuo amichetto non farò più di tanto male. Più cercherai di opporti più lui soffrirà». È come se avessi già vissuto questo momento ma da un punto di vista differente ed effettivamente è così. Suga sembra terrorizzato e, nonostante le circostanze, questa cosa mi fa sentire bene, non so perché. Poi però si irrigidisce. «Tu... con i tuoi giochetti sadici...» Improvvisamente Namjoon mi sferra un calcio. Gemo e mi raggomitolo su me stesso. Suga sussulta e fa un passo verso di me. «Affare fatto?» chiede sorridente lo spacciatore. Suga stringe i denti e annuisce. «Mantienilo. Così non sarà tentato» ordina ad uno dei due soprammobili che ubbidisce bloccando Suga. «Ora ci divertiamo» ghigna Namjoon accanendosi su di me col suo amichetto. Niente di nuovo da ciò che passo quasi tutti i giorni con mio padre. L'unica cosa che mi fa male e sentirmi così patetico davanti agli occhi di Suga, così debole, così costantemente bisognoso di aiuto. Non sono nemmeno riuscito a concludere niente: appena mamma cadrà di nuovo in tentazione questi qui non esiteranno a fornirle ciò che lei vuole. E di questi qui fa parte anche Suga. Lui spaccia a mia madre. Lui la rende la donna che mi tira i bicchieri addosso. Dopo alcuni minuti si fermano di loro volontà. E appuro che i danni non sono nemmeno tanti. Si, i pugni e i calci si fanno sentire, ma ho la testa talmente piena che non riesco a realizzare tutto quel dolore. Mi alzo a fatica zoppicando e il più veloce possibile cerco di uscire dal magazzino lasciando dietro di me goccioline di sangue. Una volta fuori mi appoggio ad un muretto gli vicino e strisciando la schiena mi siedo a terra. Le lacrime cominciano a sgorgare immotivate nei miei occhi mente il dolore i prende piano forma facendomi reggere lo stomaco con una mano. La testa pulsa. Non so quanto tempo passo seduto lì rimproverandomi per la mia debolezza, quando sento dei passi avvicinarsi. E giuro che preferirei che fosse Namjoon piuttosto che Suga. Invece è lui. Mi vede. Sussulta e si blocca per un attimo guardandomi finalmente negli occhi per poi sedersi affianco a me. Faccio per alzarmi ma un fitta allo stomaco mi prende alla sprovvista e sarei di certo caduto se Suga non mi avesse afferrato al volo. «Stai bene?» chiede reggendomi per un braccio e guardandomi preoccupato. E nonostante tutto quello che ha fatto balza sempre ai miei occhi come solo dalla sua bocca (e ovviamente da quella di Taehyung) quella frase risulti sincera. No, non sto bene. Mi sento patetico e debole. Tengo la testa bassa quando lacrime di frustrazione cominciano a scendere dai miei occhi. «Non ti interessa» mormoro mestamente «e se sono ancora qui affianco a te è solo perché non riesco a muovermi.» «Jungkook... tu.. tu hai bisogno di cure, ti porto al pronto soccor-» «No! Maledizione no! Io ho bisogno della verità!» la furia abbatte la vergogna e ed alzo il viso bagnato verso il suo. «Tu mi hai sempre mentito! Ma okay. Lo stavo sopportando. Stavo cercando di ignorare il fatto che Suga non è nemmeno il tuo vero nome, ma il nome che usano i tuoi 'clienti'. È questo che vuoi che io sia? Un tuo cliente? Allora dammi l'erba che mi hai gentilmente pagato!» «Non posso io-» «Non ho finito. Stavo cercando di sopportare le tue stranezze, stavo cercando di non pretendere che tu mi dicessi la verità, stavo cercando di esserti amico quando sei scomparso. Hai idea di quanto mi sia preoccupato? Ma no! Ovviamente a te non frega mai niente di niente! E poi il colpo di grazia! Non che non avessi capito la verità, già dall'altra sera avevo capito cosa stava succedendo ma lo negavo a me stesso continuando a darti fiducia. Invece ecco qui che scopro che spacci! A mia madre poi! Sai quando è fatta cosa mi fa? Eh?! N-no! T-tu sai solo di mio padre, m-ma non sai quanti s-segni di c-ciò che le fa la droga m-mi porto addosso!» Sto singhiozzando ma ormai non me ne frega più nulla. Ho visto i suoi occhi intristirsi man mano che andavo avanti col discorso. E ora che ho finito di urlare risponde. «Ti prego Jungkook. Non piangere... io non sapevo fosse tua madre-» «Spacciare è sbagliato a prescindere» sbotto «Lo so... ma è una situazione difficile. Io non sono come quelli lì dentro. Io cerco solo di sopravvivere e credimi sto cercando di smettere, avevo intenzione di continuare il lavoro in discoteca e lasciare man mano questo ma-» «Ma poi ti sei licenziato per non vedermi più, mi sembra ovvio» «No! Loro mi minacciano Jungkook! Non è facile uscirne...è pericoloso. È per questo che mi sono allontanato da te. Tu hai già fatto tantissimo per me, ma io non posso tirarti a fondo con me. Ci sono cose che non puoi sapere. Io ti dovevo proteggere.... mi dispiace che tu sia stato male... quindi scusami. Ho sbagliato. Non era evitandoti che ti avrei protetto...» «Non voglio che tu mi protegga... io volevo solo che tu rimanessi non che te ne andassi come tutti gli altri. Volevo.. voglio che tu mi dica la verità.» «Jungkook... io ci sono, io rimango. Ma...» «Ma la verità no. Quella mai. Ti...» prendo un grosso respiro e fisso i miei occhi nei suoi «ti prego, dimmi almeno il tuo nome...» Mi guarda. Mi scava. La sua mano ancora sul mio braccio. «Io...» «Come immaginavo. Se sono questo per te, un cliente qualsiasi che può solo sapere un tuo falso nome, lo sarò. Per favore dammi l'erba che mi hai 'gentilmente' pagato.» «Jungkook non fare così. Io non posso.» «Non puoi non puoi non puoi. E vabene. Me la vedrò da solo. Ora però per favore... va via. Io non ce la faccio. Va via. Lasciami solo.» Mi scosto dalla sua mano. «Jungkook...» «Ti prego...»lo blocco e lentamente si alza. «Jungkook farò come vuoi. Ma ti prego. Non fare nulla di male. Non farti del male. Promettimelo.» «Non posso promettertelo, Suga» pronuncio l'ultima parola con disprezzo. Abbassa la testa e dice «Sta arrivando un taxi. Buonanotte Jungkook.» se ne va. ______________________________________________________________________________________________________________ Ciao a tutti. E niente scrivo sempre peggio e sono sempre meno motivata. Poi il cavolo dell'edit non mi funziona e mi fa schifo vedere scritto tutto appiccicato. E boh. Enjoy ~Rage
   
 
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